1. O-oh child
“Poppy,
per la barba di Merlino, cosa è successo?”
Madama Chips
volta lentamente il capo in direzione della voce alle sue spalle e
lancia un’occhiata esasperata ad una Minerva McGranitt
particolarmente spaventata.
“Li
ho visti arrivare qui per ogni genere di lesione e ferita, ma mai avrei
pensato di dover somministrare a questo ragazzo” –
lo indica distrattamente con una mano – “Delle
pozioni solo perché ha deciso di non intervenire in un
duello”
Alla fronte
corrugata di Minerva, lei esala uno sbuffo rivolto allo studente e
controlla con una rapida occhiata la vittima della situazione.
“Non
è esattamente quello che è
successo…” esclama all’improvviso Remus
John Lupin, di fianco al lettino, il tono di voce timido rispetto a
quelli squillanti delle due donne in infermeria. Entrambe le donne
rivolgono la propria attenzione al prefetto del settimo anno, i suoi
occhi immobilizzati sul corpo di uno dei suoi migliori amici.
“Lupin,
tu c’eri quando lo scontro è avvenuto?”
Il
Grifondoro dagli occhi verdi si passa di riflesso una mano fra i
capelli – a furia di trascorrere tempo con James ha ereditato
delle sgradevoli, insistenti abitudini – per il nervosismo,
annuisce ed inizia a parlare, la McGranitt che avanza di qualche passo
verso lui ed il corpo inerme del Caposcuola frapposto fra loro.
“E’
stato subito dopo il banchetto, professoressa. James ed io ci stavamo
avviando verso la torre di Grifondoro, con i nuovi del primo
anno… Si è allontanato quando ha sentito una
discussione scoppiare nelle vicinanze delle scale ed ha cercato di
mettere tutti a tacere. Ma” inclina il capo e le sua labbra
si stirano in un sorriso amaro, del tutto privo di ironia
“C’erano di mezzo dei Serpeverde. La conversazione
si è spostata su altri… argomenti,
la tensione è aumentata e si è passato
dall’usare parole all’impugnare bacchette.
È stato colpito di spalle, professoressa. Se avesse potuto,
si sarebbe difeso egregiamente”
Un alone di
sorriso fa capolino sulle labbra della vicepreside. “Non lo
metto in dubbio, Lupin. Con quale incantesimo è stato
colpito Potter, allora?”
Poppy
affianca Remus e scocca un’occhiata preoccupata al ragazzo
steso, le palpebre calate e le labbra appena schiuse.
“E’ questo il problema, signora vicepreside. Un non
verbale sconosciuto. I danni provocati al corpo di Potter non sono
riconducibili a semplici incantesimi utilizzati nei duelli da studenti
inesperti. Un incantesimo potente, violento, usato da niente di meno
che da un abile mago. Oserei qualificare questa fattura
come… Oscura”
La McGranitt
deglutisce e in quell’esatto frangente, gli sguardi dei
presenti – meno che quello di James – si posano
sulla figura alta e statuaria della professoressa, a corto di parole.
“D’accordo.
Lupin, ho bisogno di sapere chi abbia lanciato l’incantesimo,
dove siano Black e Minus e necessito che qualcuno porti in infermeria
il professor Lumacorno. Adesso”
Il gattino
dal mantello tigrato si arcua sotto il tocco premuroso di Lily, seduta
sulla punta del proprio letto. Mentre manda giù una
caramella tutti i gusti + 1, Mary protende il suo corpo nella direzione
di Lily, sorridendo malandrina: “Scommetto cinque galeoni che
Dorcas uscirà dal bagno pronta a spettegolare”
“Queste
scommesse non valgono, sai?”
La mora
sbuffa sonoramente ma le labbra non cambiano affatto posizione.
“Questo perché il tuo ruolo all’interno
di Hogwarts si è chiaramente aggravato? Voglio dire, non
basta averti avuta per due anni come prefetto, sempre
all’erta nonostante non volessi togliere punti alla tua
stessa casa, ma adesso che sei Capo Scuola dovremmo sul serio
preoccuparci? Preferirei una risposta concisa e rapida, così
da nascondere all’istante la mia scorta di Whiskey
Incendiario”
“Cosa? No,
io” – Lily inclina il capo e boccheggia,
improvvisamente a corto di parole – “Hai davvero
una scorta di Whiskey Incendiario?”
