15/09/2015
4 recensioniQuando Felicity era una bambina, c'era una storia che sua madre le leggeva ogni notte. A Felicity non le importava molto, ma quando sua madre sventolava le mani in modo animato, la luce del suo anello la catturava. La bambina amava guardarla giocherellare con il suo piccolo e grazioso anello delle cui implicazioni la sua mente da bambina non aveva idea, adorava guardare suo padre baciarle il gioiello scatenando una risatina della donna. Ma più di ogni altra cosa, Felicity credeva ai suoi genitori quando le dicevano che un giorno avrebbe avuto un anello tutto suo.
Il giorno in cui il padre se ne andò, Felicity aveva visto sua madre toglierselo per la prima volta. La bambina non capì e continuò ad aspettare. Ma i giorni diventarono settimane, e l'uomo che era solito baciare l'anello non era più tornato, e Felicity, dopo aver capito l'accaduto, cominciò a temere gli anelli.
Gli anelli significavano legami. I legami venivano sempre spezzati. Questo era quello che la sua mente aveva intuito e aveva smesso di fantasticare, proteggendosi e protendendosi verso cose che non potevano lasciarla.
Aveva attraversato la sua fase dark, ma non aveva mai indossato anelli. Sua madre gliene regalò uno per il diploma che fu messo in un angolino sperduto del suo cassetto.
Era come se fosse diventata allergica, come lo era per le noccioline. Esasperata per il suo comportamento, la madre le chiese se avesse voluto che l'uomo che le avesse chiesto di sposarla avrebbe dovuto farlo con un anello.
'' Se volesse sposarmi anche senza un anello, sì. ''
Era così chiaro nella sua testa. Sino a quando le cose diventarono confuse.
Essersi innamorata di Oliver era stata una sorpresa. Erano sempre stati solo loro, così loro, che quando lei capì quanto profondamente fosse innamorata, non c'era più punto di ritorno. Non che lei avrebbe voluto tirarsi indietro. Amava Oliver per com'era, e si sorprese per i sentimenti forti che provava per lui. Ma si erano fermati prima di iniziare e gli anelli erano un mondo lontano dal loro.
Qualcosa era cambiato al matrimonio di Diggle e Lyla forse perchè l'IT girl conosceva lo sposo e sapeva che il suo secondo matrimonio era con la stessa donna, la donna nella quale Diggle fece scivolare il fatidico anello per la seconda volta. Era sicura che Diggle avrebbe onorato i suoi voti e che teneva al significato di quell'anello. E per la prima volta, si chiese se Oliver l'avesse fatto, considerando il suo passato e le moltitudine relazioni in cui era coinvolto.
Ma non era stato con nessuna donna per quasi un anno perchè amava Felicity. Era davvero innamorato. Quello era più di un impegno, era stato fedele come non lo era mai stato. E quella sera, per la prima volta, Felicity ebbe meno paura degli anelli.
I cinque mesi trascorsi insieme a lui erano volati, in sorrisi e gemiti e urla e risate. E tutto era stato come un sogno, fino a stasera.
Oliver aveva cucinato la cena, apparecchiato la tavola, illuminato l'intera stanza. Sembrava una sorta di sogno, e quando lei chiese quale fosse l'occasione, lui la baciò e le rispose che fosse un semplice appuntamento. Ma lei lo conosceva da abbastanza tempo da notare il suo nervosismo nei movimenti, il leggero tick della mascella e lo sfregamento delle mani. Una volta seduta, il sospetto iniziò ad impadronirsi di lei.
Oliver prese posto dopo di lei, le sue mani unite, le spalle curve e gli occhi nervosi ma emozionati. Sarebbe saltato dalla sedia se avesse potuto.
Felicity lo fissò e aspettò che il suo sospetto venisse confermato.
Solo un altro po'.
Oliver ricordava la prima volta in cui visitò la cripta della famiglia Queen con sua madre. Ricordava di aver visto un carino e scintillante brillante da cui era rimasto tanto affascinato non appena aveva percorso il lungo corridoio. Ricordava di aver preso i gioielli che erano stati della sua famiglia per generazioni e che la madre lo riprese dicendogli di non giocarci.
E lui ricordava, anche oggi, il preciso momento in cui lo vide.
Era accanto ad una collana di argento blu ardente, tranquillo, completamente inosservato. Ma Oliver l'aveva notato ed era attratto da esso.
