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Autore: Alebluerose91    20/09/2015    2 recensioni
SPOILER.
Mikan ha sedici anni, vive con il nonno nella sua piccola cittadina sul mare, ignara di tutto il mondo esterno. Qualcosa però la turba e non riesce ad essere completamente felice...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mikan Sakura, Natsume Hyuuga
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'You, my brightness'
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Nota autrice: Salve! Sono tornata con una nuova song fic, ho deciso che inizierò una piccola raccolta di questo genere di fan fiction. Sarà principalmente incentrata su Mikan e Natsume. Questa volta, la canzone che mi ha ispirato e che vi consiglio di ascoltare mentre leggete la piccola fic è "You found me" di The Fray. Buona lettura, spero vi piaccia!                                                                                             



                                                                                                   You found me

 

 

 

 

I found god
On the corner of first and Amistad
Where the west was all but won
All alone, smoking his last cigarette
I Said where you been, he said ask anything
Where were you?
When everything was falling apart
All my days were spent by the telephone
It never rang
And all I needed was a call
That never came
To the corner of first and Amistad

 

 

 

Nevicava.

Quella gelida mattina di Gennaio il silenzio intorno a me era assordante, spezzato solamente dal ritmico infrangersi delle onde sulla sabbia.

Sorrisi, alzando gli occhi verso il cielo. Era completamente bianco, etereo e i fiocchi di neve vorticavano velocemente, nella loro timida discesa verso il suolo.

Volsi uno sguardo all'oceano che mi si stagliava davanti, indecisa sulla sensazione opprimente che stavo provando in quel momento.

Ultimamente guardare il mare mi era diventato… insopportabile. Mi sentivo come se avessi voluto – o dovuto?, condividere quei frammenti di felicità interiore con qualcuno.

Nella memoria che ho perso sento di aver amato qualcuno profondamente. Forse era per questo che ogniqualvolta mi sforzavo di pensarci gli occhi iniziavano a pungermi e, inspiegabilmente, piccole stille salate mi scorrevano lungo le guance, bagnandomi il viso.

Proprio come in quel momento.

 

 

Why'd you have to wait?
Where were you? Where were you?
Just a little late
You found me, you found me…

 

 

Era come se, nel profondo della mia memoria qualcuno mi chiamasse con tutte le sue forze e la mia anima rispondesse. Vibrava, tutto il mio essere vibrava, quando i miei pensieri venivano offuscati da quella voce.

 

Mikan.

 

Chi era che chiamava il mio nome con così tanta forza? Da dove proveniva quella voce maschile, così chiara e limpida, ma al contempo così virile e intrisa di terrore? La sentivo sempre. Lui era sempre con me, anche se non potevo sapere chi fosse.

Sgranai gli occhi e, prima che me ne rendessi conto, avevo già iniziato a piangere, la neve come unica testimone.

La sensazione di impotenza mi pervadeva, avrei davvero desiderato poter ricordare. Anche solo un piccolo frammento…

Mi sfregai il viso con le mani, cercando di porre fine a quell'inutile pianto. «Sono così sciocca» mi rimproverai, sfoggiando un timido sorriso macchiato dalle lacrime, «Non so nemmeno perché sto piangendo».

 

 

Lost and insecure
You found me, you found me
Lying on the floor
Surrounded, surrounded
Why'd you have to wait?
Where were you, where were you?
Just a little late
You found me, you found me

 

 

 

Persa ed insicura. Mi sentivo esattamente in quel modo. In quei sei anni avevo sempre cercato di vivere nel miglior modo possibile, circondata dall'amore delle persone che mi stavano accanto.

Eppure… eppure, qualcosa mi mancava e a renderlo presente c'era una voragine di vuoto dentro di me. Più il tempo passava, più ignoravo la voce che mi chiamava dal luogo più nascosto della mia memoria, più la voragine si allargava e divorava i miei organi, i miei pezzetti del mio essere. Me stessa.

