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Autore: reidina    09/02/2009    6 recensioni
Questa storia è la mia prima su HSM, ed ho voluto farla sulla mia coppia preferita, così mi è sorto un dubbio: perchè nel primo giorno in cui Ryan e Chad sono entrati in contatto si scambiano i vestiti, cosa che Troy e Chad, migliori amici da una vita, non hanno mai fatto? Buona lettura a tutti e recensite in tanti!^^
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chad Danforth, Ryan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ryan sapeva giocare bene a baseball.

Ed anch’io.

Mentre noi eravamo rimasti in campo a chiacchierare per conoscerci meglio (mi ero accorto di aver passato due anni con quel ragazzo e di non conoscere neanche il suo gruppo preferito.) i wildecats erano entrati nella spogliatoio per cambiarsi e andare a festeggiare fuori.

Lo spogliatoio era vuoto, e noi entrammo per cambiarci. Quella partita era stata proprio lunga.

“Così sai giocare “un poco” a baseball, no?” chiesi di spalle a lui sfilandomi la divisa, con la quale mi asciugai il sudore dalla fronte.

Notai che la mia canottiera era inzuppata, così aprì il lavandino all’angolo della stanza per sciacquarmi dal sudore.

“un poco…da campione.” Risi.

Mi voltai, e lui era esattamente nella stessa posizione in cui l’avevo lasciato. Lui alzò le spalle.

“Non ho un cambio a portata di mano”.

Io alzai gli occhi pensando, una delle rare volte in cui mi fermavo a riflettere se non per una equazione matematica.

“Ti presterò il mio.” Decisi infine.

“Ma tu sari senza allora.” Ribatté incrociando le braccia.

Ci avevo pensato.

“Come mi sta il tuo cappello?” Esclamai togliendolo dai suoi capelli biondi e appoggiandolo sulla mia testa.

“Mah…” Rise. “Non si abbina al resto dei vestiti.” Aggiunse mettendolo dritto.

Tutti pignoli, gli Evans. Ma lui non ti faceva mai sentire inferiore, come spesso faceva Sharpay. Il modo in cui lo era Ryan era quasi piacevole…

“Senti, io ti do il mio cambio, e tu mi fai provare i tuoi vestiti, d’accordo?” sbuffò amichevolmente, ma poi mi porse la mano da stringere.

La sua pelle era così chiara e delicata, non si sarebbe mai pensato che fosse un giocatore di baseball così forte.

Le sue labbra erano, in mia compagnia, sempre piegate in su, in un sorriso piccolo ma radioso.

Mentre ero perso nei miei pensieri notai che si era girato e con fatica, davanti a me, si toglieva i vestiti.

“Tu sai che ogni giorno io vedo ragazzi spogliarsi, vero?”

“Cosa???” Risponde quasi subito girandosi, scoprendo due guance rosee, gli occhi sgranati con un grosso punto interrogativo stampato sulla fronte.

Mi ero espresso male…chissà che cosa era andato a pensare.

“Sono in una squadra di basket. Tutti ci cambiamo dopo una partita.” Mi corressi mantenendo la mia risata.

La sua faccia dopo la mia frase riprese il colore normale della sua carnagione, mi fece stare di buon umore…era forse gelosia, quella che Ryan aveva provato poco prima?

“Ah, s-scusa…” disse accennando un sorrisetto.

Uno di quelli che piacevano a me così tanto, mi facevano impazzire.

Mi passò la sua maglietta e indossò il mio cambio così in fretta che non feci neanche in tempo a guardargli la schiena…

Mi specchiai nel piccolo specchio nel mio armadietto (non c’è niente di male.) . La maglietta di Ryan mi stava bene. Ed anche lui stava molto bene con la divisa, che era scollata più della camicetta che ora io avevo addosso.

Ma per non imbarazzarlo non lo fissai troppo e mi girai, solo che avevo il torcicollo dalla mattinata, ed a quel gesto mi venne un crampo.

Spaventato del mio grido Ryan si avvicinò.

“Hei, stai bene? Cos’è successo?” Chiese a raffica preoccupato.

Mi massaggiai il collo dolorante.

“Ho avuto un crampo, niente di che…”

“Io non faccio solo yoga, ho seguito un corso per massaggi…” Senza neanche chiedermi se poteva farlo, mi mise entrambe le mani sulla parte dolorante e cominciò a massaggiarla.

