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Autore: Ladynotorius    11/02/2009    2 recensioni
Bill e Aibell.
Si sono conosciuti, si sono piaciuti.
Hanno iniziato ad amarsi.
Sulle note di Mad About You, e come sfondo le scogliere di Moher.
Seconda classificata al contest indetto dal Forum "Tokio Hotel Fan Fiction."
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mad About You

Mad About You

Feel the vibe, feel the terror, feel the pain
Its driving me insane

 

 Faceva un freddo cane quel giorno, lo ricordo.

Ricordo distintamente il vento che mi sferzava le guance e i capelli, che faceva svolazzare indisturbata la mia giacca e la mia sciarpa, lasciandomi perennemente stremata nel tentativo di rimettere tutto al loro esatto posto.
 

La giacca intorno ai miei fianchi, la sciarpa intorno al mio collo.

            {La testa attaccata al corpo...}
 

Non era bello, perché è impossibile definire bello un vento così forte, ma non era neanche brutto.
Era piacevole.
 

E’ vero, era anche fastidioso. Faceva un po’ paura sentirlo arrivare dal basso della collinetta dove impaziente aspettavo, perché inesorabilmente mi invitava ad avvicinarmi allo strapiombo davanti a me che si riversava sul mare d’Irlanda. 

Terrore di cadere. Terrore di toccare quell’acqua fredda. Impattare da quell’altezza e morire.

            {Prima che tu arrivi.}
 

I cant fake
For God sakes why am I
Driving in the wrong lane

 I miei capelli continuavano a volare indisturbati dappertutto nonostante la cura che gli avevo dedicato quella mattina. Avendo un appuntamento con te dopo un mese

            {Un dannatissimo mese a seguirti tramite forum, siti e chiamate rubate al tempo}

non potevo dormire sonni tranquilli.

Scherziamo?

Quindi oltre ad aver dormito poco e male mi sono ritrovata nella situazione di dover impiegare il tempo in maniera costruttiva. Quindi doccia più lunga, che tanto i muscoli se non mi sono ancora diventati gelatina, presto muteranno; stesura della crema su tutto il corpo; controllo di tutti i miei piercing e un accenno di trucco che a te piace tanto.

 
Mi ricordo la volta che mi hai confessato che vorresti essere come me. Noncurante di tutto e di tutti, col coraggio di uscire di casa senza aver speso minimo quindici minuti per truccarmi.

Con tutti i miei piercing, con tutte le mie manie. Le mie unghie così come sono, senza smalti e french.

Normale insomma.

 
Sai... Mi sono chiesta mille volte se fosse giusto o meno.
Tutto questo insomma.

Io e te.
Te ed io.
... Noi.
 

Venire qua dove nessuno conosce me - ma questo è normale - e nessuno conosce te.

            {Un miracolo questo... altroché.}
 

Guidare per quelle strade tortuose, dove le curve sono più delle linee rette, dove sembra di essere in un altro mondo. 

A destra alberi, a sinistra alberi.

{Dietro di te sogni, davanti a te la speranza.}

Verde dappertutto e qualche fiore qua e là.

            {Pochi accenni di colore, se no tu come fai ad emergere?}

 
Trouble is my middle name
But in the end I’m not too bad

 
Era ovvio che una come me, una che dorme accanto al suo idolo senza neanche accorgersi che è lui… una che ci scherza, ci gioca, lo sfotte, gli fa foto tremende e lo bacchetta sempre, non poteva essere una persona normale.

 
Dai ammettiamolo. Almeno con noi stessi dobbiamo essere sinceri no?
Sono una pazza. Una problematica, furiosa, assurda, bacchettona, bugiarda pazza. 

Me lo dico da sola vedi?

 Vorrei gridarlo a questo giorno così bello per me.
Ma non so quanto queste scogliere possano apprezzare le mie urla da pazza psicopatica.

 

Can someone tell me
if it’s wrong to be so mad
about you

 
Salgo su quelle dannatissime scale, sapendo perfettamente che sono stata così scema da arrivare pure in anticipo. Come a dire che non so che tu arriverai in ritardo. 

Ma d’altronde che pretendo, sei una diva.
 Sei una diva ai miei occhi. E sai, non me ne frega niente. Tutto il trucco pesante, tutte le ore spese a vestirti, a prepararti i capelli.
Non mi interessano.

 

Vedi te l’ho detto, sono pazza. Pazza ad arrivare in anticipo ad un appuntamento con te, ben sapendo che io che sono la donna dovrò aspettare te che sei l’uomo.

             {Aspettare, l’unica cosa che non vorrei fare}

 

Mad about you
Mad

 
Si sono proprio pazza...

 
 

Arrivo fino in fondo vicino alla torre da dove posso ammirare indisturbata le scogliere di Moher.
Amo questo posto, non ci posso fare niente.
Amo la birra, la gente, le strade, gli acciottolati, il verde... Tutto.
 

Ma mai quanto amo te. Durante il lavoro, in treno, su una aereo, a pranzo, a cena, sei come una dannatissima droga. Penso a te di continuo, sei come una insopportabile influenza. La senti che arriva, senti che non puoi fermarla, poi arriva, ti prende e ti lascia spossata per giorni.
Così fa il tuo pensiero con me. Vedo una persona, quella persona indica qualcosa e  BUM!
E’ fatta.

