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Autore: lenina blu    22/09/2015    1 recensioni
Noah alzò il volto, il labbro spaccato che si stava sistemando. Puntò gli occhi dritti verso di me. Belial si era bloccato. Voleva sentire cosa stesse per dire.
-Se mi guardi con quel viso, sto male. Sembra quasi tu sia preoccupata per me. Ed è fantastico, perché mi fai provare un sentimento diverso dalla profonda apatia in cui sono in questo momento. Anche se è sofferenza. Prima ero annoiato dalla mia stessa noia. Ma ora, prenderò a calci questo tizio, solo per vedere un tuo sorriso. Così potrò stare finalmente di nuovo bene.-
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una dea in Accademia '
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Sorridi

 

Noah stava sulla porta e ci guardava, gli occhi che gli brillavano. Non sapevo però dire se fosse arrabbiato o se fosse esausto. Improvvisamente fece un passo avanti, prese la sigaretta tra le dita.

Non stava guardando me, ma Belial. Mi fissava e non sapevo cosa stesse pensando.

-Interessante- dissi io a voce alta guardandolo.

-Sono stato bravo no?- disse lui, portandosi nuovamente la sigaretta tra le labbra. Aspirò e lasciò il fumo uscire dalla bocca. Non sembrava divertito però, ma profondamente annoiato. Era per questo che stava fumando? Improvvisamente la porta alle sue spalle si chiuse.

-Mi complimento con te semidio, sei riuscito ad entrare nonostante avessi nascosto la porta- disse Belial leggermente sorpreso.

-Cazzate- disse Noah prendendo la sigaretta nuovamente tra le dita. Non era per niente divertito. Avevo la sensazione che finalmente ero riuscita a tirare fuori il suo potenziale. Tutto grazie a quello stupido di Belial. Da quando era arrivato, non aveva fatto altro che mettermi i bastoni tra le ruote, e se l'era presa anche con Noah. Io poi, avevo condito il tutto con le mie doti da bugiarda, e avevo fatto in modo che stesse per succedere quello che avevo previsto. Ecco perché Belial credeva di essere in vantaggio, e Noah credeva che da sola non potessi farcela, o che comunque avessi paura del mio nemico. Quindi era qui, come al solito per darmi una mano. Perchè ci teneva a me. E io in questo modo lo avrei aiutato a sviluppare i suoi poteri. Anche se non ne aveva voglia. Fare leva sui suoi sentimenti per me, era l'unico modo per farlo migliorare. E qualcosa mi diceva che c'ero riuscita.

Belial nel frattempo era rimasto un po' tra il sorpreso e l'indignato. Non si era aspettato di certo una risposta di quel tipo. Improvvisamente sparì dal mio fianco. Riapparve di fronte a Noah, dandomi completamente le spalle. Gli sferrò un pugno al viso, e Noah lo prese in pieno. Cadde per terra.

Ma non aveva detto niente, ne un “Ah” di dolore, ne qualsiasi altra cosa.

-Dovresti imparare a portare un po' più di rispetto per chi è qualche scalino più in alto di te- disse Belial rannicchiandosi vicino a lui. Noah, asciugatosi il rivolo di sangue dal labbro, si tirò su lentamente. Belial lo colpì di nuovo e di nuovo Noah cadde a terra.

Io guardavo la scena e per la prima volta mi imposi seriamente di non immischiarmi. Era brutto da ammettere, ma mi piangeva il cuore a veder trattato così Noah. Volevo dare una lezione a quello sbruffone di Belial, che sul serio aveva oltrepassato ogni limite. Ma se c'avessi pensato io, Noah non sarebbe mai migliorato. Era una cosa in cui non potevo intromettermi.

Belial a quel punto si alzò in piedi e si voltò verso di me.

-Hanno fatto la sua stessa fine, anche tutti gli altri tuoi amici. La prossima volta circondati di qualcuno veramente in grado, Eris- disse lui guardandomi. Sembrava quasi arrabbiato. Dovevo sul serio intervenire? I miei occhi erano fissi su Noah, che cercava nuovamente di alzarsi da terra.

Ero veramente indecisa se dire qualcosa o no, quando Noah parlò.

-E' tutto qui quello che sai fare?- disse, ancora rannichiato, con il volto verso terra.

Belial si voltò nella sua direzione, alzando un sopracciglio sorpreso.

-Sono venuto perché mi stavo annoiando- disse Noah tirandosi su in piedi. I suoi occhi erano nascosti dai ciuffi biondi di capelli.

-Ah quindi non per salvare la tua principessa- lo canzonò Belial.

-No- disse lui finalmente in piedi. Aveva ancora il volto, rivolto verso il basso, e non gli riuscivo a scorgere gli occhi. Belial incrociò le braccia aspettando che andasse avanti a parlare.

-Al massimo è lei che salva me tutte le volte- disse Noah, asciugandosi con la manica della camicia bianca, il labbro che continuava a perdere sangue. Rimasi sorpresa dalle sue parole.

