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Autore: Vanex23    24/09/2015    2 recensioni
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Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                  And there’s a hurricane underneath it trying to keep us apart


                                                                                Primo capitolo
'Everybody’s got their demons
Even wide awake or dreaming
I’m the one who ends up leaving
Make it okay' .

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23 Novembre 2014

Due ragazze, stavano aspettando impazienti l'arrivo di una persona a loro molto cara, in cerca di un briciolo di speranza in più, quella speranza che pensavano di non poter perdere mai, e quando videro con i propri occhi, lui, la persona che attendevano, i loro occhi brillarono insieme per la gioia.
"Allora?" Domandò impaziente una di loro, con la voce che fremeva dalla voglia di sapere, sapere al più presto.
Il ragazzo si avvicinò ad ambedue con un sorriso smagliante e per un attimo una delle due credeva di poter morire alla vista di quel bellissimo e incantevole viso.
"Il pub è nostro!" Esclamò lui euforico, abbracciando le due ragazze.
Una delle due, in particolar modo, si buttò a capofitto sul ragazzo, abbracciandolo tantissimo e non staccandosi più di dosso.
"Lo sapevo Eric. Tu sei il fratello migliore del mondo, era normale che ciò accadesse." Si complimentò una delle ragazze.
Ah, non vi ho ancora detto esattamente di chi stiamo parlando e perché parliamo proprio di codeste persone.
I ragazzi in questione sono Eric McCall e Keira McCall, fratelli, che stavano progettando insieme o quasi il loro futuro e la ragazza con loro era Allison Martin, una delle migliori amiche di Keira, nonché fidanzata del fratello, Eric.
"A proposito di ciò.. " - Iniziò il ragazzo deciso - "Tu lo sai che nel pub non potrai metterci piede, tranne per il pomeriggio?"
"Cosa stai dicendo Eric? Ho 16 anni, ma mica ho il diviato di entrare nei pub!" Esclamò seccata la sorella.
"Forse tu non hai capito in cosa sto andando incontro." Spiegò il ragazzo.
"Non si era detto che il pub, qualora fosse stato preso, sarebbe stato di tutti e due e gestito anche da me?" Intervenne Allison.
"Appunto, ma voi piede all'interno del pub la sera, non ce lo metterete nemmeno per sbaglio." Disse contrariato il ragazzo.
"Perché mai?" A parlare stavolta fu la sorella, imbronciata per la decisione del fratello.
"Sentite, il pub quest'anno ha l'affitto della casa della perdizione, la sera noi gestiremo anche gli stessi che andranno alla casa, quindi questo vuol dire che i proprietari pagheranno a noi l'affatto, a condizione che chi frequenta il pub e viceversa possa entrare dalla stessa porta, ovvero quella principale." Disse Eric spiegando il perché di questa decisione.
"E tu credi che mi scandalizzi per la gente che dovesse passare dalla porta sia del pub che della casa della perdizione?" Domandò continuando la sorella.
"Keira, io capisco che tu ormai ti senta grande e responsabile, e che sappia praticamente tutto, ma non è così." Disse il fratello.
"Ci sarà anche Scott con me!" Esordì la ragazza cercando di convincere il ragazzo, ma ciò parve inutile.
"Credo che dovresti tenere anche lui lontano dal pub, lo dico per te." Rispose il fratello, essendo sicuro di ciò che diceva. 
"Mmh, almeno quando sarà l'inaugurazione del locale?" Chiese Allison cercando di smorzare un po' l'aria tesa degli ultimi minuti.
"Domani sera. Ma, voi non potrete venire." Precisò il ragazzo.
"Almeno fammi sapere se andrà tutto bene oppure no, per quanto tu non mi voglia tra i piedi, le persone che frequentano la casa della perdizione non sono tutti sani di menti, nemmeno una mi sa." Disse preoccupata la sua ragazza.
"Appunto vi voglio lontane da lì, e tranquilla, io so badare a me stesso. Keira, tranquilla, quando potrai ci metterai piedi anche tu là dentro." Disse sereno il ragazzo.
Tutti e tre furono comunque soddisfatti della notizia, Eric avrebbe gestito finalmente il pub e avrebbe avuto un lavoro tutto suo, si sarebbe guadagnato da vivere da solo, Keira era orgoglia del fratello e poteva lavorarci almeno nei pomeriggi, quando non vi erano pericoli in corso e poteva far fruttare ciò in positivo con la scuola e Allison poteva aiutare a realizzare il sogno del suo ragazzo in meglio, con lei vicina.


