Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: bridgetvonblanche    18/09/2015    3 recensioni
Non importa quanto dolore avresti dovuto sopportare, attraverso quanti e quali sacrifici: per la prima volta avevi un obiettivo ben preciso da raggiungere, un sogno da realizzare, una missione da portare a termine con le tue stesse mani.
[Terza classificata e premio "Miglior Rin" al 'You Stole My Heart - ObiRin Contest' indetto da Angie96 ed Amens Ophelia sul forum di EFP]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Obito Uchiha, Rin, Zetsu | Coppie: Obito/Rin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nickname autore (su EFP e sul forum): bridgetvonblanche
Titolo storia: Every promise is a debt
Rating: Giallo
Pacchetto/citazione scelto: Numero 6
Dreams
It's a dirty business, dreaming
Where there is silence and not screaming
Where there's no daylight, there's no healing.
(U2, Sleep Like A Baby Tonight)
Prompt: Occhi/Luna
Introduzione (tratta dal contenuto del pacchetto): I ruoli s'invertono: se fosse Rin a provare tutto il dolore che ha provato Obito? Se fosse lei ad essere una donna distrutta dal dolore della perdita di quel ragazzino che aveva sempre amato? Se fosse lei ad aggrapparsi alla speranza di poter rivedere Obito nello Tsukuyomi Infinito?
Eventuali avvertimenti: One-shot
Eventuali note: Obito è morto da circa un paio d’anni ormai, ma a Konoha c’è ancora qualcuno che non ha dimenticato il suo dolce sorriso e che nel profondo del cuore desidera solamente rivederlo e riabbracciarlo, anche se in un sogno.

 

"Storia partecipante al 'You Stole My Heart - ObiRin Contest' indetto da Angie96 ed Amens Ophelia sul forum di EFP”.

- Link al contest -


https://40.media.tumblr.com/54a80249ffecd826e37424678b383398/tumblr_ntn7xthU7E1rmuholo1_500.jpg


[Every promise is a debt]
 

Avevi iniziato a percorrere quel silenzioso viale che mai prima d’ora ti era sembrato così tortuoso e sdrucciolevole stringendo tra mani leggermente tremanti un piccolo mazzo di candidi fiori bianchi.
Chiunque avrebbe potuto facilmente scambiarti per una meravigliosa sposa, se non fosse stato per quel mantello scuro ed avvolgente che ricopriva gran parte del tuo esile corpo e la mancanza di un sorriso sincero che da troppo tempo aveva abbandonato il tuo viso, sempre più stanco e sciupato.

Avevi iniziato a camminare passi lenti nel cuore della notte, senza alcuna fretta, non prestando la benché minima attenzione a quei pesanti cumuli carichi di pioggia che invano stavano tentando di inghiottire nelle tenebre più assolute l’assopito villaggio. Non aveva più alcuna importanza per quanto tempo quel cielo grigio avrebbe oscurato la vista di un costellato tappeto di fulgide stelle e della candida luna piena: quegli astri luminosi sarebbero sempre rimasti lì, dietro quelle nubi, in attesa. Avrebbero aspettato pazientemente il momento giusto, un piccolo spiraglio tra quelle pesanti nuvole per tornare ad illuminare il cammino di chiunque avesse smarrito la propria strada.
Anche lui sarebbe tornato come quegli astri a rischiarare dalle tenebre il tuo cuore affranto?

Involontariamente la stretta attorno al gambo di quei fiori sottili si era fatta più solida, mentre alcuni brevi sussulti già avevano iniziato a scuotere il tuo corpo affaticato. Nonostante fossero trascorsi quasi due anni ormai, il solo ricordo dello sguardo così profondo e maledettamente intenso del tuo compagno di squadra riusciva ancora a mandare le tue gote in fiamme.

Saresti stata capace di dipingere con estrema lucidità le fattezze giovanili di quel viso sempre così sorridente e solare. Concentrandoti, avresti potuto percepire con chiarezza il battito del tuo cuore accelerare come impazzito al ricordo di ogni singolo, breve ed innocente contatto con la sua mano leggermente ruvida. Saresti stata in grado di rievocare ogni particolare di quella maledetta, ultima volta in cui Obito, specchiandosi nei tuoi occhi lucidi, il corpo per metà già schiacciato da pesanti massi, ti aveva chiesto di rimuovergli l’occhio sinistro per donarlo a Kakashi. 

