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Autore: Sam27    23/09/2015    5 recensioni
Cosa succederebbe se alcuni insoliti mostriciattoli arrivassero a casa di Derek Hale?
Dal testo:
“-Cosa me ne dovrei fare di un mingherlino tutto ossa?-
-Ehi, andiamo!- esclamò Stiles offeso –Ho risolto qualche caso con mio padre!-
-Ma non hai mai ucciso nessuno- sibilò Derek a denti stretti –Non mi sei molto utile-
-Farò finta di non averti sentito- disse Stiles dirigendosi a grandi passi verso l’armadio.”
“-Prova a muoverti e ti uccido sul serio- ringhiò piano.
Stiles sgranò gli occhi.
-Cosa…?- mormorò.
-Ora vorrai dirmi che non sai come ci sei finito abbracciato a me,eh Stiles?-
Stiles aprì la bocca, poi la richiuse, la aprì e la chiuse ancora un paio di volte.
-Secondo te posso piacere ai gay?- se ne uscì tutto d’un tratto.”
NdA: Tutti sappiamo di come l’incendio di casa Hale abbia distrutto la vita del giovane Derek, io ho provato ad immaginare come un altro incendio possa avergliela ridata.
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Allison Argent, Derek Hale, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L’impatto significativo degli incendi nella vita di Derek
 
Bright and early for their daily races
Going nowhere
Sveglio e brillante per le corse quotidiane
Senza meta
Prada era una cagnolina educata, le piaceva leccarsi placidamente il pelo fino a renderlo perfetto e farsi fare le coccole dalla sua padroncina. Lydia la riempiva spesso di regali, l’ultimo era stato un piccolo pupazzetto in gomma  a forma di pinolo, tutto giallo e con due grandi occhi azzurri.
Per questo quando tre mostriciattoli giallognoli e dalla forma allungata entrarono in casa non ringhiò né abbaiò ,ma saltò loro addosso. Li leccò ovunque facendo ridere Bob e provò anche a mordere Steuart, beccandosi una serie impacciata di imprecazioni.
Lydia si svegliò di scatto con uno strano presentimento: aveva imparato a non trascurare le proprie sensazioni sinistre, perciò si alzò lentamente e scese al piano inferiore.
-Prada?- chiamò lentamente facendo un altro scalino.
La cagnolina le si parò davanti all’improvviso, facendola sobbalzare: in bocca aveva un pezzo di tessuto di jeans.
Children waiting for the day they feel good
Happy Birthday
Bambini che aspettano il giorno in cui si sentiranno bene
Buon compleanno

Derek stava dormendo beatamente nel suo appartamento, era tanto che non dormiva così bene: sembrava quasi che qualcuno con tre dita gli stesse facendo un massaggio. Quando si accorse che effettivamente non era solo, balzò in piedi, sfoderando denti e artigli. Quello che vide lo lasciò senza fiato: un gruppo di insulsi e minuscoli cosi gialli lo guardava attento.
-Chi siete?- domandò cauto –Vi manda Deucalion?-
Ancora nessuna risposta ma solo sguardi vacui.
Decise di passare alle maniere forti e ruggì. I “cosi” gialli invece di scappare ed urlare iniziarono a strepitare felici.
-Grande capo!- esclamavano cercando di abbracciarlo.
Derek riuscì ad afferrare a stento il cellulare: -Scott! Abbiamo un problema- disse con voce soffocata –Anzi: più di uno-
Made to feel the way that every child should
Sit down and listen
Ti fanno sentire come ogni bambino dovrebbe
Seduto ad ascoltare
Stiles aprì di scatto la porta dell’appartamento seguito da Lydia, Allison ed uno Scott piuttosto indaffarato.
-Derek!- esclamò Allison –Ci sono delle nuove creature che…-
-Credo di saperne qualcosa- ruggì il lupo mannaro in risposta, sepolto sotto ad un mucchio di mostriciattoli gialli.
Stiles scoppiò a ridere. –Qualcuno non è poi così cattivo e feroce-
-Vieni a darmi una mano, idiota!- tuonò Derek in risposta.
