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Autore: ShinRan4862    17/09/2015    7 recensioni
Conan riesce a sconfiggere l'Organizzazione, ma non può più tornare ad essere Shinichi.
Cosa succederebbe se a distanza di 10 anni dalla scomparsa di Shinichi Kudo dalla sua vita, Ran scoprisse la sua vera identità? Come la prenderà? Cosa succederà a Ran a tre settimane dal suo matrimonio con Kaito? Cosa farà, ora che sa che Shinichi in fondo non l'ha mai abbandonata? E' davvero tutto perduto o il destino ha ancora qualcosa in serbo per loro?
Lo scoprirete solo leggendo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Sonoko Suzuki | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di cosa hai paura, Shinichi?
 
Sono. Rimasta. Paralizzata.
In quel momento non seppi assolutamente cosa fare.
Chiusi gli occhi e mi si pararono davanti tre opzioni:
  1. Prenderlo a schiaffi come solo una professionista sa fare
  2. Buttarmi tra le sue braccia in lacrime come ho sempre fatto
L’ultima, che mi sembrò la più sensata, invece fu chiedere “perché” per sapere la verità.
“Ran?” Mi sentii chiamare
Riaprii gli occhi. Ero ancora seduta sul bordo del letto mentre Conan, anzi, Shinichi, mi osservava dalla sedia girevole che era davanti alla mia scrivania.
Non gli risposi e lo osservai.
Più lo guardavo e più mi chiedevo come avessi fatto a non accorgermi di quella verità che mi stava davanti agli occhi da più di dieci, lunghi anni.
Come?
Ero troppo confusa per prendere una qualunque decisone.
Mi imposi calma, dovevo ragionare con lucidità.
Presi un lungo respiro e chiesi
“Spiegami; tu sei rimasto qui, non te ne sei mai andato e non mi hai mai detto niente fino ad oggi?” dissi, stupendo me stessa della mia reazione e del mio tono di voce freddo e sicuro
“Sì” rispose lui, convinto, ma nei suoi occhi scorsi una nota di puro terrore, che mi incuriosì e mi lasciò interdetta per qualche secondo.
“Cosa vuoi sapere?” mi chiese, ma il suo sguardo non accenna a cambiare, sembra che ci sia qualcosa che lo spaventi…
Cosa ti succede, Shinichi?
“Tutto” dissi, puntando i miei occhi nei suoi
“Sicura?” mi chiese, quasi impaurito da una mia risposta affermativa
Rimasi sorpresa del suo comportamento, ma non mi scomposi, e gli dissi, pacata, quella domanda che mi premeva da quando avevo incontrato il suo terrorizzato sguardo blu
Di cosa hai paura, Shinichi ?
Lui mi scrutò, sorpreso della domanda diretta e improvvisa e si mosse sulla sedia, cambiando posizione, chiaro segno di quanto fosse agitato.
Alzò lo sguardo su di me e disse
“Shinichi Kudo non ha paura di nulla” tentando di mantenere lo sguardo più spavaldo e orgoglioso che mai, fallendo miseramente.
Mi addolcii un po’, e premurosa gli dissi
“Stai mentendo” affermai, alzandomi dal letto e avvicinandomi a lui.
Misi le mani sulle sue spalle e lo feci alzare, dopodichè lo abbracciai, stringendolo più forte che potevo, con le mie braccia esili.
Lo sentii irrigidirsi, prima di rispondere al mio abbraccio con altrettanto trasporto, stringendomi in una stretta protettiva, avvolgendomi completamente con le sue braccia.
Fu strano.
Avrei dovuto provare risentimento? Rancore? Avrei dovuto essere arrabbiata?
Non saprei!
Avevo una sensazione di fastidio in gola che in quel momento non sapevo definire, ma stavolta non era affatto gelosia, ne ero certa!
Mi staccai un poco da lui per guardarlo in volto e gli richiesi
“Di cosa hai paura?” dissi, sfiorandogli la guancia con la mano.
Lo vidi chiudere gli occhi, e una volta riaperti mi osservò, incerto.
Era ancora titubante. Spostò lo sguardo alla mia sinistra, osservando nulla in particolare.
Uff! Perché non risponde?!
Mi staccai completamente da lui e rivoltai la situazione a suo sfavore
“Se non mi dici immediatamente cosa ti spaventa non ti darò nemmeno l’opportunità di spiegare, intesi?” affermai, muovendo il dito indice di fronte al mio viso.
Lo vidi sussultare e spostò gli occhi su di me. Una volta incatenati i nostri sguardi gli dissi
“Quindi parla!” gli ordinai, questa volta
“Siediti” mi disse, con gli occhi abbassati, indicandomi il letto alle mie spalle.
Sbuffai e mi diressi a sedermi dove mi era stato indicato, mentre lui si andava a posizionare nuovamente sulla sedia girevole della mia scrivania.
Ricompose il contatto visivo con me e mi disse
“Prima ti spiegherò tutto, poi risponderò alla tua domanda”
Stavo per ribattere, contrariata, ma lui mi fermò prima che potessi dire qualsiasi cosa
“Ti prego Ran…se non lo faccio ora non ne avrò mai più il coraggio e mi sentirò per sempre in colpa per non averti rivelato la verità…ti prego” disse, guardandomi negli occhi, quasi sofferente.
Chiusi la bocca e mi imposi assoluto silenzio, almeno finché lui non mi avesse chiesto di parlare.
“Ti ricordi quella sera quando andammo al Tropical Land?” mi chiese, ed io iniziai a vagare con i ricordi a dieci anni prima, fino a quella fatidica sera.
Le sensazioni mi assalirono come se le stessi provando in quel momento: in un attimo mi ritrovai ringiovanita di dieci anni con indosso una maglia blu pesante e un giubbotto azzurro cielo con la pelliccia, mentre avevo dei pantaloncini troppo corti per quella stagione e le mie immancabili converse azzurre. Ricordavo un uomo vestito di nero che correva e subito dopo, Shinichi, lo aveva seguito non facendo più ritorno, se non settimane dopo.
“Si” risposi, tornando alla realtà. Quel giorno avrei voluto dimenticarlo.
“Ecco, dopo che…” cominciò a raccontare.
 
