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Autore: lapoetastra    13/09/2015    2 recensioni
< Non riesco più a studiare, perchè la mia mente è completamente dominata dalla tua immagine, sempre. I miei voti sono calati indicibilmente per questo motivo, ma non me ne importa. Davvero, so che può sembrare impossibile, ma non me ne importa proprio nulla. Accetterei addirittura di essere espulsa da Hogwarts pur di stare con te, Draco. >
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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< Draco, io… io devo parlarti >, esordì Hermione d’un fiato, con le guance paonazze ed il cuore prossimo a scoppiare.
Di fronte al silenzio incuriosito di Malfoy, prese coraggio e, con voce appena un po’ tremula, iniziò a dare libero sfogo a quei sentimenti che da troppo tempo le dominavano completamente il cervello, impedendole di pensare a nient’altro che non fossero i capelli perlacei e la pelle eburnea del giovane al quale stava per dichiararsi.
< Io… ehm, è difficile da dire. Nonostante conosca migliaia di vocaboli, non trovo le parole giuste per… per… Insomma, il fatto è che io non riesco a smettere di pensarti. Non riesco più a studiare, per questo motivo, perché la mia mente è completamente dominata dalla tua immagine, sempre, ed i miei voti sono calati indicibilmente. Non mi importa, però. Davvero, so che può sembrare impossibile, ma non me ne importa nulla. Accetterei addirittura di essere espulsa da Hogwarts, se ciò significa stare con te, Draco. E.. e io non riesco più nemmeno a dormire, perché ogni volta che chiudo gli occhi vedo il tuo viso di porcellana di fronte a me, e quello che provo in quei momenti è … strano. E nuovo, anche, completamente, in quanto non ho mai provato niente del genere, prima d’ora.
Sì, insomma… io ti amo, Draco. Tantissimo. Come non potrei mai amare nessun altro che non sia tu.
E vorrei… >
Le parole improvvisamente le morirono sulle labbra, disperdendosi nell’aria calda come un leggero refolo di vento.
Hermione abbassò gli occhi, e vide la pelle delicata ed abbronzata delle proprie braccia assumere lentamente un tenue color latte e ricoprirsi di sottili e folti peli dorati.
Con movimenti febbrili e concitati si portò velocemente le mani ai capelli, e fece appena in tempo a stringere forte tra le dita quei ricci ribelli e meravigliosi, che essi si ritirarono sul cranio, lasciando il posto ad un caschetto biondo che appena rifletteva la luce calda della stanza.
La sua figura, da piccola ed esile, era divenuta ora alta, magra e snella, e le sue nudità non erano più nascoste dalla divisa femminile che accumunava tutte le allieve di Hogwarts, bensì da eleganti e costosi abiti maschili.
Draco Malfoy era ritornato se stesso.
Che cosa gli era venuto in mente?
Non lo sapeva.
Sapeva solo che il desiderio di sentirsi amato da Hermione – desiderio che si portava segretamente dentro fin dalla prima volta in cui i loro sguardi si erano incrociati, tre anni prima – era ormai divenuto un bisogno necessario e disperato, talmente devastante ed irrealizzabile da spingerlo ad ingurgitare un’intera boccetta di pozione polisucco, rubata dalle scorte personali del professor Piton, pur di sentire con le proprie orecchie, almeno una volta, la calda e sensuale voce di Hermione dichiarargli imperituro amore.
Ma ora la magia era finita, lasciando nel cuore del giovane Draco unicamente un vuoto ancora più profondo e doloroso.
Qualcosa di caldo gli bagnò il viso.
Lacrime.
Di dolore, di amore.
Cielo, si era proprio rammollito.
Eppure, per quanto biasimasse costantemente se stesso per quella infantile debolezza che non si addiceva ad un Malfoy, non riusciva ad impedire a quell’uragano di sentimenti assolutizzanti e contrastanti di dilaniargli il cuore.
Le parole pronunciate poco prima con la voce della Granger ancora gli aleggiavano nella mente, stordendolo dolcemente come una potente ed assuefante droga, della cui overdose sarebbe volentieri morto immediatamente.
< Anche io ti amo, Hermione >, mormorò appena, chiudendo gli occhi ed immaginando il volto sorridente e felice della ragazza che tanto lo faceva impazzire.
< Draco? >
Malfoy si girò di scatto, nell’udire quella voce fin troppo familiare che proveniva da dietro di lui.
Hermione Granger era a pochi passi di distanza, che lo guardava con gli occhi da cerbiatta sbarrati e le gote rosse come delle piccole mele mature.
< Oh, ehm, Granger! >, la salutò Draco, cercando di non far trapelare nel proprio tono l’imbarazzo che lo pervadeva. < Che.. che ci fai qui? Non sai che questo non è un luogo adatto ad una Grifondoro? >
Hermione sorrise leggermente, continuando però a guardarlo come se stesse vedendo un fantasma.
< Ero passata di qui perché cercavo il professor Piton per chiedergli spiegazioni in merito ad un voto che non… e c’era la porta aperta e ti ho visto mentre.. mentre prendevi la.. e ti trasformavi in... >
Si interruppe, confusa ed incerta su come continuare, divenendo ancora più rossa.
C’era una luce strana, però, nei suoi occhi.
E non era di fastidio, o di rabbia, o di disprezzo.
E nemmeno di ilarità.
Era… era qualcosa di diverso.
Se solo Malfoy si fosse guardato allo specchio tutte le volte in cui aveva pensato a lei, nei giorni senza fine e nelle notti ancora più lunghe, avrebbe capito subito cosa significava quello sguardo.
< Credo.. credo che dovremmo parlare >, sussurrò d’improvviso la Granger, tremando impercettibilmente ma non riuscendo a smettere di sorridere, emozionata e felice.
Draco, sotto shock, annuì appena.
< Penso… penso di sì >, rispose piano, invitandola intanto ad entrare nella camera e chiudendo a chiave la porta che prima, preso come era dall’eccitazione per ciò che si apprestava a fare, aveva stupidamente lasciato aperta.
E, dopo essersi guardati per una frazione di secondo negli occhi lucidi, si sedettero sul letto, più o meno pronti ad affrontare un discorso che avrebbe sicuramente cambiato per sempre le loro vite.
   
 
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