“Dipende”
– risponde l’altra falsamente all’erta
– “Hai intenzione di confiscarmela?”
A quel punto
la rossa stringe le labbra ed alza i sopraccigli, per poi focalizzarsi
su Tardis che si gode a pieno le coccole. “Hai intenzione di
condividerla?” sussurra ed, una volta pronunciate quelle
parole, Mary scoppia a ridere così forte che distraggono
Emmeline; si volta verso le sue compagne di stanza e dalle labbra le
scappa una breve, innocua risata ma rotea comunque gli occhi al cielo e
ritorna a disfare i suoi bagagli.
“Ho
intenzione di rifornirla”
replica una volta ripreso fiato, il tono divertito.
Precedute da
un sospiro pesante, le successive parole di Lily suonano come un
campanello d’allarme per Mary MacDonald, gli occhi stanchi ma
appagati – Hogwarts è casa, dopotutto - posati sul
corpo preoccupato di una delle sue più care amiche:
“Penso proprio che quest’anno ne faremo largo
uso…”
“Lily
Evans, stai davvero proponendo di trasgredire le regole?”
La
più grande fra le due sorride, apprezzando il tentativo di
sdrammatizzare, ma la caducità dell’attimo
è tale che subito dopo lo sguardo di Lily si è
già oscurato.
“Quest’anno
è importante, sai? Non credo che qualcuno di noi se ne sia
accorto prima di adesso” dice, e nel farlo si accomodano
entrambe meglio sui propri letti, dimenticandosi completamente di
Emmeline e Dorcas. Il vociare proveniente dalla sala comune, di sotto,
si fa rapidamente più nitido e marcato, come per enfatizzare
al meglio la paura nella voce e parole di Lily. “Non si
tratta solo dei M.A.G.O., né dell’essere un
caposcuola, né tantomeno della stupida lotta che sta
divampando là fuori”
“Lily…”
“E’ tutto. È
il nostro ultimo anno, è capire come cavarsela nella vita,
senza Hogwarts, senza professori, senza di voi”
Mary la
guarda agitare le mani e fermarle con il terminare della sua frase:
Lily ha la faticosa tendenza
a esternare gesticolando l’ansia e in generale qualsiasi cosa
che la turbi. È dura gestirla in
questi casi perché già di per sé lei
è un libro aperto: è empatica, trasmette con
più facilità di quanto non immagini la ragione
per cui non è tranquilla e osservarla gestire il suo
problema diviene estenuante.
“Lo
sto facendo daccapo, vero?” accompagna queste parole con un
sorriso che non arriva fino agli occhi e allora si zittisce, come se
fosse Mary ad essere rimasta ferita dalle proprie parole e non lei
stessa, colei che le ha pronunciate.
“Se
non la smettete subito,
vi giuro solennemente che assisterete alla morte di Tardis causata dal tuo Whiskey
Incendiario sotto il letto!”
Lily sgrana
gli occhi e torna a coccolare con più insistenza il proprio
gatto, May sprofonda sul suo letto, completamente, e Dorcas esce dal
bagno con un’espressione tale da non far nemmeno sussurrare a
May “te l’avevo detto”.
Realizzazione
della serata: Emmeline non ha ancora un buon rapporto con i gatti, Lily
potrebbe o non potrebbe vivere un anno intero al confine fra la
sobrietà o l’ubriachezza e Mary finisce per il
detestare il primo di una serie di battibecchi con le sue compagne di
stanza.
(Non lo
ammetterà mai a nessuno, ma le vuole bene—e
un pochino è terrorizzata dal fatto che un giorno non ci
saranno più Emma a gridarle contro per i suoi ritardi,
Dorcas a lamentarsi per i
suoi splendidi vestiti e Lily a rapirle il gufo color cioccolato)
Dorcas si
passa una ciocca scura di capelli dietro l’orecchio e apre
bocca ma viene prontamente interrotta dall’arrivo, in stanza,
di una trafelata Tara Watkins.
