Anime & Manga > Evangelion
Segui la storia  |       
Autore: Darik    18/08/2003    0 recensioni
Il seguito di "New Arrivals" e l'ultimo capitolo di questa trilogia ... ogni mistero è svelato, così come il futuro dei personaggi.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The new arrivals'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The end and the beginning

Autore Darik

12° PARTE

ANNO 2030/ LONDRA
Erano le dieci del mattino.
Shinji stava seduto in soggiorno e leggeva il giornale.
“Incredibile” pensava “dopo sei anni che io e Asuka ci siamo trasferiti qui, e dopo innumerevoli corsi di inglese, ancora non riesco a leggere bene certi articoli. Dovrò farmi spiegare da Asuka, quando torna, quello che c’è scritto”.
Suonò il campanello, Shinji si alzò chiedendosi chi potesse essere a quell’ora.
Attraversando l’ampio soggiorno-biblioteca del suo appartamento, andò al video-citofono.
“Speriamo non siano altri giornalisti ” pensò il ragazzo.
Asuka gli aveva detto tante volte che per risparmiarsi il disturbo poteva benissimo far finta che non ci fosse nessuno, e se qualcuno voleva venire a trovarlo, doveva chiamarlo prima sul cellulare.
Ma Shinji era troppo educato per fare una cosa simile.
Attivò il video-citofono e chiese: “Chi è?”
“Shinji, indovina che è venuto a trovarti dall’Italia?” rispose allegramente una voce maschile.
Shinji fissò il viso sullo schermo: sulle prime non lo riconobbe, ma subito dopo esclamò contento: “Giovanni! Da quanto tempo. Sali pure”.
Giovanni salì fino alla porta dell’appartamento di Shinji, e quando il ragazzo aprì si abbracciarono, proprio come due vecchi amici che non si vedevano da un bel po’.
“Accomodati Giovanni. Vuoi del caffè?”
“Già preso grazie”.
I due si sedettero su delle comode poltrone in pelle, davanti ad una grossa finestra che dava sulla strada.
“Ti tratti bene Shinji. Non è da tutti avere una casa a Notting Hill, il quartiere più artistico di Londra. E vedendo com’è arredata direi che non è stato neanche un grande sacrificio”.
Shinji, leggermente imbarazzato: “Beh, ecco vedi, con quello che guadagniamo io e Asuka…”
“Lo so, sei una grossa celebrità. Ho letto molti articoli su di te: sei diventato il più grande concertista del momento. Sia dirigendo un’orchestra, sia da solo col tuo violoncello. Un giornale ha perfino detto che suonati da te Mozart, Bach, Beethoven sembrano rivivere”.
“La stampa esagera”.
“Ma il pubblico e la critica sono d’accordo” Giovanni indicò la lunga collezione di premi che Shinji aveva accumulato in appena cinque anni di carriera, in bella mostra sopra un ripiano in legno pregiato.
“Anche tu comunque non scherzi. Le riviste di cultura ti mettono tra le promesse del futuro nel campo degli studi storici. Le tue scoperte stanno rivoluzionando l’intera materia” fece notare Shinji al suo amico.
“E’ dovuto in parte alla passione e in parte alla fortuna”.
“Ho l’impressione che tu sia venuto qui per chiedere qualcosa. Ma anch’io ho delle domande da farti. Facciamo un patto: tu rispondi alle mie domande, poi io risponderò alle tue”.
“Okay. Spara”.
“Volevo sapere che fine hanno fatto Jean-Luc e Tang-Po: dopo la distruzione di Neo-Tokyo 3 gli ho rivisti si e no una decina volta, poi diventati maggiorenni ne ho perso le tracce. Dove sono finiti?”
“Mi sono tenuto in contatto con loro, anche se bisogna dire che sono più loro a contattare me. Tang-Po è tornato in Thailandia, ha aperto una palestra di arti marziali allo scopo di togliere dalla strada i ragazzi che si trovavano nella sua stessa situazione prima di entrare alla Nerv. E sta anche avendo successo, visto che più volte la malavita locale ha mandato delle, diciamo ambasciate, per farlo desistere. E lui in risposta ha rotto qualche braccio e alcune mascelle”.
“Sta giocando col fuoco”.
“Si, e a lui piace. Ma non preoccuparti, è indistruttibile”.
“E Jean-Luc?”
