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Autore: Marianna 73    21/09/2015    18 recensioni
La storia partecipa al contest sul Conte di Fersen e su Alain, ed ha per protagonista quest'ultimo. Un destino diverso, per sé e per qualcun'altro. Forse solo un sogno...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, Diane de Soisson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alain correva fendendo la folla, la giacca nuova svolazzante dietro di lui come una vela impazzita. Maledizione alla licenza per festeggiare, la sera prima, maledizione al vino di quell'osteria, così  fresco da non sentirlo scendere lungo la gola e maledizione a quella ragazza tanto burrosa quanto audace...No, sorrise, lei no, non voleva maledirla, ne era valsa la pena...

Superò  come un lampo  un gruppetto di massaie  di ritorno dal mercato ed imboccò una stradina seminascosta alla sua destra, scorciatoia provvidenziale per provare a recuperare il tempo perduto tra quelle lenzuola gualcite e dannatamente profumate di femmina...Se fosse giunto in ritardo in chiesa proprio quel giorno sua madre lo avrebbe ucciso, e non solo lei.

Rivide gli occhi di lei, così  belli e luminosi, la sera prima quando l'aveva salutata prima di uscire a far baldoria con gli amici e, per l'ennesima volta, quella mattina si diede dello stupido "Se non riuscirai a tenerti lontano dalle donne, Alain " pensò  con una risatina "uno di questi giorni ti troverai in guai molto seri!"
Fortunatamente era quasi arrivato...rallentò il passo e si ricompose, abbotonandosi la giacca e ravviandosi i capelli. 
Percorse gli ultimi metri a passo veloce e finalmente giunse in vista della chiesa: lo sguardo colse il capannello di persone già  assiepate davanti al sagrato...No, fortunatamente la sposa non era ancora arrivata! 

Respirando più  tranquillamente si avvicinò  al primo gruppetto di invitati, che lo accolsero con calorosi saluti "Finalmente, Alain!" urlò qualcuno " stavamo incominciando a temere avessi smarrito la strada!" 
Un coro di risate  fragorose lo accompagnò mentre guadagnava l'ingresso della chiesa, predisponendosi con un respiro profondo al ruolo che lo attendeva.
Non aveva avuto molto tempo per pensarci ma da quel giorno parecchie cose sarebbero cambiate nella sua  vita...
Corrugò la fronte pensoso, ma una voce melodiosa lo strappò da ogni riflessione "Ben arrivato  Alain... Anche io ed André  stavamo incominciando a preoccuparci!" Alzò  gli occhi ed incontrò llo sguardo azzurrissimo del suo Comandante.
Trattenne inconsciamente il respiro: Dio, quanto era bella, in borghese, fasciata da un completo azzurro polvere, i capelli raccolti sulla nuca e nello sguardo solo allegria... un passo dietro a lei, come sempre, André,  anch'egli elegante e rilassato, la giacca blu scuro a far da contraltare a quella della sua donna, la mano strettamente allacciata a quella di lei.
Alain sbuffò, bonariamente, poi subito la bocca gli si allargò  in un sorriso. Era davvero contento per quei due... lo recavano scritto in faccia quanto fossero felici insieme e quanto speciale fosse il loro legame... Portò una mano a petto e si inchinò leggermente. "Sono davvero felice di vedervi, Comandante,  è  davvero un grande onore per me!" André  si fece avanti "Il piacere è nostro, vecchio mio!" esclamò, lasciandogli andare una sonora pacca su una spalla "Non ci saremmo persi questo giorno per nulla al mondo! Quella canaglia di Alain Soisson che..."
Un vociare allegro interruppe il discorso e su tutte le altre voci prevalse quella acuta di un ragazzino: "La sposa, la sposa!"
Tutti si voltarono nella direzione da cui proveniva il ragazzo ed Alain sentì  il cuore battere più in fretta.
Era il momento , infine.
Eccola...
Gonfiò un pochino le guance, mentre allungava il collo per vederla.
Una visione color pesca, i capelli castani che splendevano al sole.
Gli occhi gli si inumidirono, suo malgrado, mentre muoveva un passo verso di lei.

"Sei bellissima,  Diane."

Un sorriso di fossette gli rispose mentre ne afferrava la manina gelida e se la poneva sul braccio.

Diane... la sua sorellina adorata andava sposa.

Diane, la bimba buffa che aveva rallegrato la sua vita,  la fanciulla più  bella di tutto il quartiere, croce e delizia per lui che non avrebbe mai voluto vederla crescere.
Diane, la sua Diane.

Le aggiustò un ricciolo sulla spalla e sorrise. "Se quel bastardo là dentro" indicò  col mento l'interno della chiesa dove lo sposo attendeva, trepidante "prova anche solo a pensare di non trattarti come una regina, lo faccio a fettine..."
Diane rise, argentina, e lo carezzò con lo sguardo bruno, dolcissimo " Non ce ne sarà bisogno, fratellone, vedrai! Ed ora andiamo, si fa tardi..."

"Si fa tardi, Alain, Sant'iddio, vuoi svegliarti e togliere il deretano da quella maledetta branda?"

La luce polverosa della camerata. E il vociare dei soldati, sgraziato.

Sopra a tutto, la mano gentile di André  che lo scuoteva. " Sbrigati, Alain, siamo di pattuglia, stamani. Chi la sente Oscar, se facciamo tardi?"

Alain si riscosse. Nel petto ancora il frullo d'ali di quel sogno, così  bello...
Come avrebbe potuto essere. E come non sarebbe stato mai.
 
Era in caserma, ed era stato solo un sogno.

 
 
 
 
 
 
 
   
 
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