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Autore: Soccer Geek    22/09/2015    4 recensioni
Sono passati due anni dalla sconfitta di Deep Blue. I fratelli Ikisatashi hanno fatto ritorno al loro pianeta con la Mew Aqua e l’intenzione di renderlo bello e abitabile come la Terra. Nel frattempo i membri della squadra Mew Mew sono andati avanti con le loro vite sulla Terra, nonostante non siano ancora sicure del perché possano ancora trasformarsi in Mew Mew. Nessuno dei due gruppi ha più visto l’altro dal loro addio. Improvvisamente Kisshu appare di fronte a Ichigo e Retasu, sanguinando e dicendo di essere stato tradito. Ora le TMM si trovano nel mezzo di un’altra guerra intergalattic, dato che il fratellastro di Kisshu, Mylo, è venuto non solo per ucciderlo, ma per conquistare la Terra insieme al pianeta natale degli alieni appena rinnovato. Fortunatamente questa volta non sono soli in questa battaglia. (Presentazione tradotta)
**
[Long-fiction TRADUZIONE – tutti i dettagli all’interno ^^]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alien Uprising

Premessa

Buongiorno fandom, grazie per essere passati da questa storia ^^
La prima cosa da precisare è che si tratta di una traduzione. Io sono Endorphin_94 (magari qualcuno si ricorda di me per lunghe recensioni al limite dello stalking e una pesante songfic – o “long-song” come la chiamo io - a tema Kisshigo e Katy Perry), sono qui in veste di traduttrice appunto.
 
L’autrice di questa storia ha un profilo su fanfiction.net come Soccer Geek e su Archiveofourown.org come Ninja_Librarian. Sul primo ha pubblicato moltissimi lavori, sia a tema TMM, che altri; mentre su AO3 sta ricaricando questo in seguito a revisione.
 
Alien Uprising è una bellissima e lunga storia che potete trovare qui (in inglese):
https://www.fanfiction.net/s/8296139/1/Alien-Uprising
Ha 56 capitoli (lunghi e ricchi) ed è anche la prima storia di una serie: ha infatti due sequel, che trovate sempre sul profilo fanfiction.net di Soccer Geek: Alien Upgrade e Alien Ultimatum. Tutte e tre le storie hanno avuto un successo enorme, la terza è ancora in corso.
 
La trama è illustrata nella presentazione dell’autrice: si tratta di una long ambientata dopo la sconfitta di Deep Blue, in cui le ragazze e gli alieni si troveranno ad affrontare nuovi nemici e saranno aiutati da nuovi alleati. Soccer Geek ha inventato una schiera di bei personaggi originali (ci sono anche le loro descrizioni sul suo profilo).
 
Come mai ho scelto di tradurre questa storia (e probabilmente le successive): perché è molto carina, piena di azione, ma anche di momenti romantici e comici.
I pairing saranno sia i classici più amati (io sono inguaribilmente per la Kisshigo, se non lo sapevate, sappiatelo!), ma anche amori tra i nostri eroi e alcuni personaggi originali creati dall’autrice.
Quindi, io ho trovato questa storia perché cercavo di sanare in siti stranieri la mia sete di Kisshigo e ora la propongo a voi, sperando che vi catturi e vi diverta come è successo a me.

 

Note sulla traduzione:

L’autrice usa i nomi del manga inglese, cioè Ichigo, Lettuce, Mint, Pudding, Zakuro, Ryo, Keiichiro, Kish, Tart, Pie, Masaya. Inoltre viene spesso fatto uso di vezzeggiativi e nomignoli giapponesi (-kun, -san, Onee-chan...) e Purin parla come nell’anime originale (aiuto!), cioè dicendo spesso il suo nome in terza persona e chiudendo ogni frase con “na no da” (se non ho reso l’idea, andate a vedervi un episodio in giapponese sub. Eng. su YouTube, consiglio il 40 e capirete).
Per la traduzione ho deciso di scegliere il giapponese per uniformare il tutto, quindi userò Retasu, Minto, Purin, Kisshu, Pai, Taruto al posto dei loro equivalenti inglesi.
La smetto di annoiarvi e passo direttamente al primo capitolo. Spero che la storia vi piaccia e vi invito a lasciare recensioni, provvederò personalmente a passarle all’autrice.
Grazie a tutti,
Endorphin <3
 

Capitolo 1

La sedicenne Ichigo Momomiya sorrise mentre guardava verso il parco.
 
