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Autore: Crateide    20/09/2015    2 recensioni
Dialoghi fra me e le Ossessioni.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Piangere non serve a niente, lo sai.

Soprattutto se la colpa è solo tua.

 

Tu mi avevi detto che mi avresti aiutata.

Mi hai mentito!

 

Ah!

Non è la prima volta che lo faccio, bambina.

Volevo solo metterti alla prova.

 

So di essere forte, non ho bisogno di dimostrartelo.

 

Non lo sei, invece.

Sei una delusione, un continuo fallimento.

 

La colpa è solo tua!

Mi hai di nuovo sedotta con le tue false promesse...

 

Non provarci, ma petite!

La colpa è solo ed unicamente tua, te l’ho già detto. Sei tu quella debole.

Io ho provato ad esortarti, ma tu hai ceduto.

Davvero credevi di poter resistere?

Non dimostrerai mai nulla a te stessa!

 

Non devo dimostrare niente!

 

A no?

Sai che non puoi nascondermi i tuoi pensieri. Io so la verità!

Vuoi conoscerla? Vuoi che te la sbatta in faccia una volta per tutte? Ebbene, la verità è che ti senti una fallita, sai di esserlo.

Sei consapevole del fatto che non raggiungerai mai un obiettivo, nemmeno il più banale.

Vorresti riacquistare il controllo, ma non ci riuscirai. Invece di riprovare e riprovare, preferisci arrenderti.

Sei indolente!

 

È vero.

Mi dispiace.

 

Guardati.

Fai pena.

Non sei nemmeno capace di difenderti da te stessa!

Dispiacerti non ti aiuterà.

Continuerai a fallire, lo sai.

 

Perché mi cerchi? Perché mi chiami, mi stuzzichi?

Sai meglio di me che il mio aiuto è completamente inutile. Tu non sei all’altezza di ciò che desideri!

Invidi gli altri, i loro successi e addirittura il loro modo d’essere.

Senti la rabbia trafiggerti il fegato ogni volta che riescono dove tu fallisci, ogni volta che mi danno retta, mentre tu fai orecchie da mercante.

È inutile che scorri le foto di quelle ragazze o che t’arrabbi del loro Controllo. A te basta un nonnulla e – TAC! – sei lì a piangere, a deprimerti, a pensare “tanto cederò...”, senza avere nemmeno la forza di dirti “devo riprovarci” o “devo resistere”.

Come posso aiutarti se sei TU quella che non ascolta, che non vuole fare nulla?

A-ah!

Quanto ti brucia sentirtelo dire, eh? Non vuoi fare nulla.

Sai che è vero, lo dimostri ogni fottuto giorno!

 

Davvero, piccola stupida donnetta, cosa pretendi da me?

 

Non lo so.

Pensavo che questa volta mi avresti aiutato.

Mi ero illusa che non avresti fatto la stronza...

 

Io ti ho aiutata, ma tu mi hai ignorato!

Hai preferito cedere, hai preferito la via più semplice, nonostante sia quella che ti faccia sentire sporca come in passato.

Adesso, per favore, pagane le conseguenze e stai zitta.

 

Questa volta, mi querida, affonda da sola.

 

 

 

 

Note:

Mi sembra doveroso dare qualche spiegazione, ora.
Questa raccolta raccoglie – perdonate il gioco di parole – tutti quei discorsi e quei pensieri che da quasi 12 anni a questa parte mi picchiano dentro la testa.

Non m’importa del destino di questo lavoro: l’ho iniziato solo perché ho bisogno di scrivere ciò che mi passa per la testa e di tenere tutto insieme. Mettere a nudo questi pensieri mi aiuta, perché significa ammettere tante verità che non ho il coraggio di confidare a nessuno.
In fondo, in questo luogo fittizio sono solo una qualunque.

   
 
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