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Autore: notoveryou    16/09/2015    3 recensioni
Isaac a Scott piace sul serio. Tanto da spingerlo a prepararsi un discorso un po' confuso ma assolutamente adorabile.
(SCISAAC)(TRADUZIONE)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Isaac Lahey, Scott McCall
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Spread the Scisaac word!'
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Ciao gente! Sono sempre io, notoveryou (momentaneamente con un nome diverso, che efp mi ha cambiato da un momento all'altro, e per quanto mi piaccia spero di poter ritorare al vecchio.) Che dire, sono felicissima delle vostre recensioni e del fatto che queste traduzioni vi stiano piacendo tanto, e mi scuso se non ho ancora risposto ma ho in ballo un trasferimento tra pochi giorni e non ho praticamente un momento libero! Questo è anche il motivo per cui non posso dedicarmi ancora alla mia long Trivia Crack, che spero di poter riprendere una volta che mi sarò stabilita nella nuova città. Spero vi piaccia anche questa nuova, fluffosissima Scisaac!Chiedo in anticipo scusa per eventuali errori di battitura, se li trovate fatemeli notare!

Breakfast and notes


Isaac non era certo che non stesse ancora dormendo quando tentò di rotolare giù dal letto e un paio di braccia forti si avvolsero intorno al suo petto e lo tirarono di nuovo dentro. A quel punto ricordò che non viveva più al loft di Derek, stava con Scott. Per quanto tempo, non lo sapeva. Era consapevole che, nel momento in cui Scott avrebbe smesso di sentirsi obbligato ad ospitare Isaac in nome della loro amicizia, avrebbe avuto bisogno di un altro posto in cui stare.

"Ehi." mormorò Scott contro la nuca di Isaac, avvolgendolo ancora più saldamente. Isaac si irrigidì, sentendo il corpo divenire più teso, il suo cervello in pallone. Non sapeva che Scott fosse sbeglio e non sapeva come comportarsi in quella situazione, la situazione di condividere il letto con l'unica persona di cui si fidava completamente. La stessa persona per cui aveva anche sentimenti al di là dell'amicizia.

"Vuoi parlare della scorsa notte?" chiese Scott, la voce piena di preoccupazione.

"No." rispose Isaac, rimanendo completamente fermo e sperando che Scott non si accorgesse di quanto l'intera situazione lo mettesse a disagio. Non si capacitava neanche del perché le braccia di Scott fossero ancora strette tanto forte intorno al suo petto.
Se fosse stato un momento diverso probabilmente se le sarebbe godute, ma quello non era un momento in cui poteva semplicemente mettere a tacere il suo cervello.

"Vuoi farti una doccia, prima?" domandò Scott, sorprendendo Isaac. Era certo che Scott avesse iniziato a sentirsi a disagio con tutti quei contatti fisici.

"Perché non mi hai ancora sbattuto fuori?" ribatté Isaac prima che il suo cervello potesse decidere che quella fosse una domanda decisamente inappropriata.

Scott si irrigidì. "Perché dovrei volerti sbattere fuori?" chiese dunque, ferito e confuso.

"Perché sono un... Peso?" fu la risposta, separandosi a malincuore da Scott e mettendosi seduto.

"Perché non merito... Qualsiasi cosa sia tutto ciò." Scott sospirò. "Isaac... Tu non sei un peso. Tu sei mio amico, mi preoccupo per te. Molto."

"Perché?"

"Te lo dirò, ma non ora. Perché non fai una doccia, ti vesti e mi raggiungi al piano di sotto per fare colazione? Ti dirò perché m'importa di te."

*****

Scott versò l'impasto nella padella, ma quasi tutta la sua concentrazione e forza di volontà era incentrata nel calmare il battito del suo cuore e dei nervi. Era arrivato il momento, stava per dire ad Isaac la verità. Stava per dire ad Isaac che gli piaceva.
Aveva fatto pratica per l'occazione, aveva messo nero su bianco il tutto diverse volte, aveva ancora gli appunti che aveva usato per preparare un discorso che aveva persino provato con Stiles diverse volte, ma nessuna delle sue prove l'aveva preparato al fatto che il momento potesse arrivare tanto presto.
Neanche il profumo dei pancake perfettamente riusciti riusciva a distrarlo dal suo tormento interiore.

*****

Nel frattempo, Isaac stava godendosi l'acqua calda sulla pelle, e cercava disperatamente di impedire alla sua mente di correre troppo.
L'ultima cosa a cui aveva bisogno di pensare era che si trovava nudo nella doccia di Scott McCall.

*****

Scott stava tentando di cuocere i pancakes e apparecchiare contemporanemante la tavola. Ogni volta che girava un pancake notava che mancava qualcosa dal tavolo. Quando era finalmente tutto pronto, considerò di correre su per le scale e recuperare i suoi appunti, ma il suono di Isaac che usciva dalla doccia lo frenò.

