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Autore: vuotichepesano    17/09/2015    0 recensioni
Perchè sia dentro che fuori c'è rumore, c'è rumore di tristezza, di caduta, di quando inciampi e ti butti per terra e ti sbucci i gomiti e i palmi delle mani che poi quando le appoggio alle tue sento sempre quel pizzicore che mi fa strizzare gli occhi ma che mi fa quasi piacere, perchè ti sento.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Now all I can do is lay in my room
Fall asleep, dream of you
Then wake up and do nothing about it







Tipo adesso fuori sta piovendo un sacco e sono gocce belle grosse, piene, come le lacrime che sto versando in questo periodo.
E in un certo senso questa cosa non mi fa sentire sola, capisci? 
Perchè sia dentro che fuori c'è rumore, c'è rumore di tristezza, di caduta, di quando inciampi e ti butti per terra e ti sbucci i gomiti e i palmi delle mani che poi quando le appoggio alle tue sento sempre quel pizzicore che mi fa strizzare gli occhi ma che mi fa quasi piacere, perchè ti sento.
C'è il contatto.
Ad ogni modo anche se mi fa compagnia, mi fa comunque sentire incompleta. Perchè adesso che sono sul divano freddo, vicino a me c'è un posto libero e a forza di fissare punti immobili sto perdendo anche il volume delle cose.
Come ieri, che mi sei mancato così tanto che quasi non ci credevo nemmeno io.
Ti immaginavo accanto a me, ci immaginavo già fidanzati con le mani incrociate e i passi coordinati, circondati dalle persone che ci chiedevano "Come state? Sembrate felici insieme, sono felice per voi".
Ti cercavo in ogni persona e ti vedevo in ogni persona, ti cercavo in ogni angolo e però non ti trovavo mai.
Ho un segreto riguardo a ieri sera e lo mantengo tale perché non voglio che svanisca come siamo abituati a fare noi.
E a me dispiace, ma ti ho nel cuore così profondamente che ogni battito è sempre troppo pesante da sopportare, perchè quasi non passa più il sangue dalle arterie.
E poi ero triste, tantissimo, mi dispiacevo per me.
Perché io ti volevo lì, ti inventavo in tutti i punti di quel posto e non c'eri, non ti vedevo, non ti trovavo. Contavo di girarmi e in qualche angolo trovarti sorridere o concentrato a rispondere al cellulare, o magari di trovarti appoggiato al bancone del bar e venirti a parlare. E odiarti per ogni volta che mi guarderesti le labbra mentre ti parlo, come fai sempre.
E la mia espressione era impassibile, non riuscivo neanche a parlare, nemmeno a muovere le labbra, nemmeno a deglutire. Mio padre mi ha chiesto "Vuoi qualcosa? Mi metto a girare il mondo per trovartela" e io gli ho detto di no, perché lui intendeva una stupida cioccolata calda che come dice Asya quelle che prepari tu poi finisco sempre per rubartele, ma io avrei voluto dirgli che volevo te, cazzo, volevo solo te.
Avrei voluto urlarglielo in faccia e volevo pregarlo di girare il mondo per venirti a prendere.
Sul treno del ritorno poi ero così distrutta che non ho fatto altro che fissare lo stesso punto per trenta minuti senza dire una parola. E non lo so neanche io perchè, sarà perchè era freddo, come il divano o il letto dove mi tocca dormire ogni notte, e perchè era grigio e sembrava stanco anche lui, ma non riuscivo a fare altro.
E c'era una ragazza che mi guardava in modo strano, non riusciva a togliermi gli occhi di dosso e anche nei suoi occhi c'era tristezza, ma più che altro era pena, so che avrebbe voluto chiedermi "Che cosa sta succedendo?", so che l'ha notato anche lei.
E poi mi manchi così tanto che ogni parola che esce dalla mia bocca mi fa perdere le forze per respirare. Io so, probabilmente, quello che sei ma so anche cosa sono io e cosa provo per te, e per questo preferisco uccidermi, che arrendermi.
Ad ogni modo mi piace immaginarci nonostante poi ogni pensiero si trasformi in bisogno. 
Mi piace pensarci su una panchina nel posto più isolato che conosci perchè non vuoi che nessuno ci venga a dare fastidio, mi piace pensare alle tue dita sul mio collo e sulle mie labbra, che poi finirei per baciare chiudendo gli occhi.
Mi piace immaginare il tuo viso, proprio davanti al mio come se stessimo per parlarci con i baci, con le ombre delle foglie degli alberi sulle tue guance e la luce del sole che ti fa diventare gli occhi ancora più chiari e luminosi di quello che già sono. La poca barba che inizia a crescerti sul mento, e qualche cicatrice di quando eri bambino.
Mi piace immaginarci con le mie gambe sopra alle tue e la tua mano sulla mia coscia, sentire la stretta delle tue dita sulla mia pelle e guardarti mentre cerchi di stare serio mentre mi dici quello che ti passa per la testa, ma lo so che non ci riesci perchè ti guardo con una faccia talmente da cogliona che neanche io riuscirei a non ridere. Lo so che quando ti guardo arrossisco sugli zigomi e sorrido talmente tanto che non mi sento più le guance, lo so.
Mi piace pensare a me che ti appoggio la testa sulla spalla e alle tue labbra tiepide sulla mia fronte, mi piace immaginare di sentire il tuo battito mentre ti abbraccio e di rimanerne stupida e felice, perchè magari, non è solo un abbraccio, è un "Ti giuro che non ti lascio".
Ti disegnerò con le parole "Mi manchi" e ti appenderò al muro o forse ti terrò nascosto nella mia agenda proprio come tutte le volte prima.
Sono io ad aspettarti a casa a braccia aperte e a dirti che dove ci sono io, ci sarà sempre una casa dove potrai abitare, se vuoi. Dove potrai stare comodo e al caldo, dove ti farò da mangiare e dove ti accarezzerò i capelli prima di addormentarti. Ti massaggerò la schiena che tieni sempre un po' incurvata e ti curerò come si fa con i fiori più delicati.
Come la pioggia ti ascolterei senza mai stancarmi e come le lacrime, non ti farei mai cadere, ti farei accarezzare le mie guance per poi baciarti intensamente e lentamente.
Ti coprirei le spalle ogni volta che ti addormenteresti sul mio divano in inverno, quando torneresti a casa da uno dei tuoi lunghi e pesanti viaggi di lavoro. Ti darei ogni sera la buonanotte e ogni mattino il buongiorno e non sposterei neanche le tende per paura di svegliarti e rimarrei lì in silenzio a guardarti come se fossi un bambino.
Che ormai non riesco più a vederti con i capelli corti, un po' perchè mi viene da piangere, un po' perchè mi manchi, ma non sono più abituata. 
Anche se in realtà a mia madre piacevi di più prima, per me comunque rimani sempre una delle cose più belle che io abbia mai visto, e forse, sono troppo brava, non dovrei farti tutti questi complimenti e nemmeno aprirti il mio cuore come faccio, perchè dovrei iniziare a pensare a me stessa.
Il fatto è che quando penso a me stessa penso a te, perchè non vedo una me senza te.
Scusami.





 
  
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