-Oh, sì, giusto- borbottò Stiles smettendo di ridere e cercando di togliergli quegli esserini di dosso.
Scott, nel frattempo, era riuscito ad allontanare Bob, Kevin e Steuart dalla propria faccia e tentava di tenerli a bada.
-Minions!- esclamò uno dei tre tentando di raggiungere il gruppo –Amici!-
-Scott!- disse Stiles mentre un Minions gli si aggrappava alla gamba cercando di prendere le banane disegnate sul suo pigiama –Credo che dovremmo portarli da Deaton-
-Pensate davvero che siano pericolosi?- chiese Allison divertita .
-Io li trovo adorabili!- esclamò Lydia cullando Bob tra le braccia.
-Niente è come sembra, Lydia- la rimbeccò Stiles –Prendi Derek: lui sembra un cucciolo quando dorme poi, però, ti salta alla gola-
Derek gli lanciò un’occhiataccia come se stesse per decidere di tagliargli la gola per davvero.
-Senza offesa- aggiunse Stiles.
-Facciamo così: Lydia e Allison con me, portiamo i Minions alla clinica veterinaria, Stiles tu resti con Derek per eventuali attacchi-
-Davvero mi lasci questo mingherlino tutto ossa come protezione?- disse Derek quasi ringhiando, seccato.
Scott, intanto, tentava invano di convincere i Minions a seguirlo.
-Cattivissimo!- continuavano ad esclamare protendendosi verso Derek –Grande capo!-
-Scott, credo che tu debba eleggerti loro capo per farti seguire- disse Allison mettendogli una mano sul braccio.
-Cioè?-
-Ruggisci, Scott, ruggisci- disse Lydia.
E Scott ruggì.
Mentre i muri tremavano i Minion sgranarono gli occhi e corsero tutti intorno a Scott. Eccitati e strepitanti, mentre parlottavano tra loro pronunciando parole incomprensibili.
-Buona fortuna!- esclamò Stiles sventolando una mano a mo’ di saluto.
Non appena il gruppo ebbe varcato la soglia, nella stanza scese il silenzio: Stile si sedette sulla scrivania, tamburellò con le dita per un po’ su qualche libro, sbuffò e cambiò posizione un paio di volte, infine si rivolse all’Alfa: -Quindi cosa facciamo?-
-Io dormo e tu te ne stai lì buono- disse Derek sdraiandosi.
-Anche io ho sonno- avanzò Stiles con occhio critico –Mi sono dovuto svegliare per colpa della telefonata di qualcuno-
-C’è un letto solo, Stiles ed immagino che tu non abbia voglia di rimetterci qualche arto-
-Magari un altro giorno- rispose il ragazzo ironico incrociando le braccia.
Derek chiuse gli occhi e si sarebbe anche addormentato se non avesse sentito una presenza costante e fastidiosa accanto a sé.
-Insomma ti avevo detto di…- iniziò voltandosi.
-Io sono qui!- esclamò Stiles offeso, agitando le braccia dalla sua postazione.
-Banana!- disse invece il Minions correndo verso il ragazzo ed abbracciandolo, poi tentò di addentare la sua maglietta.
-Non potevi mettere un pigiama decente?- lo rimbeccò Derek con una punta di divertimento nella voce.
-Scusami tanto se non pensavo che sarei dovuto uscire di casa alle due di notte!- esclamò Stiles tentando di allontanare il Minions.
Derek si alzò, prese una maglietta ed un paio di pantaloni e glieli lanciò.
-Non li rovinare-
-Non ti preoccupare, so quanto sia importante per te avere sempre il tuo sedere da lupo mannaro ben vestito-
Derek lo guardò male ma non gli rispose, si limitò a girarsi dall’altra parte e a tirarsi le coperte fin sul viso.
Si svegliò mezz’ora dopo ed il suo naso da lupo si arricciò subito: c’era odore di dopobarba da uomo, cioccolato al latte e liquirizia.  Abbassò lo sguardo e vide che due braccia non troppo possenti lo stavano abbracciando, voltò appena la testa trovando la faccia di Stiles aperta in un sorriso beato. Capovolse subito la situazione  facendo sì che il ragazzo si svegliasse e puntandogli gli artigli alla gola.
