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Autore: Moody_Espeon    18/09/2015    0 recensioni
A causa di un inaspettato crimine, Sonny parte insieme al suo Meowth alla ricerca del colpevole. Durante il viaggio scopre dei misteri legati al suo passato. Inoltre si imbatterà anche nel malvagio Team Roket, intento a scovare e catturare gli uccelli leggendari al fine di conquistare la regione e poi il resto del mondo. Messa alle strette, Sonny si troverà davanti a una scelta dolorosa che la porterà a fare un enorme sacrificio per ricominciare a vivere una nuova vita.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Videogioco
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L'inquietante incontro




Mentre camminava non pensava ad altro che arrivare a casa il più presto possibile per riabbracciare Dumah, il suo Meowth. Non era consentito portare i pokèmon al lavoro, quindi Sonny dal primo giorno che si trasferì a casa di Lucas, fu costretta a lasciarlo a casa nell’orario di lavoro. Fortunatamente Dumah non era mai solo, anche Lucas aveva un pokemon: Ducky, un esemplare femmina di Psyduck. All’inizio i due non andavano tanto d’accordo, ma col tempo impararono a conoscersi e volersi bene, proprio come successe ai loro padroni. Sonny era sempre vissuta a Fiorpescopoli, in un collegio per orfani, non era mai uscita dalla struttura, per lei andare a vivere in un altra città è sempre stata un’utopia. Solo dopo il compimento dei diciotto anni si rese conto che lì non poteva più stare, così la mandarono a Borgo Foglianova, a lavorare dal professor Elm come apprendista. L’unico motivo per cui Elm l'avesse accettata era perché era stata raccomandata dalla proprietaria del collegio, che era considerata una donna d’alta società molto apprezzata e talvolta anche temuta. Elm incaricò Lucas per farle da babysitter, di guidarla, insegnarle le cose base, aiutarla e persino ospitarla a casa sua (fino a che non avesse trovato una casa propria). Lucas era un ventenne appena diplomato, era sempre stato un ragazzo tranquillo e solitario, non aveva mai avuto tanti amici per via del fatto che studiava molto fin da quando era piccolo. Quando seppe che una ragazzina si sarebbe trasferita da lui, non poté non pensare al declino della sua carriera. Si era sempre impegnato per essere il primo di tutti e fare tutto in modo impeccabile e temeva che questa persona che gli avrebbe invaso la vita senza neanche il suo permesso, mandasse tutto all’aria. E così fu. Sonny si mise a ridere ricordando tutte le volte che rischiò di mettere nei guai Lucas, quel poveretto quasi non ne poteva più di quel disastro di ragazza.
Non mancava molto ormai, la strada iniziava a sfociare in cunicoli sempre più immersi nel bosco, la casa era a pochi passi. Il sole era tramontato da tempo, a fare luce, solo qualche lampione lungo il sentiero. Sonny ormai aveva superato la paura di quel viale da tempo, la cosa peggiore che sarebbe potuta accadere era l’ “attacco” inaspettato di un Sentret selvatico. Pokemon innocui. Ma quello che vide a pochi metri di distanza da lei, proprio sotto un lampione: non era un Sentret. Una figura alta, con i pugni serrati e le gambe aperte, si ergeva sotto una luce opaca. Improvvisamente la serenità nel cuore di Sonny si trasformò in inquietudine e piano piano l’aria divenne carica di tensione quando nessuno dei due si era mosso dal proprio posto. Probabilmente era un ragazzo, a giudicare dal taglio di capelli e dai vestiti che indossava. Anche se il viso era completamente in ombra, riuscì a scorgere il colore rosso fiammeggiante dei suoi capelli, che sotto una fioca luce arancione era ancora più accentuato. Decise nonostante tutto di riprendere a camminare, doveva solo superarlo e filare dritta a casa; un passo dopo l’altro e si avvicinava sempre di più a quello strano individuo, fino a che arrivata a pochi centimetri da lui, scorse con la coda dell’occhio un sorriso malvagio. Era uno spettacolo a dir poco agghiacciante, quel sorriso così tirato che mostrava i denti aguzzi, era totalmente innaturale; trasmetteva una sensazione ti terrore e improvvisamente Sonny si sentì un brivido destabilizzante scenderle lungo la schiena.
 
« Non lo sai che… non si deve mai andare in giro di notte senza pokemon? »
 
Lei si fermò, i suoi piedi si erano inchiodati a terra, avrebbe voluto voltarsi per vederlo in faccia: si sentiva in pericolo, ma non riusciva a controllare il suo corpo, era totalmente paralizzata. La voce di quel ragazzo aveva squarciato l’aria, come un fulmine che quando cade, divide il cielo. Percepiva la sua presenza sempre più vicina fino a che sentì il suo fiato sul collo e avvicinando la bocca all’orecchio di lei, disse
 
« Finalmente, potrò prendermi la mia rivincita… - la trafisse con uno sguardo – Tu sei quella che lavora al laboratorio, non è vero? »
 
Sonny non mosse un muscolo, che voleva quel ragazzo?! Lui con uno scatto le afferrò le spalle e la girò in modo da vederla in viso. Era così spaventata che aveva serrato gli occhi, Sonny reagì d’impulso e lo spinse via, quando si sentì abbastanza distaccata da lui, prese a correre più veloce che poteva, e non smise fino a quando non entrò in casa e chiuse la porta a chiave.
   
 
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