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Autore: fulfilled    24/09/2015    1 recensioni
Chi di voi non si è mai chiesto di come Sally Jackson ha incontrato Poseidone? O cosa di May Castellan ha attirato lo scaltro Ermes? O ancora, come un normale professore ha potuto far breccia nel cuore della fredda Atena? Come voi me lo sono chiesto anch'io e ho cercato di darmi da sola risposta, e ho voglia di condividerla con voi. Buona lettura!
Dal secondo capitolo:
Gli occhi della ragazza brillavano mentre parlava dei suoi progetti, sembrava rifulgere di luce propria, e fu con voce carica di rispetto che Poseidone pronunciò:《Sally Jackson, sei una regina.》Sorpresa, Sally si girò per guardarlo negli occhi.. e incontrò le labbra di lui, che aveva il volto chino su di lei.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atena, Ermes, May Castellan, Poseidone, Sally Jackson
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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>Saaaaaalve. Eccomi qui con un piccolo tentativo di iniziare la mia prima fanfiction su questo fandom. Il mio intento è creare una raccolta di storie su come i genitori dei nostri semidei preferiti si sono incontrati: alcune saranno semplici one-shot, altre avranno due o più  capitoli. Il rating della raccolta È PROVVISORIO, in quanto non so ancora come la mia mente malata svilupperà il tutto (dopo tutto devono pur sempre nascere dei bambini.. eheh. Ok scusate, la smetto)

Voi però potreste aiutarmi e dirmi che ne pensate, o di quali genitori divini e non vorreste conoscere la storia :) ok vi ho trattenuto abbastanza a lungo perciò.. godetevi il primo capitolo!

