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Autore: Simo6060    21/09/2015    0 recensioni
Se state leggendo questa introduzione vuol dire che vi ha incuriosito questa storia. O meglio, la definirei di più un fiaba ma non come tutte le altre dove tutti vissero per sempre felici e contenti. Volevo paragonare le fiabe alla vita perché entrambe sono delle illusioni create dal nostro subconscio che nella la maggior parte dei casi ci mostrano ciò che vogliamo credere, ciò che vogliamo che accada e non ciò che realmente succede.
Questa è una piccola favola di una ragazza e il suo amore avversato dal destino verso un ragazzo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-ONCE UPON A DAY-

C’era una volta, tanti anni fa, in un paesino lontano e piccino, una ragazza dalle gote sempre tinte di rosso e dai lunghi capelli castani, anche se lei preferiva considerarli biondo scuro. La fanciulla non era una principessa né qualcuno di importante, era semplicemente una contadinella con una vita anonima. Quando il sole, tutte le mattine, cominciava ad uscire dal suo nascondiglio e colorava il cielo con una luce dolce e soffice, la ragazza faticosamente sollevava le palpebre e si svegliava dal mondo che aveva creato nella sua immaginazione.
Lei, era una ragazza da un carattere molto particolare, possedeva qualità come la gentilezza e l’altruismo ma anche difetti come la permalosità e l’insicurezza. Poteva considerarsi tale anche quel suo vizio di pensare sempre e costantemente agli altri prima di se stessa.
Vi starete chiedendo: perché questa fanciulla dovrebbe essere così interessante da rappresentare la protagonista di una fiaba?
Beh, cari lettori, voglio raccontarvi un periodo della sua vita che la rese unica rispetto agli altri, non più una semplice contadinella.
Tutto cominciò quando i suoi occhi castani a cerbiatta incontrarono quelli neri e profondi di un ragazzo. Lui non era un ragazzo qualunque, almeno per lei. Non era un principe, né un cavaliere e nemmeno qualcuno celebre. Per lei, era più nobile di un principe, più valoroso di un cavaliere e più importante di un personaggio celebre. Cosa aveva di tanto speciale? Il suo cuore puro e gentile, romantico e sempre sorridente che sapeva come trasmettere agli altri il sorriso. Non hanno inventato abbastanza parole per descrivere quello che lei provava nei suoi confronti.
Era un amore incondizionato, raro come il sole a dicembre, sorprendente come quando i bambini aprono i regali di natale, puro come l’acqua che si trasforma in rugiada sulle foglie, emozionante come una canzone d’amore cantata a squarciagola davanti ad un falò e caloroso come il fuoco di quest’ultimo che illumina il cielo notturno e scalda un corpo gelato dal freddo.
Quando i loro occhi si incrociavano, tutto il resto del mondo attorno a lei scompariva e l’unica cosa che riusciva a vedere era lui, solamente lui. Non è semplicemente una leggenda, lui era davvero capace di disegnare tutto un mondo nei suoi occhi e cancellare tutto il resto. Il colore del suo sorriso era quello della felicità e lei scoprì della sua esistenza grazie ad esso. Infine le sue labbra erano come la cioccolata calda che volevi assaporare a tutti i costi mentre fuori pioveva a dirotto e, seduti sulla poltrona con in grembo un romanzo, era così calda da farti venire i brividi sulla pelle e non avresti voluto che finisse.
Lei, fin dal primo momento era stata colpita dal leggendario e famoso fulmine, quello che a prima vista ti fa sentire una fitta profonda al cuore e contemporaneamente la felicità di un sentimento mai provato prima.
La fanciulla e il ragazzo si conoscevano da qualche anno, erano amici e lei in segreto continuava ad amarlo profondamente non pretendendo che lui ricambiasse. Ma un giorno di fine settembre, ancora influenzato dal caldo afoso dell’estate che era passata, il ragazzo aveva fatto un passo avanti nella loro amicizia, con un gesto così semplice ma al contempo così straordinario da lasciarla senza fiato. Lui, alternando lo sguardo tra i suoi occhi castani e le sue labbra carnose e rosee, forse un po’secche a causa del caldo, si avvicinò molto lentamente e le stampò un piccolo e veloce bacio ma abbastanza da sentire un sapore salato, dolce e allo stesso tempo piccante. Il cuore della ragazza batteva molto più veloce rispetto alla durata del bacio, come il suono di un applauso, rapido e sonoro che rimbombava nel suo caso in tutto il suo petto, fino allo stomaco.