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24 Novembre 2014

Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del locale. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava, con quello sguardo che cercava di indacare, con quello sguardo che voleva sapere tutto e che avrebbe saputo tutto ad ogni costo. 
Non te lo puoi dimenticare perché anche se non te ne accorgi, la persona che ha questo sguardo posato su di te, con tutte queste sfumature, pur non sapendolo ti appartiene già ed è la tua persona.
E' esattamente ciò che entrambi i ragazzi avevano pensato dal primo momento in cui si erano rivolti la parola fin a quell'istante, mentre si scambiano sguardi apparentemente normali ma che in realtà si dicevano tutto e niente.
Lui, Luke Hemmings, aveva capito molte cose nei suoi 17 anni di vita, tranne una o forse due.
La prima, era che nonostante avesse solamente 17 anni, sapeva più lui di amore, di chiunque altro indivuduo che avesse un'età media sui 30 anni. 
La seconda, era che aveva già trovato a chi dare il suo amore e da chi ricevere amore, ma troppo impegnato a disperdere distruzione per soffermarsi su chi aveva davanti.
La ragazza posò le sue mani sulla ringhiera, diede un ultimo tiro alla sigaretta e dopo la buttò a terra, notando che il gruppo di amici con cui era Luke le si stava avvicinando.
"Cosa ci fai qui da sola?" Domandò una ragazza alta, snella quanto lei, capelli castani chiari, con dei boccoli sulle punte e occhi verdi.
"Non posso entrare dento perché mio fratello non vuole, quindi mi annoio." Rispose Keira indicando la sua bottiglia di birra poggiata sugli scalini, vuota.
"Hai la birra e non offri?" Chiese stupita l'altra.
"Se vuoi entro e te ne vado a prendere un'altra. Me l'ha portata prima Allison, mio fratello non sa che sono qui e lei è andata a comprare un altro pacco di sigarette, dovrebbe essere qui a momenti." Specificò la bionda.
"Non noti nulla di diverso?" Chiese la ragazza spostando i suoi capelli un po' ondulati avanti e indietro cercando di far notare all'amica il suo cambiamento.
"Steffy, hai mica fatto il colore? No perché non si direbbe."
"Ci hai preso!" Esultò l'amica contenta. Steffy Logan, una delle ragazze sui cui molti maschietti della propria scuola sbavano dietro dal primo anno di liceo, era forse una delle amiche più care di Keira. Sia lei che la sua amica erano tra le più popolari della scuola, vuoi perché erano sorelle di ragazzi importanti e che ci erano stati prima di loro in quell'istituto, vuoi perché fondamentalmente erano le più carine insieme ad Allison, anche se quest'ultima era già impegnata.
"Cosa ci fai con loro?" Chiese Keira a Steffy curiosa.
"Calum mi ha chiesto se volevamo andare a casa di Micheal per sballarci un po' e bere, quindi ho accettato." Confessò Steffy.
"Ah tu e Calum, non vi capirò mai. Non avevi nessuno a cui fare compagnia stasera?" Domandò Keira stuzzicandola.
"E' la volta buona che tu ti decida a riprendere i rapporti con Luke invece." Le fece notare lei.
"No e basta." Disse scusa Keira.
"Vuoi almeno ricordarmi perché non vi parlate più?" Chiese continuando a spronarla.
"No." Disse solamente allontanandosi dal gruppo.
"Sigarette recuperate. Maledette macchinette automatiche, quanta fatica per un pacchetto da dieci." Fece ritorno vittoriosa Allison dalle sue amiche. Anche lei era considerata da molti una tra le più belle della scuola e il fatto che fosse impegnata faceva dare di matto fin troppi ragazzi. Era alta, bella, occhi azzurri e capelli neri, e la sua carnagione era molto chiara che avrebbe fatto invidia anche ad un vampiro. 
