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Autore: Soqquadro04    21/09/2015    2 recensioni
[5x22 | SamCentred | 1000 parole | possibile OOC]
[...] Ha (hai) le mani sporche del sangue di Dean (tuo fratello, è tuo fratello, quello è il tuo sangue), le unghie macchiate, le nocche sbucciate – lo sta uccidendo, Lucifer lo sta uccidendo e non sta uccidendo solo lui.
Sta uccidendo ogni notte in cui ha scacciato i tuoi incubi e ogni volta in cui non ha mangiato per nutrire te e ogni parola d'affetto che ti ha mai rivolto, ogni scherzo che ti ha fatto ogni abbraccio che ti ha dato ogni litigio per cui hai sofferto ogni gioco che avete inventato ogni sguardo che vi siete scambiati, quando bastavano quelli per capirsi e non serviva a nulla parlare.
E non puoi permetterlo
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Autore: Soqquadro04
Disclaimer: niente di tutto ciò mi appartiene, eccetto il masochismo.
Generi: Angst, Introspettivo, Triste
Avvertimenti: possibile OOC
Rating: Verde
N/A - Note dell'Autrice:
Buonsalve, lettrici.
So che ce ne saranno a milioni, di storie così - E CI CREDO.
Non appena finisci la 5x22 la prima cosa che ti viene voglia di fare è prendere una penna e cercare di scaricare un po' di ansia sul foglio, perché l'alternativa è esplodere. Di dolore.
Ecco.
Quindi mi dispiace per ogni banalità che leggerete qui sotto, è solo che ne avevo davvero bisogno çç

A presto,
la vostra Soqquadro

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When the night winds are driving on

 

Ramblers in the wilderness we can’t find what we need,
get a little restless from the searching,
get a little worn down in between.
Like a bull chasing the matador is the man left to his own schemes;
everybody needs someone beside em’ shining like a lighthouse from the sea.
[…]
And when you call and need me near,
sayin' where'd you go?
Brother, I'm right here.
And on those days, when the sky begins to fall,
you're the blood of my blood:
we can get through it all.
[...]
Brother, let me be your shelter,
I’ll never leave you all alone.
I can be the one you call
when you’re low.
Brother, let me be your fortress
when the night winds are driving on;
be the one to light the way:
bring you home.
Brother – Needtobreathe ft. Gavin DeGraw


 

Secondo Jimmy Novak, essere posseduti da un angelo è come venire incatenati a una cometa. Ricordi precisamente le sue esatte parole, anche se allora non sapevi ancora quale sarebbe stato il tuo destino – come sarebbe finita.
Hai sempre creduto che saresti morto giovane – hai sempre supposto che un arcangelo sarebbe stato molto, molto peggio.

E hai sempre avuto ragione.

Non ti dà nemmeno il tempo di lottare, quasi non hai tempo di capire che non sei più tu al comando – lo senti ridere, vittorioso.

 

Oh, sei davvero arrabbiato, Sam. Davvero, davvero arrabbiato.

 

Puoi vedere tutto, sentire tutto – ogni singola fibra della tua anima è in agonia e il tuo stesso corpo è una trappola mortale, e hai fallito.
La porta della gabbia è spalancata, l'unica cosa che devi fare è sopraffarlo per un attimo – solo un istante, solo un momento, solo il tempo di un salto.

Lui sorride, e si allontana dall'abisso con scioltezza, tranquillo.

Sta giocando con Dean e tu vedi tutto, tu senti tutto e non puoi fare nulla – vedi la speranza negli occhi di tuo fratello, poi senti il dolore nella sua voce, e lui ride e ride e ride e (mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace – non è servito a nulla, mi dispiace) in un attimo Dean non c'è più, siete in un luogo che non conosci e Lucifer mormora bugie con voce melliflua (sono menzogne, solo menzogne, niente più che menzogne), parole che scorrono in te allo stesso ritmo del tuo sangue, si appropria dei tuoi ricordi, condivide i tuoi pensieri e il tuo cuore batte ancora ma non è più importante, potresti anche essere morto.

 

Moriranno tutti, Sammy. Moriranno tutti e sarà solo colpa tua. È giusto così, no? È sempre stata colpa tua.
Li hai delusi.
E loro moriranno.
Ti capisco, lo sai.
Potremmo cominciare da Dean.

