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Autore: Nenottina    24/09/2015    0 recensioni
Ciao a tutti :D
Ebbene si, ho scritto una seconda serie su Seripa! Contenti?
Se vi siete persi la prima potete controllare sulla pagina del mio account, ma in ogni caso ve la riassumo brevemente: Seripa è la sorella di Vegeta, anche lei mandata sulla Terra per conquistarla, anche lei reduce da un colpo in testa con conseguente perdita di memoria. Farà la conoscenza dei guerrieri Z e affronterà alcune avventure con loro, ed infine deciderà di partire per scoprire il mondo.
Questa seconda serie si svolge dopo GT, ovvero qualche anno dopo.
Dal primo capitolo:
Domani inizierà il torneo mondiale di arti marziali e io voglio partecipare...
Credo sia tutto, buona lettura e fatemi sapere che ne pensate ^^
Grazie in anticipo a chi la leggerà
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Goten/Valese, Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nuovi Eroi'
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Alla fine porto a tavola tutto quanto e chiamo gli altri mentre mi accomodo.
Arrivano tutti tranne Bulma ma Bra mi assicura che possiamo iniziare a mangiare senza di lei e così facciamo.
Tutti fanno i complimenti, ma li liquido con un gesto della mano. Beh, tutti tranne mio fratello.
Quando arriviamo agli ultimi bocconi Vegeta prende l’ultimo pezzo di sushi che ho nel piatto e se lo mette in bocca senza troppi complimenti.
-Ehi! – protesto indignata – Quello era mio!
-Mh? – mi guarda senza capire mentre ingoia il boccone.
-Quello era l’ultimo pezzo di sushi ed era mio!
-Ah si? – tira indietro la sedia e si appoggia allo schienale con le mani dietro la testa – Quindi?
-Quindi non dovevi mangiarlo! – gli tiro un pugno sul viso che lo fa cadere all’indietro facendo ribaltare la sedia.
Trunks si alza e osserva al di là del tavolo, ma senza urgenza – Papà tutto okay?
Lui si rialza infastidito – E questo per cos’era?
-Si, tutto okay… - si risponde da solo e inizia a sistemare i piatti, aiutato da Bra.
-Era mio ed era il pezzo più buono! – ribadisco.
Vegeta mi indica un punto sul tavolo, tranquillo, ed io guardo. C’è un altro pezzo di sushi uguale a quello che era nel mio piatto.
Mi risiedo e lo mangio senza aggiungere altro mentre lui esce dalla cucina.
Sistemo poi i piatti che rimangono ed aiuto Bra e Trunks.
-Comunque – mi dice Bra mentre appoggia l’ennesimo piatto nella credenza – Non saremmo rimasti veramente senza cena, avremmo cucinato noi
Più tardi a letto sento dei passi in corridoio e la porta della camera di Bulma e Vegeta che si apre.
Apro un occhio solo e guardo le ore. E’ notte fonda. Bulma deve essere rimasta alzata un bel po’ per il telecomando.
Non dovrebbe sforzarsi troppo.
Il giorno successivo dopo colazione vado a cercarla in laboratorio e la trovo puntualmente china sui progetti mentre mangiucchia il bordo di una matita.
La tocco sulla spalla e lei si volta, sorpresa – Oh, ciao…scusa non ti avevo sentito…che ci fai qui? – torna a guardare il foglio.
-Non dovresti fare così tardi la sera – prendo una sedia e la porto vicino a lei, sedendomi con il viso rivolto verso lo schienale e le gambe larghe.
-Oh, non era così tardi – risponde poco concentrata. Si vede che ha altro per la testa.
-Senti, so che ti abbiamo chiesto un favore, ma non è necessario…
La porta si spalanca all’improvviso e mio fratello entra a passo di marcia con una tazza in mano. Riconosco l’aroma, è caffè.
La appoggia con poca delicatezza sul bancone vicino a Bulma. Lei lo guarda stranita – Grazie…sei gentile – gli sorride.
Sorrido anch’io – Accidenti fratellone, che ti è preso tutt’a un tratto?