*****

Isaac avvolse l'asciugamano intorno ai suoi fianchi e si osservò allo specchio per pochi secondi. Scott gli aveva lasciato una maglietta e dei pantaloncini da indossare, visto che i suoi vestiti erano ancora umidi dalla notte precedente.
Gli abiti erano appoggiati a lato della scrivania di Scott ed Isaac li afferrò, ma allo stesso tempo notò alcuni appunti fuoriuscire dal libro di inglese di Scott. In particolare notò il proprio nome scritto diverse volte sui fogli. Assicurandosi che Scott non stesse guardando, Isaac recuperò i fogli dal libro e inizio a leggerli, e anche se aveva solo diciassette anni era certo che gli fosse appena venuto un infarto.
Scritto a mano da Scott, c'era un discorso che confessava ad Isaac i propri sentimenti.
Il licantropo non poteva crederci, con tanto di punti distinti e sottolineature, Scott aveva aggiunto anche delle spiegazioni.
Isaac iniziò a leggere alcuni dei punti sottolineati.

1. Dì ad Isaac che ti piace, come più di un semplice amico. Non divagare.
-Spiega perché ti piace, usa degli esempi. Come quanto è carino quando è orgoglioso di sé stesso dopo aver fatto un punto, o come sia una delle persone più carine che conosci.
-Non divagare.
2. NON PARLARE DI ALLISON. 
Isaac ridacchiò quando lesse questo punto che era sottolineat più volte e scritto in stampatello.
3. Confessa ad Isaac che non volevi che ti piacesse in modo diverso, ma è semplicemente successo.
4. Spiega che non vuoi più vederlo ferito.
5. Chiedi ad Isaac se prova lo stesso per te.


Isaac si asciugò in fretta le lacrime, lacrime che avevano cominciato sgorgare dai suoi occhi dopo aver letto gli ultimi due punti. Rimise a posto i fogli nel libro, cercando di non farsi trascinare dal flusso di emozioni che lo avevano colpito.
"Forza, Isaac. Vestiti e vai giù. Puoi farlo, è solo Scott. Scott, a cui piaci anche tu, sul serio."
Isaac sussurrò queste parole a sé stesso, sperando che le parole gli infondessero il coraggio per fare ciò che aveva bisogno di fare.

*****

"Ehi."disse Isaac tranquillamente, entrando in cucina dove Scott aveva quasi finito di preparare la colazione per loro due.

"Ciao." rispose Scott, prendendo gli ultimi pancake dalla padella e sistemandosi su in piatto prima di sedere al tavolo, dal lato opposto rispetto ad Isaac. I due sedettero avvolti da un silenzio imbarazzante per un po'. Isaac aveva pensato di dire a Scott degli appunti che aveva trovato, cambiando poi idea in un secondo momento.
Mentre si vestiva aveva deciso che era meglio per tutti ignorare la cosa, avrebbe cercato un altro posto in cui stare e le cose sarebbero tornate alla normalità. Così nessuno sarebbe rimasto ferito.

"Grazie per la colazione e per la notte scorsa, ma penso che dovrò cercare un posto dove stare dopo oggi. Stavo pensando che potrei..." esordì Isaac, ma Scott lo interruppe.

"Isaac, tu mi piaci." sputò fuori, l'espressione scioccata quasi quanto quella di Isaac.

Quello non era il modo in cui aveva pianificato il grande momento.

"Io... Cosa?" domandò Isaac, lasciandò cadere la forchetta sul piatto; nessuno dei due aveva fatto caso al forte rumore che essa aveva prodotto sbattendo sulla porcellana. Isaac aveva quasi pensato che gli appunti ed il discorso fossero una specie di scherzo, ma il modo in cui Scott aveva detto quelle quattro parole l'aveva convinto del fatto che si trattasse dell'assoluta verità.

"Diamine, non è così che doveva andare." Scott si allontanò dal tavolo, stringendosi le braccia intorno al petto prima di guardare verso il basso. Isaac sospirò, completamente confuso. Perché Scott gli aveva detto che aveva una cotta per lui ma subito dopo si era messo a tacere?

"Allora... Credo che andrò via, adesso." mormorò Isaac, alzandosi a propria volta.

"Aspetta!" Scott si avvicinò e afferrò Isaac per la vita. "Lasciami spiegare, va bene?"

Isaac era pronto in quel momento a correre verso la porta principale e non affrontare quella situazione.

"D'accordo, puoi cominciare" i sentimenti che Isaac aveva per Scott accrescevano il suo desiderio di avere qualcosa vagamente somigliante ad una normale relazione con un'altra persona, sebbene avesse davvero paura di permettere a qualcuno qualcosa del genere.

"Ehm... Era più facile quando ho fatto pratica. Posso prendere i miei appunti?" chiese Scott, ormai una maschera d'imbarazzo. Isaac non poté non ridere.

"Sì, puoi prendere i tuoi appunti." Quando Scott praticamente corse su per le scale, Isaac si permise di rilassarsi e sorridere un po'.
Aveva iniziato a pensare che magari non avrebbe dovuto più sognare di svegliarsi accanto a Scott. Poteva iniziare ad accadere sul serio.
  
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