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Autore: Naxi_4ever    20/09/2015    3 recensioni
Un anno esatto dall'ultima tappa del ViolettaLive Tour, lo stesso posto dove i ragazzi si erano salutati l'ultima volta, consapevoli che il loro lungo viaggio insieme era terminato e ognuno avrebbe intrapreso la propria strada, gli stessi abbracci carichi di felicitá e malinconia, anche se questa volta era la gioia a prevalere: davanti agli ex studios Disney PolKa, i ragazzi che componevano l' ormai ex cast di 'Violetta' si stavano rivedendo dopo tanto tempo.
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-Ti amerò come nessuno è mai arrivato ad amarti prima, nemmeno io fino ad ora. Questa notte.- sussurrò Facundo, quasi per sè stesso.
PARING: FALBA
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maxi, Naty
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
 
Un anno esatto dall'ultima tappa del ViolettaLive Tour, lo stesso posto dove i ragazzi si erano salutati l'ultima volta, consapevoli che il loro lungo viaggio insieme era terminato e ognuno avrebbe intrapreso la propria strada, gli stessi abbracci carichi di felicitá e malinconia, anche se questa volta era la gioia a prevalere: davanti agli ex studios Disney PolKa, i ragazzi che componevano l' ormai ex cast di 'Violetta' si stavano rivedendo dopo tanto tempo.
-Guardate,arriva Lodo!- urló Cande,vche nonostante non avesse passato un giorno senza messaggiarla, era davvero molto tempo che non la vedeva di persona! 
Alba sciolse all'istante l'abbraccio con Jorge e corse dalla sua migliore amica italiana -Lodo! Oddio, quanto mi sei mancata- gridó assalendola insieme a Cande con un abbraccio che per poco non l'aveva fatta cadere a terra. 
Lodovica, colta di sorpresa da questa accoglienza, ricambió la stretta affondando il viso nei capelli delle amiche -Ragazze, é stato un incubo non vedervi per cosí tanto tempo!- 
Intanto, dietro di loro Jorge, Martina e Mercedes stavano salutando Diego, arrivato pochi minuti prima dalla Spagna insieme a Clara; la loro relazione era rimasta duratura durante tutti i mesi della tournée ma, una volta finita, avevano deciso di andare a vivere insieme a Madrid. 
-Clara! Finalmente nella tua terra!- esclamó Tini, ormai diventata cantante solista nonché una quasi adulta responsabile e matura in preda con il proprio tour mondiale, correndo ad abbracciarla. La bionda ricambió, accarezzandole i capelli -Mi sei mancata tanto!- 
Mercedes si avvicinó a loro -Non ci credo, hai preso l'accento spagnolo! Dimmi che l'argentina che c'é in te vive ancora!- disse, fingendo di richiamare qualcosa all'interno della sua testa. Clara scoppió a ridere, abbracciando anche lei -Verró piú spesso a trovarvi per mantenerla in vita, promesso!- 
Pochi minuti dopo, la piazzetta davanti agli studios conteneva tutti i ragazzi, meno uno che tardava ad arrivare. 
Tini contó velocemente tutti con gli occhi, poi si accorse di chi mancava all'appello -Facu!- gridó, attirando l'attenzione di tutti gli altri, ancora in preda alle riconciliazioni.
Alba alzó subito gli occhi verso di lei, rendendosi conto di non averlo ancora visto. Spostó lo sguardo da una parte all'altra, senza notarlo. 
Cande raggiunse Martina -Facundo mi ha avvisato che arriverá piú tardi: é in vacanza in Europa con la sua famiglia e non ha trovato voli prima di quello che prenderá. Ci raggiungerá per pranzo, peró!- 
Alba si stava avvicinando a loro, ma venne fermata da un ragazzo alto, moro, con un filo di barba sul mento. -Pedro! Scusami se non sono rimasta con te, ma era da tanto che non li rivedevo e... Non posso certo dire che non mi siano mancati!- spiegó al fidanzato mentre gli stringeva una mano. Lui le fece cenno di tacere -Stai tranquilla, é normale. Ma ora penso che dovremmo ufficializzare a tutti la nostra relazione, non credi?- domandó sorridendole.
