14/09/2015
1 recensioniCapitolo 1: Lunedì
Un colpo. Due colpi. Tre colpi.
Madison era dentro lo sgabuzzino dei bidelli con le mani tra i capelli e gli occhi lucidi. In preda al panico si sedette tra le scope e portò le gambe al petto.
“Non può essere… Non ci posso credere”
Continuava a ripetere guardando il vuoto. Era accaduto così velocemente. Tutto ebbe inizio una settimana prima. Precisamente lunedì pomeriggio all’ora di pranzo.
“Mason McCarthy! Esigo delle spiegazioni!”
Mason si girò per capire da dove proveniva la voce, cercando di farsi piccolo tra la folla di persone che intasavano la mensa. Notò subito sua sorella, una ragazza di media altezza con i capelli castani legati in una coda di cavallo. Era rossa come un peperone ed aveva gli occhi iniettati di sangue.
Lo sguardo di Madison incrociò quello del ragazzo che si maledì mentalmente per non essere scappato a gambe levate dalle cucine appena aveva sentito pronunciare il suo nome.
Mason alzò gli occhi al cielo e guardò la ragazza avvicinarsi velocemente a lui.
“Cosa c’è Madison?”
disse sospirando. La ragazza incrociò le braccia al petto e lo guardò severa.
“Cos’è questa storia del cambiare partner per il duetto? Perché hai deciso di andare con quella Jane? Mi hai lasciato con il panda! Senza offesa Roderick.”
Disse l’ultima frase guardando il povero Easton che era vicino ai due per prendere le crocchette di patate.
“Non faccio il duetto con lei. Mi fa paura”
Disse il ragazzo ma nessuno lo ascoltò. Mason boccheggiò non sapendo cosa rispondere.
“Ehm… È che io… Cioè… Quindi… Quello che intendo dire è che… Okay non ho scuse”
Sbuffò e si passò una mano tra i suoi riccioli scuri.
“Diciamo che… Jane è una persona interessante e vorrei conoscerla meglio”
La mascella di Madison si abbassò e i suoi occhi si spalancarono.
“Oh Dio tu… A te piace Jane Hayward! Non ci posso credere!”
Mason la zittì mettendogli la mano davanti alla bocca e la portò fuori dalla mensa sperando che nessuno avesse sentito ciò che la sorella aveva appena detto. La portò nello sgabuzzino dei bidelli e sospirò.
“Si Madison. Jane mi piace”
Madison incrociò le braccia al petto e lo guardò severa.
“Non mi abbandonerai per lei vero? Noi siamo gemelli. Siamo come una singola persona!”
Mason la guardò e le accarezzò il viso.
“Sorellina… sai che ti voglio bene… ma se io voglio uscire con Jane non ti porterò con noi”
La sorella sbuffò ed aprì la bocca per parlare ma Mason la interruppe.
“Non puoi neanche spiarci”
La ragazza chiuse la bocca ed abbassò lo sguardo e il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
“Devi trovarti qualcuno Madison. Non puoi sempre rimanermi incollata”
Mason uscì dallo sgabuzzino ed andò a lezione. La sorella uscì poco dopo con la testa bassa e gli occhi leggermente lucidi. Era sola. Completamente sola. Venne urtata da Kitty che le disse.
“Oh Dio non sei vicino al tuo fratello-amante? Che strano! Avete litigato?”
La biondina si avvicinò alla ragazza e sorrise leggermente notando il suo sguardo triste.
“Io. Te. Stasera alle otto. Casa Mia. Vestiti provocanti okay?”
Madison alzò lo sguardo e aggrottò le sopracciglia.
“Perché?”
Kitty scosse la testa facendo dondolare la coda a ricciolo e ridacchiò.
“Andiamo a caccia di uomini”
La mora non riuscì neanche a replicare perché l’altra era già corsa via con un sorriso eccitato sulla faccia. Doveva distrarsi in qualche modo. Magari Kitty le avrebbe fatto tornare il buon umore.
Arrivò la sera. Madison si era preparata per bene. Aveva un vestito celeste che definiva perfettamente le curve del suo corpo e dei tacchi del medesimo colore di minimo quindici centimetri. Tutti scelti da Kitty ovviamente. Si incamminarono insieme verso il locale e la bionda diede all’altra un documento falso.
“Cos’è?”
Chiese la mora. L’altra ragazza alzò il sopracciglio e la guardò con uno sguardo che voleva dire solo: ”Sei seria?”
“Un documento falso, ovvio.”
Madison non sapeva cosa dire. Aprì il documento e guardò la foto.