 
 
Il tempo passava e Shinichi proseguiva con il suo racconto, mentre io lo ascoltavo con un’attenzione insolita, per non perdere qualche passaggio fondamentale.
Mi raccontò di tutto e di più, cose che nemmeno avrei potuto immaginarmi: l’Organizzazione, l’APTX4869, Shiho Miyano diventata Ai Haibara, l’FBI, la CIA e lo scontro con il Boss, anni prima.
“…e grazie a noi oggi quei delinquenti sono tutti dietro le sbarre!” affermò, sfoderando il primo sorriso dall’inizio del racconto.
Io, invece, mi sentii pugnalata.
Dieci anni.
Dieci anni e lui non mi aveva rivelato la verità. Mi aveva tenuta all’oscuro di tutto e non me ne aveva mai parlato. Per dieci lunghi, lunghissimi anni.
“Quindi tu hai sconfitto l’Organizzazione dieci anni fa’?”chiesi, abbassando lo sguardo e nascondendolo dietro la frangia.
Lui, intuendo quello che volevo dire mi si avvicinò e disse
“Ran…” ma non lo lasciai terminare.
“Perché?! Perché mi hai mentito?!” chiesi, definendo quella sensazione che avevo avvertito prima come “Delusione”.
Ero delusa da lui, dal suo comportamento.
Il mio amico d’infanzia, l’unico di cui mi sia sempre fidata ciecamente, era l’unico che mi aveva mentito, dicendomi bugie su bugie per più di dieci anni.
Non aveva avuto il coraggio per dire la verità e non si era fidato a sufficienza di me al punto di svelarmi la sua vera identità. Era stato un codardo!
“Ran, io l’ho fatto solo per proteggerti!” disse, alzando il tono di voce.
Rimasi spiazzata da quella risposta, ma non fiatai, e lui proseguì.
“Se ti avessi detto la verità saresti stata in pericolo, e se ti fosse successo qualcosa io non me lo sarei mai perdonato…” disse mentre la sua voce si affievoliva sempre di più.
La mia sorpresa aumentava sempre di più.
Avrei immaginato qualsiasi motivo, ma mai uno simile.
io non me lo sarei mai perdonato…
Lo aveva fatto per proteggermi e io lo avevo giudicato senza conoscere la verità al completo, altro che codardo!
Però avevo ancora una perplessità, perché, se aveva sconfitto l’Organizzazione, non era tornato grande?
“M-Ma allora perché non mi hai detto la verità? Perché non sei tornato grande? P-perché non sei tornato…da me?” dissi, iniziando a piangere.
Lui si avvicinò e mi abbracciò nuovamente, sussurrandomi poi all’orecchio
“Ran…” cominciò “…te lo dissi dieci anni fa” disse staccandosi e incatenando il suo sguardo determinato e malinconico con il mio “Io non posso, ne potrò mai tornare ad essere Shinichi Kudo”.
Spalancai bocca e occhi, coprendomeli poi con le mani, mentre rincominciai a singhiozzare.
Non ci potevo credere: Shinichi Kudo, l’amore della mia vita, scomparso dieci anni prima per far spazio al mio finto fratellino Conan Edogawa non sarebbe più tornato. Anche se dieci anni prima me lo aveva detto io non avevo perso la speranza, un giorno, di rivederlo e quel giorno la mia speranza si era riaccesa e subito dopo frantumata in mille pezzi, sotto i miei occhi.
…Lui non tornerà…
…Non tornerà…
…Tornerà…Mai più…
…MAI PIÙ!
Non ci potevo credere. Non ci volevo credere!
Tolsi le mani dagli occhi, aggrappandomi al minimo spiraglio di luce, ma vidi solo buio.
“M-Ma perché? L’Organizzazione ora è stata sconfitta, quindi m-magari noi p-“ non riuscii a proseguire
“No, Ran” disse lui, interrompendomi
Buio. Sono buio incontrastato che non riesco a placare in alcun modo, che non posso placare in nessun modo.
“Ma p-perché!?” chiesi ancora
“Perché ormai il mio corpo ha prodotto degli anticorpi che contrastano l’antidoto, anche quello definitivo…” disse, in un sussurro.
Lì, in quel momento, il mio mondo si sgretolò in mille pezzi.