“Lily,
è urgente—devi andare in infermeria, subito”
Tardis
miagola appena quando non percepisce più il tocco dolce
della sua padrona, ora in piedi di fronte alla loro compagna di stanza.
“Cosa
succede?”
“Si
tratta di James”
“Signorina
Evans, è sicura di poter preparare questa pozione in così poco
tempo?”
Horace
rivolge un’occhiata inquieta alla sua miglior studentessa e,
quando quella annuisce, quella reazione al contempo salvifica e
rassicurante gli permette di ridere appena e poggiarsi con
tranquillità le mani sui fianchi.
Mentre Lily
dà una rapida occhiata alla pergamena dove vi sono scritte
accuratamente le istruzioni da seguire, l’infermeria diventa
in pochi attimi un luogo rumoroso e non può che puntare
metaforicamente il dito contro Sirius Black: “Mi fa male
tutto, Poppy” biascica infatti, gli occhi ridotti a due
fessure e un livido violaceo che gli colora il viso.
Mugola e
stringe il viso in un’espressione di puro dolore, prima che
Madama Chips gli si avvicini e lo rimproveri con tono comunque troppo
preoccupato per sortire un qualche effetto sul maggiore dei Black.
“Se
lei non avesse sfidato suo fratello…” il tono di
voce è basso e Lily non può far a meno di pensare
che quelle parole siano rivolte più a Poppy che al maggiore
dei Black. Scuote il capo, osservando una fiala di pozione
anti-dolorifica vuota, “Tuttopieno di
lividi. E sangue. È una maledizione di famiglia,
duh?”
Per mezzo
secondo lo sguardo grigio e opaco di Sirius incontra quello chiaro di
Lily e la caposcuola si decide a darsi una mossa.
“Professore,
avrò bisogno di Lupin. Può darmi una mano in modo
da finire prima”
“Certamente”
Sirius sputa
una goccia di sangue e alza il mento, ignorando bellamente suo fratello
dall’altro lato della stanza.
Remus si
alza ed il maglione scuro che gli cade largo sul busto mette in
evidenza il colorito pallido dato dalla troppa tensione del primo
giorno. Senza che se ne renda conto, si mette al passo di Lily e muove
una mano fra la massa disordinata di capelli – se James
tornerà in infermeria, sarà per la sua terribile,
malsana influenza – ottenendo dalla sua coetanea
un’occhiata silenziosa, a metà fra il curioso e
l’attento a captare ogni suo singolo dettaglio.
Quando sono
a poca distanza dalla classe di Pozioni, lui decide di non dar peso
allo sguardo insistente di Lily su di lui e sospira rumorosamente, gli
occhi improvvisamente stanchi.
“Cosa
è successo?” il tono di voce è basso,
roco e facilmente scambiabile per preoccupato – non che lei
non lo sia, comunque: si tratta dell’incolumità di
alcuni suoi coetanei con cui è praticamente cresciuta e, in
fondo, non ha davvero forza per non prendersela
con i Serpeverde. Remus segue con gli occhi chiari ogni suo movimento,
dal legarsi i capelli in un’alta coda di cavallo alla mimica
del suo viso, effettivamente turbato.
“Regulus
Black è successo”, sputa allora, stanco di dover
avercela con tutti. “Stavamo accompagnando i Grifondoro del
primo anno e abbiamo sentito una discussione sulle questioni
di… sangue”
A quella parola, Lily si irrigidisce per qualche breve attimo e inizia
a prendere una serie di ingredienti, poggiandoli silenziosamente sul
primo tavolo di lavoro libero. “James ha tentato di
intervenire ma è stato attaccato—e alle spalle, per
giunta. Non sappiamo quale sia stato l’incantesimo, ma lui sta male.