-Comunque non credo sia un mio problema semidio se ti annoi o no. Prenditela con tua madre che ti ha fatto nascere così- disse Belial. Sparì improvvisamente e riapparve di fronte a Noah. Questa volta però lo aveva colpito allo stomaco. Noah indietreggiò, e incassò il colpo completamente. Andò a sbattere con la schiena sulla porta qualche centimetro dietro di lui.

Belial mi dava le spalle, mentre potevo vedere chiaramente il volto di Noah. Non era attraversato da una riga di dolore. Belial gli scaricò una serie di colpi allo sterno. Mi trattenni, non dovevo intromettermi. Eppure Noah era lì, che si stava prendendo quei colpi. Mi prudevano le mani. Volevo sbattere fuori dalla finestra quell'idiota di Belial. Ma dovevo avere fiducia. Se Noah stava facendo così, c'era un motivo. E mentre si faceva colpire mi guardava, uno sguardo enigmatico. Non potevo fare a meno, di fare una smorfia preoccupata sul volto. Basta farti colpire stupido! Fai qualcosa! Ma lui mi guardava. Mi guardava come se in quel momento non fosse colpito da una raffica di pugni. Mi guardava come se in quel momento non sentisse niente. Mi guardava, ma il suo sguardo era vuoto. Per la prima volta, mi preoccupai. Era questa una delle crisi di cui mi aveva parlato?

Ad un tratto Belial si bloccò. Gli occhi verdi di Noah mi guardavano ancora.

Mi resi conto in quel momento che Noah aveva bloccato un pugno di Belial. Con una svogliatezza infinita sospirò e disse, spostando gli occhi su Belial.

-Mi stai annoiando-

Belial si liberò dalla sua stretta e cercò di colpirlo al viso. Ma Noah sparì. Apparve alle sue spalle, lo colpì con il gomito sul collo, con una forza tale da spingere Belial per terra. Se poteva definirsi quello uno “spingere. Era più un scaraventare.

Si voltò verso di lui e gli appoggiò la scarpa in testa. Belial sparì improvvisamente e riapparve di fronte a lui, sferrandogli un calcio.

Noah, con una tranquillità infinita, lo parò con la mano, sfruttò il calcio per fargli perdere equilibrio, gli appoggiò le mani sul petto e lo scaraventò a terra. Di nuovo.

Quello che avevo davanti a me non era più il Noah divertito, a volte quasi ingenuo, di tutti i giorni. Era spietato come un dio. E la sua forza non era da meno, se era in grado di trattare così Belial. Ci avevo visto giusto.

-Non ho voglia nemmeno di spiegarti quanto mi annoiano tutti i tuoi tentativi. Sparisci da questa scuola- disse Noah, appoggiando la scarpa destra sul suo sterno. Fece pressione. Noah si voltò verso di me. I suoi occhi sembravano vuoti. Quasi non mi riconoscesse più. Non mi piaceva vederlo così. Ero io la responsabile? Era colpa mia che avevo voluto tirare fuori il suo potenziale? Era questo che Noah doveva pagare per essere più forte degli altri? Per usare completamente i suoi poteri di semidio? Doveva annullarsi nella noia.

-Tutta questa situazione mi annoia terribilmente. I suoi pugni non mi fanno nemmeno male. Non provo niente in questo momento, nemmeno la sigaretta di prima mi ha aiutato. Sono annoiato dalla mia stessa vita, ma non ho nemmeno voglia di farmi ammazzare da un idiota come questo. Questo è quello che stavo pensando. Prima che tu mi guardassi come stai facendo ora. Sai questo cosa significa?-

Noah alzò il volto, il labbro spaccato che si stava sistemando. Puntò gli occhi dritti verso di me. Belial si era bloccato. Voleva sentire cosa stesse per dire.

-Se mi guardi con quel viso, sto male. Sembra quasi tu sia preoccupata per me. Ed è fantastico, perché mi fai provare un sentimento diverso dalla profonda apatia in cui sono in questo momento. Anche se è sofferenza. Prima ero annoiato dalla mia stessa noia. Ma ora, prenderò a calci questo tizio, solo per vedere un tuo sorriso. Così potrò stare finalmente di nuovo bene.-

 

Marianna

Mi resi conto in quel momento che Belial non stava scherzando. Lui era sul serio spietato e freddo. Era serio come i cattivi dei film e dei videogiochi. Ero solo io stupida a credere che stesse solo scherzando, o meglio, a credere che non arrivasse a fare quello che diceva. Quel tipo mi spaventava.

Aaron alzò la testa verso Belial e sospirò.

