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Autore: oneisnone    16/09/2015    4 recensioni
Derek ha notato una cosa in Stiles, una cosa bizzarra. Qualcosa che non riesce a spiegarsi, qualcosa che lo lascia perplesso. Perché Stiles Stilinski, da una settimana o poco più, ha iniziato ad andare in giro con un puntatore laser infilato nella tasca dei pantaloni. L’ha visto giocarci qualche volta, guardarlo quasi trepidante, come se stesse per scoppiargli fra le mani. Il fatto è che Derek non riesce a spiegarsi per quale assurdo motivo Stiles vada in giro con quell’affare inutile. E come se tutto questo non fosse ancora più strano, da qualche giorno Stiles ha iniziato ad usarlo. Nel senso che, ogni volta che Derek è nelle vicinanze, Stiles tira fuori quel dannato puntatore laser e inizia a far brillare il fascio di luce verde proprio attorno a Derek. Solo ed unicamente con lui, come se stesse prendendo la mira. Molto più spesso di quanto Derek osi ammettere, si è ritrovato quel fascio verde tra i piedi, mentre Stiles lo fissava incuriosito e impaziente, come se stesse aspettando una reazione da Derek.
E Derek, quel pomeriggio, una reazione l’ha avuta.
Ma non è affatto quella che Stiles si aspettava.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: La verità è che questi due mi ispirano tante di quelle scene stupide che quasi me ne vergogno.

 
 
Anche ai lupi piacciono i puntatori laser
 
 
Derek ha notato una cosa in Stiles, una cosa bizzarra. Qualcosa che non riesce a spiegarsi, qualcosa che lo lascia perplesso. Perché Stiles Stilinski, da una settimana o poco più, ha iniziato ad andare in giro con un puntatore laser infilato nella tasca dei pantaloni. L’ha visto giocarci qualche volta, guardarlo quasi trepidante, come se stesse per scoppiargli fra le mani. Il fatto è che Derek non riesce a spiegarsi per quale assurdo motivo Stiles vada in giro con quell’affare inutile. E come se tutto questo non fosse ancora più strano, da qualche giorno Stiles ha iniziato ad usarlo. Nel senso che, ogni volta che Derek è nelle vicinanze, Stiles tira fuori quel dannato puntatore laser e inizia a far brillare il fascio di luce verde proprio attorno a Derek. Solo ed unicamente con lui, come se stesse prendendo la mira. Molto più spesso di quanto Derek osi ammettere, si è ritrovato quel fascio verde tra i piedi, mentre Stiles lo fissava incuriosito e impaziente, come se stesse aspettando una reazione da Derek.
E Derek, quel pomeriggio, una reazione l’ha avuta.
Ma non è affatto quella che Stiles si aspettava.
 