Lui fa una smorfia – Se preferisci portarla a letto dopo che sarà crollata dalla stanchezza sul bancone fai pure, io non lo farò di nuovo – detto ciò se ne va velocemente come è entrato.
Guardo Bulma – Di nuovo?
Lei fa un sorriso imbarazzato – Beh…una volta per sbaglio mi sono addormentata qui e mi sono svegliata nel letto…credo sia successo in quell’occasione… - beve un sorso di caffè, pensierosa.
Sorrido – Tutte scuse, lui ti ama
-Lo so – osserva il caffè assorta nei suoi pensieri e fa un sorriso, ma poi torna seria – Ma ora devo assolutamente capire come funziona – batte un dito sul foglio – Sento che sono vicinissima alla soluzione!
-Non sforzarti troppo per favore, ogni tanto fai una pausa, anche tu hai diritto a riposare un po’
Lei si alza e mi spinge delicatamente verso la porta – Ti ho detto di non preoccuparti, sono abituata a ritmi molto più pressanti di questo
Mi lascio trasportare fino alla soglia e sospiro – Cerca solo di non crollare di nuovo, e ricordati che hai tutto il tempo che ti serve, non avere fretta
-Me lo hai già detto – sorride – Adesso scusa se ti caccio via così ma ho davvero bisogno di concentrazione – detto questo mi chiude la porta in faccia.
Me ne vado dubbiosa e decido di fare un giro. Arrivo in sala.
-Buon lavoro Trunks – gli faccio l’occhiolino.
-Lavoro… - lui fa una smorfia – Vedrai che riuscirò ad andarmene stavolta
-Oh, ci crediamo tutti – commenta Bra ironica.
-Fai prima a rimanere, sprecheresti solo energie – interviene mio fratello – Sai che ti obbligherò a tornare
Trunks batte un pugno sul tavolo – Vedremo!
Esco di casa e vado in città senza una meta precisa.
Entro in un parco. Ricordo di esserci già stata, è quello in cui abbiamo incontrato la ragazza con il coltello.
Soltanto che non l’abbiamo visitato completamente. Mi dirigo verso quella zona che non ho ancora visto. C’è un bello spazio erboso, si sta’ davvero bene.
Passeggio chiudendo gli occhi ed alzando la testa, c’è un bel tepore.
Potrei andare avanti così per ore, c’è davvero molto spazio e non ci sono ostacoli.
Ad un tratto però sento una folata di vento che mi passa sopra la testa e subito dopo una piccola esplosione dietro di me.
Apro gli occhi e mi volto di scatto. L’erba è nera in un punto.
Confusa, mi guardo intorno e vedo in lontananza tre figure: Goten, il suo clone e Broly.
I due Goten stanno lottando con un’espressione agguerrita sul viso.
Non avranno intenzione…?
Volo velocemente verso di loro e lancio due sfere, cogliendoli alla sprovvista, e loro volano indietro di qualche metro.
-Ragazzi! Adesso che vi prende? Possibile che vogliate di nuovo eliminarvi a vicenda?
Loro si guardano, sorpresi. Allora esito.
-Non…volete uccidervi…? – la loro espressione me lo conferma. Sempre a sproposito…
Mi gratto la testa in imbarazzo – Scusate…
Loro si guardano e si sorridono complici, e subito dopo mi colpiscono con due pugni, facendomi barcollare all’indietro.
-Ehi! – fingo indignazione, ma in realtà mi fa piacere, adoro allenarmi, soprattutto con lui e Broly.
Reagisco ed insieme combattiamo fino a metà pomeriggio, finché non crollo a terra con le mani sullo stomaco – Basta ho troppa fame, ho bisogno di energie, portatemi del cibo!
Gli altri si siedono sull’erba, esausti quanto me.
-Oh andiamo, che esagerazione! – dice Goten con un sorriso.
-Non sto esagerando – protesto – A colazione ho mangiato solo una torta con il caffè
-Una torta…intera?
-Lo so! E’ incredibile che abbia resistito finora dopo aver mangiato solo una torta, non è vero?
