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Autore: cometiguardoio    21/09/2015    0 recensioni
Dicono che di notte dici e fai cose che di giorno non faresti.
Forse era questo che la spingeva ad amare tanto le uscite notturne. O forse era per Thomas che le amava.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dicono che di notte dici e fai cose che di giorno non faresti. Forse era questo che la spingeva ad amare tanto le uscite notturne. O forse era per Thomas che le amava. Era stato lui il primo a farglielo capire. Aveva capito che il fatto che fosse notte le permetteva di parlare. Parlare di tutto quello che le passava per la testa, saltare da un fatto a un altro, da un emozione a un'un'altra. Aveva capito anche che le era piaciuto così tanto parlare di notte, parlare con lui di notte, perché al buio sentiva meno il peso degli occhi di Thomas su di sé. Lui che la guardava, l'ascoltava, con la sigaretta tra le dita e " In questo periodo fumo di più." aveva detto. E Olly l'aveva capito che quello era il suo modo per dirle che qualcosa non andava ma che non avrebbe detto altro e lei doveva farselo bastare: era come se le avesse detto "E' un periodo del cazzo, voglio solo che tu lo sappa ma non voglio parlarne.". Che poi a lei questo bastasse non era importante, per il momento se l'era fatto bastare e l'aveva guardato, come aveva fatto lui; l'ha guardato aspirare il fumo dalla sigaretta tra le labbra, e l'ha guardato espirare lo stesso fumo con cui si era riempito i polmoni - l'anima. Lui con gli occhi sottili e socchiusi e lei con gli occhi grandi e le labbra che sorridono poco. Olly la sigaretta che lui le aveva offerto ce l'aveva tra le dita, ma era più bello osservare Thomas fumare la sua che godersi la propria. Era un pò come le altre volte, quelle in cui stavano a parlare nel cortile della scuola. Quelle volte in cui lei inconsciamente lo studiava in tutti quei suoi movimenti, gesti, che anche al buio, di notte, con lui appoggiato alla portiera della sua macchina e lei che gli sta difronte mentre parla e parla, fanno sembrare tutto così famigliare che quasi fa paura. E quando qualcosa fa paura la si ignora, si finge che non ci sia perché non si può avere paura di qualcosa che non esiste. Quindi Olly finse di non averlo guardato mentre abbassava il volto con lo sguardo basso e il ciuffo scuro - che adesso sarà un pò troppo lungo ma a lei piacerebbe anche così - che gli copriva la fronte, gli occhi. Spense la sigaretta con la punta dello stivale che adora e si mise vicino a lui che rideva sommessamente del suo parlare così tanto, o forse e soprattutto del suo parlare così tanto con lui. Ma lei non ci faceva caso e Thomas con le mani in tasca l'ascoltava raccontare del carattere del cazzo di suo padre che "Oddio è pur sempre mio padre!" e di sua madre che non ascolta e non capisce, anzi, spera che finga di non capire perché altrimenti è stupida. E poi c'è sua nonna che la nonna - e la mamma - non la sa fare, che non ha mai ricordato il suo compleanno perché era il suo e non degli altri nipoti, che non la vede da quasi due anni e ripensandoci non è da biasimare perché perfino Olly vorrebbe dimenticersene del suo compleanno ma c'è sempre qualcosa che - "Vaffanculo!" - glielo ricorda e lei non può fingere e deve sopportare la fottuta paura di crescere "Che poi ce l'hanno tutti." dice. Quando lui se n'è uscito con un "Beh a parenti ci sei andata sfortunata" non hanno potuto far altro che ridere e "Ma sì chi se ne frega!" che forse l'hanno pensato entrambi. Adesso, però, Olly capisce che la notte le piace solo se c'è Thomas. Adesso che lui non c'è perché non vuole o perché non può più fingere che quel qualcosa non ci sia perché c'è e fa paura, ecco, adesso Olly le notti le passa a sperare che finisca. Se la notte o qualcos'altro ancora non lo sa.
  
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