-Prova a muoverti e ti uccido sul serio- ringhiò piano.
Stiles sgranò gli occhi.
-Cosa…?- mormorò.
-Ora vorrai dirmi che non sai come ci sei finito abbracciato a me,eh Stiles?-
Stiles aprì la bocca, poi la richiuse, la aprì e la chiuse ancora un paio di volte.
-Secondo te posso piacere ai gay?- se ne uscì tutto d’un tratto.
-Dovresti chiederlo a Danny- gli rispose Derek senza allentare la presa.
-Ma mi trovi carino?- domandò ancora Stiles pensieroso.
-Dio, Stiles! Ti sto minacciando, non puoi restare serio per più di una manciata di secondi?-
-Tu non mi fai più paura- ripeté il ragazzo deglutendo.
-Ah no?- ringhiò Derek passando lentamente gli artigli sulla sua gola e lasciandogli un leggero graffio.
Stiles si lasciò sfuggire un verso strozzato.
-Okay forse un pochino- ammise senza smettere di guardarlo negli occhi.
Derek avvertiva una leggera sensazione al bacino ora che la rabbia se n’era andata. Forse era l’atmosfera, l’odore che gli penetrava nelle narici o la sfacciataggine di Stiles ma sentiva che c’era qualcosa di strano e sbagliato in tutto quello. Continuava ad essere sopra di lui e non aveva nessuna voglia di spostarsi, per quanto buffo potesse essere.
-Emh… Derek?!- disse Stiles titubante –Potresti togliere le tue chiappe da lupo mannaro da sopra di me?-
-No- ghignò nuovamente.
Stiles aggrottò le sopracciglia: perché avvertiva una strana nota di piacere nella voce dell’Alfa? Ma, soprattutto, perché sentiva una sensazione di piacere all’altezza dello stomaco?
-Vuoi restare tutto il giorno così? Perché non credo che l’armadio in cui ho rinchiuso il Minion sia così sicuro-
-Tu hai fatto cosa?-
-Ho rinchiuso il Minion nel tuo armadio. Cosa volevi che facessi? Dormivi alla grande!-
-Avresti potuto fare di tutto ma non rinchiuderlo nel mio armadio e non dormire nel mio letto-
-Siamo nervosetti, il cane si è morso la coda?-
-Le tue battute fanno sempre più schifo, Stiles-
Il ragazzo fece spallucce, senza smettere di osservare quegli occhi screziati di verde.
Improvvisamente ed inaspettatamente si baciarono.
Derek rilassò i muscoli e rotolò di lato, portando Stiles con sé ed approfondendo il contatto, Stiles gli morse il labbro inferiore, deciso, facendo correre le mani sul suo petto scolpito dagli addominali.
Si baciarono senza neanche rendersi conto di quello che stavano facendo.
Derek, se non fosse stato così impegnato a lasciarsi pervadere dalla passione, avrebbe probabilmente steso Stiles con un pugno ed il ragazzo, dal canto suo, avrebbe pensato a Lydia se quel contatto non gli fosse piaciuto così tanto.
Quando si staccarono Stiles emise un verso strozzato mentre entrambi avvertivano uno spiacevole rigonfiamento nei pantaloni.
-Vado a controllare il Minion- disse Derek alzandosi.
-Chiamo Scott- rispose Stiles –Così… così gli chiedo come va-
Scott aveva appena messo giù il telefono quando Deaton lo chiamò, si precipitò nella sala operatoria della clinica dove c’erano già Lydia, Allison e Isaac.
-Sono delle creature alquanto strane- disse Deaton prendendo il braccino di una di esse e sollevandolo, il Minion scoppiò a ridere e tentò di afferrare la mano del veterinario a sua volta.
-Sembrano infantili ed innocenti eppure sono spinti per natura verso ciò che è malvagio, credo che il Nemeton li abbia attirati qui come ha fatto con le altre creature soprannaturali-
-Sono pericolosi?- domandò Lydia.