Alba abbassó lo sguardo -Alcune lo sanno giá- rise -Credo sia meglio aspettare il pranzo, o almeno l'arrivo di Facundo. Vorrei dirlo a tutti direttamente, per te va bene?- domandó guardandolo negli occhi. Il ragazzo le strinse la vita dolcemente -Tutto ció che vuoi- 
 
Circa un'ora piú tardi, tutti i ragazzi e le rispettive coppie erano seduti ad un grande tavolo in un ristorante che erano soliti frequentare durante la loro permanenza a Buenos Aires, aspettando il pranzo.
Avevano deciso di passare un paio di giorni assieme per rievocare i vecchi ricordi, visto che avevano trovato un periodo dove nessuno aveva impegni.
Lodovica e Tomás avevano preso il primo volo dall'Italia, dove abitavano insieme a Milano, per trasferirsi pochi giorni a casa di Candelaria. Alba e Pedro avevano approfittato dell'occasione per avvisare i genitori di lui, che vivevano lí, del fatto che sarebbero rimasti a Buenos Aires due mesi, dato che a Pedro mancava la sua terra e ad Alba non sarebbe dispiaciuto affatto tornare dove aveva vissuto i quattro anni migliori della sua vita. Ruggero aveva trovato dei giorni liberi nelle riprese di 'Soy Luna', la nuova serie Disney, per raggiungere tutti gli altri. Martina invece era riuscita a trovare dei giorni liberi durante il suo tour e ne aveva approfittato per portare Peter con sé. Jorge il giorno prima aveva avuto il firmacopie del suo primo album, ma appena finito l'incontro con i fans si era preparato e con Stephie era volato a Buenos Aires. Nicolás e Samuel, rimasti buoni amici, erano rientrati dalla loro vacanza alle Hawaii una settimana prima e non avevano esitato ad accettare l'idea del rincontro. Mercedes e Diego Ramalla, un ragazzo che aveva conosciuto durante il ViolettaLive, un ballerino, avevano preso la macchina da La Plata ed erano arrivati alla cittá dove avevano vissuto tanto tempo.  
I camerieri iniziarono a sfilare tra un tavolo e l'altro per arrivare a loro, puntuali con le braccia coperte da piatti ricolmi di tipici piatti argentini e carni di ogni tipo, che posarono sul tavolo sorridendo.
Ruggero e Jorge iniziarono a scherzare mentre ricordavano e riguardavano i vecchi vine. Davanti a loro Lodovica stava conoscendo Pedro, di cui aveva tanto sentito parlare dalla migliore amica, ma mai aveva visto di persona. 
Non fecero in tempo a prendere in mano una forchetta, perché sentirono una voce dietro di loro chiamarli. Si voltarono di scatto e alcuni corsero verso Facundo, abbronzato e leggermente spettinato. Alba fu la prima a correre da lui, avvolgendolo in un forte abbraccio. Era da un anno che non lo vedeva, anche se per fortuna avevano continuato a sentirsi ogni giorno, rimanendo buoni amici. Certo, ci aveva messo un pó a scordare la cotta per lui, o forse era amore, durato quasi due anni, ma alla fine era riuscita a superarlo grazie allo spagnolo che era riuscito ad incantarla.
-Alba- sussurró Facundo ricambiando l'abbraccio -Mi sei mancata- sussurró mentre le accarezzava i capelli, assaporandone l'odore di camomilla. Quando si separarono si guardarono negli occhi per alcuni secondi, intensamente, quasi volessero scoprire qualcosa dell'altro durante quell'anno di lontananza. Facundo aveva una voglia tremenda di abbracciarla ancora, baciarle le labbra dipinte di rosso, stringerla forte e non lasciarla mai piú, ma sapeva che quell'amore tanto forte che ancora provava per lei, era ormai impossibile. 
Le braccia di Lodovica e Candelaria attorno al collo di Facundo interruppero il momento; le due ragazze si erano accorte che tra i due stava succedendo qualcosa e che Pedro non approvava quello scambio di sguardi, perció avevano deciso di spezzare la tensione del momento. 