Gli altri ridono, anche se non capisco cosa ci trovino di divertente…
-Chichi cosa ha detto quando ha visto due Goten identici? – chiedo invece.
-Niente – Goten alza le spalle.
-Niente?
-No, è svenuta
Mi viene da ridere. Posso immaginarla perfettamente, ne sarebbe davvero in grado, ma mi trattengo.
Noto solo in quel momento che i due Goten hanno dei vestiti diversi, e mi spiegano che avevano deciso che il vero Goten avrebbe tenuto due polsini per distinguersi dal clone.
Dopo esserci riposati un po’ ci alziamo.
-Vi va di fare un salto da noi? Magari Bulma ha finito il telecomando
-Certo, perché no? – il clone sorride e gli altri annuiscono, così ci alziamo in volo e ci dirigiamo alla Capsule.
Entrati in casa andiamo subito al laboratorio, impazienti di sapere se ci sono novità, ma appena vediamo Bulma con la testa e le braccia appoggiate al bancone e l’aria abbattuta ci calmiamo.
Lei ci lancia un’occhiata ma poi torna a fissare il muro.
-Ragazzi… - sussurra il clone – Andate di là, le parlo io
Faccio un cenno ed esco, seguita da Goten e Broly, dopo di che vado direttamente in cucina e mangio qualcosa. Finalmente.
Quando sono piena raggiungo gli altri in sala e mi siedo sul divano di fianco a Goten. Ci sono anche Bra e Trunks.
-Ehi Trunks – gli dico sorridendo – E’ riuscita la fuga oggi?
Lui guarda a terra incrociando le braccia e borbotta un no.
Mi copro la bocca con la mano per evitare di ridere anche se non riesco comunque a trattenermi più di tanto.
-Allora – annuncia Bra – Adesso sentiamo uno dei ricordi di Goten sulla zia! Zitti tutti! – guarda Goten in attesa.
Pensa forse che sia il clone? In ogni caso, fortunatamente non è così.
L’interessato la guarda confuso, ma poi sorride – No
-Cosa? Perché no?
-Beh perché dovrei raccontarti dei ricordi personali di Goten? – mi guarda e fa l’occhiolino.
Io sorrido, capendo che sta’ fingendo di essere il clone, ma cerco di tornare subito seria.
-In fondo non è corretto, lui non vuole…non ne racconterò più – conclude, solennemente.
Gli altri allora lo guardano delusi.
-Goten ma perché stai facendo finta di… - copro immediatamente la bocca di Broly con la mano.
-Broly che dici? Goten è ancora di là con Bulma, lo sai… - gli lancio un’occhiata eloquente.
Lui mi guarda stranito – Mica era il clone che ha detto che… - gli tappo la bocca un’altra volta.
Per fortuna Goten viene in mio aiuto, cambiando argomento.
-Ma secondo voi qual è il problema? – chiede – Non dovrebbe essere così difficile…
Tutti si fanno pensierosi, me compresa.
In quel momento sentiamo dei passi sulle scale e mio fratello fa la sua comparsa, venendo verso di noi. Ha i capelli umidi, deve aver appena fatto la doccia.
Si ferma di fronte a Goten – Spostati
Lui lo guarda confuso – Come?
-Quello è il mio posto, spostati
-Non è vero che è il tuo posto! – protesto. Guardo Goten – Non alzarti, quando fa così è solo un prepotente
-Beh se vogliamo dirla tutta papà si siede sempre lì però – commenta Trunks.
-Nessuno ha chiesto il tuo parere! – gli urlo di rimando, dopo di che mi aggrappo a Goten – Lui rimane qui, se vuoi c’è un posto di fianco ai tuoi figli, via!
Indico l’altro divano. Non che sia molto più capiente, anzi in effetti non c’è posto.
Lui fa un passo di lato e spinge Goten verso di me, facendoci scivolare entrambi verso uno dei due braccioli del divano, ed infine si siede nel nuovo spazio che si è creato.
Incrocio le braccia e mi stacco da Goten roteando gli occhi.
Trunks, Bra e Broly ci stanno fissando.
   
 
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