18/09/2015
2 recensioniAnswer my questions
37. I know it's hopeless when you're my answer to every question.
“Castiel di qua, Cass di là! Questa storia deve finire, non è possibile che ogni volta che abbiamo un problema chiamiamo quel piccione. Si può sapere come facevamo prima che arrivasse?”
Era questo che Dean si ripeteva mentalmente ogni volta che il fratello proponeva di chiamare il loro amico angelico per un consulto speciale perché avevano problemi con un’indagine o erano a un punto morto con una missione.
-Necessità di viaggiare nel tempo? Castiel!
-Necessità di curare ferite letali? Castiel!
-Necessità di un’enciclopedia vivente su tradizioni angeliche, antichi manufatti biblici e affini? Castiel!
-Necessità di sterminare rapidamente un esercito di mostri/demoni? Castiel!
Il problema era che questo continuo ricorrere alla loro spalla piumata li stava facendo sembrare degli incompetenti senza speranze. In particolar modo, la figura del più idiota di famiglia la faceva lui, seduto con le mani giunte in preghiera, mentre gli altri presenti in stanza lo fissavano strabiliati; non osava immaginare cosa avrebbe detto a riguardo loro padre se lo avesse saputo.
A pensarci meglio, il più pollo tra loro era proprio Castiel, e non solo per le ali, ma perché rispondeva a ogni loro chiamata – cioè, a ogni sua chiamata, quelle di Sam sembrava ignorarle – e si presentava ogni volta senza più pensare a qualsiasi cosa stesse facendo (impedendo l’Apocalisse/combattendo una guerra/governando il mondo/chiudendo per sempre le porte del Paradiso/recuperando la Grazia perduta).
«Questa storia deve finire!» sbottò d’un tratto Dean sotto lo sguardo allibito del fratello che gli aveva chiesto chi secondo lui tra le persone che conoscevano potesse sapere qualcosa a riguardo di una fionda benedetta in grado di uccidere qualsiasi mostro. Il maggiore dei Winchester si ripromise che quella sarebbe stata l’ultima volta che Lui sarebbe stato la sua (prima) risposta a una domanda.
«Stasera giochiamo!» esclamò Gabriele entrando nella stanza dove il trio era già riunito; da quando si era trasferito stabilmente nel bunker si era auto eletto "organizzatore di eventi della serata", e nessuno con un briciolo di buon senso aveva osato opporsi a questa decisone.
Quantomeno Cass – senza altri angeli contrari si era potuto sistemare con loro anche lui – era utile nelle ricerche, Gabriele era solo comparso un giorno dicendo di non essere morto e che se volevano avere anche solo una possibilità di sconfiggere l’Oscurità avevano bisogno di un angelo di livello superiore che già una volta l’aveva sigillata. E dopo quel discorsetto si era buttato sul divano, uscendo dalla fase Arcangelo-valoroso-protettore ed entrando in quella Trickster-combina-guai.
«Ho scoperto un gioco molto carino che si fa dalle vostre parti» riprese l’angelo desideroso di tenere l’attenzione su di sé si chiama “baciare, scopare, sposare”! »
«Credo tu ti stia confondendo con un programma TV, il cui titolo, tra l’altro, non è proprio questo» lo corresse bonariamente Sam, e Dean si domandò come riuscisse il fratello ad essere così paziente con quel pazzo pseudo-divinità norrena.
«Irrilevante» rispose Gabriele, e schioccando le dita si fece comparire in mano una bottiglia di birra vuota «vi aspetto di là per iniziare la partita!» un altro schiocco di dita e scomparve.
«Assurdo, ha usato le ali per volare nella stanza accanto!» sbottò Dean lanciando un’occhiata a Castiel, le cui ali erano ancora inutilizzabili dopo che gli erano state strappate brutalmente con la grazia.
Comunque, siccome nessuno dei presenti ci teneva a passare qualche giorno trasformato in chissà cosa, i tre dovettero alzarsi e raggiungere l’ospite.
Gabriele fece girare la bottiglia, quella ruotò per un po’ e poi fermò il suo collo davanti a Dean, che avrebbe giurato di aver visto il Trickster schioccare le dita prima che quella iniziasse a rallentare.
«Allora Dean» domandò Gabriele, con un sorrisetto che lo faceva pericolosamente somigliare a suo fratello Lucifero «voglio sapere… chi in questa stanza, quindi a scelta tra noi tre, baceresti? Chi ti porteresti a letto? E chi sposeresti?»
E la risposta alle domande, a tutte le domande, era solo una. Sempre la stessa.
Per un attimo fu anche tentato di darla quella risposta, avrebbe potuto buttarla sull’ironico e scatenare una battuta da Sam che avrebbe commentato qualcosa di molto simile al fatto che tra loro non avrebbe dovuto scegliere di farsi proprio l’unico ancora vergine (in forma angelica) e poi avrebbero riso sotto lo sguardo perplesso di Castiel, sennonché si accorse che era esattamente quello che Gabriele lo stava sfidando a fare. Non sarebbe stato al suo subdolo gioco. Non lo avrebbe aiutato a prendere in giro il fratello.
