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Autore: missimissisipi    20/09/2015    4 recensioni
ON HIATUS
Anche con i capelli resi crespi dall'umidità, le guance arrossate per via del freddo e le labbra screpolate James non fa altro che trovarla splendida, la sua bocca improvvisamente a corto di parole e una mano che mantiene salda la presa con il suo braccio niveo.
“Devo saperlo, Lily” – spiega, tentando disperatamente di rendere la propria voce atona – “Stai tifando per me?”
L’istante successivo è riempito dallo sguardo lucido e chiaro di Lily che saetta nella direzione di quello nocciola, più temerario ed irrequieto, e vi rimane a crogiolarsi. È lei a rompere il contatto visivo con quelle lunghe ciglia che sbattono e si muovono ritmicamente con le labbra, appena schiuse e inumidite.
James tenta di metabolizzare la sua azione seguente, ma fallisce miseramente quando non percepisce più il contatto con il suo braccio e lei si sta incamminando nella direzione opposta.
In tutto quello, gli ha sorriso.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emmeline Vance, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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1. O-oh child

 

“Poppy, per la barba di Merlino, cosa è successo?”

Madama Chips volta lentamente il capo in direzione della voce alle sue spalle e lancia un’occhiata esasperata ad una Minerva McGranitt particolarmente spaventata.

“Li ho visti arrivare qui per ogni genere di lesione e ferita, ma mai avrei pensato di dover somministrare a questo ragazzo” – lo indica distrattamente con una mano – “Delle pozioni solo perché ha deciso di non intervenire in un duello”

Alla fronte corrugata di Minerva, lei esala uno sbuffo rivolto allo studente e controlla con una rapida occhiata la vittima della situazione.

“Non è esattamente quello che è successo…” esclama all’improvviso Remus John Lupin, di fianco al lettino, il tono di voce timido rispetto a quelli squillanti delle due donne in infermeria. Entrambe le donne rivolgono la propria attenzione al prefetto del settimo anno, i suoi occhi immobilizzati sul corpo di uno dei suoi migliori amici.

“Lupin, tu c’eri quando lo scontro è avvenuto?”

Il Grifondoro dagli occhi verdi si passa di riflesso una mano fra i capelli – a furia di trascorrere tempo con James ha ereditato delle sgradevoli, insistenti abitudini – per il nervosismo, annuisce ed inizia a parlare, la McGranitt che avanza di qualche passo verso lui ed il corpo inerme del Caposcuola frapposto fra loro.

“E’ stato subito dopo il banchetto, professoressa. James ed io ci stavamo avviando verso la torre di Grifondoro, con i nuovi del primo anno… Si è allontanato quando ha sentito una discussione scoppiare nelle vicinanze delle scale ed ha cercato di mettere tutti a tacere. Ma” inclina il capo e le sua labbra si stirano in un sorriso amaro, del tutto privo di ironia “C’erano di mezzo dei Serpeverde. La conversazione si è spostata su altri… argomenti, la tensione è aumentata e si è passato dall’usare parole all’impugnare bacchette. È stato colpito di spalle, professoressa. Se avesse potuto, si sarebbe difeso egregiamente”

Un alone di sorriso fa capolino sulle labbra della vicepreside. “Non lo metto in dubbio, Lupin. Con quale incantesimo è stato colpito Potter, allora?”

Poppy affianca Remus e scocca un’occhiata preoccupata al ragazzo steso, le palpebre calate e le labbra appena schiuse. “E’ questo il problema, signora vicepreside. Un non verbale sconosciuto. I danni provocati al corpo di Potter non sono riconducibili a semplici incantesimi utilizzati nei duelli da studenti inesperti. Un incantesimo potente, violento, usato da niente di meno che da un abile mago. Oserei qualificare questa fattura come… Oscura”

La McGranitt deglutisce e in quell’esatto frangente, gli sguardi dei presenti – meno che quello di James – si posano sulla figura alta e statuaria della professoressa, a corto di parole.