-Facundo! Torni a Buenos Aires dopo la vacanza e nemmeno mi saluti?- domandó Candelaria fingendosi offesa, per poi stringergli la testa e soffocarlo in un altro abbraccio. -Cande, sposta i capelli dal mio naso, mi fanno solletico!- urló lui mentre cercava di spostare la testa. Appena Cande si allontanó fu il turno di tutti gli altri, che gli domandarono come fosse andata la vacanza e, con il loro solito tatto, se avesse fatto conquiste. Dopo circa dieci minuti di chiacchiere, Samuel si rese conto che avevano lasciato il tavolo deserto, senza nemmeno aver toccato cibo -Ragazzi, e se andassimo a mangiare?- chiese correndo al suo posto per controllare che la carne non fosse diventata troppo fredda. 
Candelaria indicò a Facundo il suo posto, vicino a Pedro. Si sedette e iniziò subito a mettere cibo nel piatto, sotto lo sguardo attento e leggermente schifato di Pedro, che si voltò verso Alba sussurrandole all'orecchio -Davvero hai un amico così? Nemmeno si sa servire con classe in un cinque stelle- concluse con una risatina. Alba non rispose e finse di chiedere il sale a Candelaria, il che fece innervosire Pedro; da quando era arrivato quel Facundo, sembrava che Alba lo preferisse a lui. Insomma, lui era il suo ragazzo, non poteva essere rimpiazzato così da una persona che non vedeva da un anno, non lo poteva permettere, avrebbe tenuto Facundo lontano da lei in ogni cosa. 
 
19.50, Lodovica, Candelaria ed Alba si trovavano a casa della seconda, preparandosi per la festa. Tomàs, Ruggero e Pedro erano stati banditi dall'appartamento, perciò avevano deciso di andare a casa del fidanzato di Alba, che era libera.
-Rosso o fuxia?- domandò Lodovica mostrando alle amiche due rossetti. -Rosso- risposero le due in coro, prima di guardarsi e scoppiare a ridere. -Nei miei video dovremmo fare un 'tutorial by Lodo', amo come ti trucchi amica- disse Cande mentre spazzolava i lunghi capelli color rame. Alba annuì -Candelaria ha ragione. Se non fossi cantante, potresti fare la nostra truccatrice personale. Truccheresti meglio di Barbara, ve la ricordate?- chiese trattenendo una risatina. Candelaria alzò gli occhi al cielo -La odiavi proprio eh!- 
Lodovica si intromise, alzando le mani -Io sono d'accordo con Alba, una ragazza con tutta quella ricrescita non mi sta simpatica a prescindere- disse per poi fare una linguaccia a Candelaria, che per tutta risposta sussurrò un -A ognuno le sue idee-.
 
Erano ormai quasi le 21 quando il salone della festa era pieno. Oltre ai ragazzi si erano uniti anche i più adulti dell'ex cast, accompagnati da Xabiani, Valeria, Macarena e Damien. Insieme a loro c'erano Pancho, Sergio, Veronica, tutti i ballerini e alcune persone della produzione che li avevano accompagnati nei due tour mondiali. Il fratello di Martina, Francisco, aveva voluto fare il dj della serata e in quel momento la musica era così scatenata che invogliava chiunque a ballare. Alcune persone stavano accanto alla tavolata del buffet, altre erano già in pista, altri ancora stavano sui divanetti ai lati della stanza a raccontarsi di quell'anno divisi. 
Pedro ballava con Alba al centro della pista, osservando Facundo che si trovava qualche metro più avanti appoggiato al bancone delle bibite, esattamente davanti a lui. Dopo l'ennesima occhiataccia da parte del ragazzo, Facundo rise, voltandosi verso Samuel che stava bevendo un cocktail -Hai visto? Continua a guardarmi male, pensa di mettermi paura- disse scuotendo la testa e bevendo un sorso dal suo bicchiere. Samuka lo guardò con aria stranita -Perchè mai dovrebbe guardarti male?- chiese alzando un sopracciglio. Facundo alzò le spalle -Vallo a capire, a momenti nemmeno ci siamo parlati oggi-. -Forse è per l'abbraccio con Alba e gli sguardi che sono venuti dopo- disse Samuel. Facundo spalancò gli occhi -Non ci vedevamo da un anno intero, che dovevamo fare? Non salutarci perchè il signorino è geloso?- 
Samuel alzò le spalle -Sarà il classico figlio di papà, viziato e geloso delle sue cose-. -Alba non è una cosa, tantomeno sua. Come ci è finita con un tipo così? Guardalo, sembra che abbia un palo infilato nel culo, non sa ballare- lo derise Facundo. Samuka smise di guardarlo e si voltò verso Facundo, scrutandolo attentamente finchè l'amico si voltò verso di lui -Che hai da guardare?- domandò. -La ami ancora, vero?- 
Facundo scosse la testa -Ne sono pazzo amico, la amo alla follia- rispose prima di voltarsi dall'altra parte per prendere un altro bicchiere.