"Steffy, andiamo?" La chiamò Calum alle sue spalle. Calum era il migliore amico di Luke ed era cresciuto insieme al suo amico sin da piccolo. Con loro c'erano anche Keira e Steffy, erano un gruppo molto affiatato e si riuscivano quasi sempre a ritrovare con nulla e parlare per ore e ore insieme. Ma c'era un qualcosa di diverso tra lui e Steffy. Era un rapporto complicato da ben quattro anni. Lei non voleva relazioni serie, lui non voleva relazioni serie, entrambi professavano la libertà più assoluta, ma quando sei davvero libero, come fai a dipendere così tanto da una persona da riuscire a farti mancare l'aria quando non puoi più né vederla, né toccarla, né parlarci? E Steffy aveva provato bene queste emozioni, strazianti e piacevoli allo stesso tempo, perché si sentiva viva e perché era innamorata e lei cercava solo questo, ma le era troppo grande come sentimento da portare addosso da sola e lo reprimeva ogni volta che poteva, riuscendoci anche bene.
"Vienite?" Chiese Steffy alle amiche.
"Io mi sono persa un pezzo. Dove andate?" Chiese Allison mentre salutava Ashton, un altro loro amico, forse l'unico con cui tutte e tre avevano un rapporto normale, insieme a Micheal.
"Alla villa vicino al bosco di Micheal, lui ci aspetta lì." Confermò Steffy.
"Io non ho nulla da fare, mi annoio, ed Eric non mi vuole tra i piedi, quindi sì." Rispose Allison.
"Tu sei dei nostri?" Chiese Ashton rivolgendosi a Keira.
In quel momento l'attenzione di Luke Hemmings fu concentrata interamente su di lei mentre si mordeva il labbro perché aveva notato ogni suo singolo movimento e continuava a camminare per non destare sospetti, seguito a ruota da Calum.
"Sì." Disse solamente lei aggiungendosi alle amiche.
"E Scott, il tuo cane, dove lo hai lasciato?" Chiese sarcastico Luke.
"Dai smettila, sei scorretto!" Commentò Calum ridendo alla battuta dell'amico.
"Per quanto mi riguarda Scott può anche fottersi, dopo quello che è successo oggi." Sputò arrabbiata Keira.
"Scusami?" Chiese Allison stranita.
"E' andato con Matt e Joey alla casa della perdizione. Perché 'non voglio perdermi questo evento'. Segnati pure che da oggi non stiamo più insieme." Commentò sarcastica Keira.
"Perché non racconti tutta la verità?" La richiamò Steffy alquanto seccata.
"Cioé?" Intervenne Ashton curioso.
"Non volevo scatenare una questione dopo questa mia affermazione." Disse quasi stupito Luke.
"Perché vuoi parargli il culo dopo quello che ha fatto?" Chiese ancora Steffy.
"Cosa vuoi che dica? Che mi ha tradita alla casa della perdizione la scorsa notte ed io l'ho saputo solo oggi? Che anche stasera è alla casa della perdizione con qualche altra sciaquetta mentre io sono qui con voi? Per quanto mi riguarda io e Scott non ci amavamo, magari sì, mi piaceva, ma non l'ho mai amato, quindi se vuole giocare a chi è più stronzo, si prepari a perdere perché questo gioco lo vinco io!" Disse di getto Keira.
Dopo quell'affermazione calò il silenzio più totale nel gruppo e ognuno stava per i fatti suoi ad osservare un qualcosa che in quel momento pareva essere più importante di qualsiasi altra cosa.
Più volta Luke si era girato a guardarla mentre fissava il vuoto quasi sicura e più volte Keira lo aveva notato e aveva ricambiato il suo sguardo mostrandosi fredda però.
Non era mai stato chiaro a nessuno il perché quei due dopo così tanti anni passati insieme da buoni amici avesso deciso di botto di non parlarsi più e forse nemmeno lo sapevano loro.
Fatto sta che tutto ciò accadde il giorno in cui Luke decise di fidanzarsi con una ragazza, quando era ancora ingenuo e non capiva davvero cosa volesse dire amare qualcuno. Avevano entrambi 15 anni e ciò accadde così velocemente. Il giorno prima si parlavano e il giorno dopo neanche riuscivano più a guardarsi in faccia.
Entrambi però si mancavano a vicenda ma non volevano ammetterlo. Più che agli altri, a se stessi. Sarebbe stato troppo patetico e troppo da stupidi. Si sa, le persone cambiano e ci si deve abituare al cambiamento, ma ciò non comporta il fatto che bisogna accettare senza fare nulla. Ciò comporta lottare per accettare il cambiamento e continuare a viaggiare sullo stesso binario. Ma Luke ci aveva rinunciando quando aveva visto cambiare Keira, come lei ci aveva rinunciato quando aveva visto cambiare lui. Ma non ne valeva davvero così tanto la pena? O semplicemente stavano aspettando quel qualcosa che non sarebbe mai arrivato?
