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Autore: ghepy    19/09/2015    1 recensioni
Sapete...
Gli stregoni del cerchio nero non sono poi così male...
O almeno per me.
Ma prima di parlarvi di loro, forse dovrei prima parlarvi di me.
Mi presento sono Susan. Una semplice cameriera, niente di speciale.
Che cosa posso dire? Ho i capelli lunghi e lisci di un bel color platino. Occhi azzurri...
Sono alta si e no un metro e settanta, credo...
Non mi misuro più da un bel pezzo... forse sono cresciuta in questi ultimi tempi.
Forse vi starete chiedendo del perchè una semplice umana sia entrata in contatto con gli stregoni del cerchio nero...
Beh ve lo dirò io!
Sapete tutti del perchè gli stregoni del cerchio nero siano venuti sulla terra, prendere la fata terrena bla bla, impossessarsi del cerchio bianco e bla bla...
Ma sapete... una cosa che non sono mai riuscita a capire è stata il perchè mi sia ritrovata faccia a faccia proprio con uno di loro. Insomma... non ho niente di speciale... eppure...
Quella sera di tanti secoli fa...
Ho trovato la mia via.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duman, Nuovo personaggio, Stregoni del Cerchio Nero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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angolo scrittrice

ciao a tutti, scusate il luuuuuuuuuungo periodo di assenza, ma tra quello e l'altro non riuscivo mai a concentrarmi per scrivere.
ma ora eccomi qui!
ho letto tutte le recensioni (chiedo scusa a chi non ho risposto, ma mi dimenticavo sempre o semplicemente non sapevo cosa dire XP ) e sono contenta che la storia sia di vostro gradimento e cercherò di risolvere i vari problemi e rispondere (se mi ricordo) alle varie recensioni.
premetto un po' di cose per questo capitolo.
molte delle frasi che leggerete direte "ma che cosa si è fumata ghepy?" o "che cosa vuol dire questa frase?di che sta parlando?"
tranquilli, non mi sono fumata una canna.
la cosa è molto semplice, capirete man mano nella storia, perchè dal punto di vista tecnico non credo sia il massimo leggere una scheda di lettura tipo:
duman
personaggio cattivo
vissuto nel bla bla, ha fatto bla bla.
quindi armatevi di tanta pazienza e memoria perchè questa è una di quelle storie in cui ti devi ricordare bene chi ha fatto cosa,caio ha detto, le fettuccine panate di zia perina eccetera eccetera. della serie mi piace complicarmi la vita.
non posso fare altro che agurarvi buona lettura.
attendo i vostri commenti e critiche sul testo
;-)
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In uno dei molteplici tunnel che componevano le fogne, due ragazzi erano uno attacato all'altra.

Il ragazzo stringeva sempre più la fanciulla dai lunghi capelli dorati.

La situazione era stretta.

Susan si sentiva mancare.

Ogni singolo respiro, ogni movimento, era una tortura.

Si sentiva debole, l'aria le mancava e il ragazzo non accennava a lasciarla.

Era come se stesse affogando nel suo stesso corpo.

Ogni gesto le risucchiava l'energie, fancedola sprofondare lentamente del baratro dell'oblio.

Poi... tutto si fermò.

Sentì che quella forte presa che l'aveva schiacciata fino a quel momento, era scomparsa. La voce del ragazzo si spense.

Duman le svenì addosso.

Le braccia del ragazzo erano ancora incatenate al collo della ragazza.

Dopo aver ripreso fiato, Susan riuscì ad avere il quadro della situazione.

Si trovava per terra, con un ragazzo sul petto avvinghiato a lei e come se non bastasse, indossava un misero vestitino improssisato che la copriva a malapena.

Ma la cosa non la turbava,o almeno non più di tanto. Insomma... da quando conosceva Duman ne aveva viste talmente tante che ormai non si stupiva più di nulla.

Cercò di togliersi il ragazzo di dosso, ma non ci riusciva.

Un mese sì e uno no, tutte le volte la stessa storia. Chissà perchè ma nel mondo umano funzionava così.

Se fosse stata a casa sua oh sì! Li sì che tutto filava liscio, non come sulla terra che dopo un mese ti ritrovi ad avere la forza di una libellula.

Dopo innumerevoli sforzi per cercare di liberarsi, senza risultati, dal fondo del corridoio giunsero Ogron e i suoi amici.

Banale fu dire cosa avvenne.

Ogron era scioccato, ma cercò di manterene la lucidità.

<< si può sapere che cosa fate voi due? >> domandò perplesso Ogron.

