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Autore: Ellie_blue14    15/09/2015    2 recensioni
L'amore tra due ragazze è forse proibito?
Questa storia parla di Miku e Luka, legate dal loro amore per il mondo del canto, il luogo dove si rifugiano, dove tutto è perfetto e tutti i problemi vengono risolti.
La musica è lo specchio del loro animo.
Pensate se sarà grazie al canto che si metteranno insieme...
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Luka Megurine, Miku Hatsune, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10. Dietro le quinte


Luka non si sarebbe mai aspettata che quel mese passasse tanto velocemente. Agosto era alle porte...e quindi anche il saggio.

Lei e Miku avevano provato molto insieme e Rose, entusiasta, affermava che miglioravano a vista d'occhio...anzi, orecchio! Però proprio non riusciva a tranquillizzarsi, era più forte di lei: troppa gente, troppi occhi addosso pronti a dire un "Bha, non è niente di che" al suo primo minimo errore o segno di insicurezza. Era per questo che Rose aveva suggerito un duetto: Luka avrebbe potuto contare su qualcuno, qualcuno disponibile, gentile e dotato di talento. Qualcuno come Miku. Chissà, magari con la sua presenza questa volta sarebbe andata diversamente, sarebbe riuscita a mostrare a tutti quanto davvero valesse.
Desiderava avere anche solo metà del coraggio che aveva avuto nel difendere Miku da Meiko anche se normalmente, ogni volta che vedeva quella serpe, le sembrava di nuovo di essere una piccola e debole bambina delle elementari.
Le vibrò il cellulare:

Ciao Luka ho sentito Rose e mi ha confermato che oggi dobbiamo presentarci mezz'ora prima dell'inizio del saggio quindi va bene se ti vengo a prendere alle 16:15? :)

Ed ecco che in un batter d'occhio il giorno tanto temuto era arrivato.
Luka non era una delle ragazze più socievoli della Terra ma conosceva qualche violinista e chitarrista che le avevano detto che quest'anno avrebbero fatto un unico saggio per tutti i corsi della loro scuola, sia strumenti, canto, danza e recitazione. Questa idea in parte le era piaciuta ma l'aveva anche un po' terrorizzata dato che ci sarebbe stata ancora più gente ad assistere e poi...non sopportava i ragazzi di flauto traverso e tantomeno la loro insegnante: si credevano superiori e incapaci di commettere errori...il contrario di Luka.

Quando Miku arrivò, Luka era stranamente in ritardo. Non le faceva bene pensare sotto la doccia: perdeva la cognizione del tempo.

Infatti quando con tutta calma uscì dal bagno con solo un paio di mutande addosso non fece in tempo a controllare che ora fosse che si trovò Miku davanti.

La smorfia che il viso di Luka assunse era un misto di imbarazzo e confusione: CHE COSA CI FACEVA MIKU A CASA SUA IN UN MOMENTO DEL GENERE?
Le due si fissarono per un paio di secondi, senza sapere cosa dire o fare. I capelli di Luka sgocciolavano sul pavimento e i suoi grossi occhi blu erano spalancati. Poi d'un tratto, come se si fosse resa conto della situazione imbarazzante in cui si trovava solo in quel momento, la ragazza dalla chioma rosata scappò in camera sua, urlando. Rimase con le spalle contro al muro, col cuore che le batteva forte: Miku l'aveva vista nuda! Perché era dovuta entrare proprio in quel momento?

"M-miku che cavolo ci fai qui?" chiese Luka balbettando.

"Ho citofonato ma non rispondevi così ho controllato la porta e ho visto che era aperta e poi...bhe sono entrata" rispose giustificandosi la ragazza quasi ridendo.

"Heyyy non ridere! Non è affatto divertente! Sono davvero" continuò Luka "così brutta...?" lo sguardo della ragazza si intristì e Miku poté percepirlo nonostante la porta chiusa.

"No, per niente! Non ridevo per te ma solo per la situazione in cui ci troviamo!" esclamò subito convinta giustificandosi facendo mutare il viso di Luka in un pomodoro maturo.

Dopo il piccolo imprevisto Luka si vestì per uscire anche se provava un po' di vergogna nel farsi rivedere da Miku: magari si era fatta strani pensieri su di lei. Però poi si disse che doveva smettere di fare la bambina e così lasciò il suo nascondiglio. Doveva essere solo un saggio ma Miku era vestita come una principessa: i capelli non erano raccolti nei due soliti codini ma in una coda alta che le dava un'aria più adulta, il viso era leggermente truccato rendendolo più luminoso e l'abitino che indossava con un bellissimo intreccio sulla schiena era dello stesso colore dei suoi occhi. Luka invece era vestita normalmente e per questo si sentì a disagio.