Erano passati solo tre anni da quando in quello stesso posto aveva conosciuto Purin Fon e assistito alla sua prima trasformazione in Mew Purin? Erano passati solo due anni da quando lei e le altre Mew Mew avevano sconfitto Deep Blue? Erano passati solo due anni da quando avevano visto gli alieni per l’ultima volta, li avevano combattuti a lungo, finendo poi per allearsi e diventare amici?
 
Ichigo sospirò al pensiero di Kisshu, Pai e Taruto. Dopo averli combattuti ogni giorno, non vederli aveva portato qualcuno ad abituarsi, ma a lei onestamente mancavano. Tuttavia era sollevata di sapere che erano tornati a casa sul loro pianeta con un modo per salvarlo.
 
Sei mesi dopo la partenza degli alieni, le Mew Mew avevano ricevuto un messaggio dal trio, che diceva che il loro pianeta era stato rinnovato, regalando al loro popolo non solo acqua pulita e cibo, ma anche la possibilità di vivere in superficie alla luce del sole. L’orgoglio e la felicità che irradiavano da quelle parole scritte avevano lasciato tutti sorridenti e felici per settimane.
 
«Sei molto pensierosa oggi».
Ichigo sorrise alla sua amica e compagna di squadra, Retasu Midorikawa, che camminava accanto a lei.
 
«In realtà sono persa nei ricordi» disse lei. «Difficile a credersi che solo due anni fa stavamo combattendo per salvare la Terra dagli alieni, che ora sono nostri amici e alleati. Adesso tutto quello di cui devo preoccuparmi è passare biologia...».
 
Retasu abbassò gli occhi e si guardò i piedi per un minuto.
«Ti manca?» chiese. «Perché qualcuno dice che a me manca qualcosa. Mi manca la sicurezza che avevo quando ero Mew Retasu la guerriera».
 
«La tua sicurezza si è spenta da allora ed è abbastanza evidente adesso» assicurò Ichigo all’amica. «Sì, spesso mi manca lottare. Potrei dire che ho iniziato ad odiare le giornate monotone e ripetitive, senza qualche mostro o alieno-stalker...»
 
«Io vorrei che Pai, Kisshu e Taruto avessero mantenuto i contatti. Vorrei davvero sapere come sta andando la ripresa del loro pianeta» disse Retasu malinconica. Ichigo annuì.
 
Dopo quella prima trasmissione, un anno e mezzo prima, avevano perso i contatti con gli alieni. Purin in particolare era arrabbiata per questo, perché le mancava Taruto, il suo amico per cui aveva una cotta.
 
E anche recentemente, a Ichigo era cominciata a mancare la sua ombra dai capelli verdi. Molte volte aveva sentito la sua voce sarcastica nella testa, specialmente a ridosso periodo in cui lei e Masaya avevano deciso, di comune accordo, di lasciarsi. Sia Ichigo che Masaya avevano capito di volere cose diverse da una relazione e i due avevano mantenuto da allora una bella e fraterna amicizia. Ichigo era felice di vedere Masaya uscire con una timida ragazza della loro scuola, che condivideva con lui la passione per gli animali e l’ambiente. Lei e Ichigo ora erano ottime amiche.
 
«Sì» disse Ichigo, sorridendo leggermente al pensiero dell’alieno. «Divertente eh? Penso che davvero mi manchi la tendenza di Kisshu di comparire improvvisamente senza un motivo».
 
Entrambe le ragazze sobbalzarono quando un ragazzo alto, con un’arruffata chioma verde si materializzò di fronte a loro.
 
«Beh, parli del diavolo…» disse Retasu con una timida, ma felice risata, appena realizzò che si trattava di Kisshu. Sembrava lo stesso, ma diverso. Era più alto, i capelli più lunghi, i muscoli e i lineamenti del viso più definiti, più maturi. Ma c'era qualcosa di strano...
 
