16/09/2015
3 recensioniNote autore: Ciao a tutti. Di solito le note le scrivo in fondo, ma volevo solo far sapere che io scrivo storie sia in Italiano che in Inglese e che questa è la traduzione di una mia storia scritta prima in Inglese. Spero che vi piaccia.
Ancora una volta il cioccolato
“Oh andiamo Ginny!” Implorò Harry, guardando la Rossa speranzoso. Ginny alzò gli occhi dal suo libro di Astronomia fingendo di pensarci per un attimo, per poi scuotere la testa. Anche se doveva ammettere che la proposta di Harry era molto allettante. Cominciava davvero ad essere stanca di tutto quello studio, in più se c’era una materia che odiava quella era Astronomia. Le piaceva volare in un cielo pieno di stelle, non studiarlo. Quando era bambina era solita inventare nomi alle costellazioni, ma da quando studiava quelli veri, non lo faceva più. Astronimia era una di quelle materie, che sicuramente non avrebbe continuato a studiare nel suo sesto anno.“No, mi dispiace Harry, ma non posso. Devo finire almeno questo capitolo.” Harry sbuffò. Ginny era in biblioteca sin dal primo pomeriggio ed ora erano quasi le sei. Perché Hermione era dovuta andare a dirle che non stava studiando abbastanza? Non era affatto vero. Anzi, a suo parere, Ginny stava studiando persino troppo.
“Solo venti minuti, te lo prometto.”
“Harry come faccio a studiare per i miei G.U.F.O. se tu continui a distrarmi? Te l’ho detto ora non posso. Possiamo vederci più tardi a cena.”
“Ok, ok, mi arrendo. Hai vinto.” Harry volse nuovamente lo sguardo alla libreria che si trovava di fronte, poi estrasse alcune Cioccorane da una delle sue tasche e iniziò a scartarle.
“Sei impazzito? Che stai facendo?”
“Cosa? Sono quasi le sei, e sto morendo di fame. Ne vuoi una?” Le chiese questi, cercando di apparire il più normale possibile.
“CHE COSA STATE FACENDO VOI DUE DI NUOVO? ANCORA UNA VOLTA IL CICCOLATO IN BIBBLIOTECA?” Urlò Madama Prince piombando su di loro ed estraendo la propria bacchetta.
“FUORI! USCITE SUBITO FUORI DI QUI!” E così come nell’anno precedente, con un gesto della mano ordinò, questa volta ai libri borsa e calamaio di Ginny, di mettere in fuga lei ed Harry dalla libreria, picchiandoli sulla testa mentre scappavano. Gli oggetti di Ginny li inseguirono finché non riuscirono a nascondersi in una stanza vuota.
“Caspita, corri più veloce dell’anno scorso.” Disse Harry, questa volta senza nascondere un sorrisetto. Ginny gli lanciò un’occhiataccia, ma dentro di sé stava sorridendo.
“L’hai fatto apposta, non è così?” Chiese la ragazza.
“Apposta, io? Non so di che cosa stai parlando.”
“Harry sei un pessimo bugiardo.”
“Oh, andiamo Ginny non puoi dirmi che non ti sei divertita.” Disse andandole più vicino. Ginny fece un passo indietro.
“No. Non mi sono divertita.” Harry fece un altro passo verso di lei, e un altro ancora finché lei non si ritrovò contro il muro. L’aria nella stanza si era fatta molto più bollente della volta precedente.
“E adesso chi sarebbe la bugiarda?” Gli sussurrò nell’orecchio. Lei tremo impercettibilmente. Harry sorrise; l’aveva in pugno. “Stavi studiando troppo e qualcuno doveva fermarti.”
“Solo venti minuti, d’accordo?”
“Certo, come ho prome…” Non riuscì nemmeno a finire la frase che la bocca di Ginny era nella sua. Fu un bacio lungo, e dopo quello ce ne fu un altro e un altro ancora. Tutti sempre più intensi e passionali. Niente di tutto ciò era accaduto l’anno precedente. Harry e Ginny non uscirono da quella stanza per un lungo tempo. Si dimenticarono persino di andare a mangiare. Un grosso errore, perché Madama Prince, in confronto a Ron, era gentile come un agnellino.