"Prendiamo dal ponte, facciamo prima." Disse Calum risvegliando tutti dai propri pensieri.
"Io dal ponte non ci passo. E' in costruzione e a vedere cosa c'è sotto mi fa sentire male." Rispose Steffy preoccupata.
"E tu non guardare." Le rispose Calum.
"La fai falice tu." Disse lei alquanto scocciata.
"Non passeremo da quella parte di ponte, la strada è più corta ma mica siamo così idioti. Scavalchiamo, prendiamo la scorciatoia dietro i cespugli e siamo arrivati." Le spiegò Ashton.
"Sarà meglio per te." Disse Steffy indicandolo furtivamente cercando di mettergli paura.
Così decisero di andare sul ponte e scavalcare la staccionata per fare prima e arrivare all'orario stabilito dai ragazzi a casa di Micheal. Il ponte era quasi del tutto deserto. Quella strada la usavano solamente le coppiette che dovevano scendere dalla roccia per andare ad imboscarsi in spiaggia e stare un po' in pace con il mondo. Era in costruzione per collegare due città, ma ancora dovevano finirlo e fin quando non sarebbe stato completato era piacevole percorrere a piedi il tratto stabile del ponte.
"E' forse mica successo qualcosa?" Chiese Calum prendendo in giro Steffy.
"Ti auguro due giorni di diarrea pesante." Rispose lei accigliata.
"Mi hanno augurato di peggio." Commentò il moro ridendo.
Passaro per l'altro lato del ponte e in meno di cinque minuti, come aveva detto Ashton, si ritrovarono dal lato illuminato e più piacevole alla vista. Mancavano pochi mentri e sarebbero arrivati ai cespugli e avrebbero imboccato una stradina tutta illuminata che portava a casa di Micheal.
Se non fosse stato per il fatto che, proprio in quel momento, Keira voltò lo sguardo, e sotto un lampione vide una figura a lei molto famigliare.
"Ma quello è Eric!" Esclamò avvicinandosi ad Allison.
"Cosa ci fa qui?" Si fermò anche lei sorpresa.
Tutto il gruppo si fermò a quella osservazione.
"Non era al pub?" Chiese stupita Steffy.
"Ora vado a salutarlo, magari mi spiega pure che ci fa qui visto che poi mi vuole lontana da lì." Fece Keira per avvicinarsi.
Ma quello che non sapeva era che lì, quella notte di autunno, tutto sarebbe cambiato. Suo fratello non era lì solo, suo fratello era in compagnia, ma non in una buona compagnia.
Keira si stava avvicinando quando all'improvviso su udì in tutto quel silenzio così assordante uno sparo. Ne seguì un altro e dopo un urlo provenire dalla loro direzione. Ad urlare era stata Allison vedendo ciò che era appena successo davanti ai suoi occhi.
Keira non riusciva a capire ciò che stava accadendo. Si ripeteva solamente che non era possibile, che aveva visto male, che ciò non poteva essere vero.
"Eric!" Urlò Allison, mentre Ashton la teneva non sapendo esattamente cosa fare in questi casi.
Keira continuava a camminare verso il corpo, a terra, di suo fratello, cosparso di sangue: due pallottole conficcate in pieno cranio.
"NO." Urlò disperata anche lei accasciandosi vicino al suo corpo.
Eric era lì proprio vicino a lei, tra le sue braccia, ma non era più vivo. Era morto.
D'un tratto si sentì afferrata per le spalle e sollevata piano piano da terra. La persona che aveva appena compiuto questo gesto era proprio Luke.
I suoi occhi erano pieni di lacrime ma cercava di contenersi, ancora una volta si era imposta un blocco che non doveva avere.
"Non può.." Disse solamente a Luke mentre scuoteva la testa.
"Keira.." Cominciò lui guardandola come aveva sempre fatto.
"Luke ti prego.." Continuò lei incredula e cominciò a lasciarsi andare proprio con lui. Cominciò a piangere forte, a singhiozzare, a dimenarsi, non ci voleva credere, non ci poteva credere.
Luke l'abbracciò solamente a la consolò come aveva appena fatto, loro erano fatti per stare insieme, ma non lo sapevano. Loro si cercavano quando stavano male e non lo sapevano.
Quella sera passarono così, a stare lì a consolarsi, mentre Keira si ripeteva segretamente dentro di sé "perché lui e non me?"




