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Autore: heuchelei    25/09/2015    4 recensioni
[ 1366 words ] [ kureshingure ] [ shinya!centric ] [ angst ]
E, intanto, conta i lividi sulla sua pelle cerea.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Guren Ichinose, Kureto Hīragi, Shinya Hīragi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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wachsweich

c o u n t i n g   t h e   b r u i s e s   o n   h i s   s k i n

 

 

 

 

C

era.

Shinya non può fare a meno di ignorare l'ironia della cosa, come quella sostanza amorfa e rossastra si scioglie per poi coagularsi nelle forme più disparate e fantasiose — forse perché la scienza lo ha sempre affascinato, con quei numeri precisi e mai casuali, forse perché semplicemente gli piace osservare le cose, in particolare quelle ironiche.

Gli è sempre piaciuta la matematica (anche se, essendo un Hiiragi, gli è sempre stato richiesto di essere impeccabile in tutto quello che fa), perché scinde il mondo in bianco e nero, in cattivo e buono, eliminando la scala di grigi che Guren sembra tanto amare e Kureto sembra tanto voler estirpare. L'ironia della cosa.

I numeri rendono il tutto più semplice e lineare, peccato che la sola presenza di Guren contribuisca a complicare esponenzialmente la vita di Shinya — e, diciamolo, il sunto della sua vita non è esattamente un'equazione di Dirac¹.

Quel ragazzo scorbutico, tanto scorbutico quanto competitivo, lo affascina e in un certo senso lo irrita; rimugina con aria annoiata, osservando il danzare crepitante ed indeciso della fiammella sullo stoppino, le mani guantate posate all'angolo della pagina mentre finge di leggere 'la macchina del tempo', anche se in realtà è fermo alla stessa pagina da —quanto?— più di mezz'ora.

È strano — alquanto peculiare, per non dire, preoccupante.

Ha smesso di affezionarsi agli altri da quando ha ficcato per la prima volta un coltellino nella trachea di quel bambino, anni fa, con un ansia quasi maniacale e il cuore che gli batteva a mille —tum-tum— mentre osservava la vita riversarsi cremisi e pulsante sul pavimento del centro d'addestramento, finché non è rimasto solo un corpo accartocciato e vuoto e inerte.

Oh, quello era stato solo il primo.

E ciò che più lo disgusta è che è diventato sempre più facile — di corpo in corpo, file di cadaveri ordinate come fiori sulle tombe che quei bambini non avrebbero mai avuto.

La crudeltà, dopotutto, non è un tratto: è un'abitudine.

Ma per Guren è sempre stato diverso: Guren non ha mai smesso di soffrire, non ha mai finto che non gli interessasse — i cadaveri, la guerra, la spada che ha rubato il respiro di Mahiru, anni prima, e che è stato proprio lui a sfoderare.

In un certo senso lo rispetta e lo invidia allo stesso tempo — un miscuglio di sentimenti piuttosto strambo e controproducente, certo.

Perché Guren soffre in maniera talmente ovvia ed innocente — con quegli occhi ametista tinti di senso di colpa, le mani giunte sopra le sessantadue anonime bare —, che Shinya si sente sporco solo a stargli vicino, a condividere il letto con lui.

Guren è fragile, pronto a volare via ad ogni soffio di vento, ma almeno è coraggioso. Ha le mani sporche del sangue versato per gli altri.

Shinya, neppure quello; sorride amaramente, ripensando ai bambini e alle urla e al sangue che inzuppa i suoi vestiti, macchiandogli indelebilmente l'anima.

Il sangue dei suoi amici.

Bugiardo, sembra sussurrare.

Guren non ha paura di soffrire, ma Shinya, dopotutto, ha ancora paura di morire.

 

«Shinya» Kureto gli scocca un'occhiata raggelante da sopra il registro, per nulla disturbato dalla forma che si contorce e geme, incatenata al lettino, dall'altra parte del vetro «Shinya, mi stai ascoltando, dannazione?»