“D’accordo. Lupin, ho bisogno di sapere chi abbia lanciato l’incantesimo, dove siano Black e Minus e necessito che qualcuno porti in infermeria il professor Lumacorno. Adesso”

 

 

Il gattino dal mantello tigrato si arcua sotto il tocco premuroso di Lily, seduta sulla punta del proprio letto. Mentre manda giù una caramella tutti i gusti + 1, Mary protende il suo corpo nella direzione di Lily, sorridendo malandrina: “Scommetto cinque galeoni che Dorcas uscirà dal bagno pronta a spettegolare”

“Queste scommesse non valgono, sai?”

La mora sbuffa sonoramente ma le labbra non cambiano affatto posizione. “Questo perché il tuo ruolo all’interno di Hogwarts si è chiaramente aggravato? Voglio dire, non basta averti avuta per due anni come prefetto, sempre all’erta nonostante non volessi togliere punti alla tua stessa casa, ma adesso che sei Capo Scuola dovremmo sul serio preoccuparci? Preferirei una risposta concisa e rapida, così da nascondere all’istante la mia scorta di Whiskey Incendiario”

“Cosa? No, io” – Lily inclina il capo e boccheggia, improvvisamente a corto di parole – “Hai davvero una scorta di Whiskey Incendiario?”

“Dipende” – risponde l’altra falsamente all’erta – “Hai intenzione di confiscarmela?”

A quel punto la rossa stringe le labbra ed alza i sopraccigli, per poi focalizzarsi su Tardis che si gode a pieno le coccole. “Hai intenzione di condividerla?” sussurra ed, una volta pronunciate quelle parole, Mary scoppia a ridere così forte che distraggono Emmeline; si volta verso le sue compagne di stanza e dalle labbra le scappa una breve, innocua risata ma rotea comunque gli occhi al cielo e ritorna a disfare i suoi bagagli.

“Ho intenzione di rifornirla” replica una volta ripreso fiato, il tono divertito.

Precedute da un sospiro pesante, le successive parole di Lily suonano come un campanello d’allarme per Mary MacDonald, gli occhi stanchi ma appagati – Hogwarts è casa, dopotutto - posati sul corpo preoccupato di una delle sue più care amiche: “Penso proprio che quest’anno ne faremo largo uso…”

“Lily Evans, stai davvero proponendo di trasgredire le regole?”

La più grande fra le due sorride, apprezzando il tentativo di sdrammatizzare, ma la caducità dell’attimo è tale che subito dopo lo sguardo di Lily si è già oscurato.

“Quest’anno è importante, sai? Non credo che qualcuno di noi se ne sia accorto prima di adesso” dice, e nel farlo si accomodano entrambe meglio sui propri letti, dimenticandosi completamente di Emmeline e Dorcas. Il vociare proveniente dalla sala comune, di sotto, si fa rapidamente più nitido e marcato, come per enfatizzare al meglio la paura nella voce e parole di Lily. “Non si tratta solo dei M.A.G.O., né dell’essere un caposcuola, né tantomeno della stupida lotta che sta divampando là fuori”

“Lily…”

“E’ tutto. È il nostro ultimo anno, è capire come cavarsela nella vita, senza Hogwarts, senza professori, senza di voi”

Mary la guarda agitare le mani e fermarle con il terminare della sua frase: Lily ha la faticosa tendenza a esternare gesticolando l’ansia e in generale qualsiasi cosa che la turbi. È dura gestirla in questi casi perché già di per sé lei è un libro aperto: è empatica, trasmette con più facilità di quanto non immagini la ragione per cui non è tranquilla e osservarla gestire il suo problema diviene estenuante.

“Lo sto facendo daccapo, vero?” accompagna queste parole con un sorriso che non arriva fino agli occhi e allora si zittisce, come se fosse Mary ad essere rimasta ferita dalle proprie parole e non lei stessa, colei che le ha pronunciate.