 
La festa era nel suo culmine e Alba si era allontanata dalle ragazze dopo aver bevuto forse un pó troppo. Si era lasciata trascinare dall'euforia del party e, giá che non aveva nessun tipo di impegno con film o teatri, ne aveva approfittato per divertirsi un pó. 
Era entrata nella terrazza, ormai era circa l'una di notte, il cielo stellato era limpido, nessuna nuvola lo copriva. Non faceva troppo caldo, era primavera e in quel momento il vestito corto che indossava era piú che adatto. 
Vide Facundo e barcollando si avvicinó a lui, appoggiando le mani sulle sue spalle. Lui si voltó con un sorriso, dopo aver appoggiato il bicchiere di spumante sul cornicione del terrazzo. 
Non ebbe tempo di dire nulla, perché Alba gli si avventó addosso per baciarlo. Le sue mani scorrevano veloci dai capelli alle spalle del ragazzo, mentre lo spingeva sempre piú vicino a sé.
Facundo all'inizio non capiva; insomma, poco prima aveva confermato di stare con un altro ragazzo, perché ora stava facendo questo?
Poi, nonostante non fosse del tutto sobrio, reazionó. 
-Alba, quanto hai bevuto stasera?- le domandó separandosi dalle sua labbra. La ragazza alzó le spalle, mettendosi a ridere, poi tornó ad appiccicarsi a lui senza dare risposta. Facundo era tentato di riportarla a casa, in modo che potesse rimettersi ed evitare di compiere qualche stupidaggine, ma anche lui aveva bevuto qualcosa quella sera, e nonostante riuscisse ancora a ragionare e capire quello che stava accadendo, gli istinti prendevano il sopravvento.
Lasció perdere tutto e bació Alba nello stesso modo in cui lei l'aveva fatto poco prima. Appoggió le mani sulla sua vita, attraendola a sé. 
Era la reazione dell'alcol, i sentimenti repressi che si teneva dentro? Non lo sapeva, ma in questo momento non voleva pensare, voleva fare ció che sentiva. Ai pensieri avrebbe badato il giorno dopo. 
Alba si avvicinó al suo orecchio -Facundo- sussurró -Andiamo a casa- 
Facundo annuí, poi mise le mani sotto le gambe della ragazza, in modo che circondassero la sua vita e la portó fino alla macchina. La sua macchina rossa, quella che avevano condiviso tante volte nei tragitti dagli studios agli appartamenti. 
La appoggió sul sedile accanto al suo, quello dove si era seduta tante volte, tanto da averlo soprannominato il suo posto riservato. Facundo appoggió un braccio sulla portiera aperta e ancora una volta Alba lo avvicinó a sé per baciarlo quasi violentemente. Quando lui si separó per tornare a respirare normalmente, gli venne in mente una cosa. Si avvicinó al volto di Alba, che prese il suo tra le mani -Alba, il tuo fidanzato ti aspetta a casa?- la ragazza scosse la testa -Pensa che io stia a dormire da Candelaria- rispose con un risatina. 
Facundo annuí, poi corse a sedersi sul suo sedile. Mise in marcia l'auto e dopo una decina di minuti si trovavano nel suo appartamento. 
Ci era entrato per la prima volta quella mattina dopo tanto tempo, dato che nei precedenti mesi aveva deciso di passare del tempo con la sua famiglia; era molto tempo che non la vedeva a causa degli impegni lavorativi, perció si erano ritrovati un giorno per partire per un viaggio in Europa. Si erano divertiti molto, ma Facundo doveva ammettere che la sua casetta a Buenos Aires gli mancava. 