-No, non credo- rispose Deaton lasciando andare il Minion –Ma non credo che se ne andranno finché non avranno trovato ciò che cercano-
-Potremmo mandarli a Deucalion come regalo di Natale- propose Isaac emettendo uno sbuffo ironico.
-Non è divertente, Isaac- lo rimbeccò Allison lanciandogli un’occhiata tagliante, senza però riuscire a trattenere un mezzo sorriso.
Isaac fece spallucce e si appoggiò al tavolo con entrambe le mani.
-Non possiamo lasciarli andare in giro per la città, cosa pensate che direbbe la gente?- domandò Scott scuotendo la testa.
-Forse dobbiamo solo dimostrare loro che siamo buoni e se ne andranno- propose Lydia con voce sottile.
And I find it kind of funny
I find it kind of sad
The dreams in wich I’m dying
Are the best I’ve ever had
E trovo un pò buffo
e trovo un pò triste
che i sogni in cui muoio
sono i più belli che abbia mai fatto
Dopo la prima volta ne succedettero innumerevoli altre. Bastava che Scott li lasciasse soli o Lydia si distraesse perché si ritrovassero l’uno contro l’altro a baciarsi ed ansimare. Stiles era arrivato a desiderare ed odiare con tutto sé stesso quei momenti mentre Derek viveva in un continuo stato di turbamento emotivo. Era come essere in un sogno assurdo, in un estremo capovolgimento dell’ordine naturale delle cose.  Non parlavano mai dopo essersi baciati, non si guardavano negli occhi, si limitavano ad allontanarsi frettolosamente l’uno dall’altro, quasi come se la distanza potesse cancellare ciò che era appena successo o quello che avvertivano fremere dentro di loro. Sembrava avessero benzina nelle vene e che un solo contatto accidentale facesse scoccare la scintilla, facendo divampare l’incendio. Ogni volta si ripetevano che non sarebbe più successo e pochi attimi dopo si ritrovavano inevitabilmente stretti l’uno contro l’altro in una morsa pungente e destabilizzante.
Stiles indugiava davanti all’appartamento di Derek, gli tremava il pugno ed il suo occhio sinistro sembrava aver acquisito un insopportabile tic nervoso. Fece per bussare, poi si ritrasse, indietreggiò appena, avanzò ancora, sfiorò la porta con la mano, fece qualche passo verso l’uscita, uno o due verso la porta, si bloccò e rimase in attesa.
-Andiamo Stiles- mormorò tra i denti.
Strinse la mascella fino a farla scricchiolare e bussò.
-E’ solo per Scott che sono qui, puro interesse lavorativo- si ripeté poco convinto, muovendo ritmicamente la gamba in un tremolio costante.
Derek lo accolse con il solito distacco , chiedendogli brevemente cosa volesse. Stiles non riusciva a guardarlo negli occhi e, sul momento, non gli venne in mente nemmeno una battuta sarcastica.
-Sono qui per puro interesse lavorativo- iniziò Stiles nervoso –Scott voleva dirti che…-
-Interesse lavorativo?- domandò Derek emettendo uno sbuffo ironico.
Stiles, per solo la seconda volta da quando lo conosceva, lo vide sorridere: le sue labbra presero un’insolita piega verso l’alto e mostrò i denti senza sfoderare le zanne, tutto questo dava una luce nuova al suo viso ed ai suoi occhi. Derek si sentiva insolitamente felice: che diamine gli stava succedendo? Non si sentiva così da quando… deglutì, mentre avvertiva all’altezza dello stomaco la stessa sensazione che gli faceva provare Paige.
-Beh sai, riguardo alle creature che vogliono ucciderci, eccetera- disse Stile son finta noncuranza.
-Certo- disse Derek con una sottospecie di ghigno.
-E’ che… ecco…- Stiles si interruppe e ricominciò, animato da uno slancio di insolito coraggio: -Credo che dovremmo parlare-
Il sorriso scomparve rapidamente dalle labbra del giovane lupo mannaro.