<< ma non lo so... >> rispose Susan ironica << prendo il sole sul pavimento di una fogna con un ragazzo sdraiato sulla pancia.... CHE COSA VUOI CHE STIA FACENDO RAZZA DI CRETINO!?!?! >> sbottò lei.

Ogron e Anagan sollevarono il bello adddormentato.

Gantlos, il mago dai capeli biondi, porse la mano a Susan per aiutarla ad alzarsi.

Quando i due si toccarono, sentirono qualcosa nel petto.

Si guardarono negli occhi.

Rimasero a fissarsi per diversi istanti. Sentivano un qualcosa che li legava.

Susan cercava di ricordare dove l'avesse già visto. Stava per vedere quel ricordo, lo sentiva.

BAM!

Come se avesse ricevuto una forte scossa elettrica, Susan sentì una fitta alla testa.

Si prese la testa fra le mani per cercare di calmare quel feroce dolore.

E poi svanì...

I due mollarono la presa, e tornando alla realtà.

<< certo che potevate lasciarci a marcire qui ancora un po'! >> disse scontrosa Susan alzandosi.

<< se fosse per me ti lascerei marcire qui, ma a quanto pare per duman conti qualcosa... >> commentò Ogron infastidito.

<< piuttosto ... >> cominciò Anagan << ... si può sapere che gli hai fatto? >>

<< ah non guardare me! Prima mi ha abbracciato dicendo 'ti ho ritrovata', poi mi ha stritolato e infine è svenuto. Io non ho fatto ne detto niente >> disse la bionda alzando le mani in aria in cenno di resa.

Ogron prese Duman in bracciò, e seguito dal ragazzo con il cappello, lo portò nella 'sala'.

Anagan restò a fissare Susan perplesso.

<< si può sapere che hai da fissarmi tanto? >> disse Susan scontrosa.

Il ragazzo con le treccine le prese il mento e le girò il viso più volte come per controllare bene.

<< beh'... in effetti le assomigli parecchio >> confermò lui.

<< se continui così mi sloghi la mascella >> borbottò lei cercando di divincolarsi.

Anagan mollò la presa, si portò le braccia dietro la schiena e cominciò a camminare verso la sala.

<< hey! aspetta un momento! >> disse Susan rincorrendo il ragazzo. << a chi è che dovrei assomigliare? >>

Il ragazzo sghignazzò leggermente << se te lo dicessi non sarebbe più divertente. Perchè vuoi già rovinare il gioco? Abbiamo appena cominciato! >>

Susan non capiva, perchè tutti sti misteri? Perchè non glielo poteva dire e basta?

<< va bene! non me lo dire! però in cambio dovrai rispondere alle mie domande! >> sibilò Susan tirandolo per il cappotto.

<< okey... basta che la smetti di lagnare! >> rispose lui arreso.

<< io non lagno! >> sbuffò lei tirandogli un cazzotto nella schiena.






intanto, nella testa di Duman...



Duman si risvegliò in un meraviglioso giardino, pieno di uccellini che cantavano e fiori profumati.

La luce del tramonto decorava tutto con la sua luce, rendendo tutto di un meraviglioso color oro.

Si sentiva così leggerò, così vivo.

Era tornato indietro nel tempo, indossava ancora la sua armatura con quel lungo mantello che l'aveva protetto nei giorni più freddi.

Era tutto così meraviglioso, non avrebbe potuto chiedere di più. Chissà... forse era davvero tornato nel passato...

Dun tratto si udì una voce

<< duman.... duman... >>

Quella celestiale voce riecheggiava in tutto il giardino.

Il giovane cavaliere si girava a destra e a sinistra per cercare di capire da dove provvenisse quella meravigliosa voce.

Si mise a rincorrerla, sperando di trovarne la proprietaria.

Poi una luce attirò la sua attenzione.

In riva al laghetto si poteva scorgere una fanciulla.

I suoi lunghi capelli biondi svolazzavano nell'aria, mettando in luce il suo volto.

<< giselle! >> urlò Duman.

Ella si voltò, sorridendogli.

Duman era fuori di sè dalla gioia. Erano passati secoli dall'ultima volta che l'aveva vista ed ora era lì davanti a lui.

Corse verso di lei, speranzoso che il suo sogno non finisse in quel momento.

I due si abbracciarono felici.

I loro sguardi si intrecciarono, gli occhi color cioccolato della ragazza si mischiavano con il color ambrato degli occhi del ragazzo, incantandolo.

<< finalmente ti ho ritrovato! ora non ti lascerò mai più! >> disse lui stringendola forte a sè.

<< ma certo che no, amore mio. Ora staremo insieme per sempre >> l'angelo biondo dall'abito celeste fece lunghi passi verso l'acqua, immergendosi dentro lentamente.