Ichigo aggrottò la fronte. Qualcosa non andava. Kisshu non l’aveva salutata con il suo personale ghigno (*) o uno degli irritanti soprannomi da animaletto che le riservava. La sua pelle era più pallida del normale, i suoi occhi erano opachi e fuori fuoco e le gambe gli tremavano.
 
«Kisshu?» disse lei, facendo un passo avanti.
 
«Ichigo…» sussurrò Kisshu. Chiuse gli occhi e cadde in avanti. Ichigo riuscì a mala pena a evitare che sbattesse al suolo. Sussultò quando vide la sua schiena.
 
La maglia era strappata e un segno a forma di asterisco percorreva in lungo e in largo la schiena del giovane alieno. Dalle ferite scorreva molto sangue sulla sua pelle e un pugnale era conficcato attraverso il suo corpo per metà. Ichigo estrasse il pugnale con cura. Mostrava uno strano simbolo sul manico di simil-avorio e la lama d’argento era coperta dal sangue di Kisshu.
 
«Non ha...» chiese Retasu, aiutando Ichigo con un po’ del peso di Kisshu, mentre l’altra studiava brevemente la ferita.
 
«Non ha colpito organi vitali, non penso» disse. «Sembra che abbia solo attraversato i muscoli». Ichigo alzò lo sguardo verso l’amica. «Dobbiamo portarlo al Caffè. Ryo e Keiichiro sapranno come curarlo».
 
Retasu annuì. Le due ragazze con cura ripercorsero la strada attraverso il parco, condividendo il peso dell’alieno ferito. Fortunatamente Retasu aveva guidato verso il parco, dato che avevano intenzione di fare un giretto tranquillo per chiacchierare, a seguito della loro mattinata di shopping.
 
Ichigo si sedette dietro insieme a Kisshu, che era sdraiato sul sedile, con la testa nel suo grembo. Lei gli accarezzò i capelli e gli prese la mano, chiedendogli di stringerla se riusciva a sentirla. Sorrise quando sentì la sua pressione sulle dita.
 
Kisshu emise un lamento leggero e provò a rannicchiarsi a palla, ma sibilò quando le sue ferite gli diedero la prova che quella era una posizione sbagliata. Si girò dolorosamente per alcuni secondi, spostando il braccio in modo che fosse attorno alla vita di Ichigo. La strinse leggermente.
 
«Koneko-chan» sussurrò, seppellendo il viso nella sua gonna con un sorriso felice. «Mi sei mancata».
Ichigo sorrise dolcemente. Gentilmente gli spostò i capelli dalla fronte.
 
«Kisshu, chi ti ha fatto questo?» chiese. «Cosa è successo?»
«Tradito…» borbottò Kisshu e strizzò gli occhi. Sussultò quando la macchina passò sopra un tombino. Retasu guardò brevemente nello specchietto, chiedendo scusa con lo sguardo per qualcosa che non aveva potuto evitare o fermare. Proseguì, continuando a mormorare scuse.
«Kisshu, Kisshu!» Ichigo strinse ancora la sua mano e gli occhi di Kisshu si aprirono di scatto. «Chi ti ha tradito?» Kisshu chiuse di nuovo gli occhi.
 
«Trovate Pai e Taruto... Loro sanno... Loro...» sussurrò Kisshu. Prese un profondo e rauco respiro. «Loro ve lo diranno. Loro ve lo diranno...»
 
Ichigo non provo più a chiedergli altre informazioni. Non aveva più energia ed erano arrivate. Keiichiro Akasaka, che era uscito per portare fuori la spazzatura, posò lo sguardo su Kisshu e impallidì.
 
«Dobbiamo portarlo dentro in fretta» disse. Chiamò Ryo Shirogane, che arrivò alla porta mentre Retasu aiutava con cura a passare Kisshu sulle spalle di Keiichiro. La mano di Ichigo era ancora in quella di Kisshu mentre correva per tenere il passo con l’uomo dai capelli lunghi.
 
«Cosa è successo?» chiese Ryo ad Ichigo mentre teneva la porta aperta.
 
«Ha detto di essere stato tradito, ma non ha detto da chi» disse Ichigo, accarezzando i capelli di Kisshu mentre lui emetteva un lamento basso.
 
