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Autore: Fabbricante Di Sogni    23/09/2015    1 recensioni
[ What if | Hao/OC | Yoh/Anna | Anna/Horo Horo | Long ]
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Immaginate uno Shaman King senza gli sciamani ed ambientato tra feste di universitari, esami, compiti, in cui il massimo cercare di salvare la terra è Horo Horo che prende parte a manifestazioni ambientalistiche. Conditelo con una spolverata d'amore, colpi di scena ed avventura; ed eccovi a voi la mia prima Fan Fiction su questo splendido manga.
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"La bionda sorseggiò un sorso di Punch dal bicchiere che pareva essersi dimenticata di avere in mano, in lontananza scorse l’Yoh che parlava con una Tamao con troppa carne scoperta per i gusti della ragazza..."
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"Di solito il bruno s’introduceva con qualche parola con le ragazze che rimorchiava, ma in questo caso furono gli occhi a parlarsi, ed entrambi dicevano la stessa cosa: ti voglio..."
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Kyoyama, Hao Asakura, Horo Horo, Nuovo personaggio, un po' di tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Love Hurts

Capitolo 1

-Si volge ad attendere il futuro chi non sa vivere il presente-



“Ogni giorno, ogni ora ci mostra la nostra nullità e ricorda
 a noi smemorati, con qualche nuovo argomento,
la nostra fragile natura.
 Allora noi, che facciamo programmi come se la nostra vita fosse eterna,
siamo costretti a pensare alla morte.
Si volge, infatti, ad attendere il futuro
 solo chi non sa vivere il presente.” 

- Seneca
 



Era una sera tiepida di fine agosto, una di quelle serate in cui si può ancora girare con vestiti leggeri; senza che il fresco tipico dell’arrivo dell’autunno influenzi la salute fisica.
Del resto questo era un bene, almeno per tutte quelle ragazze poco più che sedicenni che si erano imbucate a quella festa destinata solo ai maggiorenni che quell’anno avrebbero iniziato l’università.
Il locale dove aveva luogo la festa era l'università stessa, anche se per l’inciso le stanze destinate al party erano l’ingresso e l’aula magna al primo piano; i restanti locali, in teoria, non avrebbero dovuto assolutamente subire danni. La stessa teoria che era stata applicata per l’ingresso unicamente consentito ai maggiorenni e il trasporto di alcolici; chiaramente proibito.
Anna osservava con sguardo vuoto il resto dell’aula magna, illuminato dalle accese luci colorate. Non era sicuramente il tipo di festa cui avrebbe normalmente preso parte, se non si fosse trattato dell’insistenza di Yoh.
Non sopportava le luci sparate e quella musica assordante.
Tanto meno concepiva il senso che avesse per quelle le ragazzine girare per una sala, con un vestito sulla linea degli slip, solo per finire nei pantaloni di qualcuno; ma a differenza sua, il moro adorava le feste.
Ora mai loro due facevano coppia fissa da tre anni a questa parte, e dopo aver finito assieme il liceo adesso iniziavano, sempre assieme, l’università.
Non poteva negare che nell’ultimo periodo c’erano state alcune tensioni; il ragazzo si era ritrovato alle prese con un Anna stressata ed un esame di maturità che sembrava arrivato troppo in fretta. Aveva più volte risposto in maniera secca e nervosa al ragazzo, che cercava unicamente di aiutarla a rilassarsi.
La bionda trangugio un sorso di Punch dal bicchiere, che pareva essersi dimenticata di avere in mano, in lontananza scorse l’Yoh che parlava con una Tamao con troppa carne scoperta per i gusti della bionda.
Non era sicura di quanto il moro avesse bevuto quella sera, probabilmente si era lasciato trasportare da Ryu e non doveva essere certo molto lucido, nonostante questo Anna non poté trattenere un moto di gelosia; i visi di entrambi erano molto vicini e il vestito di Tamao le lasciava ben visibili le magre gambe chiare. I capelli rosa della ragazza erano elegantemente racchiusi in un Chion e con gli occhi truccati la bionda doveva ammettere che era proprio carina.
L’orgoglio di Anna le impediva di andare da Yoh, da un lato perché voleva per una volta tanto concedergli un po’ della fiducia che sovente il ragazzo gli chiedeva e in parte perché non pensava che il suo Yoh avrebbe mai fatto qualcosa avendola lì alla festa.
Sicuramente andare lì a ricordargli di avere una ragazza non avrebbe giovato a sistemare i conflitti che erano andati a crearsi durante quell’ultimo anno, Anna voleva restare tranquilla e sorseggiarsi il suo punch, senza preoccupazioni.
Alla fine però, vuoi per i troppi bicchieri di birra che il bruno aveva bevuto, vuoi per il vestito davvero molto sexy che Tamao indossava, i loro visi si avvicinarono come due calamite che si cercano reciprocamente portando le loro bocche a combaciare l’una con l’altra.
Il bicchiere di carta che la bionda teneva in mano si ritrovò per terra deformato dalla pressione che la ragazza aveva applicato; ora però lei non era più appoggiata alla parete del muro, camminava rapidamente con i pugni stretti lungo i fianchi, ma non in direzione di Yoh e Tamao.
In circostanze normali Anna sarebbe andata a spaccare la faccia a Tamao, fregandosene che fosse molto ben vista dalla famiglia del moro; ora però la ragazza si sentiva veramente fragile. Il ragazzo con il quale aveva superato i momenti peggiori era letteralmente tra le braccia di un’altra, il suo futuro immaginato con lui era distrutto, quello che provava per lui un’incognita che non sapeva svelarsi.
E Anna odiava non saper la risposta corretta alle domande.
Mentre si muoveva a grandi falciate in una direzione non meglio determinata incrociò lo sguardo di un Hao che le sorrideva con un misto di sadismo e soddisfazione, quello impassibile di Ren e quello quasi sconvolto di Horo Horo. Mentre spingeva via il ragazzo con la fascia che cercava di chiederle che diamine fosse successo, percepì una lacrima che le colava sul viso.
Finì col trovare una porta non meglio identificata, che aprì e richiuse alle proprie spalle con un sonoro frastuono. L’aula era deserta, le luci spente, la situazione perfetta. Anna si appoggio con la schiena contro il muro ed espirando fuori un sospiro profondo d’aria si lascio scivolare lungo la parete fino a ritrovarsi seduta per terra con le ginocchia fra le braccia.
 
