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Autore: VENDA    14/09/2015    2 recensioni
Bobby e Crowley durante un pomeriggio come tanti.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Crowley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Supernatural: Crobby: "Avere a che fare con te è come frequentare una madre single con tre figli."
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Mandare avanti un'officina implica lavorare tutto l'anno. Se poi a questo si aggiunge che ti chiami Bobby Singer, allora il lavoro decuplica tutto il giorno tutti i giorni. Per questo quando capita un pomeriggio "morto" il cacciatore ringrazia tutte le divinità che conosce (e nessuno conosce più divinità di lui).
Stava steso sul divano davanti alla televisione, una bottiglia di birra in una mano e il ventilatore acceso che lo aiutava a sopportare il caldo; si beava di quelle ore di silenzio e inattività, considerandole come un premio per i suoi costanti sforzi. Sam e Dean erano impegnati in un caso dove i ripetitori per cellulari non funzionavano e Castiel era con loro, il lavoro con le auto scarseggiava, non c'era nessuna apocalisse in programma è in TV davano le repliche de La Signora in Giallo.
«Che pace» sospirò, mandando giù un sorso di birra.
«Ciao, Bobby caro.»
Sputò la birra che ancora non aveva ingoiato e che finì in parte a terra e in parte sui suoi pantaloni.
«Che palle!» si corresse.
Il demone scoppiò a ridere.
«È sempre uno spasso passare a salutarti!»
«Fottiti, Crowley!» lo apostrofò il cacciatore, alzandosi per darsi una ripulita.
«Carino come sempre. Il passato non significa niente per te?» chiese l'ospite, con tono teatrale.
«Non esiste nessun passato.»
«E che mi dici del presente, allora? O del futuro?»
«Poche chiacchiere, si può sapere cosa vuoi?»
Il demone gli si avvicinò lentamente.
«Passare del tempo con te, Robert» rispose, sedendosi accanto a lui che era tornato sul divano.
In quel momento squillò il telefono e Bobby si alzò di nuovo per andare a rispondere.
«Pronto? Ah ciao, Dean... trova qualcosa di sferico e usa l'incantesimo per imprigionarlo... ok, fammi sapere» riattaccò e tornò nel soggiorno. «Sei ancora qui?»
«Certo, non ho altro da fare.»
«Che palle... vuoi una birra?»
«Non ne bevo di solito, ma per te farò un'eccezione.»
Il padrone di casa andò verso la cucina, ma si fermò dopo appena un metro perché di nuovo il telefono squillò.
«Pronto, FBI! Certo che sono nostri agenti! Vedete di trattarli bene, sono gli uomini migliori del dipartimento di New York!» questa volta attaccò con più stizza. «Dicevamo? Ah, la birra...»
Questa volta riuscì ad arrivare in cucina, ma dentro vi trovò Castiel.
«Che diavolo succede ora??»
Crowley sentì la voce alterata dalla stanza accanto, poi la risposta dell'angelo.
«Dean non si ricorda l'incantesimo e il telefono di nuovo non prende...»
«Ecco, tieni» disse Bobby, mettendogli in mano un foglio di carta con le parole.
Castiel volò via.
«Non scordarti la birra!»
Per fortuna il demone glielo ricordò, perché stava tornando in soggiorno a mani vuote.
«Che palle...» mugolò, prendendo le bibite.
Si accasciò finalmente sul divano.
«Grazie, caro» miagolò l'ospite.
«Prima che sprechi fiato no, non si cambia canale!»
Crowley alzò le spalle e bevve. Dopo appena un minuto squillarono contemporaneamente due telefoni: il cellulare di Bobby e quello dei vigili del fuoco.
«Sai, Robert? Avere a che fare con te è come frequentare una madre single con tre figli.»
«Sta zitto» sbottò l'altro, alzandosi per l'ennesima volta dal divano.
E meno male che era una giornata tranquilla.
   
 
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