-Non abbiamo niente di cui parlare- disse secco –Torna a casa Stiles-
-Ah no? Niente?- domandò Stiles irato, passandosi una mano sulla bocca con fare nervoso.
-Che ne dici di questo?- aggiunse poco dopo baciandolo.
Derek si era imposto di sfoderare le zanne e cacciarlo a suon di artigli se fosse stato necessario eppure l’istinto prese il sopravvento e rispose al bacio. Non badarono al freddo del pavimento quando vi caddero sopra, il fuoco divampava e nessuno dei due sembrava essere in possesso di abbastanza acqua per spegnerlo. Quando si allontanarono per riprendere fiato Derek contrasse la mascella, evitando il suo sguardo.
-Non credi che dovremmo parlare?- domandò Stiles cercando il suo sguardo.
-Cosa vuoi che ti dica, Stiles?- chiese Derek con voce sottile, molto simile ad un basso ringhio.
-Non lo so!- esclamò Stiles balzando in piedi –Basta che tu mi dica qualcosa-
Derek si alzò a sua volta e rimasero a fissarsi per un po’, i pugni contratti e lo sguardo duro che si perdeva nel contrasto con gli occhi lucidi.
-Che cosa siamo noi, Derek?- chiese ancora Stiles abbassando la voce.
-Niente- rispose piano l’altro, distogliendo lo sguardo –Non siamo niente-
-Scott voleva che ti dicessi che i Minion non sono più un nostro problema- disse Stiles brevemente prima di imboccare l’uscio ed andarsene a passi lenti.
Derek rimase a guardare la sua figura fino a che non ne riuscì a distinguere neanche l’ombra, solo allora lasciò che la propria frustrazione si rivolgesse all’armadio in mogano addossato contro la parete.
 
I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circe
E trovo difficile da dirti
E trovo difficile da sopportare
quando la gente corre in circolo
Scott stava cercando qualcosa di decente da mettersi dentro l’armadio, era emozionato e non serviva un genio per capirlo: quella sera sarebbe uscito con Allison per la prima volta da quando si erano presi una pausa e lei era partita per Parigi.
-Scott…- mormorò Stiles seduto sul suo letto, giocherellando con la trapunta.
-Stiles! Che dici: tuta o pantalone elegante?-
-Scott- insistette Stiles.
-Hai ragione, hai ragione! Meglio un semplice jeans-
-Scott!-
-Camicia? Qualcosa di semplice, eh? Questa qui dovrebbe andare bene, no?-
-Scott devo dirti una cosa- disse ancora Stiles, questa volta più forte.
Scott si fermò mentre tentava di far passare la testa in una manica della camicia.
-E’ successo qualcosa?- gli domandò infilando finalmente l’indumento nel verso giusto.
-Ecco veramente..- iniziò Stiles ma venne subito interrotto dal suono del cellulare.
-Un attimo!- esclamò Scott.
-Pronto? Cosa…?! Non è possibile! Derek, cosa?! No! Okay, okay. Va bene. Sì. Ciao-
-Cosa ti ha detto?- gli chiese Stiles con un tono leggermente più alto del normale.
-C’è qualcosa nel suo armadio, che ne dici se vai a controllare tu? Non vorrei arrivare in ritardo all’appuntamento…-
-Scott, hai dimenticato la parte in cui tu vieni morso da un lupo mannaro ed io rimango un semplice adolescente con il 90% del peso formato dal sarcasmo e dai vestiti?-
-Derek è un lupo mannaro, però- disse con noncuranza rasandosi il viso –E poi so che non aspetti altro-
-Tu, cosa?!- chiese Stiles deglutendo ed avvampando.
-Sei il mio migliore amico, Stiles, certe cose le so e basta-
Stiles afferrò la mazza da baseball accanto al comodino e fece per uscire poi tornò sui propri passi, dicendo: -Se qualche creatura sovrannaturale non meglio identificata mi staccherà la testa, mi avrai sulla coscienza per sempre!-
 
It’s a very very
Mad world
E' davvero
Un mondo folle
Derek stava percorrendo a grandi passi il suo appartamento, nervoso, i lunghi artigli conficcati nel palmo della mano. Quando la porta si spalancò si lasciò andare ad un lungo sospiro di sollievo: -Era ora, Scott! Cominciavo…-
Ma la frase gli morì in gola quando vide Stiles che, trafelato, si teneva un fianco mentre impugnava una mazza da baseball con l’altra mano.