 

 

Lost and insecure
You found me, you found me
Lying on the floor
Where were you where were you

 

 

 

A volte mi capitava di sognare di essere ghermita dalle fiamme. Faceva caldo, ma non mi importava. Mi beavo del loro tepore gentile, le sfioravo timidamente con le dita e con mio stupore non mi bruciavano. Mi riscaldavano, mi donavano un po', pian piano, quei frammenti che la voragine si era portata via. Era come se quelle fiamme mi rendessero me stessa. E mi ritrovavo bambina, con i capelli raccolti in due codini ai lati della testa, mentre sorridevo felice e le fiamme danzavano accanto a me.

Quel sogno era il mio piccolo tesoro.

Quando mi svegliavo il senso di angoscia che provavo ogni giorno sembrava essere svanito, anche se solo per poco tempo.

Avevo scoperto di amare il fuoco. Mio nonno mi diceva sempre che nel mio volto scorgeva una stupenda serenità, quando nelle sere d'inverno mi trovava avvolta nelle coperte accanto al camino acceso. Lo diceva con imbarazzo, come se ne conoscesse il motivo. I suoi occhi assumevano sempre un'espressione che era tra l'apprensivo e il dispiaciuto, ma io non me ne curavo perché io quel caldo tepore lo conoscevo.

Lo avevo già visto negli occhi di qualcuno.

 

 

 

Nelle memorie che ho perso, io sento di aver amato davvero qualcuno dal profondo del mio cuore.

 

 

«Mikan».

Sgranai gli occhi.

 

 

Why'd you have to wait?
Where were you, where were you?
Just a little late
You found me, you found me
Why'd you have to wait?
To find me, to find me

 

 

Quella voce calda, limpida, virile mi scosse nel profondo e fu come se qualcuno mi avesse imbottigliata e avesse agitato la bottiglia. Avevo la gola secca ed ero certa di essermela immaginata, quella voce.

Quella voce proveniva dalle mie memorie perdute, era tutto normale.

É tutto normale, pensai posandomi la mano sul petto e chiudendo gli occhi, calmati Mikan, mi intimai nella speranza che il battito del mio cuore tornasse regolare.

Sentii dei passi affondare timidamente e lentamente sulla sabbia, ma non osavo voltarmi. Avevo paura: cosa sarebbe successo se mi fossi voltata e avessi scoperto che si trattava solamente della mia immaginazione? Ne sarei senz'altro rimasta delusa.

Decisi di rimanere dov'ero, in piedi davanti all'oceano, con una mano sul petto e gli occhi chiusi.

I passi che sentivo si fermavano esattamente dietro di me. Deglutii, mentre un profumo mi pervadeva le narici.

Io conoscevo quel profumo.

Spalancai gli occhi, tremante. All'improvviso avevo la nausea, e la gola mi si seccò in modo ancor più evidente.

Il suo profumo… sapeva di caldo, di maschile, di familiare. Ero certa di averlo già sentito, di averlo già assaporato in passato.

«Mikan» ripeté la voce, ora il suo tono era leggermente più roco. Tradiva una certa emozione.

Raccolsi tutto il coraggio che possedevo e lentamente mi voltai, tenendo gli occhi chiusi. Quando fui certa di essermi voltata abbastanza li riaprii.

Rimasi senza fiato.

Il mio cuore perse un battito che poi recuperò, iniziando la sua folle corsa. Mi sentivo morire, mentre i miei occhi si perdevano nei due occhi color rubino che mi fissavano, languidi e speranzosi.

Quegli occhi erano rossi e caldi, proprio come il fuoco che tanto amavo.

 

 

 

 

Un ragazzo in divisa con una strana maschera da gatto nero mi si stagliava davanti, posandosi con i piedi sul cancello nero dell'Accademia. Sembrava sospeso per aria.

L'uomo accanto a me si affrettò a svelarmi la sua misteriosa identità.

«Questo è lo studente più giovane ma con più talento dell'Accademia. Natsume Hyuuga».

 

 

 

...Just a little late
You found me, you found me...

 

  
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