“Dopo essere tornato in Francia ha affrontato il padre: e il padre, colpito dal suo coraggio e dalla sua decisione, lo rivalutò. Gli offrì un posto di presidente in una delle tante aziende miliardarie della famiglia, ma Jean-Luc ha rifiutato. Ora, a quanto diceva nell’ultima lettera, vive in una soffitta a Parigi, sul modello degli artisti boheme dell’ottocento. Fa il pittore, ha un sacco di amici e anche una ragazza”.
“Vuole essere se stesso, senza farsi ingabbiare dal padre” notò Shinji.
“Si, e gli sta riuscendo bene. Hai altre domande?”
“No. Ora tocca a te”.
“Okay. Innanzitutto come state tu e Asuka insieme? Vi siete sposati quattro anni fa, e mi dispiace molto per non essere riuscito a venire al matrimonio. E anche per non essermi fatto vedere in questi anni. Solo telefonate e lettere”.
“Non preoccuparti. Io e Asuka sappiamo cosa vuol dire essere sempre impegnati. Ma stiamo bene, lei ovviamente è la padrona di casa, non abbiamo servitù per non rammollirci, uso le sue parole, e facciamo in modo che i nostri impegni non ci tengano mai troppo lontani”.
“Asuka fa l’attrice. E’ specializzata in ruoli da dark lady mi pare”
Shinji sorrise: “Si. In sintonia col suo carattere”.
Un rumore giunse dal piano di sopra.
“Scusami un attimo” disse Shinji alzandosi dalla poltrona e andando di sopra.
“Aspetta, vengo con te”.
I due salirono di sopra, Shinji entrò in una stanza da letto, Giovanni lo seguì.
“Il vostro nido d’amore eh?” lo stuzzicò Giovanni.
“Ehm già” rispose Shinji un po’ imbarazzato.
La stanza era piena di foto del matrimonio di Shinji e Asuka.
Ma l’attenzione di Giovanni fu attratta da una culla, dove si vedeva qualcosa muoversi sotto le coperte.
“Tuo figlio?”
“Si. Si sta svegliando. Asuka è andata ad una conferenza stampa e si è tanto raccomandata che mi prendessi cura di lui”.
Shinji sollevò le coperte, mostrando un delizioso bambino di circa quattro anni, con i capelli rossi, che indossava un pigiamino di colore blu.
“Ha preso dalla madre” commentò Giovanni.
“Si. Ma per fortuna solo i capelli. Come carattere è più simile a me” scherzò Shinji, che prese in braccio il piccolo.
“Tesoro di papà. Ti sei svegliato eh?”
Shinji cominciò a cullare il bambino, ancora assonnato, che si strinse al petto del padre rasserenato dalla sua voce.
“Come si chiama?”
“Leonard. Ha quattro anni. Non è un amore?”
“Si. A me piacciono molto i bambini, ma il tuo è davvero bello”.
“Tu non sei sposato, vero Giovanni?”
“No. Non ho ancora trovato l’anima gemella. Ma credo che dovrò cominciare a darmi da fare. Voglio avere anch’io un figlio bello come il tuo”.
“Beh, proseguiamo la nostra discussione in soggiorno. Non ti dispiace se porto Leonard no?”
“Assolutamente”.
I due scesero in soggiorno.

Leonard si svegliò completamente e cominciò a giocare col padre.
Shinji, seduto sulla poltrona, lo teneva in braccio, gli sorrideva e gli diceva parole dolci.
Il bambino rideva felice.
Giovanni li osservava, sorrise nel vedere quale ottimo padre fosse diventato Shinji nonostante non avesse modelli a cui fare riferimento.
“Allora Giovanni. Quali sono le tue domande?” chiese Shinji mentre sorrideva a suo figlio.