“Se non la smettete subito, vi giuro solennemente che assisterete alla morte di Tardis causata dal tuo Whiskey Incendiario sotto il letto!”

Lily sgrana gli occhi e torna a coccolare con più insistenza il proprio gatto, May sprofonda sul suo letto, completamente, e Dorcas esce dal bagno con un’espressione tale da non far nemmeno sussurrare a May “te l’avevo detto”.

Realizzazione della serata: Emmeline non ha ancora un buon rapporto con i gatti, Lily potrebbe o non potrebbe vivere un anno intero al confine fra la sobrietà o l’ubriachezza e Mary finisce per il detestare il primo di una serie di battibecchi con le sue compagne di stanza.

(Non lo ammetterà mai a nessuno, ma le vuole bene—e un pochino è terrorizzata dal fatto che un giorno non ci saranno più Emma a gridarle contro per i suoi ritardi, Dorcas a lamentarsi per i suoi splendidi vestiti e Lily a rapirle il gufo color cioccolato)

Dorcas si passa una ciocca scura di capelli dietro l’orecchio e apre bocca ma viene prontamente interrotta dall’arrivo, in stanza, di una trafelata Tara Watkins.

“Lily, è urgente—devi andare in infermeria, subito

Tardis miagola appena quando non percepisce più il tocco dolce della sua padrona, ora in piedi di fronte alla loro compagna di stanza.

“Cosa succede?”

“Si tratta di James”

 

 

“Signorina Evans, è sicura di poter preparare questa pozione in così poco tempo?”

Horace rivolge un’occhiata inquieta alla sua miglior studentessa e, quando quella annuisce, quella reazione al contempo salvifica e rassicurante gli permette di ridere appena e poggiarsi con tranquillità le mani sui fianchi.

Mentre Lily dà una rapida occhiata alla pergamena dove vi sono scritte accuratamente le istruzioni da seguire, l’infermeria diventa in pochi attimi un luogo rumoroso e non può che puntare metaforicamente il dito contro Sirius Black: “Mi fa male tutto, Poppy” biascica infatti, gli occhi ridotti a due fessure e un livido violaceo che gli colora il viso.

Mugola e stringe il viso in un’espressione di puro dolore, prima che Madama Chips gli si avvicini e lo rimproveri con tono comunque troppo preoccupato per sortire un qualche effetto sul maggiore dei Black.

“Se lei non avesse sfidato suo fratello…” il tono di voce è basso e Lily non può far a meno di pensare che quelle parole siano rivolte più a Poppy che al maggiore dei Black. Scuote il capo, osservando una fiala di pozione anti-dolorifica vuota, “Tuttopieno di lividi. E sangue. È una maledizione di famiglia, duh?”

Per mezzo secondo lo sguardo grigio e opaco di Sirius incontra quello chiaro di Lily e la caposcuola si decide a darsi una mossa.

“Professore, avrò bisogno di Lupin. Può darmi una mano in modo da finire prima”

“Certamente”

Sirius sputa una goccia di sangue e alza il mento, ignorando bellamente suo fratello dall’altro lato della stanza.

Remus si alza ed il maglione scuro che gli cade largo sul busto mette in evidenza il colorito pallido dato dalla troppa tensione del primo giorno. Senza che se ne renda conto, si mette al passo di Lily e muove una mano fra la massa disordinata di capelli – se James tornerà in infermeria, sarà per la sua terribile, malsana influenza – ottenendo dalla sua coetanea un’occhiata silenziosa, a metà fra il curioso e l’attento a captare ogni suo singolo dettaglio.

Quando sono a poca distanza dalla classe di Pozioni, lui decide di non dar peso allo sguardo insistente di Lily su di lui e sospira rumorosamente, gli occhi improvvisamente stanchi.