“Non assomiglio a questa qui e il mio cognome… Suarez?”
Alzò un sopracciglio e scosse la testa ridacchiando. Arrivarono davanti al locale e le ragazze diedero al buttafuori i documenti. Straordinariamente riuscirono ad entrare. La musica era al massimo volume e le orecchie di Madison stavano esplodendo. Kitty la trascinò al bancone ed ordinò due Cosmopolitan.
“Allora Maddy… Hai mai bevuto?”
Disse Kitty urlando per farsi sentire.
“Una volta con Mason abbiamo bevuto la birra!”
Disse la mora all’orecchio dell’altra. Kitty aggrottò le sopracciglia e pizzicò il braccio a Madison.
“No! Non parlare più di lui. Siamo solo io, te e tutti questi maschioni che ci girano intorno!”
Disse la biondina ridacchiando e prese il proprio Cosmopolitan. Madison fece lo stesso ed iniziò a ballare vicino a lei. Kitty si ubriacò dopo un paio di drink ed iniziò a strusciarsi contro un ragazzo finchè non se ne andò con lui tirandolo per il colletto della camicia.
Era sola.
Aveva bevuto il drink ma non si era ubriacata. Eppure era la prima volta che beveva. Si guardò in giro in cerca di facce familiari ed incontrò lo sguardo di un ragazzo dagli occhi verdi e i capelli ramati. Gli sorrise e vide il ragazzo avvicinarsi al lei.
Iniziarono a ballare insieme e Madison poteva chiaramente vedere quanto era bello.
“Sono Miles”
Disse il ragazzo al suo orecchio.
“Madison!”
Rispose l’altra. Uscirono dal locale perché entrambi lo trovavano troppo rumoroso e si sedettero sulla scala anti-incendio del palazzo. Dopo una lunga chiacchierata scoprirono entrambi di avere tanto in comune. Amavano la stessa musica, entrambi amavano cantare e ballare e frequentavano lo stesso anno di liceo.
La ragazza iniziò ad avere freddo e Miles mise la sua giacca sulle sue spalle. Si sentiva davvero bene con lui. Quell’uscita aveva portato qualcosa di buono! Sentì qualcuno tirarla su e portarla via. Era troppo immersa nei pensieri per accorgersi di ciò che stava accadendo e appena ci riuscì ormai era troppo tardi. Davanti a se non c’era più Miles ma Mason. Doveva aspettarselo, aveva ignorato le sue chiamate e i suoi messaggi e chissà come era riuscito a trovarla.
“Madison cosa ci fai qui? Sei venuta da sola? Guarda che è pericoloso chissà cosa poteva farti quel ragazzo!”
Disse il fratello preoccupato usando un tono di voce piuttosto alto. La ragazza replicò.
“Cosa ci fai tu qui! Ero con Kitty ma se n’è andata con un ragazzo e io stavo per fare lo stesso però tu hai rovinato tutto!”
Disse arrabbiata. Strinse i pugni e si avviò verso casa. Mason la seguì.
“Sorellina ti prego… ero preoccupata per te!”
Madison ridacchiò e si girò verso di lui.
“Preoccupato per me? Davvero? Tu però puoi uscire con chi vuoi giusto? Miles è simpatico ed abbiamo molto in comune!”
Disse con gli occhi leggermente lucidi.
“Maddy l’hai appena conosciuto! Non sai nulla di lui!”
La sorella scosse la testa e si passò una mano tra i capelli.
“Perché tu sai tutto su Jane vero? Prima dici che devo trovarmi qualcuno e poi mi allontani da quel qualcuno. Che problema hai? Senti… Non parlarmi. Rifletti su quello che hai fatto e impara a capire i tuoi errori.”
Mason cercò di risponderle ma Madison tornò velocemente a casa lasciandolo lì, in mezzo alla strada, con un problema tra le mani e neanche un modo per risolverlo.
< Benvenuti su ‘The week of love’! Questa è la prima fanfiction che pubblico su efp e spero solo che piaccia a tutti! Madison è una dei miei personaggi preferiti di Glee anche se non è stata approfondita molto nella serie. Scusate se ci metterò un po’ a pubblicare i prossimi capitoli ma ho dovuto pubblicare subito il primo capitolo (è l’unico che ho scritto per ora) perché domani è il compleanno della mia amica Clara (che saluto ovviamente: ciao ciccia! *-*) e volevo che fosse online il prima possibile. Quindi… BUON COMPLEANNO AMICA MIA TI AUGURO UN ANNO PIENO DI SERIE TV, FANFICTION E ASOCIALITA’! >