Il laser continua a girargli intorno, fastidioso come una mosca. È accanto ai suoi piedi, poi sul muro alle sue spalle o su qualche angolo del suo loft. Derek sta perdendo quel po’ di pazienza che gli rimane. E proprio mentre pensa che finalmente Stiles abbia finito di giocare con quell’affare, ecco di nuovo che quel fascio di luce verde punta proprio sulla sua fronte, in mezzo alle sopracciglia.
Derek assottiglia gli occhi in quella sua classica espressione dal significato inconfondibile. «Si può sapere cosa diavolo stai facendo?» Urla contro il ragazzo.
L’attenzione dell’intero branco, prima impegnato a progettare un nuovo piano, è ormai su loro due, agli angoli opposti del loft. Stiles spalanca i suoi occhioni, come se si fosse reso finalmente conto di non essere stato poi così discreto. Infila velocemente il laser nella tasca dei pantaloni e guarda Derek con lo sguardo più innocente che riesce a fare. «Di cosa parli?»
Derek ringhia e fa brillare gli occhi di rosso.
Sente il cuore di Stiles iniziare a battere più forte, impaurito.
«Non mi fai paura!»  
Derek inarca un sopracciglio e ghigna.
«Okay, forse solo un po’.» Ammette Stiles, mentre fissa Scott con occhi imploranti.    
«Dammi quel coso.» Derek allunga una mano, il palmo aperto verso il soffitto, mentre attende che Stiles gli consegni il puntatore laser.
«Cos- No!»
«Stiles.»
«Non lo avrai mai
Derek avanza di un passo. Sente le zanne affilarsi all’interno della bocca, mentre gli artigli si allungano nei suoi pugni chiusi. «Non farmi venire lì.»
«Derek forse stai esagerando, non credi?» Interviene Scott in difesa dell’amico. Ma basta un semplice sguardo dell’alfa, per fargli cambiare idea e farlo tornare velocemente accanto al resto del branco, che continua a guardare la scena in silenzio.
«Sì Derek, forse stai esagerando» dice Stiles. «Andiamo, è solo uno stupido laser. Ci stavo solo giocando, non è colpa mia se sei sempre tra i piedi.»
«Sei un idiota», ringhia Derek mentre avanza minaccioso. «Sei un idiota che sta per morire.» 
Stiles balza velocemente indietro e scuote le braccia, allarmato. «Oh, mio Dio!» la sua voce stride, rivelando tutta l’agitazione. Non che ci fosse poi molto da nascondere, con un branco di licantropi come amici. Dannazione!
«Okay Derek, aspetta.» Infila svelto una mano nella tasca e tira fuori il puntatore laser. «È questo che vuoi?» Scuote la piccola penna nera fra le dita, all’altezza del viso. «Prova a prenderlo, stupido lupo!»
Il fascio di luce verde punta di nuovo sul petto di Derek, ma è solo per una frazione di secondo, perché il momento dopo la luce si muove come impazzita tra la stanza. E Stiles, ancora immobile, se la ride. Ride. Dannato moccioso!
Ma peggio di quel ragazzino, c’è il fatto che, inspiegabilmente, Derek sente una strana sensazione. Una strana sensazione che gli impedisce di staccare lo sguardo da quella luce verde impazzita. È un istinto animale, sente il lupo dentro di sé scalpitare impaziente. Così si abbassa sulle ginocchia, i palmi appoggiati al pavimento freddo mentre si prepara a correre. A cacciare. Ringhia, poi quando tutti credono che stia per attaccare Stiles, Derek inizia a rincorrere la luce verde. Quel minuscolo puntino che balza impazzito da una parta all’altra. Quando finalmente il puntino verde si ferma non molto lontano da lui, Derek salta per raggiungerlo. Quando però alza le mani dal pavimento e, ovviamente, non trova nulla, la frustrazione diventa quasi insopportabile. Ringhia arrabbiato, e inizia a guardarsi intorno, alla ricerca del laser.
«Più in alto, lupone!» Gli urla Stiles.
E Derek alza lo sguardo, trovando il puntino verde che vibra leggermente proprio al centro della sua fronte. Ringhia e, tirando fuori gli artigli, si prepara a catturare quel dannato. Rimane immobile, concentrato e già pronto a gustare il dolce sapore della vittoria. Sotto lo sguardo sconcertato di tutti, Derek alza la mano e affonda gli artigli nella carne, dove fino a poco prima c’era il laser. Un grido lamentoso sfugge alle sue labbra, e quando si ritrova davanti agli occhi gli artigli macchiati del suo stesso sangue ma tristemente vuoti, Derek ulula sconfitto.
E poi una risata scoppia nell’aria. La risata di Stiles, piegato in due mentre si asciuga le lacrime e prova a riprendere fiato. «Non posso credere che abbia funzionato!» Singhiozza mentre torna dritto.
«Cosa diamine è appena successo?» Sussurra Isaac all’orecchio di Scott.
«Non ne ho idea.» Risponde con un filo di voce, gli occhi spalancati e la mascella che quasi tocca terra. «Ma lo hai sentito anche tu, vero?»
«Cosa?»
«La voglia di rincorrere e catturare la luce verde.»
Scott e Isaac annuiscono, silenziosi.
Più avanti, Derek sta finalmente iniziando a capire quello che è appena accaduto. I graffi sulla sua fronte si stanno rimarginando, ma il suo orgoglio ferito no. Quello no.
«Tu…» ringhia Derek.
«Non ci posso credere!» dice Stiles, mentre riprende a ridere.
«Dammi quell’affare.»
Stiles smette di ridere e fissa Derek negli occhi: «No! Non ora che so quello che è in grado di fare. A tutti voi.» abbassa lo sguardo e accarezza con la punta delle dita il puntatore laser, il suo nuovo giocattolo preferito. «Un grande e grosso alfa ridotto ad un cagnolino che rincorre il nulla. Non vedo l’ora di rifarl-»
Derek gli strappa via dalle mani il puntatore laser e lo getta a terra, schiacciandolo subito dopo sotto al piede. Il rumore della plastica che si rompe sotto alle suole delle scarpe di Derek è un gran sollievo per tutti i lupi presenti nella stanza. Stiles guarda ciò che rimane del suo laser, una poltiglia informe di plastica nera.
Spalanca i suoi occhioni increduli in direzione di Derek, ormai ad una spanna da lui. «Stupido lupo!» Gli urla contro. Sferra un pugno che colpisce l’alfa proprio in mezzo al petto. Derek rimane impassibile, e Stiles ritira la mano dolorante. Certo, licantropi!
«Mi era costato quindici dollari.» piagnucola Stiles. «Li rivoglio!»
Derek assottiglia lo sguardo e avanza minaccioso, fino a che il suo petto tocca quello di Stiles. Lo afferra per la gola e lo sbatte contro il muro. «Tu prova anche solo a nominare di nuovo quel coso, e ti stacco la testa a morsi.» Stringe le dita attorno alla gola del ragazzo, per sottolineare il concetto. «Hai capito?»
Stiles annuisce velocemente, sente l’aria mancargli e inizia a boccheggiare.
«Voglio sentirtelo dire.»
«Sì, sì… Ho capito!» Il suo volto sta cambiando velocemente colore e, quando finalmente Derek lo lascia andare, Stiles cade sulle ginocchia.
«Andiamo ragazzi, era solo un gioco!» Si lamenta Stiles. Quando torna in piedi, il suo volto ha ormai ripreso il colore naturale.
«Non una sola parola.» Ringhia Derek.
I volti degli altri licantropi, chiaramente d’accordo con Derek, suggeriscono a Stiles che forse è meglio tenere la bocca chiusa per una volta.
Li guarda andarsene, compatti come se quell’evento li avesse uniti. Come se il suo laser fosse una nuova minaccia.
«Ma andiamo, era solo uno scherzo!» bisbiglia quando lascia il loft per raggiungere gli altri.
«Non una sola parola, Stiles!» Qualcuno urla in lontananza.
E Stiles è più che certo che sia stato tutto il branco.
«Stupidi lupi.»
 
   
 
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