Non mi ricordo come sia successo, eravamo insieme e poi ero da solo. Di colpo. Tutto d’un tratto mi sono sentito solo. Sai quando ci sei tu che ti guardi allo specchio e ti fissi? Quando cerchi di ispezionare e sezionare ogni tuo singolo muscolo, quando fai scivolare gli occhi lungo la linea dei capillari, lungo i fasci di nervi che si chiudono in pugni serrati? Ecco quello ero io.
 
Poi però non ero io, ero io che guardavo il mio corpo riflettersi nello specchio. Il ciuffo rosso in cima, la pelle bianca, le spalle scolpite. Ho quasi sentito il calore delle tue labbra sul mio collo, poi freddo. Un brivido mi ha percorso la nuca e si è insinuato tra i peli delle mie braccia, ha fatto sparire le lentiggini dalle gote.
 
Ho realizzato.
Tu non c’eri.
 
Ho dato un pugno contro il muro, si, l’ho rotto. Ho riso. Ho riso tanto, si perchè tu ne avresti dato uno più forte e col tuo sorriso sbilenco mi avresti detto: “E’ cosi che si fa, tough guy!”.
 
Ho sentito la tua mancanza, forte quasi opprimente. E’ stata la prima volta, Mick, e non ho paura di dirtelo, mi sono sentito debole per la prima volta senza di te. Sai che non sono più io quello che ti sorregge, non sono più presente nella tua vita da troppo tempo. E non ti parlo di scopate. Non ti parlo di carezza e baci sulla fronte. Mick, io non ci sono più. E non so dove sono. Non mi trovo più. Mi cerco e non ci sono. Mi dimentico di ricordarmi di tornare.
 
Tu mi vedi? Lo sai dove sono? Perché quello davanti allo specchio non sono io, amore mio. Vuoi aiutarmi a tornare da te? Io da solo non lo so fare. Non so da dove cominciare.
Ho conosciuto un ragazzo stamattina, fa il pompiere. E’ bello. Ti sarebbe piaciuto sai… alto, muscoloso, i capelli sciolti sulle spalle. Ci sono andato, amore mio. E’ stato bello, ha goduto. Io non c’ero però. Il mio corpo era lì e ne guardavo le movenze sinuose ma decise, quasi brute… però io non ero lì. Lo capisci amore mio?  Sono stato impegnato tutto il tempo, sono andato a cercarmi ma non mi sono trovato. Ho pianto. Mi sono rivestito e sono andato via.
 
Sono andato da Carl, ho preso la macchinetta e ho tagliato i capelli. Se io non sono io che senso ha assomigliare al fantasma del mio passato? Ho messo un paio di jeans, credo siano i tuoi. Mi stanno larghi ma mi piacciono. Ho messo su una camicia di Lip e sono uscito di nuovo. Ho iniziato ad andare in giro per la città alla ricerca di quel ragazzo con le camicie a quadri e i capelli di fuoco. Non c’è, Mick. Non lo trovo più. Mi aiuti a tornare?
 
Non posso venire da te, non posso riprenderti con me se non ci sono più. Come lo ami un fantasma, come gli fai l’amore quando il suo corpo è freddo? Come lo tocchi se non ti sente?
Tu sei in carcere e quello imprigionato sono io, rinchiuso in questo cazzo di mondo al di fuori del mio corpo e non so come si torna. Tu sai come si fa? Me lo insegni?
 
Amore mio, ora sono stanco. Sono giorni che non dormo perché mi cerco costantemente.
Non ho più forze, le ultime energie le sto impiegando per scriverti questa lettera, ma tu dovevi sapere che non ti ho abbandonato, che non ci ho rinunciato. Sto cercando di tornare da te ma non ci riesco. Ma non mi arrendo amore mio, domani ci riprovo.
 
Non so come firmarmi però se guardi oltre le grate della tua finestra e mi vedi vagabondare ti prego fermami e dimmi di aspettarmi perché sto arrivando.