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Autore: blupen    21/09/2015    0 recensioni
volume I.
Siamo nel mondo avengers dopo la battaglia contro utron.
L'attenzione si sposta sul problema mutante. Wolverine tornato da un futuro passato ha dato inizio a un cambiamento radicale di tutta la storia memore degli sbagli del passato. Però a difendere il mondo c'è lo SHIELD e gli Avengers.
Però senza un chiarezza le vite degli eroi marvel non è più la stessa. Il mondo rivendica una nuove fonte di energia che la tecnologia ha nascosto: la natura.
Personaggi tratti da:
-SPIDERMAN
-FANTASTIC 4
-IRON MAN
-THOR
-XMAN
-CAPTAIN AMERICA
-HULK
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buio. Come sempre. La luce infrange l’orizzonte ma l’iride non può vederla. Un mondo come il nostro, come il tuo non è fatto per 5 sensi. Siete comuni mortali ma la vita non è limtata a questo. Esiste di più oltre il firmamento, oltre i 9 regni, oltre il cielo infinito. Qualcosa che non si può nemmeno toccare ne udire. Solo l’anima ha accesso a quei luoghi remoti, solo il cuore può dimenticarli e far si che il sapere infinito sia una tentazione estranea al nostro tempo. ASGARD, 1:00. -Respira ancora affannosamente- - Non capisco come possa ancora nascondere questo problema che lo affligge. Nega continuamente- Scuotendo i capelli la bruna si sistemò le ciocche ribelli dal viso. La vestaglia, indubbiamente femminile, la rendeva una visione eterea, pacifica e angelica. Riflettendosi allo specchio l’apprensione nei confronti dell’amico dissimulava il disagio a mostrarsi ai compagni così scoperta. Lady sif sospirò e guardò con intensità i compagni più fidati. Solo lei avvertiva quel peso? Uscì dalle stanze, si rivestì con la tenuta da caccia e si diresse nel silenzio della notte verso il portale. NEW YORK CITY 10.00 -Javis, aggiornami- -Si signore. E’ lunedi, il sole su manattham ha fatto salire la temperatura a un livello di 27 gradi, notevole per essere ancora maggio. E lei signore è ancora una volta in ritardo.- Iron Man era di nuovo in ritardo ma questa volta non erano le attenzioni di Pepper in ballo ma la solita riunione pesante in teleconferenza con gli ex-vendicatori. “ I nonnetti” in pensione che pur di mettere il naso negli affari altrui tenevano delle chat virtuali. -Che noia. Come va la partita piuttosto?- La sua lucente auto nera aveva impiegato un attimo a raggiungere la stark tower. Avrebbe potuto prendere l’armatura, entrare ad effetto ma sapeva che Pepper stava dormendo sull’attico e preferiva che morfeo la trattenesse più a lungo possibile. La riunione si preannunciava interessante. Troppe domande lo affliggevano e gli eventi delle ultime 24 ore necessitavano di risposte. -Signori. Siamo di fronte ad una nuova emergenza e il mondo necessita del vostro intervento. Nelle ultime 24 la situazione è decisamente peggiorata. Solitamente lo shield non si interessa della politica di una singola nazione ma quest’oggi il nostro paese rischia di cadere in una guerra civile e caccia al luomo barbarica. Il problema mutante non è mai stato così evidente. Ormai è necessario che anche lo shield si occupi di mantenere la pace.- Così occhio di falco apriva il “contest, come lo chiamava Tony, su una problematica che sinceramente dava molto fastidio ad Iron Man. Quando aveva visto candidarsi un ministro mutante era scoppiato a ridere indispettendo persino Pepper. Gli stati uniti avevano iniziato a promuovere una campagna per la localizzazione dei mutanti. Lui stesso in segreto per sei mesi era stato in un team di ricerca di una cura al gene mutante. Era da quando era nato che ne sentiva parlare ma sapeva che quelle “persone” erano furbe, malvagie e sapevano camuffarsi bene. Non li aveva mai visti da vicino fino allo scontro con Utron. Scarlet e quicksilver erano stati una sorpresa. All’inizio aveva ignorato la loro natura identificandoli come nemici. Al termine però loro avevano preteso un riconoscimento come mutanti nella società. Ma la risposta non li aveva soddisfatti, avevano lasciato in segreto gli avengers ed erano fuggiti senza lasciare traccia. Lo shield da allora si era allarmato perché ogni minaccia registrata nei loro database diventava quasi un topo da laboratorio, un esemplare raro da studiare. -Qual è il problema? Se li tranquillizziamo usciranno pacificamente allo scoperto.