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Autore: Black Chevy    10/02/2009    4 recensioni
Dean riceve una telefonata improvvisa in piena notte. Spera che sia qualcuno che ha bisogno di aiuto o che ha sbagliato numero..gli andrebbe bene anche la telefonata di un demone che vuole ucciderlo dolorosamente e invece... (ambientata dopo Secret Desires, spoiler terza serie)
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Aprì un occhio cercando di capire perché il cellulare si ostinasse a suonare, non lasciandolo dormire

After that night

 

Aprì un occhio cercando di capire perché il cellulare si ostinasse a suonare, non lasciandolo continuare a dormire. Sentì Sammy mugugnare qualcosa, mentre allungava un braccio e recuperava l’aggeggio infernale da sopra il comodino.

Poteva essere importante. Poteva essere Bobby. O qualcuno che aveva bisogno di aiuto.

Ma dormiva da meno di due ore e sperava ardentemente che fosse semplicemente un disgraziato che avesse sbagliato numero.

“Sì?” borbottò rauco, facendo ripiombare la testa sul cuscino con un basso sospiro. Si passò una mano sulla faccia, cercando di cancellare gli strascichi ancora molto evidenti del sonno per capire qualsiasi cosa l’altra persona in linea gli stesse per dire.

“Stavi dormendo?” disse una voce notevolmente compiaciuta di averlo svegliato.

Non c’era possibilità che ci fossero errori o interferenze. Avrebbe drammaticamente riconosciuto quell’accetto e quella sfumatura di arroganza anche privato del timpano, dell’orecchio e.. beh di qualsiasi altra cosa facesse parte dell’impianto uditivo.

Si coprì gli occhi con una mano, imprecando mentalmente. Sospirò forte, indeciso se chiudere la comunicazione e riprendere a dormire.

Ancora non capiva perché il mondo si divertisse così tanto a prenderlo per il culo.

Cosa vuoi, Bela?” brontolò, sperando di riaddormentarsi senza dover sentire le sue stronzate. Intanto non le avrebbe creduto, non si sarebbe fidato e gli sarebbe venuta solo un’incazzatura colossale, quindi perché perdere tempo?

Era meglio salutarsi subito e tornare al mondo dei sogni.

“Sapere se ti andava un altro...incontro” disse la ragazza senza tentennamenti.

Dean si trovò di colpo molto, molto più sveglio di prima. Bela che chiamava tendergli un’imboscata e per rubargli qualcosa di vitale era molto plausibile, Bela che chiamava per farsi scopare di nuovo da lui… no, c’era qualcosa che non andava.

Si tirò su, appoggiando la schiena contro la testiera del letto, mentre lanciava un’occhiata all’orologio posato comodino. Mancavano solo pochi minuti alle 3 del mattino.

Finse di non sentire su di sé lo sguardo indagatore di Sam, che ormai si era svegliato del tutto.

Dean, ci sei ancora?”

Chiuse gli occhi per non essere costretto a subire il peso dello sguardo di Sam. Non poteva andare in bagno un attimo, ad esempio?

Non voleva far sapere a suo fratello che si era fatto Bela. E soprattutto non voleva fargli sapere che una piccola… okay no! Una parte di lui, che sapeva incutere un certo timore reverenziale per la sua imponenza, stava seriamente riflettendo sulla possibilità che la cosa potesse succedere ancora.

Si schiarì la gola, facendo una piccola smorfia.

“Sì, sì” mormorò. Si umettò le labbra, cercando di assumere un’aria scocciata.
No, forse era meglio un’aria professionale, erano solo due professionisti che parlavano di lavoro.

Alle tre del mattino gli fece presente una vocettina fastidiosa nella sua testa.

Perché dovrebbe interessarmi una cosa del genere?” disse sperando di riuscire a tenersi ancora sul vago.

Scoccò un’occhiata alla porta del bagno, prendendo in considerazione l’idea di chiudersi lì dentro per parlare con la stronza al telefono.

Sarebbe ancora più sospetto gli fece presente sempre la solita voce.

Perché ti è piaciuto” la sentì rispondere.

Aggrottò le sopracciglia, già pronto a dirle quanto si sbagliasse, quanto fosse stata una scopata senza importanza... quando lei proseguì “E perché sono seduta sulla tua macchina”.

Ecco, quello era già più interessante. Molto più interessante.

“Hai lasciato qui la cartina stradale. E così siete diretti a Noxville” commentò Bela con una certa soddisfazione nella voce.

Fucking Bitch” ringhiò, scostando rabbiosamente le coperte. “Non muoverti. E non toccare niente” scandì secco, prima di interrompere la comunicazione.