Dean scattò, rovesciando il tavolo e mandando la bottiglia a spaccarsi al suolo in mille pezzi, poi diresse a passo spedito verso la sua camera. Fino a quando la voce dell’arcangelo non lo fece girare di nuovo verso il trio.
«Dolcezza se volevi una notte di fuoco con me bastava chiedere! Purtroppo penso di non essere tipo da matrimonio…» Gabriele si strinse nelle spalle, fingendosi costernato. Era solo un’impressione di Dean o, quando Gabriele aveva proposto la scopata, Sam si era irrigidito? O forse era stata una reazione alla seconda parte della frase? O, più probabilmente, il sonno accumulatosi durante tutti quegli ultimi appostamenti notturni non lo faceva più ragionare lucidamente?
Il maggiore dei Winchester decise comunque di fregarsene e perpetrare nel suo intento di lasciare la stanza.
Quando uscì dalla porta gli parve di sentire Castiel dire qualcosa sul genere di un «esattamente cosa ti ha fatto pensare che avrebbe scelto te?», ma sicuramente si era sbagliato, altrimenti avrebbe dovuto ammettere di aver anche sentito nella voce una puntina di… poteva essere gelosia?
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Angolo autrice:
Perché Dean e il nostro “amichevole piccione di quartiere” condividono “un legame più profondo” e perché “you can’t spell subtext without S-E-X”.
E perché una puntina di Sabriel ci sta sempre bene.
Buon #Destielday; ho voluto festeggiarlo con due brevi fiction (che tra l’altro sono anche le mie prime pubblicazioni in questo fandom, non potevo iniziare in modo migliore, no?).
~ Ludo.
P.S. Ovviamente la situazione che John non approverebbe secondo Dean [ossia //in mia opinione//] è quella dei suoi due figli intenti a perdere tempo pregando un essere superiore affinché li aiuti invece di mettersi a cercare loro stessi le risposte; ciononostante non posso fare a meno di chiedermi come avrebbe gestito lui tutta la faccenda biblica/apocalittica/angelica senza aiuto extra.
P.P.S. La “fionda benedetta” che ho citato è quella con cui Davide uccide Golia, ma è una mia invenzione, nella serie non è mai stata nominata. (o almeno credo, correggetemi se sbaglio)
P.P.P.S. Salva anche tu un angelo sfruttato da un cacciatore, dona 1€ (e l’anima) a Crowley.
Era questo che Dean si ripeteva mentalmente ogni volta che il fratello proponeva di chiamare il loro amico angelico per un consulto speciale perché avevano problemi con un’indagine o erano a un punto morto con una missione.
-Necessità di viaggiare nel tempo? Castiel!
-Necessità di curare ferite letali? Castiel!
-Necessità di un’enciclopedia vivente su tradizioni angeliche, antichi manufatti biblici e affini? Castiel!
-Necessità di sterminare rapidamente un esercito di mostri/demoni? Castiel!
Il problema era che questo continuo ricorrere alla loro spalla piumata li stava facendo sembrare degli incompetenti senza speranze. In particolar modo, la figura del più idiota di famiglia la faceva lui, seduto con le mani giunte in preghiera, mentre gli altri presenti in stanza lo fissavano strabiliati; non osava immaginare cosa avrebbe detto a riguardo loro padre se lo avesse saputo.
A pensarci meglio, il più pollo tra loro era proprio Castiel, e non solo per le ali, ma perché rispondeva a ogni loro chiamata – cioè, a ogni sua chiamata, quelle di Sam sembrava ignorarle – e si presentava ogni volta senza più pensare a qualsiasi cosa stesse facendo (impedendo l’Apocalisse/combattendo una guerra/governando il mondo/chiudendo per sempre le porte del Paradiso/recuperando la Grazia perduta).
«Questa storia deve finire!» sbottò d’un tratto Dean sotto lo sguardo allibito del fratello che gli aveva chiesto chi secondo lui tra le persone che conoscevano potesse sapere qualcosa a riguardo di una fionda benedetta in grado di uccidere qualsiasi mostro. Il maggiore dei Winchester si ripromise che quella sarebbe stata l’ultima volta che Lui sarebbe stato la sua (prima) risposta a una domanda.
«Stasera giochiamo!» esclamò Gabriele entrando nella stanza dove il trio era già riunito; da quando si era trasferito stabilmente nel bunker si era auto eletto "organizzatore di eventi della serata", e nessuno con un briciolo di buon senso aveva osato opporsi a questa decisone.