- Intervenne Nat. -E aspettiamo cosa? Che vengano a prendere il te a casa nostra? Non sappiamo che poteri abbiano e come pensino di usarli…- -Stark, non ti stai scaldando troppo? Hanno un cuore anche loro e..- -e potrebbero venire qui in casa mia, magari attraversare i muri, leggermi nella mente e distruggermi le armature con i laser.- Il battibecco tra nat, poi Steve e Tony durò abbastanza a lungo mentre NIck Fury osservava soddisfatto. Solo che Stark per una volta non lo aveva notato. NEW YORK, 19:00 Tony guardava la tv mentre riparava un circuito del braccio di Jevis. In tv riguardava un video registrato nemmeno 48 ore prima. “Un uomo dal mantello scuro e un elmetto rosso guardava con sfida l’obbiettivo tra le macerie di una palazzina distrutta. - La causa mutante non è un fenomento politico, non siamo stranieri. Fratelli unitevi alla causa”. Poi era scomparso nel nulla tra il fumo di mattoni distrutti”. Non era stato il primo caso in quegli anni e fenomeni di violenza erano statisticamente aumentati. Però lo shield si era allarmato cercando di giostrare il governo. La legge per la localizzazione non era un idea di un pancione al campidoglio. Sembrava che la battaglia con Utron avesse risvegliato questi “esseri” inducendoli a reagire e far notare la propria presenza. A New York però non c’erano stati casi allarmanti, più che altro scorribande del tutto analoghe a quelle della malavita locale. Lo shield voleva che tenessero gli occhi aperti. E’ nata la cura. Un ragazzino mutante che contiene dei geni in grado di annientare quelli mutati dagli altri. Fortunatamente lo shield si era impadronito del progetto prima che mani sporche potessero intervenire e oggi chi voleva poteva curarsi ma solo temporaneamente dato che l’effetto non era ancora totale. Avrebbe appoggiato il governo, qualsiasi cosa sarebbe successa. Così suo padre aveva lavorato, e così lui continuerà. CIELO INTERNAZIONALE,CANADA 02:00 -Eric,ho inviato il messaggio. Tra poco l’impulso richiamerà tutti.- -Grazie mia cara. Questo è un gran giorno perché daremo inizio al nostro piano e non ripeteremo gli stessi errori di un tempo.- La donna blu lo guardò confusa per poi tornare alla guida del jet privato mentre nella cabina altri mutanti fidati ridevano per fatti propri. Solo i migliori erano vicini al capo ed in prima linea c’erano sicuramente i gemellini, i figli illegittimi di Magneto. Scarlet e Quicksilver. Solo la paura li aveva riportati a casa ma sembravano poco convinti della causa ma non ostili. Magneto sperava di tenerli a freno con il legame di parentela. Avevano solo lui al mondo,o no? ISOLA DEL PACIFICO, 9:00 -Nat che succede?- -Steve non è più lo stesso da quando Scarlet e Quicksilver sono scappati. E’ in asia per loro. E’ in tensione …e ..diffidente. Non è più in armonia con i capi dello shield. Lui e occhio di falco hanno litigato. E’ tormentato da due nature. Una che vuole essere ligio al suo ruolo da soldato e l’altro che vuole seguire l’onore e non tradire gli amici. Non so che fare. SembrA sempre sul piede di guerra…- -Avete provato a cercare Thor? Magari lui può aiutarlo..- Chiese calma la voce dal computer. -Thor è stato qui un mese fa. Era teso e nervoso. A quanto pare le cose con Jane non vanno bene. So che è stata trasferita a Parigi l’ultima volta. Thor ha fatto tante domande la prima volta che è venuto da noi. E’ un po’ confuso – Esitò un attimo e si sistemò i capelli ridendo un poco. -Poi ha scoperto cosa vuol dire divertirsi e tra una guerra e l’altra i suoi compagni ci hanno detto che si lascia andare un po’ troppo.- -che genere di problemi ha avuto con Jane?- -Sembra che si sia accorto di cosa vuol dire amare una persona. Non gli andava bene il loro rapporto. Non erano fatti per stare insieme.- -ora?- -Si vedono qualche volta ma…l’ultima volta l’ho dovuto cacciare da qui perché aveva bisogno di una ramanzina e mi è sfuggito il nome di sua madre. Era arrabbiato. Non l’ ho mai visto così ferito.- -ora dov’è?