“Cosa è successo?” il tono di voce è basso, roco e facilmente scambiabile per preoccupato – non che lei non lo sia, comunque: si tratta dell’incolumità di alcuni suoi coetanei con cui è praticamente cresciuta e, in fondo, non ha davvero forza per non prendersela con i Serpeverde. Remus segue con gli occhi chiari ogni suo movimento, dal legarsi i capelli in un’alta coda di cavallo alla mimica del suo viso, effettivamente turbato.

“Regulus Black è successo”, sputa allora, stanco di dover avercela con tutti. “Stavamo accompagnando i Grifondoro del primo anno e abbiamo sentito una discussione sulle questioni di… sangue” A quella parola, Lily si irrigidisce per qualche breve attimo e inizia a prendere una serie di ingredienti, poggiandoli silenziosamente sul primo tavolo di lavoro libero. “James ha tentato di intervenire ma è stato attaccato—e alle spalle, per giunta. Non sappiamo quale sia stato l’incantesimo, ma lui sta male. E Regulus è il responsabile. Puoi immaginare perché Sirius sia in infermeria…”

È la cosa più stupida che possa fare, ma Lily sorride appena, gli angoli delle labbra che si curvano orgogliosi. “Non lo biasimo”

La punta della lingua di Remus inumidisce le labbra mentre lui pensa che la serie di eventi che hanno accompagnato il loro ultimo primo giorno ad Hogwarts potrebbe persino avere un risvolto positivo: il loro sesto anno è un qualcosa che tutti loro – i malandrini, Lily, le sue amiche, tutti i Grifondoro, Piton - vorrebbero dimenticare ma il solo fatto che Lily sia lì, che Lily abbia sorriso gli fa pensare che potrebbero partire con un piede diverso, quest’anno. Niente litigi, niente momenti di tensione, nessuno che si ignora ferendo silenziosamente l’altro.

“Tu come stai?”

Remus alza lo sguardo dal foglio di passaggi e incontra quello più scuro e smeraldino di Lily, alla ricerca di una sincera risposta. Il loro legame è sempre stato così, genuino e sincero ma non è mai stato quel genere di amicizia che lui avrebbe voluto con Lily. È come se, paradossalmente, entrambi sapessero del potenziale che la loro amicizia possiede, ma i fin troppi ostacoli sino al raggiungimento dell’obiettivo portano entrambi a limitarsi a godere della sola superficie di quel rapporto.

Il licantropo abbozza un sorriso, perché, davvero, non ricorda che qualcuno gli abbia posto quella domanda. È Lily, in fin dei conti. “Vivo e vegeto”, risponde, facendola sorridere e porgendole una bottiglia con succo di Hurklump.

 

“Mi fa male tutto, cazzo”

“Non imprecare, dannazione”

“Da che pulpito”

“Siamo nell’infermeria, d’accordo? Con Madama Chips a controllarvi ogni due minuti, altri feriti e visitatori che potrebbero non gradire il tuo tono”

“Sono io il ferito” ribatte la voce, flebile “James è incosciente. Dell’altro coglione non me ne frega proprio un cazzo

“Sta’ zitto Padfoot, d’accordo?”

Peter scuote il capo.

“Lily è andata via?”

“Stavi dormendo, Pete. Ha lasciato l’ultima fiala di pozione ed è tornata nel dormitorio”

“Remus, sta’ zitto anche tu. Voglio dormire”

Lupin stringe le labbra, per poi passarsi una mano fra i capelli – maledettissimo James Potter – e mandarlo a quel paese senza giri di parole, con un tono basso.

La risata di Sirius è simile ad un latrato, rauca, quasi strozzata ma rumorosa abbastanza da far sollevare, con lentezza estenuante, le palpebre al caposcuola.

“Cazzo”

James inizia a tossire, ma smette l’instante in cui riesce a posizionarsi meglio sul letto, le labbra poi strette in una smorfia dolorosa e gli occhi simili a fessure.