Prese i jeans che aveva lasciato sulla poltroncina, mentre anche Sam si rimetteva in piedi.

Cosa succede?” gli chiese il fratello, cercando i suoi pantaloni.

“Niente” borbottò, chiudendosi in fretta i bottoni e infilandosi le scarpe. “Solo una rottura di palle. Torna a dormire. Me ne posso occupare da solo”.

Ci mancava solo suo fratello in circolazione con quella cagna in calore seduta sulla sua macchina. Gli aveva già sparato a un braccio e lo aveva fatto palpare abbondantemente da una vecchia maniaca. Non voleva che Sammy si avvicinasse di nuovo a lei. Anzi, voleva che le stesse il più lontano possibile.

Quella è pericolosa pensò, uscendo dalla stanza dopo aver detto a Sam di non preoccuparsi.

Se aveva rotto un vetro dell’Impala, o se solo aveva forzato la serratura…

Scese i gradini a due a due, arrivando nel piazzale antistante il motel come una furia. Sentiva il cuore pompare furiosamente mentre si avvicinava alla macchina, fortunatamente spenta.

Vide la portiera spalancarsi, senza che nessuno scendesse dal veicolo.

Che cosa vuoi?” ripeté fermandosi davanti alla portiera aperta.

Stava per ringhiare qualcos’altro di poco gentile, quando il suo sguardo si posò sulle gambe snelle di Bela, lasciate quasi del tutto scoperte della gonna corta.

La situazione stava decisamente peggiorando. Se si faceva trovare in quella posizione, semicoricata sulla sua macchina, vestita in modo molto provocante.. beh era solo un uomo. Anzi un uomo che difficilmente diceva di no a una scopata con una bella ragazza.

Anche se la ragazza in questione è una stronza puntualizzò mentalmente.

Fece scivolare lo sguardo per tutta la lunghezza delle sue gambe, soffermandolo poi sui suoi seni pieni.

Ricordava la sensazione di sentirli morbidi e ansanti sotto le sue mani, premuti contro il suo petto.

Ricordava perfettamente il sapore della sua pelle, il modo in cui il suo corpo si tendeva e si muoveva sotto al suo, adattandosi splendidamente ai suoi movimenti, accogliendolo in modo invitante. Ricordava il suono eccitante dei suoi gemiti, la sensazione di avvertire le sue dita conficcate nei muscoli della sua schiena, mentre si avvicinava all’orgasmo.

E soprattutto ricordava quanto si fosse sentito vivo facendo sesso con lei.

Le accarezzò il collo con lo sguardo, soffermandolo poi per qualche istante sulla sua bocca, arricciata in un piccolo sorriso di trionfo.

Quando incontrò i suoi occhi con i propri, Dean seppe con precisione che cosa sarebbe successo.

Seppe con clinica esattezza che qualsiasi rimostranza, qualsiasi battibecco, scenata o recriminazione si fossero sputati addosso in quel momento non avrebbero influenzato la fine del loro incontro.

Solo una poteva essere la conclusione di quella serata.

Con un basso ringhio le intimò di spostarsi per poter salire anche lui in macchina.

Cazzo, quanto sono fregato pensò un secondo prima di catturare le sue labbra con le proprie per un lungo bacio.

 

 

“Mi hai strappato la spallina del reggiseno”  disse Bela, esaminando la spallina di pizzo, rotta alla base. “Sei veramente un animale”

“Credevo che fosse per questo che continui a inseguirmi” replicò lui, scoccandole un’occhiata scocciata.

Aveva ancora i capelli scompigliati. Alcune ciocche ondulate le ricadevano morbidamente sulle spalle, donandole un aspetto più dolce e rilassato.

L’elaborata acconciatura si era quasi del tutto disfatta durante il loro selvaggio amplesso sul sedile anteriore dell’Impala e i suoi vestiti sembravano meno stirati rispetto a prima.

Tutto sommato, Dean doveva ammettere di preferire di gran lunga questa versione della ladra.

“Non ti sto inseguendo!” rispose lei, lanciandogli un’occhiata che avrebbe potuto incenerirgli le palle. Prese una spazzola dalla sua borsetta e iniziò a rassettarsi i capelli con poche mosse esperte. “Eravate sulla strada per Chicago” aggiunse, abbassando il parasole per usare lo specchietto.

Dean decise di non chiedere altre spiegazioni, non gliele avrebbe date in ogni caso, o gli avrebbe raccontato solo un mucchio di menzogne. E comunque non gliene importava granché di quello che facesse.. quella lì, come si ostinava a chiamarla nella sua testa, quando non le dava della stronza arrivista.