E, così, Shinya scivola fuori dal suo stato di torpore temporaneo, riportando lo sguardo svagato su Kureto e le orecchie all'assordante cacofonia che sono le urla dei soggetti da laboratorio che si dibattono nel loro dolore.

La colonna sonora preferita di suo fratello, a quanto pare.

«Oh, le mie scuse, Nii-san» inclina il capo lateralmente e gli scocca un sorriso ammaliante e cordiale — cosa non troppo facile, con il pezzo di ghiaccio che è il luogotenente generale «Ero un po' distratto. Stavi dicendo?»

Sfortunatamente è una scusa che non funziona più di tanto con suo fratello, che con i suoi occhi di un aspro color vespertino lo scruta con sufficienza e qualcosa che Shinya non riesce bene a decifrare.

Irritazione... gelosia, forse?

«Stavo dicendo» marca le parole con una certa leziosità ed insistenza «che i nostri ultimi soggetti con il gene del serafino si stanno rivelando un fiasco totale e dobbiamo rivedere la dose di droga da far loro assumere, se non vogliamo vederli schiattare tutti prima della prossima missione a Nagoya. Ma evidentemente tu eri troppo occupato a pensare a quello per ascoltarmi con attenzione, suppongo.»

'Quello' è il nome in codice di Guren, e Shinya trova quasi divertente il disprezzo che gli legge nella voce, quasi preferisse utilizzare Guren negli esperimenti umani piuttosto che le cavie che già ha. Oh, i suoi preziosi giocattoli umani.

«Ohhh, Nii-san. Non dirmi che sei geloso di Guren~» lo rimbecca Shinya con aria sardonica, meritandosi uno sguardo assassino da Kureto «Lo sai che voglio taaanto bene anche a te. Chi avrebbe mai detto, che l'algido e sfrontato Nii-san potesse provare un simile sentiment—»

«Ha-ha, molto divertente, Shinya.» Kureto socchiude gli occhi mentre i loro passi riecheggiano nel corridoio adiacente al laboratorio dall'odore di farmaci e morte «Ma non blandirti troppo. Dopotutto potresti finire per pensare che ci tengo a te.»

«Awww, perché? Non è forse così, Nii-san?» Shinya si mette le mani sui fianchi e gli scocca un sorriso forzato «Quanto sei crudele~ E io che pensavo che fossimo amici.»

«Sai come si dice» Kureto si allarga con nonchalance il colletto dell'uniforme «gli amici falsi ti pugnalano alle spalle.»

«Oh, quindi i veri amici ti pugnalano da davanti?» Shinya socchiude a sua volta gli occhi e inclina la testa verso suo fratello, incatenando quello sguardo bramoso al suo.

Si sente male, vorrebbe vomitare.

Non desidera suo fratello, non l'ha mai voluto. Eppure Kureto non accetterebbe mai un 'no' da un suo burattino. Non è nella sua natura sanguinaria.

Cerca di non sobbalzare mentre le dita rudi di suo fratello gli accarezzano le labbra, come se avesse sfiorato un livido ancora fresco e turgido.

E Shinya ne aveva, di lividi.

Sia visibili che invisibili.

«Chissà? Mi domando dove ti pugnalino i fratelli.» mormora soavemente, prima di premere le sue labbra brutali e bramose su quelle di Shinya.

Dritto al cuore.

 

Si sveglia di soprassalto nella notte, i capelli pallidi intrisi di sudore e le urla di dolore ancora nelle orecchie, gli schizzi di sangue ancora bruciati sotto le palpebre. Il display luminoso della sveglia lampeggia trucemente nell'oscurità umida ed avvolgente.

3:48 del mattino, fuori piove.

Shinya sorride amaramente, cercando di riprendere il fiato perduto, in vano. Le coperte appiccicaticce gli si incollano alla pelle, soffocanti.