Il dolore nel corpo di James è attutito, ma comunque diffuso e capace di propagarsi sino negli angoli più remoti del suo organismo. È seduto quando vuole mettersi gli occhiali, capire cosa sia successo, far smettere di ridere Sirius e non sentire la voce di Madama Chips. Magari anche in questo ordine.

“Cosa…”

“Oh no, signor Potter. Lei ora sta fermo, zitto e beve un altro sorso di questa fiala. Adesso”

“Grazie, Madama Chips”

Lei sorride a Peter e si allontana, tacitamente chiedendo loro di fare attenzione al loro amico. Sia Remus che Pete sospirano, il primo poi allunga un po’ le gambe sul letto di Sirius e incrocia le braccia mentre l’altro poggia una pila di abiti nuovi sul letto di James. Nel farlo, un foglio vola via per terra, ma Peter Minus è rapido ad afferrarlo e lo scruta, le sopracciglia corrugate.

 

A NESSUN MALANDRINO È CONSENTITO FARE QUESTE COSE PER NESSUNA RAGIONE AL MONDO

 (Lista in perenne aggiornamento, redatta dal sottoscritto, Remus John Lupin, con consenso unanime da parte dei restanti tre malandrini: Sirius Orion Black, Peter Todd Minus, James Charles Potter)

1. Non è consentito considerare Merlino, Morgana, qualsiasi re dei Troll, Imperatore babbano o Abeforth Silente loro tutore legale sul loro permesso per Hogsmeade

2. Non è consentito usare il bagno dei prefetti per attività diverse da ciò che si fa abitualmente in un bagno

3. Mai incantare le armature per far sì che cantino Mamma Mia quando il professor Lumacorno cammina davanti a loro

4. Anche se al professor Lumacorno non dispiace

5. Non ha il permesso di avviare una campagna politica per cui James Potter sostituisca il professor Silente come Preside

6. Non è consentito trasfigurare gli altri studenti in qualsiasi rettili

7. Non deve mai sfidare la professoressa McGranitt in un duello all'alba (Piccolo appunto: Lei vincerà)

8. Non ha il permesso per dare inizio ad una repubblica

9. Non è consentito giocare a strip poker, strip scacchi, strip Spara Schiocco, strip Gobbiglie nella sala comune di Grifondoro

(Aggiornata il 30 maggio 1977)

 

“Cos’è?”

“Per la barba di Merlino” – Remus si sta trattenendo dallo scoppiare a ridere e spingere, dunque,

James ad aprire gli occhi per la curiosità – “L’abbiamo ancora?”

Peter sorride al viso di Remus sporto nella sua direzione, Sirius si mette scompostamente a sedere e inizia a chiedere: “Cos’è, Moony?”

Quando Codaliscia gira il foglio nella direzione del maggiore fra i Black, quest’ultimo si esibisce nella miglior risata dolorante e dolorosa che Hogwarts abbia mai visto.

“In onore di questa mattina, in treno…” inizia allora, la voce sempre rauca “Prongs, che ne dici di aggiornare questa cosuccia? Propongo un numero dieci esilarante: non è consentito mettere in imbarazzo James di fronte a Lily più di quanto lui e/o lei non lo facciano già

James schiude le palpebre ma viene rapidamente colpito da Peter e, in men che non si dica, le ha già serrate fermamente. Ma, “Fottiti, va bene?” riesce comunque a sibilargli contro.

Sirius scoppia a ridere e si stende meglio sul proprio letto, le braccia quasi dietro il capo. “In realtà dovresti avercela più con Remus, in fondo è lui che ha aggiornato Lily riguardo la tua… condizione, lasciandoti per quasi un mese a brancolare nel vuoto sperando di non dover lavorare con un’idiota per un anno intero”