Giovanni si fece serio, meditò un po’ sulle parole e disse: “Senti Shinji, io non voglio rinvangare eventuali ricordi spiacevoli, ma Jean-Luc e Tang-Po nei loro messaggi, hanno chiesto più volte di sapere che fine ha fatto Rei Ayanami. E francamente anch’io sono molto curioso. Quando noi tre ci risvegliammo eravamo, insieme agli abitanti di Neo-Tokyo 3 e al personale della Nerv, su una delle montagne situate ai bordi della città. Ma la città non c’era più. Al suo posto era rimasta solo un’immensa voragine che comprendeva anche il luogo dove c’era una volta la base della Nerv e quindi profonda chilometri. Nessuna vittima, ma era stato tutto spazzato via. Nessuno sapeva spiegarsi cosa fosse successo: interrogati dai soldati dell’ONU tutti dissero che dopo essere stati inglobati da una specie di sfera bianchissima e lucente, in un lampo si erano ritrovati li, senza capire come, e la città era sparita. Rei Ayanami venne data per dispersa. Poi l’ONU e il governo giapponese sciolsero la Nerv e calarono su tutta la vicenda il più rigido segreto. Misato, Kaji e Ritsuko, come tutto il personale dell’agenzia, andarono a lavorare direttamente alla Nazioni Unite, e una volta li denunciarono i membri di un organizzazione chiamata Seele, i quali furono tutti arrestati per crimini contro l’umanità. Ma tu, Shinji, e Asuka, eravate con noi nel Terminal Dogma e siete stati coscienti per tutto il tempo. Cos’è successo? Ho cercato di resistere alla tentazione per tutti questi anni, intendiamoci, io sono venuto qui per rivederti, non per altro, ma ora trovandomi …”
Shinji guardò seriamente in volto il suo bambino, che sorrise vedendo l’espressione del padre.
Shinji, davanti a quel faccino cosi carino, sorrise di nuovo, gli mise una mano sui capelli, poi fissò Giovanni: “Hai ragione. Hai il diritto di sapere. Io e Asuka, dopo esserci consigliati con Misato, la dottoressa Akagi e Kaji decidemmo di tenere tutto per noi. Ma anche voi eravate li e dovete sapere. Promettimi però che non lo dirai a nessuno”.
“Lo giuro. E farò in modo che Jean-Luc e Tang-Po facciano lo stesso”.
“Va bene. E’ stata Rei a provocare quella enorme sfera di energia, allo scopo di distruggere tutti gli strumenti di un progetto folle ideato da mio padre e dai suoi mandanti. Quella sfera non ha solo distrutto Neo-Tokyo 3 e il Quartier Generale della Nerv. Infatti quando sparì la sfera generò un onda d’energia che propagandosi su tutta la superficie della Terra, ha colpito anche le altre divisioni della Nerv, e le ha distrutte insieme alle unità Eva che stavano costruendo, risparmiando comunque il personale che vi lavorava. Dopo aver fatto questo il corpo di Rei si dissolse, decise di morire per il bene dell’umanità, per impedire un eventuale ritorno di quel mostro che si faceva chiamare Legato. Oppure che qualcuno a conoscenza dei piani di mio padre, la sfruttasse per proseguirli. Io implorai Kirishima di aiutarla. Te la ricordi?” “Vagamente. La vidi solo quella volta che entrò a far parte della nostra classe, nel ormai lontano 2015. Ma si può sapere chi era?”
“Kirishima era l’Angelo della Vita, la vita insomma”.
“Cosa? Tu mi dicesti che Legato era l’Angelo della Morte e… ma si, che stupido. Era ovvio. Erano due facce della stessa medaglia. Dove va la morte, va anche la vita”.
“Esatto. Comunque Kirishima conosceva il dolore di Rei. Sapeva che anche se la ragazza si era sacrificata di sua iniziativa per salvare noi e tutti gli uomini, soffriva comunque all’idea di dover rinunciare alla vita, proprio ora che aveva imparato ad apprezzarla. E allora l’Angelo della Vita, le ha dato la possibilità di ricominciare. L’ha fatta reincarnare. L’anima di Rei è rinata in un nuovo corpo e ora finalmente può godersi la vita liberamente, senza il rischio di essere strumentalizzata da qualcuno. Conduce sicuramente un’esistenza felice, Kirishima me lo promise prima di sparire insieme a quel Wolfwood. Ma non so dove sia adesso Rei. Una delle chissà quante bambine nate nel 2015. Potrebbe essere ovunque. In Europa, in Asia, in America. Ovunque. Non ha più memoria della sua vita precedente, ma ne ha conservate le emozioni. Anche il suo grandissimo amore. La cosa più importante”.
Giovanni ascoltò in silenzio il racconto di Shinji: “Rei sarà sicuramente felice. Dopo tutte le sofferenze patite se lo merita. Ma non ti è mai venuta la curiosità di sapere dove o chi sia ora?”
“Si. Lo vorrei sapere, ma mi accontento all’idea che in ogni caso ora non ha più problemi”.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Evangelion / Vai alla pagina dell'autore: Darik