A lui era sufficiente che si tenesse alla larga da lui e da suo fratello.

Tornò a fissare un punto indistinto di fronte a sé, aspettando con insospettabile pazienza che Bela finisse di prepararsi.

Sentiva il suo profumo, era come se avesse impregnato tutta la macchina.

La mattina successiva si sarebbe svegliato strategicamente prima di Sammy, avrebbe abbassato i finestrini e comprato un nuovo deodorate per auto per coprire il profumo di Bela. Un deodorante molto maschio. Pino, il pino era un odore molto da uomo.
Poteva andar bene per coprire quel tanfo nauseabondo, che doveva essere un profumo molto costoso.

“Potremmo essere amici” la sentì mormorare assorta.

Dean fece schioccare la lingua, arcuando un sopracciglio. La guardò mettersi il rossetto, attenta a non fare la più piccola sbavatura.

Cosa?” disse per essere sicuro di aver capito bene. Bela sollevò il parasole, dopo essersi data un’ultima occhiata per essere sicura che il trucco e l’acconciatura fossero perfetti.

“Ho detto che potremmo essere amici” ripeté nel tono conciliante che avrebbe usato una maestra per spiegare un concetto molto facile a un alunno un po’ ritardato.

Dean fece una smorfia. Odiava quando lo trattava con accondiscendenza. “E perché dovrei volere questo?” ribattè per nulla convinto. Essere amico di Bela Talbot era completamente fuori discussione.

Vide i suoi occhi indurirsi e la sua bocca assumere una smorfietta oltraggiata.

“Beh, visto che abbiamo fatto sesso due volte, stavo pensando che potremmo diventare amici…”

Dean sollevò molto le sopracciglia mentre la mano di Bela si spostava sulla sua spalla e le sue dita gli accarezzavano leggermente il collo.

Amici molto particolari. Tipo amici che vanno a letto insieme” spiegò lei.

Sì, questo posso capirlo facilmente si disse Dean, senza lasciarlo trasparire dalla sua espressione.

“Io non voglio essere amico tuo. Nessun tipo di amico” replicò, meditando quanto sarebbe stato scortese buttarla giù dalla macchina cinque minuti dopo aver finito di farlo. “Hai sparato a Sammy” disse, come se fosse necessario esplicitare almeno in parte i suoi pensieri.

“Un colpo di striscio” sbottò lei offesa.

Chiuse gli occhi, rilasciando rumorosamente il respiro, sforzandosi chiaramente di non iniziare a litigare.

Dean rimase fermo ad osservarla per qualche istante. A volte riusciva quasi a dimenticare quanto fosse antipatica, manipolatrice e truffatrice. A volte quando i capelli le ricadevano liberamente sulle spalle e il suo viso era arrossato dal piacere riusciva a trovarla bella. Molto bella.

Strinse le labbra, scostando lo sguardo.

Tutta quella storia era una pessima idea. Avrebbe dovuto dirle esplicitamente di non telefonargli più per nessuna questione. E soprattutto di restare lontano dalla sua macchina.

“Potremmo essere nemici” disse all’improvviso. Si umettò appena il labbro superiore, tornando a guardarla. Una ciocca di capelli sfuggiva ancora dalla sua acconciatura, sfiorandole la guancia e posandosi sulla sua spalla. “Nemici che vanno a letto insieme” specificò accompagnando le sue parole con un piccolo cenno della mano.

Nemici che vanno a letto insieme era molto più fattibile che amici che vanno a letto insieme.

Dean trovava che fosse una definizione che si adattava alla perfezione alla loro situazione.

Vide Bela raggrumare le labbra in un’espressione di trionfo, prima di distenderle in un piccolo sorriso.

“Bene allora” disse lei, prima di aprire la portiera. Stava per scendere quando si voltò di nuovo verso di lui. “Come vuoi tu, Dean” aggiunse con il chiaro intento di dargli sui nervi.

Gli rivolse ancora un sorriso veloce e molto soddisfatto prima di scendere.

Dean si passò una mano sugli occhi, senza guardala allontanarsi dall’Impala.

Quello era seriamente un gran casino.

 

 

 

 

***

Grazie a tutti coloro che hanno letto le mie storie.

Per ora sono soltanto tre, ma spero di aggiungerne altre, anche se ho pochissimo tempo per scrivere.

Ringrazio moltissimo Elsie (grazie mille, sei davvero molto gentile! Le tue recensioni mi hanno fatto davvero molto piacere), SiJay, _Cobain_, tusike6speciale per le recensioni che mi avete lasciato!
Spero che continuerete a leggere le mie storie!

Grazie ancora!

Baciotti!

  
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