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Autore: Il filo di Arianna    13/09/2015    1 recensioni
Semplice storia, senza pretese, che spero possa dare a voi quanto ha comunicato a me nello scriverla.
Ammetto che è breve, ma credo valga la pena leggerla ...
"Cammina lenta per strada, Miriam, non vuole correre, correndo infatti il tempo passa più velocemente e lei non vuole sprecare il poco tempo che ci è stato regalato per vivere su questa terra; correndo si perdono le occasioni perché l’occhio non è attento a ogni possibilità"
Spero di avervi incuriosito!
Buona lettura!
p.s.Spero che vogliate lasciarmi qualche recensione per sapere almeno come è!!!
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ali di farfalla

Cammina lenta per strada, Miriam, non ha fretta, è appena uscita di casa e non ha la minima intenzione di tornare indietro prima di qualche ora.

Odia litigare, non sopporta le urla, gli improperi, la furia, ama per contro la tranquillità e la solitudine, per questo motivo si sente diversa dagli altri, si sente lontano anni luce da quel mondo che appare ogni giorno davanti ai suoi occhi, un mondo in cui lei si sente una completa estranea, un mondo che nemmeno riconosce come suo, certe volte; perciò soffre terribilmente, alcune volte borbotta contro quel mondo che sembra costantemente tradire le sue aspettative, eppure, nonostante tutto questo, è fiera di essere ciò che è, indipendentemente da tutto, indipendentemente da tutti … Sente che molti la criticano, anche senza che si rivolgano direttamente a lei, percepisce che pochi la vedono di buon grado, ma lei non demorde, è forte, è testarda, vuole comunque scrivere la sua esistenza anche se tutto sembra a lei ostile.

Miriam ama la vita, sente uno spirito dentro di se, che se dovesse paragonarlo a qualcosa, lo penserebbe come una miriade di colori, che sommati fra di loro dovrebbero dare bianco, invece dentro di lei, ognuno viene percepito come distinto … è questa la vita per Miriam, è questa l’energia che la rende così forte e battagliera, eppure Miriam è affascinata dall’altra faccia di questo meraviglioso mistero, la Morte, ne ha paura, come tutti gli umani, ma non può far a meno di sognarla, di immaginarla, anche se la teme profondamente, sente una specie di affinità con essa, con quel limite invalicabile. Si è chiesta più volte a chi appartenga quella mano che giunge, silenziosa, a porre fine all’esistenza di ogni creatura su questa terra, ma non riesce a rispondersi, alcune volte le sembra di aver quasi afferrato il suo segreto, immancabilmente però si trova con un grande groviglio di ipotesi e pensieri dentro la sua testa: non riesce a capirla, non riesce a spiegarsela, non riesce a comprendere da chi dipende, se da qualcuno a qualcosa la Morte possa dipendere. Molte volte si chiede perché agli uomini non sia stato fatto il dono dell’eternità, sarebbe meraviglioso vivere per sempre, senza mai morire, poi si ricorda del mondo, di quanto sia difficile viverci, non tanto per lei, ma soprattutto per quelle persone che ogni giorno sono costrette a soffrire, ed ecco che l’eternità scivola via dalle sue dita.

Cammina lenta per strada, Miriam, non vuole correre, correndo infatti il tempo passa più velocemente e lei non vuole sprecare il poco tempo che ci è stato regalato per vivere su questa terra; correndo si perdono le occasioni perché l’occhio non è attento a ogni possibilità che , nel bene o nel male, la nostra esistenza ci propone … Miriam ha terrore del tempo che scorre, gli orologi, per lei, soprattutto di notte, assumono un suono angosciante, odia non avere tempo a sufficienza per poter sperimentare tutto ciò che vorrebbe, ma ogni volta si impone calma, perché è con questa importante virtù che si riescono davvero a compiere i sogni della propria vita. Il tempo scorre anche per lei, anche se Miriam non si sente assolutamente pronta per dire addio alla sua esistenza umana, al suo corpo, ai suoi pensieri, a chi di più caro la circonda, nonostante la sua vita sia problematica, nonostante sia stata più volte delusa da tutto ciò che la caratterizza; eppure, nel profondo di sé, è racchiuso questo grande desiderio: tornare a quel qualcosa che tutto ha creato, per non essere più triste, per non essere più solo una semplice pedina del destino, che si diverte a giocare a scacchi con la Morte ogni qual volta si annoia.
E forse oggi è arrivato anche il suo momento, il destino sta giocando a scacchi con la Morte e Miriam non lo sa, a Miriam non è dato conoscere le grandi trame del fato che incombe su ognuno di noi.

Miriam, mentre riflette accantona tutto ciò che la circonda, è come se non ci fosse quasi più nulla attorno a lei, nella sua mente solo i suoi pensieri, il suo cuore che batte di emozioni solo sussurrate, per questo non nota quei bambini fuggire dal parco terrorizzati, per questo non percepisce l’urlo di quelle signore che le intimano di fermare il suo cammino, di mettersi da parte, ma Miriam è come se fosse sorda, come se fosse cieca, per questo no sente gli spari a qualche metro da lei, per questo non vede quel ragazzo puntare la sua pistola verso il suo petto.

Miriam è nel suo mondo e nulla la distrae, si è creata questo piccolo spazio dentro di lei per rimanere almeno in pace almeno dentro di sé, per quei momenti di solitudine che le opprimono l’animo, per vincere le critiche, gli improperi, gli insulti ritrovando ogni volta la vera se stessa.

Il ragazzo è terrorizzato dall’avanzare incurante di Miriam, una giovane ragazza che ha incontrato casualmente, sulla sua folle strada verso la morte e che è riuscita solo in un istante, a destabilizzarlo … vorrebbe ucciderla, ma è come se non riuscisse a premere quel maledetto grilletto, è come se una forza al di fuori del suo essere gli impedisse quell’azione, ma non è solo questo, la sua mente è ferma, non sta più urlano sangue, sangue, sangue …

Poi Miriam, all’improvviso, si apre in un enorme sorriso, un sorriso non solo sulle labbra, un sorriso che le contagia anche i suoi occhi marroni meravigliosi, un sorriso che risalda l’animo, che conforta, un sorriso di quelli rassicuranti, un sorriso di quelli che tutti, almeno una volta nella propria vita, vorrebbe vedersi rivolgere.

Un pensiero buffo ha invaso la mente di Miriam, il suo sguardo si è posato su una pianta poco distante da lei e da lì non si è più spostato … sembra avere la forma di un cono gelato …

È un attimo, e quell’attimo decide tutto …

La canna puntata, quel sorriso allo stesso tempo dolce e tenero che scalda il cuore di quella giovane mano che è pronta, per una volta, a sostituire quella millenaria della Morte e …  Scacco matto, per una volta la Morte perde a scacchi col destino.
Miriam è viva, senza sapere che ha rischiato di chiudere gli occhi per sempre.

Forse il fato ha un altro progetto da compiere tramite Miriam, forse qualcosa ha in serbo per le la vita, non solo dolore e sconfitte … Miriam non lo sa ancora, ma sarà magico!
 
 
Angolo autrice …
Eccomi ritornata dopo secoli di assenza con una one-shot che non ha nulla a che vedere con le long che ho scritto … non so quale sarà il loro destino, so solo che questo è tutto quello che la mia mente riesce a produrre dopo un lungo periodo di assenza dalla scrittura.
Spero possa piacervi ed emozionarvi come ha fatto con me … è semplice, non è nulla di articolato; è breve, ma nello scriverla ho messo tutta me stessa…
Grazie mille per chi leggerà e chi vorrà lasciare un commento …
A presto!!
  
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