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Autore: CheshireClown    10/02/2009    7 recensioni
"La voce registrata gracchiava attraverso gli altoparlanti arrugginiti. A stento si riusciva a sentire ciò che stava dicendo. Vicino alle scale, seduto su una panchina, Naruto si stravaccò ancora di più."
L'attesa del treno che potrebbe determinare la libertà per due ragazzi, un semplice momento della loro vita.
[Seconda classificata a parimerito con princess21ssj al concorso "Alternative Universe Special 2^ edizione" indetto da DarkRose86]
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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binario 11
Seconda classificata a parimerito con princess21ssj al concorso "Alternative Universe Special 2^ edizione" indetto da DarkRose86.
Oh yeah.

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Binario 11



Il treno 5211…binario 11… in ritardo di 20 minuti…

La voce registrata gracchiava attraverso gli altoparlanti arrugginiti. A stento si riusciva a sentire ciò che stava dicendo.
Vicino alle scale, seduto su una panchina, Naruto si stravaccò ancora di più.
20 minuti…
L’ultimo treno delle undici e mezza sarebbe arrivato verso mezzanotte.
Alzò lo sguardo verso il cielo scuro, concentrandosi sui fili metallici che correvano sopra il binario.
Ne seguì il percorso, perdendosi in quel gioco di luci abbaglianti e rotaie.
Le stazioni lo avevano sempre affascinato, fin da quando era bambino. Ogni volta che si ritrovava su un binario, un senso di libertà e speranza si impadroniva di lui.
Bastava salire su un treno, sedersi in qualche angolino e godersi il viaggio, niente di più semplice. E tutti i problemi sarebbero rimasti indietro, sul binario di partenza.
Un rumore di passi lo distolse dai suoi pensieri.
Si voltò verso le scale alla sua sinistra in tempo per vedere un ragazzo risalire dal sottopassaggio.
Naruto sorrise, salutando con la mano il giovane.
- Ehi, Gaara! Finalmente sei arrivato! -
L’interessato accennò un sorriso, raggiungendo la panchina su cui era seduto l’amico.
Naruto si spostò di poco, quanto bastava per permettere anche a Gaara di sedersi.
- E’ andato tutto bene? Non ti ha visto nessuno? -
Gaara annuì, per poi aggiungere: - Nessuno mi ha notato. –
- Bene. – Naruto gli sorrise nuovamente.
Rimasero in silenzio a guardare le rotaie. Naruto avrebbe chiacchierato volentieri, ma il suo amico non era molto loquace. E forse era meglio lasciarlo in pace e godersi quell’attimo di quiete.
Erano soli sul binario undici, soli in quella cittadina che non li voleva.
- Quel treno è la nostra unica soluzione? –
La domanda improvvisa di Gaara sorprese Naruto.
Sembrava che il ragazzo cominciasse a dubitare dell’idea di andarsene, ma dopotutto in città non potevano certo rimanere.
Forse altrove la situazione non sarebbe stata migliore, non lo sapevano, ma rinunciare e rimanere imprigionati in quel groviglio di grigie strade era di certo la scelta peggiore.
- Sì. –
Naruto rispose deciso, sicuro che quella fosse la decisione giusta.
Da più di due mesi stava progettando la loro fuga e in tutto quel tempo si riprometteva di continuo di portare con sé anche Gaara,  a qualsiasi costo.
Non poteva lasciarlo indietro, non se lo sarebbe mai perdonato.
- Un quarto d’ora. –
- Cosa? – Chiese Naruto, preso alla sprovvista.
- Manca solo un quarto d’ora. –
Naruto si chiese se quel tono pacato non nascondesse la preoccupazione dell’amico.
Ormai non c’era più tempo per i ripensamenti, pur di portarlo con sé lo avrebbe trascinato di peso fin dentro il vagone.
Decise di non pensare più a ciò che il ragazzo accanto a lui potesse provare o di cosa potesse dubitare.
Il silenzio che era calato sui due ragazzi venne spezzato da un brontolio proveniente dalla pancia di Naruto.
Gaara osservò l’amico divertito, mentre questi arrossiva dalla vergogna.
- Ah, accidenti! Ho di nuovo fame! E non ci sono macchinette su questo binario, uffa. – disse, guardandosi attorno.
- Hai il tempo di andare fino a quelle nel sottopassaggio. Ti aspetto qui. -
Naruto fissò il volto inespressivo del ragazzo accanto a lui.
Non se la sentiva di abbandonarlo su quel binario deserto.
- No, il mio stomaco può aspettare. Ormai mancheranno dieci minuti… -
Gaara annuì, tornando a fissare un punto indefinito dinanzi a sé.
Rimase ad osservarlo, Naruto, come se volesse imprimere nella sua mente l’esatta immagine del volto dell’amico.
Che sciocchezze, lo avrebbe rivisto tutti i giorni a seguire, che bisogno c’era di guardarlo bene come se fosse l’ultima volta?
- Naruto…-
- Sì? -
- L’affetto…Qualcuno proverà mai affetto per noi? -
Naruto lo guardò, semplicemente, senza riuscire a dare una risposta immediata.
Neanche lui sapeva se mai qualcuno avrebbe potuto affezionarsi a loro, due orfani dall’oscuro passato ed una brutta fama di teppisti.
Però fra di loro si volevano bene, Naruto si era affezionato a quel ragazzino così simile e al contempo così diverso da lui.
Gli sarebbe stato accanto, lo avrebbe aiutato ad iniziare una nuova vita.
Non aveva una risposta precisa, ma non voleva distruggere le speranze dell’amico.
- Lontano da qui non ci conoscono. Qualcuno potrebbe affezionarsi a noi, chissà. E poi…-
- E poi? -
- … E poi ci sono io. Su di me puoi contare. – dichiarò Naruto, sorridendo calorosamente, soddisfatto nel vedere l’espressione felice sul volto di Gaara.
Il silenzio calò nuovamente sui due ragazzi. Nessuno più parlò, la presenza dell’altro bastava a rassicurare quegli animi ancora troppo giovani e insicuri.
La voce gracchiante degli altoparlanti disturbò la quiete del binario undici, avvertendo dell’arrivo del treno.
Le mani di Naruto, posate sulle ginocchia, artigliarono la stoffa dei jeans dall’emozione.
Si voltò a guardare ancora una volta Gaara, che ricambiò lo sguardo.
E, stranamente, gli rivolse un triste sorriso.
Non capì il motivo di quel gesto, venne subito distratto dal treno che entrava sferragliando in stazione.
Con un fischio, cominciò a rallentare, investendo il binario undici con la luce abbagliante dei suoi fari.
E sulla panchina un posto rimase vuoto
Naruto rimase a fissare i vagoni che sfilavano sempre più lentamente dinanzi a lui, fino a fermarsi.
Si era lasciato ingannare di nuovo.
Non c’era più Gaara, era sparito da tempo ormai. Non era nemmeno riuscito a metter piede in stazione il giorno prestabilito, settimane prima.
Criminali da quattro soldi lo avevano assassinato, rubandogli ogni speranza di libertà.
Ogni sera, da quel momento, Naruto si recava al binario undici, alle undici e mezza, per prendere l’ultimo treno.
E tutte le volte si illudeva di avere l’amico accanto a sé.
Un’illusione così reale che lo feriva come lame affilate una volta spezzata dalla luce accecante di quei fari.
Con gli occhi lucidi, Naruto osservò le porte dei vagoni richiudersi.
Il treno ripartì, e in un attimo scomparve dalla vista del ragazzo.
Dinanzi a lui solo il binario di fronte, nient’altro.
Non aveva il coraggio di salire su quel treno.