-Scusa- mormorò ansimando –La Gip è morta qualche isolato più in là ed ho dovuto farmela di corsa-
-Dov’è Scott?-
-Con Allison-
-Cosa me ne dovrei fare di un mingherlino tutto ossa?-
-Ehi, andiamo!- esclamò Stiles offeso –Ho risolto qualche caso con mio padre!-
-Ma non hai mai ucciso nessuno- sibilò Derek a denti stretti –Non mi sei molto utile-
-Farò finta di non averti sentito- disse Stiles dirigendosi a grandi passi verso l’armadio.
Effettivamente dall’interno di esso provenivano rumori scostanti, versi e parole biascicate si confondevano con i colpi dati alle ante. Derek e Stiles si scambiarono una breve occhiata poi aprirono il mobile con un colpo secco in perfetta sincronia.
-Capo!!!- esclamò il Minion allungando la ‘o’ e saltando in braccio a Derek.
-Cosa ci fa lui qui?- domandò Stiles incredulo.
-Credo che sia stata colpa mia…- mormorò Derek mentre il Minion gli succhiava parte della testa.
-Derek! Sei proprio uno…-
-Toglimelo di dosso!!- esclamò Derek ringhiando.
Stiles afferrò il Minion e lo depose a terra, cercando di tenerlo lontano con il piede.
-Grazie- borbottò Derek.
Rimasero in silenzio per alcuni attimi che sembrarono interminabili mentre il Minion tentava inutilmente di raggiungere Derek contrastando il piede di Stiles.
-Non voglio che tu esca con qualcun altro- mormorò Stiles d’un tratto –Forse non siamo niente ma è pur sempre qualcosa-
-Il tuo ragionamento non ha senso, Stiles-
-Nega che vorresti baciarmi!-
Subito dopo averlo detto avvampò furiosamente, il Minion invece spalancò gli occhi ed iniziò a ridere, poi batté le mani ed esclamò: -Bisou*!-
Derek e Stiles lo guardarono perplessi ma l’esserino non si diede per vinto: iniziò a girare loro attorno, battendo le mani e ripetendo “Bisou! Bisou!”. Ogni volta che compiva un giro attorno ai due sciagurati faceva in modo di restringere il cerchio cosicché che Derek e Stiles si ritrovarono presto uno tra le braccia dell’altro. Solo allora il Minion arrestò il proprio girotondo e ridacchiò, rimanendo a fissarli con gli occhi grandi dall’emozione.
-Stiles- mormorò Derek –Non credo che quello che io stia per fare sia saggio-
-Sono sempre stato tutto fuorché saggio- lo rassicurò Stiles.
Derek si trattenne dal dargli la soddisfazione di ridere e lo baciò con trasporto, infilandogli le mani sotto la maglietta e sfiorandogli la pelle candida.
-Capo! Bisou!- rise il Minion battendo le mani.
-Non credo che sia saggio fare sesso davanti a lui- disse Stiles indicandolo –E’ come se fosse un bambino-
-E’ così tu vorresti fare sesso con me?- domandò Derek divertito, alzando le sopracciglia.
-Oh, ecco… io…- balbettò Stiles in risposta.
Il Minion li osservò ancora, guardò gli occhi di Derek e li vide limpidi, allora scosse la testa, capendo che aveva perso il suo Grande Capo.
-Mad World- mormorò brevemente prima di uscire dalla stanza alla ricerca di un nuovo Cattivissimo.
Derek e Stiles non ci fecero caso persi com’erano l’uno nell’altro, intenti nel fare divampare il fuoco nelle loro vene.
 
 
 
 
*= bisou in francese vuol dire bacio e la lingua dei Minions è un miscuglio di moltissime altre lingue
  
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