Condusse Alba fino alla porta del suo appartamento, infilò le chiavi nella serratura e aprí la porta, facendola entrare per prima. Non fece in tempo a chiuderla di nuovo a chiave che la ragazza gli era addosso, questa volta peró senza baciarlo, semplicemente teneva il viso a pochissimi millimetri dal suo. Poteva sentire la sua respirazione, l'alito che odorava leggermente di alcol. Appoggió la fronte sulla sua, poi le strinse la vita in modo che risultasse piú vicina al suo corpo. Alba infiló le mani tra i suoi ricci, spettinandoli mentre con le labbra percorreva tutto il suo viso, depositandogli dei baci qua e lá. 
Entrambi si desideravano, l'alcol ampliava questa sensazione a mille.
Pochi secondi dopo si trovavano al piano di sopra, nella camera di Facundo. 
-Alba- sussurró Facundo mentre respirava affannosamente -Sei sicura?- domandó. Scosse subito la testa, era una domanda inutile, Alba non era in sé in quel momento. 
Non era sicuro di volerlo fare, di dover compiere un'azione come quella sapendo che sarebbe stata vissuta con amore soltanto dalla sua parte. Sapeva che Alba era fidanzata, che non avrebbero mai avuto un opportunitá. E se il giorno dopo il suo ragazzo sarebbe venuto a conoscenza di questo fatto? Avrebbe ammazzato lui, o magari se la sarebbe presa inutilmente con Alba. Scrolló le spalle per togliersi dalla testa questi pensieri; avrebbe finto di essere stato ubriaco quanto lei, in modo tale che nessuno avrebbe avuto colpe. 
Spinse leggermente Alba contro la porta chiusa, i suoi occhi brillavano con tanta intensità che Facundo dovette premere il naso contro i suoi capelli, annusandone l'essenza. Non aveva bisogno di parole. No, non l'avrebbe più lasciata andare via, non poteva. Alba lo abbracciò forte, sembrava volesse aggrapparsi a lui. -Voglio stare così, con te. Sempre.- disse Facundo avvolto da quell'abbraccio asfissiante nel quale si stava sciogliendo.
Facundo iniziò a camminare indietro, trascinando Alba con sè, senza nemmeno sapere dove si stessero dirigendo. L'unica cosa importante era attacata a lui. Abbassò lo sguardo per guardarla, era così bella. Alba alzò la testa, vide gli occhi di Facundo brillare ma non ebbe il tempo di dire nulla perchè rabbrividì sentendo le sue labbra sulle sue rubarle tutta l'aria. Gli rispose come poteva, mentre lui continuava a indietreggiare e lei ad avanzare, attraversando tutta la camera, mentre le loro mani si liberavano dei vestiti. Inarrestabili. Imprevedibili. 
-Ti amerò come nessuno è mai arrivato ad amarti prima, nemmeno io fino ad ora. Questa notte.- sussurrò Facundo, quasi per sè stesso.
-La tua maglia mi da fastidio, Facundo, dovrò togliertela- 
-Tutti i tuoi vestiti mi danno fastidio- 
-Quando è caduto il vaso di fiori?- domandò Alba mentre sfilava la maglia di Facundo, per poi tornare a buttargli le braccia al collo. -Ora i fiori sono a terra, attenta al quadro, Alba- 
-Per caso ti importa?- domandò lei baciandolo ancora. Facundo spostò le mani dal viso di Alba alla sua vita, attraendola a sè. -Facundo, mi fai solletico- disse Alba lasciandosi scappare una risatina. Facundo sorrise. -Facundo, mi fai solletico ho detto!- 
-Lo sai no? Che ti adoro?- chiese lui guardandola dimenarsi tra le sue braccia per poi tornare alle sue labbra, poi alla guancia e infine al collo, mentre lui le accarezzava la pelle, sospirando ad ogni bacio. Tornò a cercare il viso di Alba per poi baciarla ancora, cercando la sua lingua con tutta la fame repressa fino a quel momento. La spinse leggermente verso la finestra, appoggiandola completamente. La spalla di Alba si congelò un istante a contatto con il vetro, ma non le importava. Con un sorriso inevitabile iniziò a percorrere con le mani tutto il suo corpo, sentendo i suoi sospiri mentre tracciava il suo contorno. Era così bello. Era sempre stato così bello, Facundo. 
