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Autore: lapoetastra    18/09/2015    1 recensioni
< Che film è? >, domandò Sherlock.
< Oh, non te lo dico. Sarà una sorpresa. Basta solo che ti fidi di me >, sogghignò John, prendendo il pesante cappotto ed uscendo sul pianerottolo.
Sherlock, invece, rimase fermo al suo posto, bofonchiando piano tra sé e sé.
Andare al cinema e vedere un film sicuramente scadente? Una scocciatura.
Fidarsi di John e farlo contento? Un obbligo.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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< Andiamo al cinema, stasera >, esordì d’improvviso John, distogliendo l’attenzione di Sherlock dal pesante e noioso tomo che stava leggendo.
Non era una domanda, la sua.
< E perché mai? >, chiese l’investigatore, incuriosito.
Le loro uscite serali si erano ridotte nell’ultimo periodo praticamente a zero, a causa della mole immane di lavoro e della pigrizia che aveva dominato completamente i loro corpi.
Il cinema, poi, era divenuto ormai un luogo lontano ed oscuro a cui non si avvicinavano da mesi interi.
John trattenne un sospiro infastidito per la reticenza dell’amico.
< Bhe, per fare qualcosa di diverso, per una volta >, rispose, calcando la voce nella parte finale della frase.
L’abitudine di quelle sere tutte uguali e senza fine lo stava letteralmente facendo impazzire, impedendogli persino di concentrarsi sulle indagini investigative che, anche se stancanti ed a volte inconcludenti, possedevano almeno il gradito pregio di occupargli la mente durante la giornata.
Sherlock, però, non era ancora convinto.
< Ma non c’è niente di bello, nessun film che valga la mia preziosa attenzione. >
Watson, a questo punto, sbuffò sonoramente.
< Su questo ti sbagli, Sherlock >, disse dopo un attimo di riflessione, cercando di nascondere un sorriso compiaciuto nel correggere, per la prima e sicuramente ultima volta, il grande e famoso investigatore. < È appena uscito un film che sono sicurissimo ti piacerà. È pieno zeppo di effetti speciali, così potrai divertirti a notarne i trucchi e gli errori. >
Holmes sembrava un po’ più incline ad assecondare la sua richiesta, ora.
< Che film è? >, domandò.
< Oh, non te lo dico. Sarà una sorpresa. Basta solo che ti fidi di me >, sogghignò John, prendendo il pesante cappotto ed uscendo sul pianerottolo.
Sherlock, invece, rimase fermo al suo posto, bofonchiando piano tra sé e sé.
Andare al cinema e vedere un film sicuramente scadente? Una scocciatura.
Fidarsi di John e farlo contento? Un obbligo.
Con un cipiglio nervoso, seguì il dottore.
 
 
< Davvero? Siamo venuti fino a qui, di notte, ed abbiamo sperperato almeno la metà dei nostri fondi finanziari accumulati in lunghi e deleteri giorni di intenso lavoro per vedere “Lo Hobbit”? Dannazione, Watson, ho sempre saputo che hai dei gusti orribili, ma non pensavo fino a questo punto >, esclamò Sherlock all’inizio del film, guadagnandosi occhiatacce stizzite dagli altri spettatori e persino dallo stesso John.
< Non giudicarlo, se non lo hai ancora visto >, lo rimproverò questi, a bassa voce. < La critica lo ha premiato come miglior film dell’anno. Almeno prova a guardarlo, poi mi potrai biasimare quanto vorrai. >
< D’accordo, come vuoi >, borbottò l’investigatore, spaparanzandosi meglio sulla morbida poltrona, pronto a dormire se – come era sicuro sarebbe successo – non fosse stato allietato dalla storia.
< E comunque io… >, iniziò poi rivolto a John che, accanto a lui con gli occhi incollati allo schermo, si abbuffava di pop corn e patatine, ma ulteriori occhiate in cagnesco da parte dei suoi vicini di posto lo convinsero a tacere.
Tanto valeva provare a guardare il film, allora.
 
 
< Non è stato poi così male, no? >, domandò improvvisamente John.
Lo Hobbit” era terminato da qualche minuto, ed i due amici camminavano lentamente per la solitaria e triste strada che li avrebbe condotti a casa.
Sherlock bofonchiò qualcosa di incomprensibile.
Detestava ammetterlo, a se stesso ed ancora di più a John, ma sì, il film gli era piaciuto davvero.
Eccome.
Non era più riuscito a distogliere l’attenzione già dopo poco dall’inizio, e per tutta la durata era rimasto con il fiato sospeso ed il cuore a mille.
< Mmm, sì, più o meno. Niente di che, comunque >, rispose, cercando di apparire disinvolto.
Ma John lo conosceva troppo bene, ormai.
< Certo, come no. Guarda che ti ho visto saltare sulla poltrona quando i nani sono stati attaccati dai lupi. >
< Nah, ho agito così solo ed esclusivamente per farti contento, dato che ci tenevi così tanto. Non è da me emozionarmi per una rappresantazione fittizia di cui sono chiaramente identificabili gli effetti speciali >, rispose l’altro, arrossendo leggermente nel buio notturno.
< Certo, come vuoi tu >, rispose rassegnato John, sorridendo divertito.
< Comunque >, aggiunse poi con aria stranamente orgogliosa, < Il merito del successo del film va soprattutto a Bilbo. Se non ci fosse stato lui la storia sarebbe stata piatta e noiosa, e non solo perché è il protagonista, ma perché è indubbiamente il migliore. Fantastico personaggio e bravissimo attore. Ce ne sono pochi come lui, al giorno d’oggi. >
Sherlock rise di colpo, facendolo sussultare.
< Oh, dottore, ecco di nuovo che i tuoi gusti orrendi tornano a manifestarsi >, esclamò, battendo le mani. < Il migliore del film è stato senza dubbio Smaug il drago! Non ci sono paragoni con gli altri. >
John lo guardò sconvolto.
< Ma cosa dici? Guarda che il tuo caro drago è apparso solo per una decina di secondi in tre ore, e non ha fatto altro che aprire un occhio. >
< È tutto che conta, non solo la durata della sua apparizione. Ci vuole forza, ed impegno, ad interpretare un ruolo del genere, perché dietro alla minima movenza della creatura c’è un uomo che suda e lavora duramente. Quello è un vero attore, ed è lui che merita l’Oscar, altro che Bilbo! >, spiegò Holmes, deciso.
John sapeva che non si poteva discutere con lui quando si convinceva così tanto di una cosa.
< Certo, come vuoi >, concluse dunque, e per un po’ i due camminarono in silenzio nella strada sempre più buia.
< E comunque, la prossima volta il film lo scelgo io >, esordì Sherlock di colpo.
< Già qualche idea? >, sorrise John.
< Magari il secondo de “Lo Hobbit”. Non perché mi piace, come ho già detto e ripetuto, ma solo perché voglio dimostrarti che nessuno batte Smaug e l’attore che lo interpreta. >
Fu il turno di Watson di ridere.
< D’accordo, Sherlock. Anche se non succederà mai. Sono convinto che anche nel seguito il migliore sarà sempre e solo Bilbo. >, disse il dottore.
< Scommettiamo? >
< Scommettiamo. >
 
 

Nota:
Nella trilogia de "Lo hobbit", l'attore che interpreta Bilbo è, appunto, Martin Freeman, mentre colui che impersona il drago Smaug è, ovviamente, Benedict Cumberbatch.
   
 
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