Aveva chiesto a sua madre se avesse potuto tenerselo per lui. Lei rise.
''E' un anello per signore, Oliver. Apparteneva alla sua bisnonna.''
Oliver era completamente attratto da non spostare mai lo sguardo su di esso, il suo desiderio per quell'anello era completamente diverso.
Sua madre lo capì, forse pensandoci meglio, si rese conto che fosse una cosa da poco conto e lasciò che Oliver lo mettesse in tasca con l'intenzione di farlo vedere a Tommy e dirgli
che anche lui aveva un anello per sua moglie, proprio come l'amico.
Oliver aveva solo dieci anni.
Erano passati due decenni e Oliver era cambiato; dal ragazzo che scappò con la sorella della sua fidanzata all'uomo che era rimasto scapolo per una donna che non era nemmeno sua, eppure in qualche modo era solo sua.
E quell'anello, che aveva lasciato in un cassetto prima di partire con la Gambit, era rimasto proprio lì. Quando Oliver era tornato, era abbastanza disilluso da sapere che sarebbe rimasto in quel cassetto per sempre. Non credeva agli anelli allora.
Sua madre non aveva rispettato l'impegno matrimoniale e sicuramente nemmeno suo padre, quindi era cresciuto in un mondo dove l'anello era solamente una farsa da sostenere davanti al mondo intero, solo un voto senza significato da sbandierare.
Ma cosa più importante, non aveva mai avuto il bisogno di metterlo nel dito di qualcuno. Non prima di Slade.
Qualche volta si era chiesto negli anni vedendo le dita di Felicity digitare sulla tastiera alla ricerca di un criminale, come le sarebbe stato quell'anello e scuoteva la testa ogni volta che quel pensiero s'intrufolava nella sua testa.
Ma dopo Slade, era diventato più difficile scuotere la testa e basta. La situazione era peggiorata quando Sara era tornata, il giorno in cui vide Felicity sorridere e tutto gli sembrò così giusto. Ma aveva indietreggiato di dieci passi, convinto che fosse per la sicurezza della donna che amava.
Quel desiderio però non era mai svanito.
Il matrimonio di John, anche se l'arciere aveva pensato che non si sarebbe mai legato a qualcuno in quella maniera, era stato agonizzante e l'anello era diventato un suo compagno d'allora.
Il giorno in cui aveva sposato Nyssa, aveva finto di sposarla, mentre la donna che amava veramente era incoscente in una segreta, aveva trovato casa.
Aveva deciso che se avesse avuto un'altra chance, se fosse sopravvissuto, avrebbe chiesto a Felicity di sposarlo senza aspettare un altro giorno.
Ma aspettò per cinque mesi, cinque felici mesi passati insieme a lei. Solo loro due.
E ora, mise l'anello sul cupcake e la nostalgia lo colpì al pensiero di Tommy che aveva riso alla visione del suo anello.
''Tua moglie lo adorerà, Ollie!''
Oliver aveva sorriso, pensando a quanto fosse piaciuto a Tommy ed era convinto che avrebbe apprezzato Felicity, gli venne un nodo alla gola perchè si erano promessi che sarebbero stati i testimoni l'uno dell'altro e ora lui non c'era.
Scosse la testa e i ricordi scomparvero, prese un respiro profondo, rilassò i suoi muscoli, e camminò con il vassoio, realizzando che l'anello sarebbe rimasto con lui per un altro po'. Solo per un altro po'.
Dopo quasi un anno, le loro dite erano intrecciate, si guardarono e Oliver accarezzò le sue dita soffermandosi sull'anello che le aveva regalato.
'' Ti avrei sposato anche senza anello, lo sai.'' sussurrò.
Felicity sorrise e strofinò il naso contro il suo.
''Lo so. Proprio per questo ti sposo con l'anello.''
Sorrisero. Solo un altro po'.
Note dell'autore.
Sono felice di pubblicare la mia prima traduzione, non è perfetta ma ho cercato di fare del mio meglio.Spero di pubblicare altre storie migliorando così anche il mio inglese :)
Ringrazio supersillyanddorky06, autrice originale di questa oneshot, che ha permesso la pubblicazione. Vi lascio il link così da poterla gustare in lingua originale
http://supersillyanddorky06.tumblr.com/post/128813917508/the-ring-they-have-lived-with-different-ideas-of