- - Non lo so ma se la situazione non migliorerà forse sarà il caso di chiamarlo...Era in missione per noi, ricordatelo. Doveva scoprire la natura delle 4 pietre del destino. Ora ci sono i mutanti a minacciare la calma…- -non è un problema di alieni: siamo solo umani.- -No, è molto di più. Lo sento. C’è qualcosa che non va ma non ho questo potere per capirne le tracce.- -Cerca di rilassarti ma cerca di tenere anche gli occhi aperti su Fury e Occhio perché anche io non ci vedo chiaro in questo interesse da parte dello shield. Parliamo di problemi interni non di invasioni aliene.- -OK, Quando vieni a trovarci qui sull’isola? Ho una voglia matta di vedere i bambini.- Disse avvicinandosi allo schermo con fare giocoso. -meglio per lo shiedl che non sappiano di loro. Quando saranno abbastanza grandi magari li porterò con me. Per ora la piccola marmocchia ha da imparare molte cose oltre che il controllo disciplinare.- -cos’ha fatto questa volta? Non ha nemmeno due anni…- -E’ un osso duro, non dorme la notte. Ho fatto fare dei controlli..nessuno è mutante in famiglia. Spero che la natura in campagna aiuti a tenere le radiazioni lontane...- -Non diventare come Tony. Magari non sono il male …loro…- -Speriamo. Ti devo lasciare. Verrò al campo settimana prossima. Intanto aspettiamo una mossa del nemico.- -ok, non rimanere su questa frequenza. Ti contatto io su una banda sicura. – -Ciao.- E chiuse di scatto lo schermo. Nat spense il computer e riequilibrò le comunicazioni. Scese giù nel reparto ricerche. Fuori nevicava. Non era difficile orientarsi nello stabilimento. Tra delle montagne non era facile immaginare che oltre quella coltre di neve e nebbia c’era l’oceano. Sentì delle urla allegre provenire dal garage e appena aprì la porta si ritrovò a fermare un freesby di plastica poco distante dal suo naso. -Scusa zia Nat- Disse un bambino sui cinque anni. -non fa nulla ,Ma lo sa tua madre che sei qui a combinare casini quando dovresti essere buono buono nella zona notte?- -ma ..non glie lo dire. Non ho voglia di stare di la con zio Ben. Si è addormentato di nuovo e russa. E poi non sono solo, c’è zio Jimmy con me..- Il moro si avvicinò con aria cauta alla vedova nera. -Ciao Romanoff. Emh tranquilla è con me. Non dirlo a mia sorella. E’ già stressata di suo in questi giorni.- -Come vanno i poteri Franklin?- Chiese inginocchiandosi all’altezza del bambino. -Bene. Ho imparato a far volare gli oggetti- Nat sapeva che quel bambino aveva un grande potenziale. Ma era un potere innaturale dovuto all’esperienza aliena dei genitori. Per il momento faceva fatica e solo da qualche mese aveva preso coscienza di saper fare qualcosa di speciale. I fantastici 4 raramente scendevano in azione. Solo fiamma partecipava agli allenamenti. Erano i direttori del centro di ricerca dello shield. Con la nascita del figlio appena aveva raggiunto l’età per andare all’asilo erano tornati in città, a NewYork, dove avevano conosciuto Peter Parker e Gwen convincendoli a venire pure loro sull’isola. Solo Rogers sentiva una catena al piede in quel luogo disperso nella natura. Era stato nominato allenatore degli avengers ma quel ruolo gli andava stretto. Non era pronto per quel lavoro e un eroe senza battaglia era un trofeo da polvere. NEW YORK 23:00 Dall’altra parte del mondo Pepper guardava il vuoto della notte e attendeva il marito in camera. La fede non era fresca. Si erano sposati con un matrimonio civile e intimo un anno prima poco dopo Ultron. E ora mancava solo un passo. -Tony..- -Pepper, sto per infrangere la barriera del suono, Sarò a letto tre 5 minuti. Vuoi per caso dei tacos?- -Ok, ti aspetto- disse amorevole. -ti amo-. Arrivò in poco tempo, liberò l’armatura e scese con eleganza nella suit padronale. -Quale fretta ti spinge a indossare il mio completino signora Stark?- Disse appoggiandosi alla parete in vetro. -Signor Stark, non credo serva un occasione speciale per mostrare apprezzamento per i gusti di mio marito.- -Spara fuori il rospo- disse divertito. - signor stark!- Disse imbronciata. Lui le cinse i fianchi e digitando due pulsanti abbassò le luci e tirò fuori due drink dal porta vivande. -dimmi tutto- Lei si voltò verso la finestra e poi lo guardò negli occhi pronta ad affrontare un Iron Man sicuramente terrorizzato. -Sono incinta.-
  
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