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Autore: chuxie    19/09/2015    1 recensioni
Le (dis)avventure di una tirocinante non retribuita nella giunga del lavoro milanese, alla caccia di un impiego che le permetta di dare un senso alla sua vita. O semplicemente che le consenta di continuare a mangiare gelato per supplire al vuoto.
Tratto da una storia vera. E assurda.
Genere: Comico, Demenziale, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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NELLE PUNTATE PRECEDENTI...
A Chuxie le cose avevano iniziato a girare bene: un colloquio all'Esselunga qui, 20000 ore di ripetizioni con il solito ragazzino stravagante lì, un inventario una sera e un imminente colloquio per fare del babysitting praticamente sotto casa. La fortuna sembrava girare finalmente! Aveva persino incontrato un bel brasiliano che le aveva lasciato intuire quanto fosse affascinato da lei con un elegante appoggio. Ma il Meraviglioso Mondo del Lavoro aveva molti altri imprevisti in serbo per la nostra eroina...

Chuxie geme un paio di parolacce, mentre si gira su un fianco e spegne la sveglia. Accanto a lei la sua MetàAgrodolce la fissa con la stessa espressione di un labrador davanti ai cui occhi sia appena stato fatto sparire un biscotto per cani. Probabilmente il CompagnoDiMilleBattaglie non ha apprezzato la sua sfuriata isterica all'una di notte a base di digiuno post inventario e pretese irrealistiche. Chuxie sospira e spegne la seconda sveglia della giornata, imponendo alle sue poche ore di sonno di darle la forza per affrontare una nuova avventura. 
La mamma delle Gemelle da Esorcista l'ha inspiegabilmente richiamata, pretendendo da lei 7h e mezza di lavoro, immediatamente. Dopo aver glissato sul tono pretenzioso con cui la mamma aveva richiesto la sua collaborazione, Chuxie si era dichiarata entusiasta di lavorare con le sue bambine, malgrado le immagini di possessioni demoniache che le affollassero la mente. Ha, infatti, ideato un piano A, un piano B e persino un C per essere sicura di intrattenere senza problemi quei piccoli demoni in gonnella. 
Così, dopo aver consumato con ferocia la sua colazione e aver impartito dettagliate informazioni sulla spesa al suo UnicoVeroGrandeAmore (bis), esce di casa rilassata, con i suoi abituali dieci minuti di anticipo e una bici supertecnologica ad attenderla, visto che Jenny non aveva retto alla prova del pavè. 
Arriva al box delle biciclette, infila la chiave e piega la maniglia. La porta non si apre. 
Può succedere, è già successo. Basta avere pazienza e ritentare.
Così ritenta una volta. Due. Tre. Dieci. Fracassa il muro di pugni. Impreca come se si trovasse nel peggior bar di Caracas, ma la porta, stranamente, non cede alle sue moine. E i dieci minuti di anticipo sono andati. 
Estrae il cellulare per chiedere al suo QuasiMarito di gettarle le chiavi del box dove riposa Jenny ancora ferita, ma comunque agibile. In teoria.
Ovviamente, Chuxie nel suo euforico ritorno alla Vita Dinamica da Precaria ha scordato di ricaricare il suo credito e così ora fissa il suo dispositivo mobile senza campo.
Si impone di restar calma. Tira l'ennesimo insulto alla porta, che si ostina a ignorarla e si impone di non cedere al panico. La cosa migliore è farsi accompagnare. In auto. Magari dalla LuceDeiSuoiOcchi che comunque deve essere al lavoro solo tra 40 minuti o da sua madre che abita a pochi piani di distanza. Prende quindi l'ascensore, entra in casa, ma lei non c'è. All'appello manca anche il cane. Probabilmente sua madre è scesa per la Breve Passeggiata del Mattino e sarà di ritorno tra un'oretta abbondante. 
Chuxie impreca, afferra la cornetta del fisso e chiama la SuaUnicaRagioneDiVita chiedendo un passaggio.
Lui, improvvisamente divenuto suo il PigroDispensatoreDiFavoriSessuali, le dice che non farebbe in tempo per il proprio lavoro e la promette di lanciarle le chiavi dell'auto e dei box dal balcone. 
