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Autore: Babo    26/09/2015    1 recensioni
"Allora non vuoi capire, Zane? Tutto quello che hai fatto fin'ora si ricollega a questo momento. Il tuo passato, il presente che stai vivendo e il futuro che verrà, tutto è legato indissolubilmente a questo evento. Sin da quando sei nato, il tuo destino era già collegato a questo giorno. Tu sei nato per questo momento! Il resto non conta. Era scritto che così doveva andare, e così infatti accade. In questo preciso istante, tutta la tua storia e la tua vita si riassume, si riavvolge. Perciò, ti invito a non abbandonare la speranza! Lei è l'ultima a dover morire!"
Saaaalve a tutti XD eccomi con questa pseudo-prima fanfic. Ne avevo già scritta un'altra, ma visto che non ne ero convinto, mi sono cimentato in questa seconda, che spero vivamente sia migliore dell'altra. Ma prendete le mia parole con le pinze, è comunque la prima volta che mi cimento in questo genere di scrittura, abbiate fede ma soprattutto clemenza XD Comunque sia, vi auguro buona lettura, spero che questo crossover sia di vostro gradimento :)
P.S: i vari universi che ho usato sono saranno tutti elencati nell'introduzione.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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CAPITOLO 10:

LA BATTAGLIA HA INIZIO!







Salve a tutti lettori e buon Autunno a tutti! Mi scuso anticipatamente per il mio ritardo, soprattutto a chi seguiva la mia storia. Ma purtroppo a causa dei miei soliti e classici problemi di università, famiglia, salute e internet che ogni tanto si decide a non andare per una settimana intera (non ce la faccio più....), non ho avuto davvero tempo materiale per scrivere e aggiornare la storia. Tuttavia ho rimediato le ultime settimane con questo nuovo capitolo, pieno di sorprese e colpi di scena. E sto cercando di recuperare il tempo perso durante l'estate. Perciò cercherò di aggiornare il più brevemente possibile. Sperando che Internet regga (ho anche cambiato operatore). Detto ciò mi scuso ancora, davvero tanto e spero vivamente che il capitolo possa piacere. Vi invito anche a leggere le note personali a fine capitolo, visto che sarà lì che scriverò due o tre righe riguardanti la storia, non volendo spoilerare nulla prima del capitolo. Perciò leggete fino in fondo, mi raccomando XD
Buona lettura a tutti/tutte :)







"Mi spieghi perchè siamo venuti fin qui, nel mondo dell'ovest? Cosa diavolo ci facciamo qui?", chiese Cole, al limite della sopportazione, sia per Vaan, che per Rosa, di solito molto calma e pacata. Vaan lo guardò con un occhiataccia. "E' da quando siamo partiti dal crocevia che continui a domandarmi sempre il perchè siamo venuti qui. Non ti sembra di esagerare un pò, Locke?". Quest'ultimo sbuffò. "Se mi avessi risposto alla prima volta, non ti avrei fatto tutte queste domande...".
Vaan alzò gli occhi al cielo. "Uffa, ma è mai possibile che non mi ascolti? Guarda che ti avevo risposto, ma tu eri troppo distratto ad ammirare il mondo di mezzo, invece che darmi retta".
Locke lo guardò con un misto di stupore ed ingenuità. Anche Rosa guardò il compagno e lo fissò con uno sguardo che Locke intese come "Sì, ha ragione lui, inutile che neghi o fai il finto tonto". Abbassò gli occhi contrito e sbiascicò qualche scusa.
Dopo qualche minuti di inaspettato silenzio, riprese la parola, facendo sbuffare per l'ennesima volta lo spadaccino.
"Beh, ecco, visto che non stavo ascoltando, potresti ripetere gentilmente il motivo della nostra missione?". Cole guardò il compagno con occhi languidi e lucidi, con uno sguardo di immenso dispiacere.
Vaan non ci pensò due volte a rispondergli, più per farlo zittire un pò che per accettare quel suo sguardo pietoso. "Allora, siamo qui perchè, in primo luogo dobbiamo tenere d'occhio la Soul Society. In secondo luogo abbiamo la missione di indagare su alcune anomalie spazio-temporali che si sono verificate nel mondo dell'ovest, oltre all'aggiunta di inaspettati picchi di energia provenienti da essi. Che di certo non appartengono ai Nessuno ne agli Shinigami".
"In effetti, quei picchi erano davvero strani. Non soltanto perchè li abbiamo percepiti lontano da altre forme di vita, ma anche perchè continuavano a cambiare in continuazione la propria energia. Da picchi elevatissimi a fonti di energia infime. Non so perchè, ma la cosa mi puzza". Rosa spiegò le sue perplessità ad un Vaan anche lui molto incredulo.
"Sì, su questo ti dò pienamente ragione. Proprio per questo dobbiamo cercare di capire cosa fossero. Se dei portali oscuri creati dall'organizzazione oppure altre forme di energia. Hai capito ora, Locke?", domandò al suo compagno, che questa volta si era fatto molto più attento. Quest'ultimo annuì convinto e con un sorrisone.

