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Autore: Aule    16/09/2015    3 recensioni
" « Pensavo...» disse Crowley, studiando attentamente la bottiglia di bordeax che teneva in mano. A cosa stava pensando? Ah, giusto, agli uomini. Affascinanti creature. "
Come spesso accade, parlando di Crowley ed Aziraphale, un discorso da sbronzi parte in un modo e finisce in un altro...
L'Accordo viene rinsaldato, apparentemente con l'approvazione di tutti e la soddisfazione di qualcuno in particolare.
(Fanfiction senza pretese! Spero vi strappi un sorriso)
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Free will?

 

 

 

 

 

« Pensavo...» disse Crowley, studiando attentamente la bottiglia di bordeax che teneva in mano. A cosa stava pensando? Ah, giusto, agli uomini. Affascinanti creature.
Aprì la bocca per concludere la frase che aveva appena abbozzato -una frase articolata, precisa, graffiante, che avrebbe reso orgogliosa la piccola acida nobildonna inglese che si annida in ognuno di noi (o almeno si annidava in lui da quando si era immensamente divertito nei salotti vittoriani)- quando venne bruscamente e maleducamente interrotto dall' Avversario, il Principato, il... Al momento non gli sovvenivano altri titoli... Aziraphale, insomma. Sedeva accanto a lui con un bicchiere mezzo vuoto in mano e aveva iniziato a parlare con un aria vagamente paternalistica, un po' pignola e un po' divertita: « Non preoccuparti, caro, tutti gli esseri sensienti pensano! C' è chi pensa cose complesse come “che piani ha per me l'Essere Superiore?” e chi cose semplici del tipo “cosa mangio stasera?” però tutti pensano, ho letto da qualche parte che pure le piante pensano!».
« Della questione delle piante ne sono più che certo!» il demone non aveva dimenticato il discorso che voleva fare, anche se a questo punto non era più un capolavoro ma più una Riflessione Ponderata, ma ogni occasione era buona per vantarsi delle sue piante da appartamento stupende ed assolutamente terrorizzate « faccio vivere da anni le mie piante in un perfetto regime di paura e sono le più verdi e rigogliose che si siano mai viste, ma non è di questo che volevo parlarti in primo luog-».
« Oh cielo, terribile! Fare terrorismo psicologico a delle povere piant-».
Per Belzebù, Lucifero e Mefistofele! Chi aveva messo ad Aziraphale lo stramaledetto vizio di interrompere? Di certo non lui! Crowley si trovò a sibilare e strattonò il “nemico” per farlo smettere di parlare: «Posso, dico, posso finire il mio discorso? Lo sai che la buona educazione vale anche da sbronzi?». Dopo averlo fatto se ne pentì subito- pure strattonare per attirare l'attenzione non era un esempio fulgente di buone maniere- e si guardarono entrambi di sottecchi, antiche entità metafisiche alticce e imbarazzate come ragazzi delle superiori.
Fu, per la gioia generale, l'angelo ad interrompere il silenzio -dopotutto era una delle sue prerogative non prendersela mai, no?-, scusandosi del suo comportamento “poco consono e rispettoso e accidenti come posso dare il buon esempio se mi comporto così”, al che pure il demone potè borbottare che “agire fisicamente non è subdolo od elegante ma solo cafone e non credeva avrebbe mai toccato un gradino così basso in tutta la sua eternità” e poterono tornare ad alzare il capo da buoni uomini di mondo e si strinsero perfino la mano, poi bevvero un altro robusto sorso di vino, chi dalla bottiglia chi dal bicchiere, e il Principato dette elegantemente segno all'altro che era pronto ad ascoltarlo. A questo punto, dopo il precipitare degli eventi di poco prima, la Riflessione Ponderata di Crowley si era annodata tutta come le cuffiette per ascoltare la musica lasciate in tasca per più di un'ora(l'idea di rendere i fili naturalmente portati ad annodarsi era stata sua ed aveva ricevuto un encomio per questo) e il demone ebbe bisogno più di un attimo prima di poter ricomporre il senso logico del tutto. Portata a termine l'operazione il discorso si era trasformato in un Normale Ragionamento e la lady vittoriana gli aveva lanciato un'occhiata di disappunto da un luogo imprecisato della sua mente, ma non se ne curò più di tanto, visto che Aziraphale aspettava pazientemente lottando contro l'istinto di dire qualcosa in un modo così ado- Concentrazione, diamine! Cosa voleva dire? Ah, sì, degli umani. E dell'Accordo. «Stavo riflettendo, come provavo a dirti poco fa, sul fatto che il Libero Arbitrio sia la causa massima dell'infelicità umana. E tu mi dirai: “com'è possibile che il più grande dono che gli abbia fatto Iddio, quello di scegliere, li renda infelici?”. Eppure è così, pensaci! Quanti non riescono a decidere la cosa giusta e passano una vita di dolore e rimpianti? Quanto siamo più fortunati noi ad avere un posto fisso ed un lavoro che ci piace e che ci riesce? E tu mi dirai “è ineffabile” e io lo so, ma- ma il punto che voglio fare è: in realtà come facciamo a sapere che noi la capacità di scegliere non la abbiamo? Non come gli uomini, ci mancherebbe, ho i brividi solo a pensare di poter essere portato per le arti e finire in una manciata d'anni a fare il tecnico di laboratorio, ma un pochetto? Perché, sai, anche il nostro Accordo, parlando da un punto di vista mer-mera-- solo teorico, non dovrebbe essere nemmeno possibile, no? Cioè, come può essere conciliato con la nostra natura?» aveva iniziato a parlare fissando il soffitto e lo aveva terminato guardando negli occhi l'angelo - a proposito, dove aveva lasciato gli occhiali da sole?- guidato da una forza irresistibile di cui ignorava completamente la natura.
Begli occhi, si trovò a pensare, calmi e grandi. Turchini, li avrebbe detti, ma era particolarmente sicuro che un colore del genere non esistesse in natura, e neppure nei cartoni animati. Rassicuranti, sissignore, c'era da fidarsi di occhi così. E pure dal proprietario, anche se se gliel'avessero chiesto avrebbe ovviamente negato.
«Ineffabile, meravigliosamente ineffabile, carissimo» aveva risposto in un soffio l'angelo e poi gli aveva sorriso -oh, si chiese Crowley, gli occhi gli si illuminavano sempre quando sorrideva o era un caso che l'avessero fatto questa volta?- Nei romanzi e nei film che andavano tanto in voga tra casalinghe e ragazzine di quel secolo a quel punto c'era un bacio, ma l'idea di mettere la lingua in bocca uno all'altro disgustava profondamente entrambi, quindi si limitarono ad avvicinare le mani libere da oggetti fino a farle toccare e a protrarre il contatto visivo, senza pensare a sbattere le palpebre, per un tempo improponibile per un qualsiasi essere terreno.

Nel parco di Sant James un uomo di mezza età dava da mangiare a le papere ridacchiando soddisfatto tra se e se.

 

 

 

 

Buona sera!

 

Ho scritto tutto questo stasera, in tre ore scarse, e al momento mi piace... quindi, boh, suppongo vada bene! Nel caso la colpa ricade tutta sugli Ineffable Husbands XD
Le recensioni sono graditissime, sia negative che positive, per piacere non lasciatemi sola con il mio disagio!

  
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