Quel ragazzino un po’ impacciato e distratto stava sacrificando la sua vita ed il suo bene più prezioso per poter continuare a guardare il futuro insieme a voi. Obito Uchiha avrebbe continuato ad osservarti da lontano, per sempre, anche dopo la morte, perché per lui la tua vita aveva sempre avuto un valore più prezioso della sua. Non ti eri mai sentita così amata e forse era proprio questo il motivo per cui, durante le tue lunghe notti insonni, non facevi altro che svegliarti di soprassalto in preda agli incubi più atroci, senza che nessuno potesse sentire le tue grida strazianti e disperate e calmare i tuoi spasmi sempre più frequenti.

Per il resto della tua vita avresti rimpianto quell'istante in cui eri stata costretta ad abbandonare Obito sotto quelle pesanti rocce, senza nemmeno essere riuscita a guardarlo in faccia per l’ultima volta e dirgli che ti sarebbe mancato tutto di lui. Forse avresti solo voluto più tempo per accarezzare ancora ed ancora quel viso pallido e ricordare con un malinconico sorriso tutto quello che avevate trascorso e vissuto insieme in tutti questi anni. Ma il destino non aveva in serbo questo, per voi. 
Nonostante fosse rimasto completamente cieco, il giovane Uchiha era riuscito a percepire la tua paura e la tua frustrazione: per questo motivo, prima di lasciarti andare interrompendo il contatto tra le vostre mani impregnate di sangue, ti aveva sorriso un’ultima volta, sussurrandoti di non piangere perché alla fine, tutto sarebbe andato bene. Avevi scelto di afferrare la mano di Kakashi solo per non vanificare completamente il suo sacrificio, rimanendo poi impotente ad osservare il corpo di Obito scomparire tra le rocce.

Avevi promesso che lo avresti sempre tenuto d’occhio.
Avevi promesso che avresti curato ogni sua ferita.
Avevi promesso che gli saresti stata sempre accanto.

Ed invece, eri stata proprio tu ad abbandonarlo sotto metri e metri di nuda terra, senza potergli dire addio come avresti voluto, senza avere il tempo per confessare i tuoi sentimenti, senza avere il coraggio per sostenere l’immagine del suo viso ricoperto di sangue che avresti volentieri lavato via, se solo fossi stata abbastanza forte per estrarlo da quella maledetta roccia e portarlo in salvo. 
Non eri ancora riuscita ad accettare il fatto di non essere mai stata abbastanza. Mai stata l’altezza dei tuoi compagni di squadra che avevi giurato di proteggere, mai abbastanza forte per riuscire a salvarti da sola. Troppo timida per confessare i tuoi sentimenti, troppo buona ed ingenua per affrontare tutto il dolore e le violenze causate da una guerra assurda.

Immersa nei tuoi ricordi, avevi fatto fatica ad accorgerti che il leggero rumore provocato dal contatto dei tuoi piedi con l’erba umida era stato pian piano sovrastato dal canto di migliaia di cicale e grilli: un coro che sembrava aver intonato una melodia seguendo solamente il battito del tuo cuore. Presto anche i tuoi singhiozzi erano entrati a far parte di quell’orchestra, diventandone prima la voce principale, poi sola ed unica. 

Le nuvole avevano finalmente lasciato il posto ad una luna piena, macchiata di sangue, la cui falsa luce era riuscita ad arrivare fino ai piedi di un grandioso monumento, riflettendone il profilo frastagliato. 
Solo a quel punto eri riuscita ad accorgerti che Obito era lì, di fronte a te, con quei grandi occhiali utili a proteggere i suoi occhi sensibili ed il suo immancabile sorriso, inconfondibile anche tra i pallidi volti di altre decine di uomini, donne e bambini. Ti eri avvicinata a lui, sorpresa nel constatare che non fosse cambiato di una virgola, prima di renderti conto che, provando accarezzare la sua guancia, l’unica sensazione che la tua mano sottile era riuscita a percepire era stata freddo.
Freddo, perché la sola cosa reale davanti ai tuoi occhi non era mai stato Obito, ma la sua tomba. La tomba degli eroi che avevano sacrificato la loro vita per dare a Konoha un futuro migliore, che avevano lottato per un domani senza guerre e sofferenze.