"Miku ma oggi è solo il giorno di uno stupido saggio non serviva andare così eleganti..." spiegò Luka analizzando ogni dettaglio dell'abito dell'amica.

"Bhe ogni occasione è buona per vestirsi bene no?" affermò la principessa facendo l'occhiolino. "E poi è da un po' che volevo indossare questo abito. Allora" continuò Miku aprendo la porta di casa "Andiamo a mostrare a tutti il lavoro che abbiamo fatto insieme?" 'Questo sorriso potrebbe convincere chiunque' pensò Luka avvicinandosi all'amica che era lì davanti a lei ad aspettarla fuori di casa.
"Certo!"

Luka era andata a teatro qualche volta ma forse quel giorno nell'aula magna della scuola di musica c'erano più persona di quando aveva assistito allo spettacolo di Giulietta e Romeo.
Alla vista di quella folla si sentì mancare l'aria dai polmoni e se non ci fosse stata Miku ad incoraggiarla probabilmente lei sarebbe scappata a gambe levate. Non riusciva a capacitarsi del fatto che l'amica fosse così tranquilla e rilassata nonostante fosse il suo primo saggio. Forse però era meglio così: aveva l'impressione che quel modo di fare di Miku riuscisse a farla almeno respirare regolarmente.

Genitori, nonni, sorelline e amici riempivano la sala di voci e urletti che di certo non erano la cosa migliore per una ragazza paurosa come Luka.
Si diressero dietro alle quinte dove decine di suoni diversi intonavano una melodia diversa facendo quasi a gara per risultare i più bravi o coloro che suonavano più forte o veloce.
I chitarristi erano per lo più ragazzi e, completamente a loro agio, scherzavano tra di loro su chissà quale stupido argomento.
Le due amiche passarono oltre vedendo anche le violiniste che indossavano tutte abiti lunghi e portavano i capelli raccolti in uno chignon. Nonostante il corso di violino era uno di quelli con più alunni, sembravano essere coloro che facevano meno chiasso.
A Miku cade l'occhio sui bizzarri costumi dei ragazzi di recitazione che, aiutandosi a vicenda, apparivano un po' imbranati e trattenne una risata vedendo un bimbo vestito da albero inciampare nell'abito da strega di una ragazza. Luka cercò di distogliere lo sguardo non appena le cadde sul gruppo di flauto traverso. Le ragazze, esageratamente truccate, controllavano il loro aspetto comportandosi da reginette della situazione. I ragazzi invece pulivano i loro strumenti quasi come si trattassero di esseri viventi. Ognuno di loro aveva una fissa per il proprio strumento e se qualcuno provava a sfiorarlo ecco che il possessore dava di matto.
Insopportabili entrambi i generi.

Finalmente intravidero Rose che, con fare materno, dava qualche ultimo consiglio ai suoi allievi.

"Lukaaaa Mikuuuu sono quaaa!!" esclamò la donna agitando le braccia cercando di farsi vedere nonostante la massiccia quantità di ballerine che ripassavano dei passi proprio davanti ai cantanti.

"Permeeeeesso" chiedeva Miku facendosi strada dopo aver preso Luka per un braccio. "Se no non arriviamo più" disse la ragazza sorridendo all'amica dalla chioma rosata.

"Allora ragazze, siete pronte?" chiese l'insegnante con una faccia decisamente troppo gasata. "Sììì!" esclamò Miku con entusiasmo. 'No' pensò Luka già con la nausea al solo pensiero di salire sul palco. L'amica era decisamente la sua salvezza: era solo grazie a lei se aveva trovato la forza ed energia a presentarsi quel giorno. Si sentì però anche terribilmente in colpa: come allieva da ben più tempo di Miku sarebbe dovuto toccare a lei tranquillizzarla e non il contrario! Ammirava tanto la ragazza dai capelli turchini e a volte si chiedeva se avesse davvero smesso di amarla oppure era solo una cosa che ripeteva a se stessa come per autoconvincersi. Decise che non era il momento di pensarci e così scacciò quel pensiero dalla sua testa in tempo per vedere Miku parlare con qualcuno. La ragazza vide che l'amica stava guardando nella sua direzione e così fece cenno con la mano per dirle di avvicinarsi. Fu allora che riconobbe quel qualcuno: era Gumi, una ragazza del corso di recitazione. La conosceva solo di vista ma le era sempre sembrata simpatica.

"Ti presento Gumi! Frequenta il corso di recitazione ma sa anche suonare un po' la chitarra giusto?" disse Miku un po' in imbarazzo scandendo le parole come se cercasse con difficoltà di ripetere una lunga poesia a memoria.