**

23 Novembre 2015

Un anno proprio oggi, echeggiava questa frase nel suo cervello. Keira stava varcando la porta della scuola, mentre tutti gli studenti che le passavano attorno guardandola spaesati, non le facevano né caldo, né freddo, semplicemente non li notava neppure.
Era più magra, aveva i capelli più lunghi ed aveva mantenuto comunque la stessa popolarità dell'anno precedente. Era forse più stronza e meno espansiva, più debole ma meno fragile, più una maschera e meno se stessa.
Mentre si avvicinava all'armadietto, si avvicinò a lei la sua migliore amica, Steffy e si scambiarono uno sguardo di intesa.
"Neanche stanotte hai dormito?" Domandò Steffy notando le occhiai che aveva Keira.
"Lo sai che adesso il pub lo gestisco io, ho chieso alle 04.00 del mattino oggi e quelli della casa della perdizione non vogliono neppure pagarmi l'affitto." Rispose mettendosi il correttore.
"Non le coprirai comunque." Disse Steffy notando ciò che stava facendo.
"Sto cercando di darmi un po' di colore almeno al viso, sembro un cadavere." Rispose Keira sorridendo.
"Almeno ne sei conscia. E' da un anno che non dormi più maledizione, smettila col pub e viviti i tuoi 18 anni. Neanche lui vorrebbe che ti comportassi così." Sentenziò Steffy cercando di farla ragionare.
"Non posso, lo sai." Rispose solamente Keira dirigendosi verso la loro classe.
All'interno c'erano già alcuni ragazzi, tra cui Allison seduta in un banco mentre scriveva qualcosa di alcun senso su un foglio che dei disegnini random.
"Buongiorno ragazze." Salutò le amiche.
"Vuoi farla ragionare anche tu?" Chiese Steffy non arrendendosi.
"Qualcuno mi hai detto che stanotte hai pure ballato sul tavolo." Disse Allison sorpresa.
"Se per quel 'qualcuno' intendi uno dei tre dell'ave maria, ovvero Calum, Micheal e Ashton, è vero." Confessò Keira.
"Vuoi farti scambiare per una poco di buono?" Chiese stranita Steffy.
"No. Il DJ era amico di Eric, mi ha chiesto se volevo andare in console con lui ed ho ballato lì sopra con lui ed altri." Spiegò alle amiche.
"Oh mio dio." Commentò solamente Allison non sapendo se ridere oppure no.
"Allison, puoi ridere. Finalmente ti vedo ridere." Disse Keira soddisfatta.
"Oggi non mi sembra il caso." Rispose l'amica dubbia.
"Come mai tutto questo gran rumore?" Chiese un ragazzo all'entrata della porta notando quanta confusione ci fosse proprio quel giorno.
Le ragazze si girarono incuriosite dalla situazione e si alzarono per uscire fuori dalla classe.
Intravidero in quella confusione solo Calum e Ashton correre verso la porta e ciò non le fece rimanere neppure un po' tranquilli e li seguirono. Molti di loro erano rimasti in disparte a guardare, ma quando capirono la scena che fu presentata davanti, colpì soprattutto Keira.
I ragazzi erano corsi per andare a salutare una persona, una persona che loro conoscevano abbanstanza bene, anzi tutti conoscevano abbastanza bene. 
Quella persona era Luke Hemmings e Keira lo sapeva. 
Luke era tornato in città dopo quasi un anno di assenza dal quella notte.
Luke era lì, davanti a lei, e l'aveva vista, l'aveva notata come sempre.
Luke era lì e basta.





























Angolo Autrice.
Eheheheh non ve lo aspettavate questo però, vero?
Nuovo arrivo qui uehuehe: sforniamo nuove ff con inizi drammatici qui.
Lo so, lo so, ho anche un'altra ff e in quella aggiornerò domenica come ho appunto promesso.
Mi andava però di iniziarne una nuova visto che quella finirà tra pochissimo tempo e siamo agli sgoccioli.
Ad ogni modo, se volete andare a leggere quella ff si chiama Scream e mi farebbe tanto piacere sapere cosa ne pensate, sia di quella che di questa.
Per quanto riguarda questa storia, in realtà non so quando arriverà il prossimo capitolo, ma spero presto e boh, spero vi piaccia.
Ci vediamo alla prossima, xoxo, Vanex23














 

SPOILER:

 
[...]
"Adesso lavora lei al pub di suo fratello e soprattutto controlla pure la casa della perdizione." Spiegò Calum al biondo mentre con lo sguardo cercava di capire dove si sarebbe seduta la bionda per mangiare.
"E' cambiata moltissimo." Quasi sussurrò vedendola camminare tra i tavoli. Non era cambiata solo di aspetto fisico come tutti avevano visto, lui se n'era accorto solo con uno sguardo, l'aveva visto. I suoi occhi erano diversi, erano quelli di una ragazza che si era arresa di combattere e che si era fatta travolgere dai problemi, senza volerne trovare più un'uscita. Era bisognosa di essere salvata. Ma non era ancora giunto il peggio.
"Lei è diversa." Disse Ashton sentendo le parole di Luke.
"L'ho notato." Rispose Luke alle parole del suo amico, in modo ovvio.
"Non è quello che sto cercando di dirti." Disse Ashton attirando la sua attenzione.
A quella frase Luke si drizzò subito e incitò l'amico a continuare a parlare.
"Allison mi ha detto che Keira è in terapia da un paio di mesi, ma nessuno sa il perché."
[...]
  
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