<< avanti mio principe, nuota con me! >> asserì la ragazza aprendò le braccia.

Duman stava per entrare in acqua, ma qualcosa lo bloccò, o meglio... qualcuno.

Susan era comparsa alle sue spalle e l'aveva afferrato per il mantello.

<< duman... non andare... >> 

Quegli occhi azzurri, così sinceri, lo stavano implorando di restare.

Duman era confuso. Non sapeva proprio che fare.

Il sogno di fece distorto.

Tutto intorno a loro si dipinse di nero.

Una temepesta si abbattè sui tre.

I fiori appassirono, l'acqua limpida si trasformò in melma e tutto intorno a loro si fece cupo.

Poi dei lunghi tentacoli neri si abbatterono sulle due fanciulle, stringendole sempre più.

Le due ragazze urlavano in preda al panico.

Duman voleva intervenire, ma chi doveva salvare?

Duman non fece in tempo a decidere.

I due corpi si spappolarono, lasciando tra i neri tentacoli solo un ammasso di carne e ossa.

Duman si alzò di colpo urlando.

Era stato tutto un sogno, anzi... un incubo!

Quel terribile sogno l'aveva agitato a tal punto da farlo risvegliare in un lago di sudore.

Accanto a lui c'erano Ogron e Gantlos.

<< ch-che è successo!? >> chiese allarmato Duman.

<< stavi come soffocando nel sonno, così ho usato i miei poteri per farti svegliare... >> disse Ogron guardando l'amico agitato.

<< il solito sogno? >> chiese Gantlos.

<< no... era diverso... ero in un giardino e poi... >> disse Duman riprendendo fiato.

In quell'istante entrò Susan con Anagan, impedendo al ragazzo con la cresta di proseguire con il racconto.

Duman scattò in piedi e corse ad abbracciare la ragazza.

<< per fortuna stai bene >> disse baciandola sulla testa e stringedola forte a sè.

<< certo che sto bene, piuttosto tu come stai? Hai un aspetto orribile! Va tutto bene? >> chiese lei preoccupata.

<< ora che tu sei qui sto benissimo >> Duman la stritolò sempre più.

<< d-duman.... mi schiacchi così! >> lui mollò la presa, controllando di non averla ferita stringendola.

Le prese le mani << non puoi immaginare quanto mi sei mancanta >> e la baciò in bocca davanti a tutti.

Gantlos e Ogron erano disguastati da tutte quelle smancerie, mentre Anagan aveva l'aria divertita.

Ogron non ne poteva più. Staccò brutalmente i due, prendendo Duman per la maglietta e lanciandolo dall'altra parte della stanza.

<< ora basta con queste scemenze, facciamo il nostro controllo e finiamola! >> disse Ogron posizionandosi intorno agli indumenti della ragazza.

<< ma allora è un'abitudine lanciare la gente!>> osservò Susan.

Gli altri tre lo seguirono a ruota. 

<< ora vedi di stare zitta, o lancio anche te! >> la zittì Ogron.

Si presero per mano e pronunciarono qualche frase, a parer di Susan, senza senso.

Niente. Del cerchio grigio manco l'ombra. Che Ogron iniziasse ad avere le travergole?

"aspetta un momento" pensò Ogron.

Prese per un braccio Susan, che intanto si era seduta su un tubo lì vicino in attessa dei suoi vestiti.

La trascinò in mezzo agli altri tre

<< e ora vedi di star ferma >> le urlò Ogron.

Duman ringhiò contro Ogron.

Prese tra le sue braccia la ragazza.

<< non ti azzardare mai più a toccarla! >>

Duman era furibondo.

<< senti duman! sono arcistufo delle tue scempiaggini! Se tu che ci hai condotto fino a lei! E adesso vuoi dirmi che ti ci sei affezionato?! >> urlò Ogron

A quelle parole Susan si staccò brutalmente da ragazzo.

<< allora le cose stanno così! E per questo che eri interessato a me! >> disse Susan abbassando la testa.

<< susan... io... >> il fiato gli morì in gola.

<< 'stiamo assieme', 'ti faccio compagnia'.... non ti importa proprio niente di me! Volevi solo usarmi per i tuoi scopi! Non è così!? >>

Susan era fuori di sè. Per quei tre giorni, l'unico motivo per il quale Duman si era interesssato a lei era perchè pensava che avesse quel cerchietto o come cavolo di chiamava!

Susan prese i suoi vestiti e uscì di corsa.

Duman era sconvolto.

è vero.

