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Autore: Marty19    13/09/2015    0 recensioni
[Vampiri]
tre ragazzi, di ritorno da una passeggiata, si addentrano nel bosco per ritrovare il fremacapelli volato via a causa del vento, ma ben presto, dietro qualche cespuglio e alberi aggrovigliati, intravedono qualcosa che li incuriosisce e nel frattempo li tratterrà in quel posto a causa di una conoscenza molto strana.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                                     Il vampiro
Era mattina il sole splendeva ed era una fantastica giornata. I tre amici Sara, Erik e Mark giocavano allegramente sul prato dalle tre del pomeriggio. Arrivata la sera, mangiarono e poi avendo voglia di un bel gelato, uscirono per andare in centro. Arrivati, presero il gelato, lo mangiarono e si diressero verso casa, ma decisero di cambiare strada e presero quella costruita in parte al bosco. Ad un tratto, il fermacapelli di Sara volò via, proprio in direzione del bosco, Sara ci teneva a quel fermacapelli e quindi i tre, si addentrarono nel bosco. Ad un tratto tutto diventò più buio, era una notte di luna piena, su nel cielo si vedevano volare neri pipistrelli e si sentivano strani rumori provenire da ogni angolo del bosco. Scricchiolii strani, ululati paurosi, ronzii di insetti misteriosi che si aggiravano nell’atmosfera cupa e misteriosa. Il cielo era di un buio profondo, con qualche sfumatura di grigio e nero cupo, le stelle erano coperte da grosse nubi grigie e poca luce penetrava nella folta foresta.  I tre erano spaventati, ma dovevano ritrovare il fermacapelli di Sara, anche se sotto sotto avevano paura, così entrarono. I tre si misero a camminare in cerca del fermacapelli, quando scovarono dietro a dei grossi cespugli un cimitero abbandonato. Teschi e scheletri erano appoggiati accanto a blocchi di pietra crepata e spezzate, con scritte incise, ma impolverate e ai piedi si trovavano corpi sepolti ancora moltissimi anni fa.  Tutto questo ai piedi di un enorme castello, elegante ma allo stesso tempo spaventoso e immenso. All’esterno era di mattoni decorati,  ma impolverati col tempo, crepati e molto sporchi. C’erano quattro torri, contornate di oro e oggetti preziosi, molto alte e alquanto insolite come tutto il resto. Il portone era massiccio e gigantesco, di legno molto pregiato con diamanti e rubini incastonati e una maniglia di oro, tutto ciò ricoperto da un grosso strato di polvere e ragnatele agli angoli. Sara, Erik e Mark bussarono, ma nessuno rispose, così spinti dalla curiosità e dalla paura, decisero di entrare a dare un’occhiata. Dopo la porta c’era un’enorme sala, con un tappeto rosso che porta al cuore della sala, addobbata con dei divani di raso, sempre rossi e bordati di legno, anche quello pregiatissimo. Stranamente l’interno era ben curato in ogni minimo dettaglio, al contrario dell’esterno, tutto impolverato e sporco. Appese alle pareti, c’erano delle lunghe e affilate asce, macchiate di sangue rosso fuoco, colante lungo pareti ricoperte di carta d’apparati, ben decorata e lucida. Oltre alle asce c’erano anche insoliti quadri, rappresentati simboli strani, sempre lucidati con cura e incorniciati con materiali preziosi . le scale che portavano di sopra, erano ricoperte da un tappeto rosso, fino ad una porta massiccia. I tre guardarono dalla serratura della porta e videro un uomo molto elegante: aveva addosso una camicia bianca ed una giacca nera di raso, i pantaloni erano anche quelli neri e lucidi, il tutto ricoperto da un lungo mantello, dentro rosso e fuori nero. I suoi capelli erano ricoperti di gel, che li faceva sembrare lucidi e tirati. Ad un tratto si girò fissando la serratura, aveva uno sguardo spaventoso, cupo. Il suo volto era pallido e freddo e il colorito era di un verde acido. Gli occhi erano bicolore, rossi, gialli, verdi, grigi, blu e viola, cambiavano di volta in volta e non si fermavano mai. Ad un tratto, allungo la sua mano guantata e tocco la maniglia per aprirla, come se sapesse che i tre amici fossero nascosti là dietro. Mentre quello strano uomo avanzava, si sentiva uno scricchiolio, prodotto dal pavimento, ormai vecchio. L’uomo aprì la porta e si trovò faccia a faccia con Sara, Erik e Mark, quando mostrò lunghi canini insanguinati, da quel momento capirono chi era. Un vampiro. Sì, un vampiro. I tre non poterono neanche gridare, erano rimasti paralizzati dallo spavento. Così si misero a correre con il vampiro alle calcagna. L’accogliente sala, si era trasformata in uno spaventosa sala impolverata e sporca di sangue, contenente una bara nero lucido al centro.  I tre erano faccia a faccia con il vampiro che si trovava al di là della sala. A questo punto, Sara, Erik e Mark, risalirono le scale e aprirono la prima porta che videro. Gli amici entrarono e chiusero a chiave, si trovavano nella camera del vampiro: una stanza immensa, con un letto in legno al centro, ricoperto da lenzuola nere come i cuscini, un armadio imponente situati di fronte al letto, impreziosito con diamanti e zaffiri, contenente abiti molto eleganti ed una strana cassetta rossa e nera. I tre la aprirono e videro un pugnale, anch’esso sporco di sangue fresco. I ragazzi si rinchiusero nell’armadio, per pianificarne l’uscita: all’alba sarebbero usciti e avrebbero corso per tutta la casa, a quel punto quando il vampiro sarebbe stato mezzo ubriaco sarebbero corsi fuori dal portone, facendo in modo che, grazie alla luce del sole, si sarebbe sciolto. Sara, Erik e Mark aspettarono l’alba e misero in atto il piano, ma appena aperta la porta della camera, si ritrovarono il vampiro davanti, con un’aria piuttosto arrabbiata. I tre tentarono una fuga, ma senza alcun risultato, quando il pavimento in cui erano sopra si aprì e caddero giù in cantina. Il posto era umido e freddo, si sentivano squittii di topi e scarafaggi sotto i piedi, strane provette e campioncini di sangue erano appoggiate su un grande tavolo di marmo, dove si situavano anche animali imbalsamati . I ragazzi, scovarono un misterioso portone, ricoperto da una roccia gigante, cercarono di rimuoverla e dopo qualche tentativo ce la fecero. Aprirono il portone e videro che nascondeva un tunnel tetro e scuro, pieno di melma appiccicosa e rocce sporgenti. Sara, Erik e Mark, si fecero coraggio e lo attraversarono, dopo circa un’ora di strada, scovarono una luce, così si misero a correre e videro che quel tunnel, era l’uscita di quel posto, che evidentemente il vampiro neanche conosceva. Giunti fuori, videro il fermacapelli di Sara impigliato su un cespuglio, corsero a prenderlo e tornarono subito a casa.  I tre amici non tornarono mai più nel bosco e del vampiro non si seppe più nulla.
   
 
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