Quantomeno Cass – senza altri angeli contrari si era potuto sistemare con loro anche lui – era utile nelle ricerche, Gabriele era solo comparso un giorno dicendo di non essere morto e che se volevano avere anche solo una possibilità di sconfiggere l’Oscurità avevano bisogno di un angelo di livello superiore che già una volta l’aveva sigillata. E dopo quel discorsetto si era buttato sul divano, uscendo dalla fase Arcangelo-valoroso-protettore ed entrando in quella Trickster-combina-guai.
«Ho scoperto un gioco molto carino che si fa dalle vostre parti» riprese l’angelo desideroso di tenere l’attenzione su di sé si chiama “baciare, scopare, sposare”! »
«Credo tu ti stia confondendo con un programma TV, il cui titolo, tra l’altro, non è proprio questo» lo corresse bonariamente Sam, e Dean si domandò come riuscisse il fratello ad essere così paziente con quel pazzo pseudo-divinità norrena.
«Irrilevante» rispose Gabriele, e schioccando le dita si fece comparire in mano una bottiglia di birra vuota «vi aspetto di là per iniziare la partita!» un altro schiocco di dita e scomparve.
«Assurdo, ha usato le ali per volare nella stanza accanto!» sbottò Dean lanciando un’occhiata a Castiel, le cui ali erano ancora inutilizzabili dopo che gli erano state strappate brutalmente con la grazia.
Comunque, siccome nessuno dei presenti ci teneva a passare qualche giorno trasformato in chissà cosa, i tre dovettero alzarsi e raggiungere l’ospite.
Gabriele fece girare la bottiglia, quella ruotò per un po’ e poi fermò il suo collo davanti a Dean, che avrebbe giurato di aver visto il Trickster schioccare le dita prima che quella iniziasse a rallentare.
«Allora Dean» domandò Gabriele, con un sorrisetto che lo faceva pericolosamente somigliare a suo fratello Lucifero «voglio sapere… chi in questa stanza, quindi a scelta tra noi tre, baceresti? Chi ti porteresti a letto? E chi sposeresti?»
E la risposta alle domande, a tutte le domande, era solo una. Sempre la stessa.
Per un attimo fu anche tentato di darla quella risposta, avrebbe potuto buttarla sull’ironico e scatenare una battuta da Sam che avrebbe commentato qualcosa di molto simile al fatto che tra loro non avrebbe dovuto scegliere di farsi proprio l’unico ancora vergine (in forma angelica) e poi avrebbero riso sotto lo sguardo perplesso di Castiel, sennonché si accorse che era esattamente quello che Gabriele lo stava sfidando a fare. Non sarebbe stato al suo subdolo gioco. Non lo avrebbe aiutato a prendere in giro il fratello.
Dean scattò, rovesciando il tavolo e mandando la bottiglia a spaccarsi al suolo in mille pezzi, poi diresse a passo spedito verso la sua camera. Fino a quando la voce dell’arcangelo non lo fece girare di nuovo verso il trio.
«Dolcezza se volevi una notte di fuoco con me bastava chiedere! Purtroppo penso di non essere tipo da matrimonio…» Gabriele si strinse nelle spalle, fingendosi costernato. Era solo un’impressione di Dean o, quando Gabriele aveva proposto la scopata, Sam si era irrigidito? O forse era stata una reazione alla seconda parte della frase? O, più probabilmente, il sonno accumulatosi durante tutti quegli ultimi appostamenti notturni non lo faceva più ragionare lucidamente?
Il maggiore dei Winchester decise comunque di fregarsene e perpetrare nel suo intento di lasciare la stanza.
Quando uscì dalla porta gli parve di sentire Castiel dire qualcosa sul genere di un «esattamente cosa ti ha fatto pensare che avrebbe scelto te?», ma sicuramente si era sbagliato, altrimenti avrebbe dovuto ammettere di aver anche sentito nella voce una puntina di… poteva essere gelosia?
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Angolo autrice:
Perché Dean e il nostro “amichevole piccione di quartiere” condividono “un legame più profondo” e perché “you can’t spell subtext without S-E-X”.
E perché una puntina di Sabriel ci sta sempre bene.
Buon #Destielday; ho voluto festeggiarlo con due brevi fiction (che tra l’altro sono anche le mie prime pubblicazioni in questo fandom, non potevo iniziare in modo migliore, no?).
~ Ludo.
P.S. Ovviamente la situazione che John non approverebbe secondo Dean [ossia //in mia opinione//] è quella dei suoi due figli intenti a perdere tempo pregando un essere superiore affinché li aiuti invece di mettersi a cercare loro stessi le risposte; ciononostante non posso fare a meno di chiedermi come avrebbe gestito lui tutta la faccenda biblica/apocalittica/angelica senza aiuto extra.
P.P.S. La “fionda benedetta” che ho citato è quella con cui Davide uccide Golia, ma è una mia invenzione, nella serie non è mai stata nominata. (o almeno credo, correggetemi se sbaglio)