“No…” dissi in un soffio, spostando il mio sguardo su di lui che pareva piuttosto triste, ma soprattutto distrutto.
Senza nemmeno rendermene conto il mio corpo si avvicinò al suo e lo abbracciai nuovamente.
Lo strinsi a me, inspirando il suo profumo e chiudendo gli occhi, sperando che fosse solo un incubo, anche se sapevo che non era così…
“Prima…” lo sentii parlare, con voce appena udibile, in un sussurro.
“Mi hai chiesto di cosa avessi paura” continuò, facendo una risata amara
“Ecco, io avevo paura di svelarti la verità” disse, mentre io sentii qualcosa di umido posarsi sulla mia spalla
“Non potevo sopportare che una volta scoperta, tu avresti potuto cacciarmi, ed io ti avrei perso definitivamente, sia da Conan che da Shinichi”
Lo strinsi più forte a me e la sensazione di umido sulla mia spalla si intensificò.
Shinichi, il mio Shinichi, stava piangendo silenziosamente.
Fui sorpresa, magari in passato lo avrei preso in giro per questa sua reazione, e avremmo iniziato uno dei nostri soliti battibecchi, ma mi resi pienamente conto che quella non era ne la situazione, ne il momento adatto per fare una cosa del genere. Capii perfettamente che in quel momento lui aveva bisogno di me, come io avevo avuto,in passato, bisogno di lui.
Lo staccai da me, gli feci alzare la testa e gli asciugai le lacrime con i pollici, per poi sorridergli con dolcezza, cercando di tirarlo su di morale.
Mi sorrise anche lui, riconoscente, per poi avvicinarsi e darmi un bacio.
Un bacio lungo, pieno di affetto e amore nei miei confronti.
Ma le lacrime che Shinichi aveva versato poco prima erano la dimostrazione di tutte quelle emozioni che aveva provato e mai esternato in quei dieci lunghi anni.
Nei suoi profondi occhi blu avevo potuto leggere anche i pensieri più nascosti, come la frustrazione che aveva provato in tutto quel tempo.
Shinichi aveva affrontato le sfide peggiori che una vita può infliggere;
aveva dovuto vivere in un corpo non suo, una vita non sua, stare lontano dagli amici e dalle persone che gli volevano bene, aveva dovuto nascondersi,  sentendosi in colpa per il dolore che mi faceva provare con la sua assenza, nonostante fosse sempre con me e posso solo immaginare la sua tristezza quando mi aveva vista innamorarmi, se così si può dire, di Kaito e quello che deve aver provato il mese prima, quando annunciai le mie imminenti nozze.
Approfondì il nostro bacio e lui, ovviamente, non si oppose in alcun modo, lasciandomi fare.
In quel momento nessun tipo di pensiero affollava la mia mente, se non la figura di Shinichi, ma sapevo perfettamente che il giorno seguente non sarei stata altrettanto bene e il nome di Kaito non me lo avrebbe tolto dalla testa nessuno, perché il senso di colpa c’era e sarebbe rimasto.
Non sarei stata in grado di prendere decisioni da sola su una cosa come il mio futuro, avevo bisogno di un consiglio da parte di qualcuno esterno ai fatti: il giorno seguente avrei dovuto parlare con Sonoko, ma in quel momento nulla mi pareva più importante della persona che stavo baciando.
 
 
 
 
Ci si rivede!
Ecco il fantomatico capitolo 7!
Vi prego di scusarmi se sono in ritardo, ma ho iniziato la scuola giovedì scorso, in contemporanea con i miei allenamenti di pallavolo, e ho avuto un sacco di cose da fare.
Tornando al capitolo…cosa ne pensate?
Spero possa piacervi, fatemelo sapere. Ci conto!
Grazie a chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate e a chi legge solamente!
Grazie mille!!
Scusate mi ancora per il ritardo
Alla prossima
Con affetto
ShinRan4862 
   
 
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