-Lo sai che non serve a niente quello che stai facendo?- disse Aaron afflitto. Si riferiva al rapimento di Andrea e al tentato omicidio dei suoi amici. Il sorriso divertito di Belial si incrinò nuovamente. Non fece in tempo a dire qualcosa che un pugno lo scaraventò al suolo. Rimasi pietrificata. Era stato Friedrich. Tremava dalla rabbia. Belial si tirò su divertito. Nonostante la caduta, non aveva nemmeno un graffio.

-Sei migliorato un sacco pivello! Hai finalmente capito che fermare la tua rabbia è il tuo punto debole! Peccato che non ho alcun interesse adesso a giocare con te, voglio solo una confessione da parte di Aaron- disse lui guardando Aaron.

-una mia confessione?- disse Aaron che nel frattempo aveva tirato fuori da una tasca una specie di porta monete. Lo aprì velocemente ed estrasse una siringa.

Belial fece per avvicinarsi, ma Friedrich si mise in mezzo sbarrandogli la strada Non si sarebbe avvicinato ad Aaron.

-Le Parche vogliono sapere perché e soprattutto come sei riuscito a rendere immortali degli umani- disse Belial.

-Certo che le Parche lo vogliono sapere. Nel momento in cui scoprono che qualcuno può limitare i loro poteri, ovviamente si sentono offese. D'altronde delle vecchie acide come loro non hanno nessun'altra soddisfazione nella vita.- continuò Aaron mentre continuava a trafficare con le siringhe ed un liquido blu.

-Comunque- Belial aveva ripreso a parlare, nella sua solita maniera da saputello irritante, quando ad un tratto successe una cosa incredibile. Un rumore di vetri in frantumi, le tende che si spostavano, e due Doctor Martens che spuntavano da sotto le tende. La brezza gelida di dicembre invase la stanza, spostando leggermente la stoffa.

-Finalmente ce l'ho fatta. Sono sicura di aver fatto prima di quei due idioti- una voce femminile aveva parlato. Una mano delicata spostò la stoffa che ormai copriva una vetrata inesistente. Migliaia di chicchi di vetro erano per terra. Il viso divertito e simpatico di Ariel fece capolino nella stanza.

Nel momento in cui vide che Friedrich e Aaron erano nella stanza, il suo sorriso si incrinò.

-Ma come avete fatto! Ci ho messo solo 2 minuti! Solo perché non riuscivo a trovare un balcone decente da cui dondolarmi per spaccare la vetrata!- disse lei sistemandosi i capelli e facendo un paio di passi avanti.

Belial sembrava sorpreso e divertito dall'entrata di Ariel.

-Quindi ora che siete in tre, pensate di fermarmi? Io voglio solo la confessione di Aaron, non voglio distruggervi. Soprattutto tu Friedrich, tuo padre non sarebbe per niente felice- disse lui, tornando a guardarlo.

-Forse hai capito male. Basterò solo io. Loro sono qui, per fare supporto psicologico a Mary e a te, visto che ne avrai bisogno.- disse Ariel divertita facendo un passo avanti. Belial alzò un sopracciglio divertito.

-Sarò sincero. Sono proprio incuriosito. Per me Ariel sei un completo mistero. Sei l'unica su cui non ho trovato una singola informazione utile. Non sono proprio riuscito a capire a quale cavolo di divinità sei imparentata- disse lui mettendosi le mani in tasca.

Guardai in quel momento Aaron iniettare qualcosa nel braccio di Andrea. Dopo qualche secondo cominciò a tossire e ad avere tutto il corpo scosso da brividi. Tutti gli occhi dei presenti erano puntati su Aaron.

 

 

 

Note autrice

ciau ragazzi!

Beh allora ammetto di essere quasi soddisfatta di Noah e della sua frase non troppo sdolcinata, ma d'effetto LOL. Okay, ragazzi Belial le sta per prendere, e mi sento un po' in colpa per lui. O forse no. Comunque ringrazio tutti i super pazienti che continuano a seguirmi e a supportarmi :) tra cui la grande Irene! Facciamole un applauso! Vi ricordo che Eris sta partecipando al concorso indetto dalla Newton e sono 31 in classifica. Nonostante la classifica non sia fondamentale per passare le selezioni, ovviamente salire porta molta visibilità :) Detto ciò vi lascio il link dove lasciare un piccolo piccolo commento quando avete un minimo di tempo! Mi dareste veramente un aiuto!

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/183852/eris-2/

Detto ciò vi invito se non lo avete ancora fatto a leggere anche “Come diventare la moglie perfetta” qui su Efo ;) vi farete quattro risate sul serio!

Ps. non so se riuscirò a pubblicare permettamente la settimana prossima, perché mi sta per iniziare l'università, e come giornalista ho un paio di eventi a cui parteciperò e quindi sarò impegnata! Comunque giovedi pubblicherò un articolo su Caffebook.it sulla mitologia, quindi tenete d'occhio in questi giorni la mia pagina face :)

 

Vi ringrazio ancora e fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo!

 

Bacio,

Elena

elenalucia.com

 

 

   
 
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