Una strana, stranissima giornata

Sally Jackson camminava sulla riva del mare, godendosi la brezza tiepida e salmastra che le scompigliava i capelli ramati e osservando le impronte umide che i suoi piedi nudi lasciavano sul bagnasciuga. Camminava con passo leggero e aggraziato, ma il suo cuore era gonfio di preoccupazioni, e solo piccole rughe di concentrazione agli angoli degli occhi chiari potevano svelare la vera natura dei suoi pensieri ad un osservatore attento. Da poche settimane lo zio che l'aveva cresciuta fin da quando aveva cinque anni, età in cui i genitori di Sally erano scomparsi in un incidente aereo, era morto per una brutta malattia. Il vecchio zio Frank... non era mai stato particolarmente affettuoso o presente per la nipote, ma non per cattiveria. Lui era così: distratto, svagato, con il naso tra i polverosi libri che rappresentavano i suoi unici amici. La gente lo chiamava Frank il visionario, a causa di un episodio della sua gioventù, quando affermò di aver visto una donna con due code di serpente al posto delle gambe che si dissolveva in una nube di polvere dorata, trafitta da un uomo con zampe caprine e corna. I genitori dello zio Frank, preoccupati per la sua salute mentale, lo sottoposero alle cure di un famoso psichiatra, cure che terminarono quando finalmente Frank ammise di essersi inventato tutto. Nonostante questo l'appellativo crudele gli rimase, così come una luce un po' folle negli occhi, che inizialmente fece paura alla piccola Sally. Lei apprese questa storia trovando nella vecchia soffitta alcuni ritagli del giornale locale del paesino dove viveva in precedenza suo zio, prima di trasferirsi nella Grande Mela... L'unica volta in cui provò a chiedergli spiegazioni lo zio la guardò tanto male da farle passare ogni curiosità. Pur con le sue stranezze l'anziano parente le trasmise indirettamente l'amore per i libri e la lettura, facendo nascere in lei il sogno di poter un giorno scrivere una storia che avrebbe appassionato milioni di lettori, spingendola a mettere da parte i soldi per poter in seguito iscriversi ad una scuola di scrittura creativa. Poi, purtroppo, lo zio Frank si ammalò, e lei dovette lasciare il suo ultimo anno di superiori per prendersi cura di lui. Quando morì, qualche mese dopo, morirono con lui tutti i sogni di Sally, che si trovò senza diploma e senza soldi nella caotica New York. Approfittando della stagione estiva aveva trovato un lavoro da barista nella poco affollata spiaggia di Montauk, dove si accontentava di un misero stipendio e dell'alloggio in un piccolo ma carino bungalow per tirare avanti. Nonostante si trovasse lì da pochi giorni le famigliole e i pensionati che frequentavano la spiaggia gia l'amavano per i suoi modi e per il suo sorriso gentile, che le aveva valso il soprannome de "la bella Sally".
Improvvisamente un vociare allegro distolse Sally dai suoi pensieri, facendola accorgere di essere arrivata alla fine del bagnasciuga, da dove, alzando lo sguardo, si scorgeva il faro su una piccola altura erbosa, che terminava a strapiombo sul mare. Proprio vicino al bordo dello strapiombo una piccola folla di persone vociava animatamente intorno a qualcosa, gesticolando e ridendo meravigliata. Incuriosita, la ragazza decise di raggiungere la sommità della collina, per capire cosa mai avesse potuto destare i frequentatori di Montauk dal loro quieto torpore. Facendosi largo tra la folla sentiva esclamazioni come 'È un miracolo!'
'Come fa?'
'Mai visto niente del genere.'
Giunta al suo obiettivo, però, Sally Jackson rimase alquanto perplessa. Un uomo dalla sgargiante camicia hawaiana, piena di pappagallini e noci di cocco, stava assiso su una sediolina di pelle nera, usando un lunghissimo tridente verdastro a mo' di canna da pesca, per sollevare dal mare sottostante.. alghe. Alghe che poi depositava al suo fianco su un mucchio gia ben nutrito. Sally non poteva proprio capire il motivo di cotanto stupore. Voltandosi verso un amabile vecchietto, con cui aveva gia stretto amicizia al bar, chiese cortese: 《Mi scusi signore, che succede qui?》 Il vecchietto si voltò esaltato, e un sorriso radioso e sdentato si aprì sul suo volto nel riconoscere la sua interlocutrice. 《Salve bella Sally! Non vedi? È gia da un'ora consecutiva che quell'uomo continua a pescare enormi tonni! Non passava per Montauk un banco così da anni!》Esclamò sputacchiando ovunque.《Pare che siano attratti dalla sua canna da pesca, ultimissimo modello》, aggiunse poi in maniera confidenziale. Sally era, se possibile, ancora più confusa di prima. 《Canna da pesca.. parla del suo tridente, signore?》Il vecchietto la guardò, improvvisamente stranito 《Tridente? Ragazza, quella è una canna da pesca sportiva, modello T508, munita di sensori e diffusori di ormoni che attraggono banchi di pesci pronti per l'accoppiamento. Dove le vedi le tre punte del tridente? Eh?!》
《Caro, Sally è sicuramente stanca e deve essersi confusa. Non agitarti tesoro, ricorda i tuoi problemi di pressione!》