E Regulus è il responsabile. Puoi immaginare
perché Sirius sia in infermeria…”
È
la cosa più stupida che possa fare, ma Lily sorride appena,
gli angoli delle labbra che si curvano orgogliosi. “Non lo
biasimo”
La punta
della lingua di Remus inumidisce le labbra mentre lui pensa che la
serie di eventi che hanno accompagnato il loro ultimo primo giorno ad
Hogwarts potrebbe persino avere
un risvolto positivo: il loro sesto anno è un qualcosa che
tutti loro – i malandrini, Lily, le sue amiche, tutti i
Grifondoro, Piton - vorrebbero dimenticare ma il solo fatto che Lily
sia lì, che Lily abbia sorriso gli fa pensare che potrebbero
partire con un piede diverso, quest’anno. Niente litigi,
niente momenti di tensione, nessuno che si ignora ferendo
silenziosamente l’altro.
“Tu
come stai?”
Remus alza
lo sguardo dal foglio di passaggi e incontra quello più
scuro e smeraldino di Lily, alla ricerca di una sincera risposta. Il
loro legame è sempre stato così, genuino e
sincero ma non è mai stato quel genere di amicizia che lui
avrebbe voluto con Lily. È come se, paradossalmente,
entrambi sapessero del potenziale che la loro amicizia possiede, ma i
fin troppi ostacoli sino al raggiungimento dell’obiettivo
portano entrambi a limitarsi a godere della sola superficie di quel
rapporto.
Il
licantropo abbozza un sorriso, perché, davvero, non ricorda
che qualcuno gli abbia posto quella domanda. È Lily, in fin
dei conti. “Vivo e vegeto”, risponde, facendola
sorridere e porgendole una bottiglia con succo di Hurklump.
“Mi
fa male tutto, cazzo”
“Non
imprecare, dannazione”
“Da
che pulpito”
“Siamo
nell’infermeria, d’accordo? Con Madama Chips a
controllarvi ogni due minuti, altri feriti e visitatori che potrebbero
non gradire il tuo tono”
“Sono io il
ferito” ribatte la voce, flebile “James
è incosciente. Dell’altro coglione non me
ne frega proprio un cazzo”
“Sta’
zitto Padfoot, d’accordo?”
Peter scuote
il capo.
“Lily
è andata via?”
“Stavi
dormendo, Pete. Ha lasciato l’ultima fiala di pozione ed
è tornata nel dormitorio”
“Remus,
sta’ zitto anche tu. Voglio dormire”
Lupin
stringe le labbra, per poi passarsi una mano fra i capelli –
maledettissimo James Potter – e mandarlo a quel paese senza
giri di parole, con un tono basso.
La risata di
Sirius è simile ad un latrato, rauca, quasi strozzata ma
rumorosa abbastanza da far sollevare, con lentezza estenuante, le
palpebre al caposcuola.
“Cazzo”
James inizia
a tossire, ma smette l’instante in cui riesce a posizionarsi
meglio sul letto, le labbra poi strette in una smorfia dolorosa e gli
occhi simili a fessure.
Il dolore
nel corpo di James è attutito, ma comunque diffuso e capace
di propagarsi sino negli angoli più remoti del suo
organismo. È seduto quando vuole mettersi gli occhiali,
capire cosa sia successo, far smettere di ridere Sirius e non sentire
la voce di Madama Chips. Magari anche in questo ordine.
“Cosa…”
“Oh
no, signor Potter. Lei ora sta fermo, zitto e beve un altro sorso di
questa fiala. Adesso”
“Grazie,
Madama Chips”
Lei sorride
a Peter e si allontana, tacitamente chiedendo loro di fare attenzione
al loro amico. Sia Remus che Pete sospirano, il primo poi allunga un
po’ le gambe sul letto di Sirius e incrocia le braccia mentre
l’altro poggia una pila di abiti nuovi sul letto di James.
Nel farlo, un foglio vola via per terra, ma Peter Minus è
rapido ad afferrarlo e lo scruta, le sopracciglia corrugate.
A
NESSUN MALANDRINO È CONSENTITO FARE QUESTE COSE PER NESSUNA
RAGIONE AL MONDO
(Lista
in perenne aggiornamento, redatta dal sottoscritto, Remus John Lupin,
con consenso unanime da parte dei restanti tre malandrini: Sirius Orion
Black, Peter Todd Minus, James Charles Potter)
1.
