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Autore: Vale Hicks    09/02/2009    0 recensioni
I fantasmi che accompagnano gli studenti delle quattro case di Hogwarts sembrano distaccati e freddi, non solo fisicamente ma sopratutto tra di loro.Ma, cosa accadrebbe se, in una tetra notte di un venerdì, si venisse a scoprire che due di questi fantasmi nascondono un segreto che non vogliono svelare agli altri?
Genere: Romantico, Commedia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Dama Grigia scivolò attraverso la soglia della Sala dei Trofei, guardandosi intorno con un po’ di nervosismo.
Attese in silenzio per qualche minuto fluttuando a mezz’aria, intrecciando le sue lunghe dita affusolate a causa dell’agitazione.
Erano le tre di notte. All’interno del castello non volava una mosca, tutti i suoi abitanti erano presumibilmente addormentati e nessuno avrebbe potuto lontanamente immaginare ciò che il fantasma dei Corvonero stava per fare. D’altro canto, come avrebbero potuto?
Razionalmente la Dama Grigia pensò che non ci fosse assolutamente nulla di cui preoccuparsi, eppure… eppure quella notte sentiva un vago senso di inquietudine.
- Buonasera, mia cara Dama. - udì ad un tratto la donna fantasma dietro di sé, trasalendo per la sorpresa.
Quando si girò, vide proprio colui che stava aspettando. Il Barone Sanguinario, fantasma dei Serpeverde, stava davanti a lei indossando il suo consueto vestito macchiato di sangue argenteo.
Anche se il suo aspetto non aveva certo perso l’apparente ferocia, il suo volto riservava alla Dama Grigia un sorriso garbato.
- Oh, Barone! - sussurrò la Dama in tono piuttosto teatrale. - Finalmente siete arrivato… detesto questo modo intricato di incontrarci! Tutti questi sotterfugi, incontrarsi di notte come due amanti da operetta, con il timore continuo di venire scoperti. Non avrà mai fine questo tormento? -
Alzando gli occhi al cielo, il Barone tirò un sospiro impaziente.
- Ne abbiamo già parlato tante volte… se rendessimo pubbliche le nostre… ehm… scappatelle notturne, diventeremmo gli zimbelli dell’intera scuola! Sarebbe davvero molto seccante sentirsi addosso gli sguardi curiosi degli abitanti di questo castello, compreso quell’idiota di Nick Quasi Senza Testa. Non oso poi pensare alle risatine ammiccanti di tutti quei mocciosi impertinenti! -
- Dovreste cercare di mostrarvi più simpatico agli studenti, Barone. Siete sempre così imbronciato, tutti quanti vi evitano come la peste e qualcuno ha persino paura di voi. A volte mi chiedo perché restate ancora qui, se non riuscite nemmeno a godervi la vita dopo la morte! - esclamò la Dama Grigia infervorandosi, assumendo un’espressione offesa.
- Helena, per l’amor del cielo, sapete benissimo qual è il motivo della mia permanenza in questo luogo. Il rimorso per ciò che vi ho fatto durerà in eterno e giuro sulla mia testa che ovunque andrete io vi seguirò, per proteggervi e cercare di porre rimedio alle mie gravi colpe. -
- E’ un giuramento poco affidabile il vostro, considerato il fatto che siete morto da quasi mille anni! -
- Non scherzate con i miei sentimenti, ve ne prego. Non capite che sono pazzo di voi? -
Helena mutò in un secondo il proprio umore, guardando negli occhi il Barone Sanguinario. Il suo sguardo era raggiante.
- Questo significa che mi amate? -
Il Barone prese le mani gelide della Dama Grigia e le strinse tra le sue, che erano altrettanto fredde.
- Ma certo che vi amo Helena. Non lo avete ancora compreso, dopo tutto questo tempo? - le disse, in tono quasi disperato.
- Oh, mio dolce amore… mi sono comportata come una vera stupida quando vi ho rifiutato in quel modo così brutale, secoli fa! Ma adesso mi rendo conto che anch’io vi amo profondamente! -
Così dicendo, i due ectoplasmi si strinsero in un abbraccio appassionato e le loro labbra si toccarono. Come potessero provare piacere da quei gesti d’amore resta un mistero per gli esseri umani, visto che i due erano totalmente incorporei. In ogni caso, i due sembravano completamente estraniati dal resto del mondo, tanto che non si accorsero per niente di ciò che stava accadendo a pochi passi da loro.
E quando se ne accorsero, era comunque troppo tardi.
- Ehi, frignona brufolosa! Lo sai che tutte le studentesse di Hogwarts hanno deciso di non usare più il bagno dove passi le tue giornate, proprio perché ci sei tu che non riesci a fare altro che lamentarti in continuazione? Devo dire che non posso davvero biasimarle… se io fossi una ragazza, preferirei farmi scoppiare la vescica piuttosto che rischiare di incontrarti! -
- Tu, brutto cafone maleducato ed insensibile! Che cosa vuoi da me, si può sapere? Perché non mi lasci in pace? Non posso starmene in pace a piangere sul mio sifone, visto che sono morta? Vorrei proprio sapere che cosa ci trova la gente nel prendermi in gir… oh! -
Mirtilla Malcontenta attraversò l’entrata della Sala dei Trofei come una furia, inseguita dagli sberleffi di Pix il Poltergeist.
Nonostante il Barone Sanguinario e la Dama Grigia si staccarono subito l’uno dall’altra dopo l’entrata di Mirtilla, il fantasma della ragazza occhialuta riuscì benissimo a capire la situazione.
- Cosa succede qui dentro? C’è uno stupido studentello che combina qualche pasticcio? - disse Pix, pronto a chiamare Gazza per fare la spia.
- Oh, no, molto meglio! - gli rispose Mirtilla con un sorriso sardonico sulle labbra. - Chi lo avrebbe mai sospettato… -
A quel punto entrò anche Pix nella stanza, ridendo sguaiatamente. Ma smise subito quando vide il viso infuriato del Barone Sanguinario, che era sul punto di scoppiare per la stizza.
- V-vostra eccellenza! Che sorpresa trovarvi in questa sala… scusatemi tanto, pensavo che qui dentro si nascondesse qualche ragazzino in vena di scherzi! -
- Ed invece abbiamo scoperto una tresca amorosa tra due fantasmi anziani! - gridò Mirtilla, ridendo a crepapelle.
- E’ meglio per te se tieni la bocca chiusa, brutta pettegola! Altrimenti potrei dire a Silente delle tue incursioni nel bagno dei Prefetti, dove ti diverti a spiare gli ignari studenti nudi. - disse il Barone alzando il tono di voce, mentre la Dama Grigia piangeva sulla sua spalla, per la vergogna di essere stata scoperta.
- Certo, certo, signor Barone… - si affrettò a dire Pix. - Vi assicuro che questa mocciosa non oserà dire una parola in giro della vostra… uhm… relazione. Garantisco io per lei! -
Mirtilla, intanto, emise un lungo ed acuto frigno e se ne ritornò al suo bagno.
- E’ proprio questo che mi preoccupa, Pix! Non mi fido affatto di te, lo sai benissimo! -
- Avete ragione eccellenza, anch’io, se fossi in voi, non mi fiderei di me! -