All'improvviso, non ha nessuna voglia di tornare a dormire. La candela si è spenta, lasciando solo un tetro rimasuglio di cera secca e lucida.

Ironico come si senta proprio come la cera: molle e amorfo, un burattino nelle mani di Guren, di Kureto, degli Hiiragi.

Ironico, huh.

Scoppia inavvertitamente a ridere e si lascia ricadere sul cuscino morbido. Accanto a lui, nudo dalla vita in su, Guren si agita nel sonno, la criniera scura sparsa sul cuscino ed un'estremità di coperta avvolta attorno alla gamba.

Il respiro regolare.

Il suo migliore amico.

O, meglio, il suo amante.

E Shinya non può fare a meno di invidiarlo, e non sa neppure lui di cosa — Mahiru? La sua sanità mentale? Il suo coraggio?

Magari Guren è un attore più bravo di quello che sembra. Magari è persino migliore di Shinya a non darlo a vedere.

Migliore di lui, come al solito.

«Soffri di insonnia, ultimamente?» la domanda di Guren lo sorprende, o forse è il fatto che sia sveglio pure lui, a sorprenderlo. Forse qualcosa in comune ce l'hanno.

«Ha-ha, era solo un incubo~»

«Capita, prima della battaglia» mentre lo sente parlare, Shinya si rende conto che gli spiacerebbe se Guren morisse. Anche solo un po' «Domani è un grande giorno»

Un grande giorno per morire in battaglia, pensa Shinya, ma non lo dice.

Vorrebbe dirgli addio, ma qualcuno, tempo prima, gli ha detto che gli addii portano sfortuna.

Si accontenta di sperare, anche solo un po', perché anche se lo invidia, anche se lo ama e lo odia contemporaneamente, Shinya sa di non poter fare a meno di lui.

E, intanto, conta i lividi sulla sua pelle cerea.

 

Shinya sa essere tante cose.

Bugiardo. Fratello. Amante.

Persino un assassino.

 

¹ l'equazione definita 'più bella del mondo'.

 


 

25.09.15 ✎ perché mai avere un'otp se si può avere un'ot3? e non è che stiamo parlando di gente comune, ma

dell'adultrio di ons — perché, diciamocelo, sono loro le stelle dello show, dopotutto(?). beh, ma tornando a noi, qui al nord fa freddo e piove e io devo stare in casa e non so cosa fare e, insomma, avete capito, ne è scaturita questa roba qui. uhm.

no, a me non vengono in mente le storie in maniera normale ōwō

diciamo che stare sull'autobus schiacciati come sardine è abbastanza depressivo, per non parlare del fatto che tra poco inizio pure il campionato e mi viene da piangere. lol, amo scaricare su voi poveri lettori la mia sofferenza(?). comunque sia, preparatevi allo sproloquio rie-esco; vedete questa storia come la 'continuazione' di 'keeping your balance', perché è più o meno così che io l'ho immaginata, non so(?). ho il terrore di essere andata ooc con i miei due -ora tre- amorucci, in particolare con shinya, che è il vero e proprio mc della shot. also, l'angst. forse non capite, non avendo letto la novel, ma shinya, essendo un hiiragi, è stato cresciuto nel sangue e nel dolore, quindi, sì, volevo cercare di ipotizzare come questa cosa si ripercuote con la sua psiche, soprattutto tramite la relazione contorta che ha con suo fratello (non si vede molto nel manga, ma nella novel kureto fa commenti inquietanti(?) e con guren. insomma, fa un po' la troietta è conteso tra i due fuochi.

il titolo è in tedesco (ho detto che studio tedesco e sono ossessionata?) e significa letteralmente 'molle come la cera', dateci voi un'interpretazione :3

e, beh, niente. un commento mi renderebbe oltremodo felicie(?) ma non oso aspettarmi tanto. shinya e guren non se li caga nessuno a parte me e qualche buon'anima(?).

/AD OTTOBRE C'È LA SECONDA SERIE YOH/

rie

  
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