Non è consentito considerare Merlino, Morgana, qualsiasi re
dei Troll, Imperatore babbano o Abeforth Silente loro tutore legale sul
loro permesso per Hogsmeade
2.
Non è consentito usare il bagno dei prefetti per
attività diverse da ciò che si fa abitualmente in
un bagno
3.
Mai incantare le armature per far sì che cantino Mamma
Mia quando
il professor Lumacorno cammina davanti a loro
4.
Anche se al professor Lumacorno non dispiace
5.
Non ha il permesso di avviare una campagna politica per cui James
Potter sostituisca il professor Silente come Preside
6.
Non è consentito trasfigurare gli altri studenti in
qualsiasi rettili
7.
Non deve mai sfidare la professoressa McGranitt in un duello all'alba
(Piccolo appunto: Lei vincerà)
8.
Non ha il permesso per dare inizio ad una repubblica
9.
Non è consentito giocare a strip poker, strip scacchi, strip
Spara Schiocco, strip Gobbiglie nella sala comune di Grifondoro
(Aggiornata
il 30 maggio 1977)
“Cos’è?”
“Per
la barba di Merlino” – Remus si sta trattenendo
dallo scoppiare a ridere e spingere, dunque,
James ad
aprire gli occhi per la curiosità –
“L’abbiamo ancora?”
Peter
sorride al viso di Remus sporto nella sua direzione, Sirius si mette
scompostamente a sedere e inizia a chiedere:
“Cos’è, Moony?”
Quando
Codaliscia gira il foglio nella direzione del maggiore fra i Black,
quest’ultimo si esibisce nella miglior risata dolorante e
dolorosa che Hogwarts abbia mai visto.
“In
onore di questa mattina, in treno…” inizia allora,
la voce sempre rauca “Prongs, che ne dici di aggiornare
questa cosuccia? Propongo un numero dieci esilarante: non
è consentito mettere in imbarazzo James di fronte a Lily
più di quanto lui e/o lei non lo facciano già”
James
schiude le palpebre ma viene rapidamente colpito da Peter e, in men che
non si dica, le ha già serrate fermamente. Ma,
“Fottiti, va bene?” riesce comunque a sibilargli
contro.
Sirius
scoppia a ridere e si stende meglio sul proprio letto, le braccia quasi
dietro il capo. “In realtà dovresti avercela
più con Remus, in fondo è lui che ha aggiornato
Lily riguardo la tua… condizione, lasciandoti
per quasi un mese a brancolare nel vuoto sperando di non dover lavorare
con un’idiota per un anno intero”
Moony si
passa una mano fra i capelli, visibilmente a disagio e fa per proferire
parola, ma lo stesso James lo mette a tacere con una smorfia delle
labbra. “Non è che—non è che
io ce l’abbia con lui, d’accordo? È solo
che sarebbe stato corteseavvisarmi
prima dell’incontro in treno. Già alcuni dei
prefetti mi odiano perché non sono mai stato uno di loro ed
ora sono Caposcuola, poi perché per anni hanno dovuto toglierci punti
mentre adesso sono il loro superiore e” – le sue
guance sonoappena rosa e
sotto sotto ringrazia i suoi amici perché non glielo stanno
facendo notare – “Sono stato zitto per gran parte
dell’incontro. Evans ha avuto tempo per metabolizzare mentre io—”
abbassa la voce nel caso torni Madama Chips, comunque occupando
quell’arco di tempo trattenendosi dal far notare una serie di
dettagli che l’hanno reso svenevole.
James vorrebbe esplodere. Riprende fiato, poco dopo. “Mi hai
visto, Remus? Ero patetico”
Lui nasconde
la piega felice delle labbra con una mano, abbassando lo sguardo per
poi ripiegare le braccia. Gli diverte essere a conoscenza del quadro
generale delle vicende, gli diverte pensare a come la situazione stia
cambiando.
“Che
sfigato” replica allora Sirius, ghignando.
“Vaffanculo, Padfoot”
bonsoir!!! ho tante cose da dire e poco tempo, quindi spero di non dimenticare nulla hahah
ps. vi lascio con le altre mie jily, basta cliccare sui banner e titoli per aprirle!