Facundo sentì la mano di Alba sulla sua, perciò incrociò le loro dita e la spinse leggermente, finchè la mano di Alba rimase appoggiata al vetro della finestra. 
-Ti amo, Alba- sussurrò quasi senza voce. 
-Facundo- 
-Ssh- 
E lo sentì dentro di lei, dopo tutti quegli anni in qui aveva desiderato questo momento. E scoprì che il suo modo di metterle le gambe intorno al suo busto, praticamente seduta sulle sue coscie, era quello che immaginava. Era dolce, sembrava non volesse farle male. 
Sorrise mentre lo baciava con passione, senza voler fermarsi. 
Facundo era nudo, con l'acqua del vaso di fiori caduto prima che gli bagnava le ginocchia, ma non aveva freddo: Alba era stretta a lui, come poteva sentire freddo? 
Scappò da un suo bacio per giocare, poi iniziò a baciarle il collo sentendo come risposta la protesta di Alba -Facundo, non fare così- sussurrò con la testa contro la finestra. 
Facundo rise prima di tornare a ciò che stava facendo prima. E gli piaceva. Gli piaceva sentirla così vicina, così autentica. 
Da fuori, l'acqua colpiva le persiane della finestra, aveva iniziato a piovere, sembrava una tempesta. Ma all'interno, loro erano un'altra tempesta.
 
Era mattina e il sole era alto nel cielo quando Alba si sveglió. Strofinó gli occhi con una mano mentre si stiracchiava soffocando uno sbadiglio. Tentó di voltarsi dall'altra parte, ma qualcosa le impediva di farlo. Una stretta la teneva sdraiata sul fianco sul quale aveva dormito durante la notte. Giró la testa e rabbrividí alla visione: Facundo, con indosso solo un paio di boxer, la stava abbracciando mentre dormiva con la testa poggiata vicino alla sua schiena. Allarmata, sciolse le sue mani e si mise a sedere sul letto.
Si guardó in giro: quello non era il suo appartamento, e nemmeno quello di Cande. 
Perché si trovava in quel posto, e perché Facundo aveva dormito con lei? 
Quando un pensiero inizió a farsi largo nella sua mente, abbassó lo sguardo e vide le sue gambe nude. Indossava solo una maglietta larga da uomo, probabilmente quella che Facundo aveva addosso alla festa. 
Preoccupata, inizió a scuotere velocemente il dorso del ragazzo, che dopo un grugnito aprí gli occhi. Appena la vide sorrise, mentre stirava le braccia e si sistemava meglio sul materasso. 
Alba scosse la testa -Facundo- urló scuotendolo ancora, questa volta dal braccio. -Facundo, che ci facciamo quí, dove siamo?- domandó indicando le pareti accanto a lei. 
Lui si sedette, appoggiando la schiena contro la testiera del letto -É la mia casa- rispose tranquillamente, ricordando quello che era successo durante la notte.
Alba spalancó gli occhi -Facundo, guarda come siamo vestiti, guarda il letto disfatto. Perché sei cosí tranquillo? Non dovremmo nemmeno essere insieme, io non dovrei stare quí da te!- sbottó mentre lo stesso presentimento che aveva dal momento in cui aveva relizzato dov'era la perseguitava. 
Facundo alzó le spalle -Non lo so. Sará stato l'alcol- rispose pacatamente, aumentando l'ansia della ragazza. Alba si inginocchió sul materasso, girandosi verso di lui -Facundo. Tutto questo non va bene. Ho un brutto presentimento, che spero non sia vero. Facundo, io sono fidanzata, non posso essere andata a letto con un altro! Non mi importa dell'alcol, io non dovevo farlo! Oddio, sono una bruttissima persona- disse affondando la testa tra le mani. 