Ma quella nottata era destinata a peggiorare, per i fantasmi di Serpeverde e Corvonero.
- Buon Dio, cosa sono queste urla? - chiese agitato il Frate Grasso, fantasma dei Tassorosso. Lui e Sir Nicholas entrarono con furia nella Sala dei Trofei.
- Oh, insomma! - sbottò all’improvviso la Dama Grigia. - Visto che ormai siamo stati scoperti, tanto vale che lo sappiate tutti: io e il Barone ci amiamo! Sì, proprio così! Veniamo qui, ogni venerdì notte, per poterci guardare negli occhi, lontani da sguardi indiscreti e da commenti poco gentili! Ecco, ora lo sapete, non c’è più alcun bisogno di fingere… - concluse, mugugnando come una bambina.
Lo stupore degli altri fantasmi era visibile.
- Ma è meraviglioso, mia cara! Perché mai avete pensato che vi avremmo presi in giro? L’amore è il sentimento più meraviglioso che esista sulla Terra! - esclamò il Frate Grasso, con la sua solita giovialità.
- E’ vero. Però è piuttosto buffo vedere voi, Barone, intricato in una situazione così compromettente. - insinuò Nick, tanto per fare un dispetto al fantasma dei Serpeverde, verso il quale, naturalmente, covava un’antica rivalità.
- In ogni caso, desidererei molto che la cosa rimanesse segreta e che le orecchie degli altri occupanti di questo castello non ne venissero a conoscenza… altrimenti potrei arrabbiarmi sul serio! - rispose il Barone, minaccioso come al solito.
- Naturalmente. Bene, caro Frate, direi che è molto meglio per noi tornare alla nostra partita a carte. Buonanotte e buona continuazione. - salutò Sir Nicholas de Mimsy-Porpington.
Tutti i fantasmi che li avevano sorpresi insieme, compreso Pix, se ne andarono dalla Sala dei Trofei in meno tempo possibile.
Il Barone Sanguinario e la Dama Grigia, invece, rimasero dov’erano, pieni di imbarazzo ma anche sollevati perché non avrebbero più dovuto fingere indifferenza tra loro, almeno davanti agli altri fantasmi del castello.

NOTE: Questa storia ha partecipato alla Coppa delle Case su Lumos.it, in cui sono iscritta con il nickname "Leonor".

  
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