La fanciulla non credette alla realtà dei fatti, considerandola una delle sue tante fantasie ad occhi aperti o chiusi di quando viveva il suo sogno più grande. Secondo lei non esisteva una possibilità, un mondo in cui lui potesse ricambiare i suoi sentimenti e compiere quel gesto così affettuoso che non poteva essere considerato qualcosa di poco significativo.
Ahimè devo dirvelo, quando cominciò a credere che tutto accadde realmente, era così infinitamente completa e in pace con se stessa che fu davvero distruttivo il modo in cui lui liquidò tutto. Tornò sui suoi passi e si allontanò da lei, per una motivazione così complicata e contorta da riuscire a spiegare solo in un libro di filosofia.
E’ inutile dirvi che la povera ragazza era stata privata di tutta quella felicità ed emozione che aveva provato in quei giorni, tutto il suo mondo illusorio le crollò addosso e colui che era l’aveva distrutto era proprio il ragazzo. Non voglio che abbiate una brutta considerazione di lui, le sue intenzioni non erano malvagie con lo scopo di ferirla. Lei sapeva che in fondo la colpa era solo di se stessa, pensando a cosa sarebbe successo se avesse agito in diversi modi o se fosse stata solamente abbastanza per lui. Ma non lo era, lei non lo meritava.
Penso che almeno ognuno di voi, una volta nella vita, abbia sognato di cadere da un’altezza e che sappia quella sensazione di vuoto che si percepisce quando non si ha un terreno sotto i piedi, un pilastro che ti sostiene. Lei era stata privata di quella certezza concreta di essere sorretta in qualche modo e in quel momento, stava solo cadendo dalla cima in cui era arrivata e non smetteva di cadere avendo quella sensazione di vuoto e instabilità.
Non era più la fanciulla di una volta, nei suoi occhi vi era un’ombra oscura, permanente, che anche mentre sorrideva sovrastava la luce che doveva emanare. Era cambiata, non aveva più speranza e aveva perso la concezione di realtà, tutto era soltanto un illusione creata dal proprio subconscio. Quel suo amore verso il ragazzo era soltanto aumentato dalla sofferenza e distanza che aveva provocato il suo abbandono, non riusciva ad andare avanti perché non avrebbe accettato che lui non fosse presente nella sua vita.
Il destino le diede un altro motivo per accettare la situazione. Il ragazzo aveva trovato la sua fanciulla, quella con cui voleva stare davvero. Lei, la protagonista, non riuscì più a riemergere da tutti i pezzi che le erano crollati addosso e andava sempre più in profondità, non trovò un fondo perché quello pian piano sarebbe arrivato. In quel momento si convinse sempre di più che la colpa era sua, che era lei a non essere abbastanza per lui, mentre la sua fanciulla riusciva, al contrario di lei, a renderlo realmente felice. Cosa aveva di sbagliato? Cos’aveva visto in lei da riuscire a farlo fuggire via dalla sua vita? Non lo sapeva.
Lei non odiava l’altra ragazza come faceva credere, la sua era soltanto invidia e ammirazione perché lei aveva realizzato e vissuto il sogno che era destinato alla protagonista. Non destinato, meglio dire...desiderato immensamente. Il destino ha voluto che si separassero e questo lei non glielo perdonerà mai. Era riuscita ad avere tutto quello di cui aveva bisogno, che amava e all’improvviso gliel’avevano strappato via senza lasciare traccia. Ma lei conservava il ricordo di quei giorni magici molto gelosamente, considerandoli ancora vicini se pur lontani.
Era così doloroso anche se meraviglioso sentire la sua risata melodiosa riecheggiare nelle sue orecchie grazie a lei, le dava un senso di pace ed importanza che le faceva dimenticare tutto quello che c’era di negativo. Ma quello che non riusciva a sopportare era vedere lui donare quel gesto d’amore così significativo alla sua fanciulla, quello stesso gesto che lei aveva ricordato come il più bello di sempre. Lei non la conosceva ma, guardandola, non riusciva a vedere quello stesso luccichio negli occhi, quello stesso senso di beatitudine che provava la protagonista quando stava con il ragazzo. In fondo sentiva, non sapeva per certo, ma sentiva che nessuno al mondo l’avrebbe amato quanto lei.
Il suo amore sarebbe sempre stato unico, così immenso da rinunciare a tutto pur di riuscire a rivivere quei momenti del passato, così puro da preferire la sua felicità, la sua vita a quella di se stessa. Così vero da rimanere incastrato nel cuore senza riuscire a farlo andare via.
Sapeva che lui si sarebbe dimenticato di lei, forse già l’aveva fatto. La fanciulla però non poteva promettere che avrebbe fatto lo stesso. Come si può dimenticare qualcuno che ti ha dato così tanto da ricordare?
  
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