Facundo la abbracció, cercando di infonderle un pó di calma -Alba, non eri in te, non é colpa tua. Facciamo una cosa, dimentichiamo tutto questo e nessuno saprá mai nulla, okay?- Alba annuí con la testa, appoggiandola sulla spalla di Facundo -Okay, grazie- 
Detto questo si alzó e prese in mano il cellulare, che stava appoggiato sul comodino. Trovó una chiamata persa da Cande e un suo messaggio; le due si erano messe d'accordo per andare a dormire dalla rossa, dopo la festa. Probabilmente si era preoccupata non avendola trovata al momento di andare. Decise di richiamarla; dopo due squilli Candelaria rispose. 
"Pronto, Alba?"
"Si, Cande sono io, scusami per ieri sera" non fece in tempo a finire la frase che l'altra la interruppe
"Alba! Dove ti eri cacciata? Ti ho aspettata per venti minuti fuori e non vedendoti ho fatto tutto il giro dell'edificio e del giardino senza trovarti! Se la prossima volta decidi di andare a dormire da Pedro, avvisami almeno!" gridó la rossa
"Cande, ho bisogno di parlarti, troviamoci davanti agli studios tra mezz'ora" taglió corto Alba chiudendo la chiamata. 
Non voleva parlare di questo al telefono, tanto meno a casa di Facundo che avrebbe potuto sentirla da un momento all'altro. Peró aveva bisogno di confidarsi con un'amica e Cande era sicuramente la scelta migliore. 
Scese le scale, trovandosi in un piccolo soggiorno illuminato dal sole. Camminó fino a quella che doveva essere la cucina e vide Facundo impegnato ad appoggiare sul tavolo un piatto con appoggiate due brioches, probabilmente appena comprate. Si appoggió alla parete mentre lo osservava tornare verso i fornelli per versare il latte in due tazze, che appoggió vicino alle brioches. 
Appena si accorse di Alba le sorrise, invitandola a sedersi. La riccia decise di accettare la proposta, anche perché quelle brioches sembravano molto invitanti! 
Si accomodó sulla sedia vicina a lui allungando una mano per afferrare una delle brioches, ma nello stesso momento Facundo fece lo stesso gesto, prendendo l'altro lato della stessa brioche. 
Si guardarono scoppiando a ridere, poi Alba strinse l'angolo che non aveva in mano Facundo e avvicinó il dolce a sé, facendo una linguaccia al ragazzo. 
Facundo finse di arrabbiarsi e lo prese dalle sue mani, dando un morso ad una punta del croissant; non fece in tempo a dare il successivo perché Alba se n'era giá impossessata un'altra volta e aveva dato il secondo morso. 
-Prendi quello- gli disse con la bocca piena, indicando l'altra brioche ancora nel piatto. Facundo alzó un sopracciglio -Chi é l'ospite quí?- domandó tentando di riprendersi il dolce. 
Alba alzó le spalle -Appunto, di solito non si da il meglio agli ospiti?- chiese mentre assaporava la crema fresca. Facundo approfittó del fatto che la ragazza fosse distratta e avesse la brioche in mano abbastanza vicina a lui e ne mangió un altro pezzo, senza nemmeno toccarla con un dito. 
Quando Alba se ne accorse spalancó gli occhi -É la mia brioche!- urló ancora una volta per poi scoppiare in una grande risata -Ma se vuoi te ne do un pezzo- cedette infine -Ma piccolino, perché ne hai giá mangiata mezza!- ribadí staccandone una parte e porgendola al ragazzo accanto a lei. 
Finito di fare colazione, Alba si alzó per portare la sua tazza al lavandino, poi afferró uno straccio per ripulire il disastro di briciole che erano cadute sul tavolo durante la lotta per il criossant. 
Facundo la bloccó, dicendole che avrebbe pulito lui. Alba gli porse lo straccio, ma tornó al lavandino per lavare le tazze e il piatto. 
-Riguardo a ció che é successo stanotte...- inizió la riccia mentre strofinava con la spugna la superficie liscia del piatto. Facundo la bloccó -Non diremo nulla a nessuno, stai tranquilla- taglió corto. -Piuttosto, perché non mi racconti qualcosa di te, di cosa hai fatto in Spagna durante questo anno?- domandó sorridendole. 