Un sorriso velato di malinconia si era così dipinto sul tuo volto mentre, mordendoti convulsamente il labbro inferiore, avevi appoggiato delicatamente quella candida composizione ai piedi del monumento. Nessuna luce avrebbe mai potuto cancellare le tenebre assiepate nel tuo cuore, perché nessuno avrebbe mai potuto prendere quel posto che Obito aveva occupato per tutti questi anni. Davanti ai tuoi occhi non si presentava altro che la sempre più solida consapevolezza che non ci sarebbe stato nessun futuro limpido, nessun domani migliore per te. Incapaci di sostenere la portata di queste convinzioni, le tue gambe si erano presto rifiutate di compiere un solo passo in avanti, facendoti crollare a terra priva di forze.

Avresti potuto lasciarti morire così, aspettando che la pioggia coprisse l’odore del tuo corpo in modo tale che nemmeno lo sviluppato olfatto dei cani di Kakashi avrebbe potuto trovarti.
Avresti dovuto lasciarti morire così, schiacciata dal peso dei tuoi stessi rimorsi e del tuo stesso rancore, con la speranza che, una volta giunta dall’altra parte, Obito ti avrebbe guardato con quei suoi grandi occhi neri, perdonandoti per ogni parola non detta, per tutte le volte che avevi cercato di rifuggire i tuoi stessi sentimenti, perché ti era stato insegnato che l’amore non era “un sentimento adatto ai ninja”.

"Io diventerò Hokage! Io sono Obito Uchiha! Per il mio volto di pietra assicuratevi che i miei occhialoni e il mio sharingan siano ben incavati!”

No, non sarebbe andata a finire così. 

“Rin, ti prometto che quando diventerò Hokage porrò fine alla guerra e ad ogni sofferenza!”

Le parole ed il sacrificio di Obito non sarebbero stati vani. Aggrappandoti a quella tomba come ad un’ancora di salvezza, i tuoi occhi persi a contemplare l’immagine ancora nitida nella tua mente di un ragazzo sorridente pieno di sogni e speranze, eri così riuscita a rimetterti prima in ginocchio e poi nuovamente in piedi, barcollante forse, ma non più disposta a cedere.

-Ti sei decisa, finalmente-

Non avevi percorso tutta questa strada da sola, nel cuore della notte, unicamente per piangere di fronte alla tomba di Obito e rimproverare te stessa per ogni errore, per ogni tua più piccola colpa. Voltandoti in direzione di quella voce profonda e cupa eri così riuscita a scorgere un’ombra scura che non aveva fatto altro che sogghignare alle tue spalle, probabilmente divertita nel constatare l’origine di ogni tua debolezza.

-C’è una cosa che devo sapere, prima- avevi asserito, riscoprendoti per un momento sicura di te stessa, riuscendo non solo a richiamare l’attenzione di quell’essere, ma anche nell’intento di interrompere la sua fastidiosa e meschina risata.

Ed era stato proprio quel silenzio a convincerti a proseguire nel discorso, non prima di aver preso un profondo respiro.

-Che garanzie ho che questo piano di cui mi hai parlato, lo Tsukuyomi Infinito, funzionerà davvero?-

Nessuna. Conoscevi già la risposta, eppure qualcosa nel tuo petto ti stava sussurrando di fare attenzione a quello strano essere dal duplice volto, evidente simbolo di una dualità caratteristica della sua anima malvagia e diabolica.

-Se seguirai tutte le indicazioni, sono certo che incontrerai quel ragazzino prima di quanto tu stessa possa immaginare-

Ancora una macabra risata a coronare l’insana promessa di poter in qualche modo rivedere Obito, di poter sfiorare di nuovo le sue guance e guardarlo sorridere fiero rivolto verso la montagna degli Hokage. Tutto questo sarebbe potuto diventare realtà.

-Cosa vuoi che faccia?-

-Diventerai un Jinchuriki, acquisirai un immenso potere che impererai a gestire con il tempo e dal quale deriveranno grandi responsabilità. Fin dove sei disposta a spingerti dunque, ragazzina?-

Avresti solo dovuto imparare a dimenticare, ad odiare e ad uccidere chiunque avesse provato ad intralciare il tuo cammino.

-Io desidero solamente rivedere Obito, non c’è altro- era stata la tua sola affermazione, senza alcun tremolio nella voce o parvenza di incertezza.

-Ogni mia promessa è debito-

Non saresti mai più stata quella sposa pura ed innocente, bensì un’ombra solitaria e senz’anima.