«Ehi ragazzi! Guardate cosa sa fare Purin...!» gridò la Mew Mew bionda, entrando in cucina con due vassoi in equilibrio mentre stava in piedi su un pallone. Il suo viso si rabbuiò e spalancò gli occhi appena vide Kisshu. «Sta bene? Dove sono Taru-Taru e Pai?» chiese con voce preoccupata.
 
«Non lo so, ma Kisshu ha detto che loro sanno chi gli ha fatto questo» disse Ichigo, mentre saliva le scale verso le camere superiori, dove era pronta un’infermeria.
 
«Purin, fai uscire gli ultimi clienti e chiudi il caffè» disse Ryo guardando oltre la propria spalla la giovane tredicenne che stava ai piedi delle scale. «Saremo giù tra poco per parlare con tutte».
 
«Purin lo può fare, na no da!» disse Purin correndo fuori dalla cucina per trovare le altre ragazze.
 
Ichigo si accucciò accanto a Kisshu, cercando di confortarlo; Keiichiro, Retasu e Ryo si occupavano delle sue ferite, mentre lui giaceva prono sul letto. Il suo cuore si spezzava ogni volta che lui si lamentava per il dolore. Vide che si stava mordendo il labbro, cercando di trattenersi dall’urlare forte. Alzò lo sguardo verso Ryo, che capì immediatamente cosa lei voleva che facesse. Sparì per poco e tornò con una siringa. Quindi fece un cenno ad Ichigo, la quale sussurrò a Kisshu.
 
«Kisshu, sentirai un pizzicore al braccio. Ti farà dormire profondamente, così non sentirai nessun dolore. Stringimi la mano e andrà tutto bene» promise Ichigo.
 
Kisshu mantenne una presa stretta alla mano della ragazza-gatto mentre Ryo puliva con cura il suo braccio, quindi gli somministrò la dose di antidolorifico. Ichigo sentì se stessa respirare più tranquillamente appena la stretta sulla sua mano si attenuò e l’alieno poté dormire libero dal dolore.
 
«Qui finiamo io e Ryo» disse Keiichiro, sorridendo confortante ad Ichigo. «Voi ragazze andate di sotto, vi raggiungiamo in un minuto».
 
Le due ragazze annuirono e si diressero al piano di sotto. Furono salutate in cucina da Purin, Minto Aizawa e Zakuro Fujiwara, tutte vestite delle loro uniformi del Caffè.
 
«Kisshu starà bene?» chiese Minto, alzando lo sguardo dall’unghia che si stava limando. Ichigo guardò verso Retasu che si stava lavando le mani dal sangue di Kisshu al lavandino. Ichigo era stata così presa dall’evitare a Kisshu altro dolore, che non sapeva di cosa avessero discusso i tre che si stavano occupando di lui.
 
«Ha perso molto sangue, ma Keiichiro è fiducioso che si riprenderà» disse Retasu, alzando dalla schiuma lo sguardo triste. «I suoi organi sono intatti e il resto sono solo ferite ai muscoli».
 
«Lo stesso ha bisogno di una trasfusione» disse Ryo, mentre lui e Keiichiro scendevano dalle scale. «Il problema è che non pensiamo di potergli donare del sangue umano. Il suo corpo potrebbe non reagire bene o potrebbe avvelenarlo».
 
«Mi ha detto che Pai e Taruto avrebbero saputo chi lo ha ferito» disse Ichigo incrociando le braccia. «Probabilmente sapranno anche come curarlo».
 
«Quindi immagino che dovremo trovarli» disse Zakuro.
 
Improvvisamente due esseri si materializzarono nella cucina. Uno era alto, con i capelli viola scuro e l’altro solo un po’ più basso con i capelli castani, ma entrambi avevano il viso triste e gli occhi preoccupati. Il gruppo li riconobbe subito.
Pai e Taruto.
 
«Ehi, non ci è voluto proprio nulla, na no da!» esclamò orgogliosa Purin.




 
(*) L’autrice usa da qui in avanti le azzeccatissime parole “trademark smirk” per indicare il sorriso arrogante/ghigno di Kisshu, quello insomma che tutte adoriamo :D
Nella traduzione io penso che “ghigno personale” non renda l’idea, ma non sono riuscita a pensare a nulla di meglio e ho voluto farvi sapere lo stesso com’era l’originale.
   
 
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