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Hao era rimasto sorpreso alla vista di Anna sconvolta, tuttavia non ci aveva messo molto a capire che la reazione della bionda era dovuta al fratello gemello che stava limonando, in maniera di certo poco delicata, con la piccola Tamao.
Il maggiore dei gemelli era venuto alla festa alla ricerca di qualche avventura, ma non si sarebbe mai aspettato che fosse proprio il fratellino a batterlo sul tempo. Butto giù un altro sorso di Punch, mentre con lo sguardo era alla ricerca di una preda. In quello stesso istante incrociò una coppia di occhi castani che sotto le luci colorate prendevano anche alcune tonalità verdi, circondati dall’Eyeliner. La ragazza che li portava era di rara bellezza, o per lo meno, aveva molti dei tratti fisici che Hao personalmente ammirava in una donna. I capelli erano molto scalati attorno alla nuca, con poche ciocche che arrivavano fino alle spalle, il viso a triangolo metteva in mostra qualche lentiggine, il naso dritto e posto alla perfezione nel resto del viso era ancora più messo in risalto dal sorriso, che proprio quella ragazzina di al massimo diciassette anni gli stava regalando.
Il ragazzo si mosse automaticamente in direzione della moretta che lo continuava a fissare, con espressione coraggiosa. Indossava un vestito particolare, a taglio rettangolare, di un blu notte che le arrivava fino a metà coscia.
Il gemello maggiore si porto di fronte a lei, nonostante lui fosse più alto solo di una manciata di centimetri i due interlocutori parevano non perdersi di sguardi, il loro contatto visivo non si era ancora interrotto. Questo voleva dire che le possibilità erano due, o quella ragazza era un po’ stupida, o piuttosto molto più attenta ai dettagli di altre ragazze.
Di solito il bruno s’introduceva con qualche parola con le ragazze che rimorchiava, ma in questo caso furono gli occhi a parlarsi, ed entrambi dicevano la stessa cosa: ti voglio.
Le due bocche s’incrociarono senza che il moro se ne rendesse conto e si trovava a baciare una ragazza, in norma era lui a condurre il bacio, come una danza veloce e dinamica, si trovò quindi sorpreso che fosse proprio la brunetta a condurlo invece in una danza lenta e molto più passionale. Continuarono per un tempo che a Hao parve infinito, ogni istante, era così profondo che ogni volta che entrambi si stancavano per respirare il bruno pareva in astinenza e doveva di nuovo riattaccarsi a quelle labbra incredibilmente morbide.
La sequenza di baci però s’interruppe bruscamente, la ragazza si stacco come se si fosse improvvisamente ricordata qualcosa, Hao era disorientato e la notò solo scomparire nella folla. Come se non bastasse l’intensità che già provasse, quello scappare gli faceva desiderare ancora di più di ritrovare la ragazza dagli occhi circondati d’eyeliner.
Passarono almeno tre quarti d’ora in cui il ragazzo cercò nella folla qualcosa che gli facesse ritrovare la ragazzina che l’aveva tanto rapito in soli quindici minuti della sua vita. Decise di uscire per respirare un po’ d’aria con la mente ancora stordita per l’insolita sequenza di fatti avvenuti.
Non appena varco la soglia dell’università, però si ritrovo davanti ai lampeggianti di un’ambulanza, nulla di che, succedeva spesso che durante questo tipo di occasioni qualcuno si facesse male, o vi fossero degli incidenti stradali. Senti però il sangue gelargli le vene quando intravvide i due occhi ricoperti di eyeliner che appartenevano alla ragazza che stava entrando nell’ambulanza sopra una barella.
  
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