"Sì esatto!" esclamò una ragazza dai capelli verdi sporchi di pittura con indosso un abito da contadina.
"Miku era lì che ci osservava incuriosita mentre sistemavano le ultime cose..." spiegò con un sorriso. "E poi ho cominciato a fare trecento domande" continuò la principessa imbarazzata.

"Non ti preoccupare, adoro quando le persone si interessano alle nostre attività!" si affrettò subito a precisare Gumi.
A Luka non piacquero le risatine complici delle due: quella contadina si stava prendendo un po' troppa confidenza con Miku.

"Gumiiii muoooviti, tocca a noiiii!!!" urlò un'altra contadina. I suoi capelli lunghi, ricci e rossi sembravano ognuno agire per conto proprio e i brillanti occhi verdi le davano un'aria ribelle e furbetta.

"Ops, mi sono persa in chiacchiere" esclamò distratta la ragazzina "A dopo amiche!" corse veloce verso il suo gruppo, impaziente di cominciare lo spettacolo.

Luka era sorpresa: non solo Gumi non vedeva quel momento come un ostacolo ma come un'occasione per divertirsi con tutti i suoi amici, ma in più le aveva chiamate amiche anche se avevano parlato per appena un quarto d'ora. Eppure le sembrava di conoscerla da tempo...forse sono questi i risultati che si ottengono nell'essere persone socievoli e solari.

Così erano rimaste solo lei e Miku.

"Miku torniamo da R-" fece per dire Luka ma una mano afferrò la sua e una voce nata da un sorriso furbetto simile a quello della rossa di poco prima disse: "Vieni con me..."  Luka non fece neanche in tempo a capire cosa stesse succedendo, che si ritrovò davanti ai camerini con di fianco l'amica.

"P-perché mi hai portata qui?" chiese Luka preoccupata osservando il braccio che Miku teneva nascosto dietro alla schiena.

"Oh non ti preoccupare, lascia fare a me" continuò la principessa facendo la misteriosa e con una voce calma ma persuasiva "Tu pensa a entrare nel camerino che io ho qua una cosa per te" Luka sembrava preoccupata ma decise di darle retta.

"Ora cosa dovrei fare?"

"Togliti i vestiti e quando hai fatto dimmelo"

"Che cosa hai intenzione di fare!?"

"Dai Luka abbi un po' di fiducia"

La ragazza dai capelli color confetto fece cenno per dire di aver fatto e qualche attimo dopo la voce di Miku le disse di allungare la mano per prendere una cosa ma tenendo gli occhi chiusi. Luka non voleva farlo ma l'amica riuscì, in un modo o nell'altro, a convincerla.

"Brava! Ora, sempre tenendo gli occhi chiusi, prova a indossare l'abito che ti ho appena dato e, se proprio non riesci, ti darò una mano"

Luka si disse che avrebbe dovuto imparare a vestirsi senza vedere perché di riapparire nuda agli occhi di Miku proprio non aveva voglia.

"Ma a cosa serve tutto ciò?" chiese la ragazza combattendo con una manica.

"Ora vedrai, non essere impaziente!"

Si capiva chiaramente che quello era un vestito. Ma di che tipo? Forse era uno di quei costumi di teatro? E perché Miku glielo aveva fatto indossare? Mentre il cervello elaborava queste domande la mano della cantante spalancava la tenda del camerino.

Miku era lì ad aspettare e a giudicare dalla sua espressione, doveva essere successo qualcosa di grave. Poi il suo sguardo fece il giro della sala e si accorse che tutti gli alunni del corso di canto la stavano fissando. Perché? Cosa era successo? Il suo sguardo terminò il giro su uno specchio. Ora capiva: aveva indosso un abito meraviglioso che aveva attirato l'attenzione di tutti. Non era per niente il suo genere e la faceva sembrare diversa, migliore di quanto fosse davvero. Non capì subito che il riflesso nello specchio apparteneva a lei.

"Questo è uno dei miei preferiti. Ho sempre pensato che fosse bellissimo ma addosso a te lo è ancora di più" le disse Miku piena di felicità.
"Ora anche tu sei pronta" continuò la ragazza mentre Luka non sapeva letteralmente cosa fare o dire "Andiamo, tocca a noi!"




Cari fantasmi,
penso che ormai anche voi sarete in pochi e non mi aspetto che mi perdoniate dicendo che, non avendo Internet in vacanza, non mi sono fatta sentire per praticamente tre mesi.
La puntualità, certo, non è il mio punto forte; però adoro scrivere e leggere le vostre recensioni che mi fanno riflettere ma anche sorridere quindi se c'è ancora qualcuno disposto a seguirmi nonostante gli anni luce che separano la pubblicazione di un capitolo dall'altro, ne sarei molto felice ^o^

Un bacio
Ellie

 
   
 
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