Are you the fishy wine that will give me
A headache in the morning

 

Il pensiero di te arriva, me lo sento nelle ossa che sto per avere una visione di te che con sguardo sexy - solo per te ovviamente- indichi l’obiettivo.
E quel pensiero ahimè non se ne va.
Peggio di una sbornia.
Almeno con quella vai sul sicuro, un aspirina e via.

 

Or just a dark blue land mine
Thatll explode without a decent warning

 

A volte vorrei che tu non fossi così incredibilmente adorabile.
Sei una falsa, bugiarda e dannatissima mina vagante.
Una diva come neanche Marilyn Monroe avrebbe potuto essere.

 Or just a dark blue land mine
Thatll explode without a decent warning

 

Ma sei Bill. Bill che mi dedica un intero concerto...
Bill che fa finta di essere un altro per assecondare il suo capriccio di un momento. Bill che...
 

Give me all your true hate
And I’ll translate it in our bed
Into never seen passion, never seen passion
That it why I am so mad about you

 

 

Bill che arriva da me. Sorridente, impaziente, sembrava quasi che volesse correre su per le scale, salvo poi ricordarsi che non sarebbe arrivato al terzo passo senza fiatone.

             {Tralasciando che tre suoi passi equivalgono a dodici dei miei.}

 

Trouble is your middle name
But in the end you’re not too bad
Can someone tell me if it’s wrong to be
So mad about you

 

- Ti fai attendere Diva? - lo guardai dall’alto della mia posizione, arrendendomi al fatto che avrei dovuto avvicinarmi io a lui se volevo che non facesse notte. Ci incontrammo che lui era all’inizio della scalinata e io potevo affermare senza alcun dubbio di non avere il fiatone.

            {Non ho corso per arrivare prima. Assolutamente no.}

- Ti sembra questo l’orario in cui arrivare? -

 - Dai Aíbell, non è colpa mia! E’ che i capelli non ne volevano proprio sapere di stare alloro posto e  ho sbavato la linea nera intorno agli occhi, e poi mi sono dimenticato a casa la metà delle cose e ho dovuto aspettare che Saki  tornasse indietro e poi... -

 

Mad about you
Mad

 

- Tutto questo prima di arrivare all’aeroporto... e dopo, non vorrai farmi credere che l’aereo ha aspettato te... Vero? - lo guardai io, con finta aria seria, per quanto seria possa essere la faccia di una ragazza innamorata che ha aspettato un mese prima di poterLo rivedere.

L’avevo messo in difficoltà quei cinque secondi netti prima che si riprendesse...

 

- Si ma dopo mi si è spezzata un unghia e abbiamo bucato e poi Saki ha insistito per comprare un sacchetto gigante di marshmallow e io non potevo dirgli di no capisci? Ah! E il navigatore ha smesso di funzionare!- Continuava a parlare come un treno, come solo lui riusciva a fare, buttandomi addosso la sua zeppola, la sua erre pressoché inesistente... 

give me all your true hate
and I'll translate it in your bed
into never seen passion

 

- Bugiardo. -

 Un’altra cosa che mi ricordo di quel giorno è che c’era sole. Il vento impazzava furioso dappertutto ma il sole continuava placidamente il suo corso, la sua esistenza, senza badare a noi. 

Il sole che dava riflessi blu ai suoi capelli neri, tinti per l’occasione immagino. Senza meches, senza tagli strani. Solo lisci capelli lunghi neri che resistevano a quel vento stoicamente.

Ormai abituati a non uscire mai dal seminato, non si mossero...

 

Almeno, non si mossero come i miei che sembravano aver deciso di darsi alla pazza gioia.

- Ma no, non è vero! Chiedi a Saki, e a Tobi e anche all’autista. Non è stata colpa mia! - poi uno sguardo da cerbiatto ferito - bhè... non del tutto almeno! Oh, basta! -

 Distolse lo sguardo arrossendo, sapendo che l’avevo scoperto subito e io gli risi in faccia.
Poi lo presi per il bavero della giacca, me lo avvicinai e lo baciai.

 

Questa vedete, dovrebbe essere una scena al contrario. Lui che si avvicina, ti alza il mento con le fatidiche due dita e poi ti bacia.
Ma sappiamo tutti che Bill è un cucciolino di cui bisogna prendersi una costante cura, quindi se volevo il mio bacio era meglio che facevo da me. 

That it why I am so mad about you

Sai Bill, quando penso a quel giorno, un senso di malinconia mi travolge. È bello ricordarsi di quando a 23 anni suonati aspettavo che tu arrivassi da me, come una normale adolescente alla prima cotta.

 Mad about you

 

E’ bello anche pensare al nostro primo incontro... l’emozione di quel giorno, Bill, la provo tutt’oggi.
Ma sai cos’è che più emozionare, Bill?
Sapere che al prossimo concerto sarà sempre lo stesso. 

Sapere che l’abitudine non cambierà mai le cose fra me e te. 

E sapere che nonostante tutto, ti ricordi di quel giorno, e ad ogni anniversario mi fai trovare sul cuscino un biglietto aereo per l’Irlanda... Mi fa capire che anche tu sei pazzo quanto me.

 

Mad about you

 ***

 Questa one Shot, l'ho scritta per il concorso Your Song Fic, creato dal forum 
http://tokiohotelfanfiction.forumcommunity.net/
In cui mi sono classificata seconda.

Leggete la storia prima classificata. Ha un nonosochè di atrocemente originale.
Merita davvero.
Per chi le volesse leggere sono quì:
http://tokiohotelfanfiction.forumcommunity.net/?t=23332005

Ringrazio come sempre tutti.

Ladynotorius

 

  
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