Si era avvicinato a lei perchè sentiva l'odore del cerchio grigio, ma poi ... con i suoi modi di fare, il suo modo di esprimersi, l'avevano fatto innamorare.

Sentiva che dentro di sè era nato qualcosa... grazie a lei.

Anagan poggiò la mano sulla spalla dell'amico.

<< dai... capita a tutti di sbagliare... la prossima volta troveremo il cerchio grigio... >> lo consolò l'amico.

Duman si staccò e uscì, alla ricerca della sua amata.

<< ma si può sapere che gli prende? Prima ci dice che lei ha il cerchio grigio, poi se ne innamora, si può sapere che cosa sta succedendo qui? >> domandò Ogron sull'orlo si una crisi di nervi.

Gantlos sorrise divertito << mi spiace per te amico mio, ma l'amore tu non sai proprio cos'è! >> si avviò verso l'uscita.

<< lo dici come se tu ne sapessi qualcosa... >> osservò Ogron.

<< oh oh sapessi Ogron!... Anagan! vieni con me! dobbiamo farli ragionare! >> 

Anagan seguì l'amico e uscirono dalla stanza.

<< se continuiamo così andrà a finire che uno di noi si fidanzerà con una delle fatine >> si disse rassegnato.

BLEAH! quel pensiero era ripugnante.







Susan uscì da un tombino in mezzo alla strada.

Era solo il primo pomeriggio.

Non avendo un orologio ed essendo stata sotto terra per tutto il giorno non si era accorta del tempo trascorso.

Non avendo altro da fare, decise di andarsi a prendere un drink al bar per sbollire l'arrabiatura.




Preso da bere si sedette il riva al mare.

Era così bello osservare l'oceano, sentirne il rumore e il profumo allo stesso tempo, la rilassava.

Da dietro le sue spalle giunse un rumore di passi.

Lì per lì pensò che fosse Duman, ma quando si girò trovo il mago dai capelli biondi.

<< non hai niente di meglio da fare? >> disse scontrosa Susan prendendo un grande sorso dal bicchiere e voltandogli le spalle infastidita.

<< piacere anche mio di conoscerti. Io sono Gantlos >> disse il mago ironico, sedendosi accanto a lei.

<< se stai cercando le winx sono al bar. Forse ce l'hanno loro il vostro prezioso cerchietto >> sbuffò lei.

<< in realtà sono venuto qui per te... >> venne interrotto.

<< io non ce l'ho! mi dispiace e arrivederci! >> disse scontrosa.

<< ... voglio solo parlarti >> concluse lui.

Susan prese un grande respiro, rassegnata al fatto che non se lo sarebbe tolto di dosso.

<< ma è tipico di voi stregoni del cerchio nero essere così rompiscatole? >> domandò lei guardandolo.

<< chi ti ha detto che siam... >>

<< ...del cerchio nero? >> lo interruppe lei << me l'ha detto Anagan... so anche che volete conquistare il mondo tramite questo 'cerchietto' o come si chiama, ma mi dispiace per voi, io non ce l'ho, come ti ho già detto >> Susan finì la bibita e la poggiò sulla sabbia.

<< che altro ti ha detto? >> chiese lui curioso.

<< beh... che le vostre rivali sono le winx, voi siete i portatori delle tenebre e bla bla... >> Susan si sdraiò a terra, indifferente per la cosa.

<< e la cosa non ti allarma? >> Gantlos era sempre più curioso, ora capiva del perchè di tanto interesse da parte di Duman nei suoi confronti, lei era diversa, quasi indifferente ai cambiamenti intorno a sè.

<< la questione non mi riguarda, basta solo che voi non prendiate il mio uomo, poi il mondo può andare anche a rotoli per me! >> disse lei stiracchiandosi.

<< ' il tuo uomo?' e chi sarebbe? >> domandò curioso.

<< non sono affari che ti riguardano! E ora se vuoi scusarmi ho da fare! >> prese la lattina, la buttò in un secchio e se ne andò.

Gantlos la seguì, doveva cercare di calmarla e spiegarle bene la situazione.

<< sentì... >> cominciò lui, rincorrendola << ... per quanto riguarda Duman... >>

<< la cosa non mi riguarda! Si è avvicinato a me pensando che avessi qualcosa che potesse servirvi, ma a quanto pare a sbagliato, quindi sbaraccate baracche e burattini e andate a infastidire qualcunaltro! >> Susan allungò il passo per seminarlo.

<< il fatto è che si è infatuato di te! >> 

<< la cosa non mi sfiora minimamente! Se ha qualcosa da dirmi che me la dica lui! >> Susan allungò ancora il passo.