A parlare fu la moglie del signore, una massiccia signora dal cuore d'oro che interveniva ogniqualvolta il marito, adorabile uomo ma che si accendeva facilmente, cominciava a dare in escandescenze. Distogliendo lo sguardo dall'anziana coppia, che gia non la considerava più, Sally volse nuovamente lo sguardo al pescatore. Sembrava godersi un mondo le attenzioni della gente che stava lì ad ammirarlo, e sul suo volto era stampato un sorriso così soddisfatto di sé che spinse Sally ad avvicinarglisi a passo di marcia, indignata del fatto che stesse in qualche modo prendendo in giro tutte quelle brave persone. Fermatasi accanto a lui fece un bel respiro profondo.
《Mi auguro, signore, che lei non sia pienamente cosciente di quello che sta facendo》cominciò tentando di mantenere un tono pacato. 《Perché vede, non mi sembra affatto corretto-》 《Suvvia, tesoro, quante storie!》la interruppe l'uomo, senza girarsi 《Si tratta di pesca sportiva, non farei mai del male a dei poveri pesciolini..》A questo punto toccò a lui interropersi, irrompendo in una fragorosa risata, come se l'idea fosse così assurda da divertirlo immensamente. Sally era invece rimasta talmente basita che boccheggiava senza spiccicare una parola. Dalle parole del pescatore sembrava quasi che l'avesse scambiata per una sorta di animalista.. e pareva proprio convinto di quello che diceva! All'indignazione per il timore di essere presa in giro si sostituì il sospetto di parlare con un pazzo. Anzi no, di essere circondata da pazzi. Cosciente dell'improbabilità della cosa arrivò a pensare di essere lei quella pazza. Forse era stato qualcosa che aveva mangiato a pranzo.. 《Ma.. ma.. non sono pesci.. sono alghe!》boccheggiò smarrita. 《Ah!》esclamò il pescatore 《Algh..alghe?!》Pronunciando queste parole l'uomo si voltò finalmente a guardare Sally, con un espressione aggrottata sul volto abbronzato. La ragazza indietreggiò davanti allo sguardo dello sconosciuto, quasi intimorita dagli occhi verdi che la scrutavano, occhi che parlavano di tempesta e caos. La strana sensazione svanì velocemente com'era giunta non appena il viso del suo interlocutore si aprì in un sorriso abbagliante. 《Ma certo!》pronunciò l'uomo 《mi avevano detto che poteva succedere! Un attimo che risolvo subito..》A questo punto lo stupore di Sally aumentò esponenzialmente, in quanto il suo interlocutore schioccò le dita e prese a fissarla in maniera oltremodo soddisfatta: 《Allora, ora li vedi i tonni?》chiese ammiccando. La ragazza scostò dal proprio viso i capelli che una folata di vento le aveva scombinato e batté le palpebre, perplessa. Per un'attimo il mucchio d'alghe era stato scosso da un leggero tremolio, come se fosse uno di quei miraggi che il sole produce in una giornata particolarmente afosa, nonostante la tarda ora pomeridiana e il clima fresco. Prendendola come l'ennesima stranezza della mezz'ora appena trascorsa, Sally, stanca di essere in quella che ormai le sembrava una sgradevole presa in giro, voltò le spalle alla piccola folla che la fissava già da un pezzo e se ne andò scuotendo la testa, non vedendo così lo sguardo improvvisamente interessato accesosi negli occhi dell'uomo. Fortunatamente quasi nessuno restava mai a Montauk per più di una settimana, e l'accaduto sarebbe stato presto da lei dimenticato. Del resto, con tutti gli impegni che aveva.. spesso infatti accettava volentieri di fare gli straordinari per sostituire qualche collega bisognoso di riposo. Era così la giovane Jackson: altruista, a volte fin troppo generosa, ma con la testa ben piantata sulle spalle e una ferrea forza di volontà. Le difficoltà l'avevano temprata e resa molto più matura della semplice diciannovenne qual era. Solo questo la spinse a non soffermarsi troppo sugli strani avvenimenti appena osservati, come invece avrebbe fatto una qualsiasi ragazza priva di pensieri, e si recò velocemente al piccolo bungalow dai colori pastello che era stato assegnatole, per riposare in vista del turno serale.

La sua sorpresa fu grande quando, uscendo qualche ora dopo per recarsi al pub, scorse sulla soglia della propria abitazione un bouquet composto da una stranissima varietà di fiori. Somigliavano vagamente alle orchidee, ma i petali si aprivano e chiudevano ipnoticamente, brillando di una tenue luminescenza. Erano avvolti da un'involucro verde, e il tutto emanava un soffuso profumo di brezza marina. Trepidante, Sally prese tra le sue mani la conchiglia attaccata al bouquet a mo' di biglietto. Istantaneamente si librò dalla conchiglia una piccola sfera luminosa, dentro la quale la ragazza distinse le parole "I miei omaggi alla bella Sally. P." La newyorchese era un tipo tosto, che non si lasciava impressionare facilmente, eppure non poté impedire alle proprie mani di tremare mentre, scossa da ciò che aveva appena visto, riapriva la porta del bungalow per riporne all'interno l'omaggio floreale. La porta si era appena richiusa dietro di lei quando una misteriosa figura annuì tra sé nell'ombra, per poi dissolversi in una nube di vapore.
  
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