 

Urli, urli fino a non poterne più e combatti con tutto quello che è rimasto di te, cerchi di riprendere il controllo, cerchi di ferirlo (ferirti) e non hai mai avuto tanto freddo e non ne avrai mai più – lui non ascolta, forse nemmeno ti sente e continua imperturbabile a distruggere la tua vita, a bisbigliare nella tua testa, con la tua voce (si definisce parte di te e che Dio ti perdoni – se ancora prova qualcosa per gli esseri che ha creato e se ancora può considerarti suo figlio, che ti perdoni, perché non sai più se si sbaglia veramente, ormai non sai più nulla, ormai non sei più nulla).

 

Hai smesso di rispondermi, Sam?
Hai compreso, finalmente?
Hai fatto la cosa giusta.
Doveva andare così.

 

La rabbia è l'unica cosa più forte della sofferenza, l'unica cosa che riesce a tenerti ancorato alla realtà, ed è esattamente quello che lui vuole (non lascia spazio a nient'altro, nessun rimorso e nessun ricordo e nessuna ostinazione – spazza via la lucidità, lo alimenta, lo aiuta a mantenersi più forte di te).
Ma non puoi farci niente, Sam, niente – se la lasciassi svanire il dolore sarebbe troppo da sopportare e la situazione non farebbe che diventare peggiore, come se fosse anche solo possibile.

Ormai, quando guardi nello specchio, non vedi che te stesso.

 

Ti sta facendo impazzire, vero?
Sapere che ho sempre avuto ragione.

 

Non puoi chiudere gli occhi, non puoi ignorarlo, non puoi smettere di pensare.
Vorresti morire, morire e non essere costretto ad assistere alla Fine, e invece dovrai esserne l'artefice – il Paradiso non vuole vincere, e Adam non è che un povero sostituto, come tramite.

La terra è dura sotto i tuoi piedi e il cielo plumbeo sopra di te, la consapevolezza bruciante che presto non ci sarà più nulla e basta – soltanto sangue e fuoco e Caos, e sarà colpa tua, tutta colpa tua.

 

Non sei felice, Sam?
Potrai assistere alla nascita di un mondo nuovo.
Migliore.

 

Riconosci il rombo del motore – naturalmente lo riconosci, sai farlo da sempre, sentirlo in lontananza è come tornare a casa, lo è sempre stato.
Ed è l'ultima cosa che sai.

Dopo ci sono solo la rabbia che svanisce, la disperazione che prende il suo posto, le grida che ricominciano, più forti di quanto siano mai state – Lucifer non ascolta, semplicemente continua, metodico, a distruggere la tua famiglia (e tu puoi solo gridare, assordante, fermo, fermati. Fermati).

Ha (hai) le mani sporche del sangue di Dean (tuo fratello, è tuo fratello, quello è il tuo sangue), le unghie macchiate, le nocche sbucciate – lo sta uccidendo, Lucifer lo sta uccidendo e non sta uccidendo solo lui.

Sta uccidendo ogni notte in cui ha scacciato i tuoi incubi e ogni volta in cui non ha mangiato per nutrire te e ogni parola d'affetto che ti ha mai rivolto, ogni scherzo che ti ha fatto ogni abbraccio che ti ha dato ogni litigio per cui hai sofferto ogni gioco che avete inventato ogni sguardo che vi siete scambiati, quando bastavano quelli per capirsi e non serviva a nulla parlare.
E non puoi permetterlo.

È lui a gridare, quando riesci a riprendere il controllo – è lui a venire incatenato, a marcire nel suo stesso gelo, e presto sarà molto peggio.

 

Non andrà a finire così, Sam.
Lo sai.
Vincerò io, è questione di secondi.

 

Ma c'è dubbio, nella sua voce.
Stendi le dita, lasci andare Dean, che cade a terra senza riuscire a reggersi sulle gambe – sai che devi fare in fretta, non durerà, devi sbrigarti.

La voragine sembra molto più grande e molto più buia, se aperta sul terreno – il vento sembra volerti spingere dentro quasi più di quanto tu desideri saltare.

Non dici addio, non c'è niente da dire – lo sapete da sempre, che un giorno sarebbe stato un addio, ed è solo stupido rimarcarlo, farebbe solamente più male.
Non apri gli occhi nemmeno quando Michael cerca di trattenerti, ma lo trascini giù con te perché è ciò che si merita, dopo tutto quello che avete passato a causa loro.

Non vuoi vedere lo sguardo di Dean.
Non puoi.

Riesci a immaginarlo, però.

È l'unica cosa a cui pensi, mentre cadi.

   
 
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