Gantlos perse la pazienza

<< adesso basta signorina! >> prese la ragazza per la vita e si inalzò nel cielo.

<<  oh mio dio! Mettimi giù! >> imprecava la ragazza, ma più chiedeva di scendere e più lui saliva.

Susan soffriva di vertigini.

Era terrorizzata. Si incollò a Gantlos, supplicandolo di non farla cadere.

Da quando era precipitata da quella cascata aveva il terrore dell'altezza.

Con quella caduta si era rotta tutte le ossa ed era stata a letto per mesi e mesi, senza mai potersi muovere.




Lì nei dintorni nel cielo, Duman e Anagan sorvolavano indisturbati le nuvole.

Duman sperava che dall'alto sarebbe riuscito a rintracciare Susan più facilmente.

Le urlà di Susan giunsero sino alle orecchie dei due ragazzi, attirandone l'attenzione.

Quando Duman vide Gantlos con Susan tra le braccia si allarmò.

Si fiondò come un matto verso i due.

<< oh! ma guarda chi c'è! >> notò Gantlos girandosi.

<< si può sapere cosa diavolo stai facendo Gantlos? >> domandò furioso Duman

<< sai... ho sentito che qui l'aumento di velocità è costante per tutti i corpi, ma non ne sono sicuro, così ho deciso di fare un piccolo test>> Gantlos prese Susan per i capelli e se la staccò di dosso.

La ragazza guardò giù.

Era molto alto. Saranno stati diversi centinai di metri da terra.

Per un attimo vide le rapide di quella terribile cascata da cui era precipitata da piccola.

Il terrore la teneva stretta nella sua morsa.

<< vediamo se la mia teoria è giusta... >>

Gantlos mollò la presa.

La ragazza precipitò.

Duman si fiondò alla sua cattura.

Susan era terrorizzata. Stava per morire spappolata sull'asfalto.

Nel suo mondo era sopravvisuta, ma in quello stato il suo corpo era più fragile di un guscio d'uovo.

Il vento le correva feroce su tutto il corpo.

Con le braccia cercava disperatamente un appiglio.

Si rivedeva durante la caduta tra le rapide. Riusciva quasi a sentire l'acqua gelida che l'aveva bagnata nella sua discesa verso la gola della cascata.

Duman non riusciva a raggiungerla, era troppo veloce.

Duman allungò la mano.

Anche se l'aria lo feriva come delle frustate sul viso.

Non poteva perderla! Questa volta non avrebbe esitato.





PRESA!

Duman ce l'aveva fatta.

A pochi metri da terra, Duman era riuscito a prenderla.

Ora era al sicuro, tra le sue braccia.

Susan era stretta forte a lui.

Il suo viso era immerso nella maglietta del ragazzo, bagnandola con le sue lacrime.

Un enorme peso si levò dal cuore del ragazzo.

Aveva temuto di perderla.

Quando toccarono terra, Susan si accasciò al suolo, piangendo disperata.

Duman le massaggiò leggermente la testa.

La ragazza sollevò il viso e guardò il suo salvatore.

Le innumerevoli lacrime le avevano rigato le guance e arrosato gli occhi.

Ella si lanciò tra le braccia del ragazzo, continuando a piangere come una fontana.

Alle spalle della ragazza giunse Gantlos.

Le poggiò una mano sulla testa, facendola svenire in un sonno profondo.

<< si può sapere che diavolo ti è preso!? >> ringhiò Duman.

<< che c'è? Se non altro vi siete riappacificati no? >> sbuffò Gantlos

<< far morire di paura sarebbe un bel modo di far riappacificare le persone? >> rispose Duman incredulo.

<< ognuno ha i suoi metodi! e poi... quante volte ricapita di avere la tua principessa tra le braccia? >> osservò Gantlos.

<< tu sei matto! Lo sai vero? >>

<< da chi arriva la predica! Qui il matto sei tu Duman! >> detto questo, Gantlos di volatizzò in una cortina di fumo, lasciando soli i due piccioncini.

<< e adesso che faccio? >> si domandò Duman guardando la sua bella tra le sue braccia.

<< lo so io... >> disse una voce alle sue spalle.

Una forte fitta colpì il capo del ragazzo, facendolo cadere a terra.

In un primo momento poteva ancora vedere il corpo di Susan sdraiato a terra.

Poi vide due braccia sollevarla e portarla via.

<< n-non... la... toccare! >> pregò Duman allungando la mano verso il rapitore.

Infine, il suo mondo divenne buio.

<< finalmente ti ho ritrovata... Susan! >>

Il misterioso rapitore svanirono, lasciando Duman privo di sensi sul freddo asfalto.
  
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