Alba alzó le spalle -Sai tutto quello che devi sapere, ti ho sempre tenuto aggiornato. Tu invece?- chiese voltandosi verso di lui. Facundo fece una smorfia -La stessa cosa vale per me. E di Pedro invece, che mi dici? Vedo che vi siete decisi a confermare la vostra relazione- 
Alba spense l'acqua del lavandino e si appoggió al piano della cucina, voltata verso Facundo -Beh, sí. Credevamo non avesse senso nasconderlo ancora- 
Facundo si sedette su una sedia, guardandola dritta negli occhi -Ti trovi bene con lui?- 
-Sí, fino ad ora non mi ha mai dato nessun motivo per pensare che sia un cattivo ragazzo. Ci siamo legati tanto, credo proprio che sia il ragazzo per me. Tu invece, nessuna ragazza?- chiese guardandolo negli occhi. Facundo scosse la testa -Non ancora- rispose senza troppi dettagli. 
Alba capí che l'amico non voleva parlare di questo argomento, perció si rialzó e camminó fino alle scale -Ora vado, devo vedermi con Candelaria! Ci vediamo piú tardi, magari con gli altri!- 
 
Uscita dalla casa, chiamó un taxi e arrivó davanti agli ex studios, dove Candelaria la stava aspettando seduta su una panchina insieme a Lodovica. 
Corse da loro scusandosi per il ritardo e si sedette, ringraziando la rossa per aver chiamato anche l'italiana. 
-Ora ci devi raccontare tutto. Cos'é successo?- inizió Candelaria facendo cenno ad Alba di parlare. Lei scosse la testa -Aspettate, ditemi che non avete ancora parlato con Pedro, prima!- 
Le due amiche scossero la testa, Alba fece un sospiro di sollievo -Okay, perfetto. Non voglio che sappia nulla di tutto quello che sto per dirvi, vi prego!- le supplicò incrociando le mani in segno di preghiera. Le altre due le incitarono a raccontare. 
-Stanotte non sono stata da Pedro, ma da Facundo- 
Lodovica e Candelaria spalancarono gli occhi sorprese, mentre chiedevano spiegazioni. -Non lo so, non so come sia successo tutto! Fatto sta che stamattina ero con lui... Nella sua camera- lasció cadere la frase. Candelaria guardó prima Lodo, poi di nuovo Alba -Nella sua camera, in che senso?- domandó nonostante giá immaginasse la risposta. 
Alba sospiró -Nel suo letto, abbracciata a lui- le due amiche si guardarono preoccupate, mentre Alba annuí con la testa -Sí, é quello che pensate, per questo Pedro non deve sapere nulla. Mi promettete che starete zitte?- 
Le due annuirono portandosi una mano alla bocca, poi si guardarono e fecero un cenno di intesa prima di domandare all'unisono -Quindi... Com'é Facu?- 
Alba diede una sberla ad entrambe, mentre spalancava gli occhi -Ragazze! Parlo sul serio!- 
Lodovica e Candelaria scoppiarono a ridere -Beh, se questa cosa é successa é perché l'avete voluta voi, quindi tanto vale che ci racconti tutto- disse Candelaria dando una pacca sulla spalla dell'amica. Alba scosse la testa -Ragazze, non l'abbiamo voluto noi, eravamo ubriachi!- 
Lodovica mostró un'espressione preoccupata, mentre Candelaria sussurró un 'aahh' sommesso. Alba applaudí con le mani -Vedo che avete capito la gravitá della situazione!- esclamó prima di alzarsi. -Ora vado da Pedro, si stará preoccupando. Ci sentiamo dopo, va bene?- le due annuirono, guardandola perplesse. 
Alba stava giá camminando verso l'altro lato della strada quando si voltó l'ultima volta. 
-Tutto ció non deve uscire di quí, intesi?- 
 
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E dopo tanto, tanto, tanto, tantissimo tempo passato fuori da efp, causa mancanza di ispirazione, eccomi tornata! 
Credo che non ci sia tanto da aggiungere sulla ff, mi era venuta in mente qualche mese fa e ora mi sono decisa a continuarla, spero che possa piacervi. 
Fatemi sapere nelle recensioni.
Baci
  
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