*****

Note dell'autrice: giusto per specificare la frase finale, Naruto non ha il coraggio di prendere l'ultimo treno perché crede di fare un torto a Gaara, il quale è impossibilitato a prenderlo e raggiungere la libertà.  Ho preferito lasciare vago il contesto in cui i due protagonisti vivono e concentrarmi piuttosto sul momento dell'attesa del treno. Per il titolo e quindi il binario ho utilizzato un numero che, nelle stazioni di città di medie dimensioni, corrisponde all'incirca all'ultimo binario.

Sono felice, oh yeah. Sinceramente non mi aspettavo di arrivare seconda, fino all'ultimo ero certa vi fosse qualcosa che non quadrava. Però tenevo sia all'idea sia all'immagine scelta (questa), nonché al contesto in generale . (ho un debole per le stazioni, i binari e i treni. <3)
Sono molto contenta di essere riuscita nel mio intento, ovvero descrivere al meglio Naruto e Gaara e quel preciso momento al binario 11. Devo ammettere che mi piace moltissimo il finale, la parte che ho preferito scrivere della storia.
Complimenti a tutte le altri partecipanti e alle podiste!
E un grazie a DarkRose per il giudizio, i bannerini e per aver indetto un concorso così bello. (ed aver inserito un'immagine così stupenda. *_*)
Hope, ti devo cinque centesimi. xD Ma non avrai i miei cinque centesimi luminosi, gnegne. xD

That's all folks.

kiara_chan
  
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