La guerra ti aveva portato via la giovinezza, la famiglia, la felicità e l’amore. 
Avresti quindi posto la parola fine a questo sistema corrotto, fondato solamente sull’ingiustizia e alimentato dall’odio. Il mondo dei ninja sarebbe imploso davanti ai tuoi occhi, crollando come un castello di carte sotto il potere sprigionato da una purpurea luna piena. Non importa quanto dolore avresti dovuto sopportare, attraverso quanti e quali sacrifici: per la prima volta avevi un obiettivo ben preciso da raggiungere, un sogno da realizzare, una missione da portare a termine con le tue stesse mani.

-Andiamo- avevi dunque proferito, non aspettandoti certamente una qualche risposta dal tuo misterioso interlocutore, iniziando semplicemente ad incamminarti silenziosa verso la fitta foresta accompagnata da quella figura dal doppio volto alla cui presenza non ti saresti mai abituata del tutto.
Stavi lasciando alle tue spalle il villaggio che ti aveva visto nascere ed in cui eri cresciuta, i tuoi compagni di squadra, il maestro Minato, la dolce Kushina e persino il ragazzo per cui, per anni, avevi creduto di aver perso la testa.

Solo per un istante ti eri concessa il lusso di abbassare lo sguardo, socchiudendo gli occhi ed inspirando profondamente. E poi avevi sorriso, consapevole che nonostante tutto quello che sarebbe successo, non saresti mai stata sola. 
Non avevi nulla da temere perché lui aveva promesso che avrebbe vegliato su di te.

Il resto non aveva più importanza.

Obito, creerò un mondo in cui tu viva e possa realizzare il tuo più grande sogno.

Te lo prometto.

 
****

bridget's wall:

Konnichiwa people! (Oddio, ho veramente accostato una parola giapponese ad una inglese? #craaazyme) (≧▽≦)
Ok, mi devo ricomporre un momento.
Vogliate perdonarmi, ma sono nel bel mezzo del cammin di preparazione per un esame e questa è solo una (nonchè l'unica, fortunatamente per voi) delle tante conseguenze che lo studio ha sulla mia personalità Ok no, neanche questo inzio va bene *facepalm*

Buonsalve gente, sono sempre io bridgetvonblanche e, se siete giunti fino a qui, vuol dire che avete letto il risultato di lunghe e complesse riflessioni (dicasi storia, chicca, perla di saggezza, spazzatura, chiamatela come più vi aggrada lol) che partecipa al meraviglioso contest indetto da Angie96 ed Amens Ophelia sul forum di EFP. 

Che dire dunque? Come ben sapete, la ObiRin è nell'Olimpo delle mie OTP del fandom di Naruto, perciò mi è sembrato quantomai D O V E R O S O partecipare ad un contest che vedeva come protagonisti proprio i mie due preciousss *-*
Ho trovato per certi versi complesso e "rischioso" il pacchetto con cui ho scelto di partecipare: il mio obiettivo era quello infatti di descrivere un mondo in cui Obito non c'è più (*cries*) ed è quindi Rin a soffrire per la perdita di quel ragazzo per cui, in fondo, ha sempre provato qualcosa. Ed è sempre lei che decide di aggrapparsi alla sottile e quantomai effimera possibilità di poter rivedere Obito nello Tsukuyomi Infinito, arrivando persino ad affidare se stessa a quella pianta di Aloe qual è Zetsu (-з-)
Spero di non aver esagerato nel caratterizzare una Rin forse un pò fuori dal "canone", arrabbiata ed allo stesso tempo decisa nel voler rivedere Obito felice e sorridente. L'ultima frase riprende volutamente la citazione di Obito che, nel reale svolgimento dei fatti, dedica a Rin le quasi stesse parole: ovviamente ognuno di voi è libero di ritenere che il più grande sogno di Obito sia sempre stato quello di diventare Hokage, ma lasciatemi fangirlare: Hokage si, ma dopo aver sposato Rin *ballalamacarenamentreaffoganellesuestesselacrime*
Spero anche di essere riuscita a trasmettervi un pò di sani(?) feels e spero quindi che la mia storia vi sia piaciuta!
Commenti, critiche, chi più ne ha più ne metta, sono sempre i benvenuti! :)

Torno nell'ombra, ma non scompaio tranquilli (ho già un paio di belle(?) cosette a cui sto lavorando) :D
Pace, amore e Tsukuyomi Infinito.

-bridgetvonblanche

 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: bridgetvonblanche