Moony si passa una mano fra i capelli, visibilmente a disagio e fa per proferire parola, ma lo stesso James lo mette a tacere con una smorfia delle labbra. “Non è che—non è che io ce l’abbia con lui, d’accordo? È solo che sarebbe stato corteseavvisarmi prima dell’incontro in treno. Già alcuni dei prefetti mi odiano perché non sono mai stato uno di loro ed ora sono Caposcuola, poi perché per anni hanno dovuto toglierci punti mentre adesso sono il loro superiore e” – le sue guance sonoappena rosa e sotto sotto ringrazia i suoi amici perché non glielo stanno facendo notare – “Sono stato zitto per gran parte dell’incontro. Evans ha avuto tempo per metabolizzare mentre io—” abbassa la voce nel caso torni Madama Chips, comunque occupando quell’arco di tempo trattenendosi dal far notare una serie di dettagli che l’hanno reso svenevole. James vorrebbe esplodere. Riprende fiato, poco dopo. “Mi hai visto, Remus? Ero patetico”

Lui nasconde la piega felice delle labbra con una mano, abbassando lo sguardo per poi ripiegare le braccia. Gli diverte essere a conoscenza del quadro generale delle vicende, gli diverte pensare a come la situazione stia cambiando.

“Che sfigato” replica allora Sirius, ghignando.

“Vaffanculo, Padfoot”


bonsoir!!! ho tante cose da dire e poco tempo, quindi spero di non dimenticare nulla hahah

innanzitutto scusate il ritardo ma come ho detto a tutte le persone che hanno recensito (grazie mille btw!!:-) ) il capitolo che avevo scritto non mi soddisfava e ho deciso di cancellarlo ed iniziare daccapo, e questo ha rallentato la stesura. stavo poi mettendo a punto altri dettagli della storia, ho avuto dei dubbi riguardo al prologo - mi son chiesta se non avessi sbagliato a non iniziare a raccontare la storia dal sesto anno, già tutto "stabilito" nei dettagli - poi c'è stata la scuola (voi non avete idea di quanti compiti io già abbia. dannato classico)  e volevo essere sicura che il capitolo fosse all'altezza delle mie e vostre aspettative, equilibrato fra serietà - come avete letto, c'è il grande problema che è la guerra magica - e sobrietà, vale a dire che voglio che la storia sia seria e non superficiale ma non voglio che sia incentrata completamente sul conflitto o solo sui rapporti fra i personaggi. per questo, grazie a questa alternanza fra serio/easy going, ho scritto questo primo capitolo che prende il nome da una canzone meravigliosa, degli anni 60 o 70 (ora non ricordo) sempre presente nella soundtrack dei guardiani della galassia.

molte cose verranno spiegate più in avanti, è abbastanza vago, lo so :) e comunque ho voluto saltare il solito primo giorno o primo incontro fra prefetti e caposcuola che c'è in tante fanfiction, tenendo comunque conto che ho invertito i soliti ruoli!! vale a dire che è Lily a sapere per prima con chi lavorerà, mentre James è rimasto all'oscuro per tutta l'estate ahahaha

tutti i personaggi citati avranno una grande importanza, specialmente le ""coinquiline"" di Lily: ognuna di loro è ben lontana dall'essere una Mary Sue e hanno tutte caratteri diversi ma complementari :) mi sono divertita molto a delinearle, e tenete conto che di Tara si sa poco (lei è una delle mie grandi sorprese ahhahahah ho tantissimo in serbo per lei, perciò non partite prevenuti se non sopportate i personaggi originali :) ) e che Marlene non è nemmeno - fino ad ora - citata!

i loro prestavolto, come le immagino vale a dire, ve li fornirò nel capitolo successivo!

spero di non avervi annoiata e che questo capitolo vi sia piaciuto! se sì, non fatevi problemi a scrivermi anche poche righe su cosa ne pensate, perchè sono curiosa, o se avete consigli da dispensarmi su come migliorare! sareste gentilissime:-)

un bacio e a presto, 

fede/missi

ps. vi lascio con le altre mie jily, basta cliccare sui banner e titoli per aprirle!

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How James (and Lily) stole the Christmas

This is not a love story (but it is a story about love)

  
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