All’inizio fece uno strano effetto, insomma, apparte la strana tensione sessuale, ma anche perché era una sensazione del tutto piacevole.

“per due mesi l’ho seguito.”

“Per averlo seguito solo due mesi…sei molto bravo.”

Ghignò sorridendo, quando mi mossi per dire che mi sentivo meglio.

“Grazie.” Dissi.

Ma quando lo guardai dritto negli occhi sprofondai dritto in quell’oceano alla luce del sole, così brillante e vivace da farmi perdere la vista.

Senza avvisarlo mi avvicinai e lo presi per le spalle baciandolo.

Spalancando ancora di più gli occhi mi fissò stranulato per qualche secondo. Non se lo aspettava.

Di riflesso, accorgendomi di quello che avevo fatto lo lasciai subito. Esterrefatto continuava a fissarmi ma non con rabbia, solo con sorpresa.

“Scusa…mi dispiace..” balbettai imbarazzato. Da quanto non balbettavo imbarazzato? Dalla mia prima fidanzata alle elementari?

Cercai dall’astenermi a fissare sia i suoi occhi sia le sue labbra invitanti.

Ma lui si avvicinò e rispose al bacio prendendomi il viso tra le mani e chiudendo gli occhi.

Si, rimasi sorpreso, ma solo per qualche secondo, decisi che volevo continuare quel bacio senza farlo sentire troppo in imbarazzo.

Se pensavo che eravamo entrambi ragazzi? Per niente, non ho mai avuto niente contro gli omosessuali e mai lo avrò.

Allungò timido le dita arricciandosele nei miei ricci, mentre io con entrambe le braccia lo spinsi contro gli armadietti. Se mai qualcuno sarebbe dovuto svenire, era meglio avere qualcosa per appoggiarsi.

E, no, non ha niente a che fare con l’incidente che ebbi qualche anno fa sempre con Ryan.

Aprì gli occhi per osservare se stesso, poi me, poi le sue mani, nervoso.

Diedi un bacio leggero alle sue labbra carnose per poi staccarmi.

“Tranquillo.” Sussurrai nel suo orecchio per poi baciargli delicatamente il collo.

Chiuse gli occhi arrossendo vistosamente.

“E..se ci scoprono gli altri?”

Non era del tutto insensata come domanda…ma che importava. Volevo solo continuare quello che avevo iniziato.

“Non torneranno prima di dieci minuti per sapere dove siamo…e noi gli diremo che avevamo continuato ad allenarci a baseball.”

Detto questo mi avvicinai di nuovo per assaporare un bacio che non volevo dimenticare.

Timidamente allungò le mani per afferrarmi la vita delicatamente, ed io lo lasciai fare infilando le mie mani sotto la sua maglietta, e sentì che fu scosso da brividi.

Anche con i baci non era per niente male Ryan, e non c’è bisogno dire che a danzare era più che bravo, qualunque sia il contesto.

Ma proprio quando stava vincendo la sua timidezza, ed io per aiutarlo gli avevo spostato la sua mano sul mio fianco, sentimmo la porta dello spogliatoio aprirsi, per poi spuntare qualche secondo i Wildcats.

“Hei, Ryan, Chad, non venite con noi a festeggiare?” Chiese Zecky fissandoci.

Ovviamente noi ci eravamo già staccati ed allontanati (fortuna che sia io che la famiglia Evans avevamo buoni riflessi) e trattenendo un rossore sulle guance Ryan rispose:

“Prima ci stavamo allenando chiacchierando un po’, poi ci siamo stancati e siamo entrati qui per cambiarci.” Spigò mentre io mentalmente dicevo che era un attore bravissimo.

“E…i vestiti?” Chiese Kevin facendolo notare anche agli altri. Senza farlo vedere noi due ci guardammo per qualche secondo senza la minima idea di quello che potevamo dire.

“Sembrava una idea divertente. Siamo amici ormai, no?” Risposi senza pensare. Subito dopo mi accorsi che come scusa non era niente male…

Gli altri ignorarono.

“Bhe, seguiteci, insieme a Taylor, Gabriella e Kelsie abbiamo organizzato una piccola festicciola.” Così si allontanarono.

Noi ci alzammo ma prima io mi avvicinai a Ryan accertandomi che tutti fossero usciti.

“Per un pelo.”

“Amici, eh?”

Mi avvicinai al suo viso e gli morsi dolcemente il labbro inferiore.

“Amici”.

 

 

 

  
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