ho deciso di scriverti questa lettera perché, beh, avevo nostalgia dei vecchi tempi, lo ammetto.

Per esempio, oggi mi è successa una cosa molto strana. Ricordi quella volta in cui mi regalasti quel piccolo quadernino rosa? Oggi lo ho ritrovato e non appena l'ho rivisto le mie labbra si sono piegate in un sorriso al ricordo delle tue parole; 'tieni, qua potrai scrivere qualsiasi cosa ti passi per la testa, che sia bella o brutta, triste o felice'.

Ti confesso che, al principio, ero indecisa sul fatto di leggere o meno ciò che avevo scritto in passato ma alla fine mi sono decisa.

Ho aperto il piccolo quaderno ed ho incominciato a leggere.

 

‘Giovedì 8 marzo 1993.

 

Caro diario,

 

non puoi neanche immaginarti ciò che è successo oggi. Come sai, è la festa delle donne.

Nel pomeriggio, mentre ordinavo i vestiti e li riponevo nell'armadio, il campanello ha suonato. Non avevo idea di chi potesse essere dato che i miei erano usciti. Vado al piano di sotto ed apro la porta. Non immagini il mio stupore alla vista di Leon, il mio Leon. Ricordi? Il mio ragazzo, ti ho parlato molte volte di lui. Ma, caro diario, la sorpresa non è finita qui. Stringeva tra le mani un fiore e quel fiore era proprio per me.’

 

Ti confido un segreto, durante la lettura qualche lacrima è scesa. Mi manca tanto stare insieme a te, ridere insieme a te e fare quelle belle chiacchierate sul lungo mare, era un abitudine per noi. Ma poi, hai deciso di rovinare tutto quanto.

 

‘Martedì 15 settembre 1995.

 

Caro diario, 

 

oggi è successo l'immaginabile.

Leon mi ha tradita. 

Una cosa del genere, da parte sua, non me la sarei mai aspettata. Sembrava così sincero, così reale l'amore che l'uno provava per l'altro ma mi sbagliavo.

Sto soffrendo, ti dico la verità. Leon è stato ed è, il mio unico vero amore, non ho mai provato nulla di simile per nessun altro prima d'ora. 

Evidentemente, se è successo ciò, un motivo deve esserci perché tutto accade per una ragione, no? Magari è il segno di un nuovo inizio. 

Si è giustificato dicendomi che non era colpa mia. La tipica frase da film, hai presente?’

 

Quel giorno fu uno dei peggiori della mia vita, davvero, mi hai fatta soffrire veramente tanto. Ed ora, se mi ritrovo qua a scriverti questa lettera è solamente per dimostrarti che a te ci tengo ancora, nonostante tutto quanto.

 

Con affetto,

 

Violetta.