La nostra eroina, non ancora sconfitta, corre a casa, recupera le chiavi e si sta dirigendo verso l'auto, quando realizza che sta andando a fare la tata in centro. Dove ci sarà ad attenderla solo AreaC (che, per coloro che non lo sapessero, è l'equivalente milanese dell'obolo da pagare a Caronte), mentre i parcheggi scarseggeranno quanto un pikachu tra l'erba alta di Milano. 
A metà strada quindi Chuxie, sempre meno lucida, torna indietro, diretta al box di Jenny. Tenta quindi di gonfiarle le gomme con la nuova, tecnologicissima e iper professionale pompa di suo padre, ottenendo solo di sgonfiarle in maniera definitiva e di perdere il tappino della camera d'aria. 
L'ottimismo ha ormai abbandonato del tutto Chuxie che incazzata come un'Erinni decapitata, si dirige verso il bus che le permetterà di arrivare al lavoro con soli 15-20 minuti si ritardo. E mentre sosta al semaforo in attesa che scatti il verde osserva la funicolare passarle davanti. Incurante del traffico dell'ora di punta, cerca quindi di attraversare ugualmente la fiumana di machine armata soltanto della sua incoscienza che da anni spaccia per coraggio. Riesce in questo modo a perdere le chiavi della propria auto nel mezzo del vialone e arriva giusto in tempo per urlare un insulto al conducente mentre si allontana gaudente. 
A questo punto la nostra eroina è completamente sfatta: sudata, rossa in viso per la rabbia, col trucco colato e il moccio al naso. Della Chuxie ottimista e propositiva è rimasta solo una risata isterica in fondo alla sua gola. Il ritardo ormai è effettivo, l'unica cosa da farsi è trovare u modo di avvisare la sua Futura Datrice di Lavoro.
Dopo tre o quattro fermate di bus, la nostra Paladina degli Stalker Falliti individua un paio di ragazze dall'aria quasi normale. Dopo aver tirato su col naso un paio di volte nelle loro vicinanze, si decide ad avvicinarle e con la sua espressione da gatto appena uscito da un'operazione di castrazione, chiede prima un fazzoletto e poi di fare una telefonata, appellandosi alla sua Incrollabile Fiducia nel Genere Umano. Le ragazze le cedono il telefono con la stessa cortesia che si riserva ad una donna incinta che ti sta partorendo la sua placenta sullo zerbino di casa.
Come previsto dal mantra della giornata ("Se le cose devono andare male, lo faranno sino in fondo"), il telefono della signora è spento. E al suo arrivo sul luogo dell’Esorcismo, la mamma, con la sua abituale espressione da persona che sente odore di sterco di cammello ovunque, dichiara di non aver ricevuto nemmeno il suo sms esplicativo.
Da lí in poi le cose prendono una piega diversa: i due demoni in gonnella descritti dalla madre si sono rivelati essere delle bambine curiose, vivaci e affettuose. Tutto è filato liscio, pranzo a base di ragù compreso, sino all'arrivo di Chuxie allo Stadio.
L'Agenzia le aveva infatti promesso un contratto favoloso, di domeniche e domeniche al Meazza a sorridere dall'alto di Tacchi Assassini, in cambio della partecipazione a utilissimi corsi sulla Sicurezza negli stadi. Chuxie col suo solito ottimismo da Disoccupata si era dimostrata entusiasta all’idea di apprendere qualcosa di nuovo e utile.
Ed è proprio qui che a Chuxie è stato ricordato quanto ironico sappia essere il Mondo del Lavoro. Si è così trovata, sfatta dopo 7 ore di giochi e capricci, davanti la sorella del suo (ex) UnicoVeroGrandeAmore, bella quanto una versione volgare di Belen Rodrguez e pronta a spettegolare alla velocità della luce, e a partecipare ad una “lezione” di “psicologia” sulla paura e sul panico, in cui hanno voluto spiegarle cosa significasse essere accoglienti, calmi, autorevoli e che per depersonalizzazione si intende “l’effetto Ghost (il film)”.

NELLE PROSSIME PUNTATE
Chuxie allo Stadio – Il ritorno!


Benritrovati a tutti! 
Questo è l'ultimo capitolo scritto e per un po' credo non ce ne saranno visto che ho trovato un quasi lavoro quasi stabile. 
Piccola precisazione: avendo io studiato psicologia per 5 anni, gli argomenti trattati durante il "corso" erano l'equivalente di un ripasso dell'alfabeto per uno che ha studiato lettere moderne. 
A presto
Chuxie

   
 
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