I tre ci avevano messo relativamente poco ad arrivare nel mondo dell'ovest, vista anche la vicinanza di quest'ultimo con il mondo Centrale. Si trovavano su quella che sembrava una collina relativamente alta, che si affacciava su di una città. Uno dei picchi, probabilmente l'unico che avevano percepito vicino a fonti di vita, come quella città, si trovava proprio sulla sommità della collina.
"Credo che siamo quasi arrivati. Secondo il GPS, mancano pochissimi kilometri al picco. Anche perchè", ed agitò un poco il piccolo marchingegno, "Ci sono strane onde elettromagnetiche che disturbano il GPS. Proprio per questo, dobbiamo essere molto vicini alla fonte di energia".
"Non credi sia pericoloso per la città? Intendo il trovarsi così vicino ai suoi abitanti. Dopotutto, se dovesse essere un "nostro" nemico, non potremmo combattere di fronte a loro", esclamò Locke, alzando la voce e riferendosi alla città alle sue spalle.
"Non ti devi preoccupare. Nel GPS c'è incorporato un meccanismo di anti-visione. E' in grado di nascondere la nostra presenza, così come la presenza di altrui persone, solamente premendo un pulsante", Locke lo guardò stupito.
"Notevole, vero? Dopotutto è un invenzione dei fratelli Elrich. Quei due e l'alchimia possono creare praticamente di tutto. Anche se, malauguratamente, l'energia del GPS dovesse esaurirsi, l'effetto ovviamente si esaurirebbe".
Locke annuì ammiccando con l'occhio. Era vero, i fratelli elrich erano dei geni in questi tipi di campi.
Vennero riscossi da Rosa. "Forza ragazzi, non perdetevi in chiacchiere, manca davvero poco". Infatti, i due non si erano accorti di essersi fermati a parlare del GPS e fu proprio Rosa a richiamare la loro attenzione. I due risposero con un cenno e la seguirono. Passarono pochi minuti prima che raggiungessero la sommità della collina.
Quando arrivarono, la vista mozzò loro il fiato. Non vi erano boschi, montagne o laghi. Ma anche una semplice città come quella, attraversata da un bellissimo fiume e sotto l'ultima luce del tramonto, aveva un effetto davvero niente male. L'aria fresca che si respirava era un toccasana e i tre dovettero aspettare qualche minuto di troppo, prima di essere riscossi da una vibrazione con tanto di "suoneria" del GPS.
"Oh, siamo arrivati, è vero", disse Vaan, ridendo di gusto. Nonostante fossero lì, il GPS percepiva una flebile traccia di energia.
"Beh, sembra che qui non ci sia niente. Sicuro sia questo il luogo?", domandò Rosa, sporgendo il viso sullo schermo del GPS.
"Ero sicurissimo fosse qui. Magari in questo momento il picco di energia è al minimo e il GPS non riesce ad individuarlo del tutto", ribattè Vaan, arruffando i capelli della ragazza.
"Uffa, abbiamo fatto tutta questa strada per nulla...E la colpa è tutta tua, Vaan...", replicò Locke, guardando di sbieco il compagno. Quest'ultimo stava per dirgliene quattro, quando il GPS iniziò a vibrare in modo energico, lanciando la classica voce metallica.
"Allerta, pericolo rilevato! Individuata creatura livello S in Zona! Prestare la massima attenzione! Energia critica, superamento dei limiti consentiti! Attivare immediatamente meccanismo Anti-Visione!".
Vaan fece una smorfia e senza pensarci due volte, premette il bottone verde sul GPS, che indicò precedentemente al suo compagno.
"Livello S?! Ma stiamo scherzando!", disse poi, riferito alle parole della voce metallica. Locke e Rosa lo guardarono sia con stupore, ma anche con un pizzico di terrore, vista la smorfia del loro amico.
"Livello S, indica un energia spirituale enorme! Un'energia addirittura superiore a quella di Xemnas. Come diavolo è possibile!?". Vaan era sempre più perplesso. Un'entità del genere in quella zona poteva significare solamente disastri imminenti...
"Non è un membro dell'Organizzazione?", chiese Rosa, alzandò lo sguardo sulla città.
"Dubito fortemente! Altrimenti sarebbe già comparso un portale oscuro. E non credo esista qualcuno nell'Organizzazione con un potere superiore a quello di Xemnas! Inoltre il GPS avrebbe saputo riconoscerne la fonte. No, si tratta di qualcos'altro...!". Le parole gli morirono in bocca quando, davanti a loro, in prossimità della collina, si aprì un'immensa crepa, da cui scaturirono masse informi di terra e roccia. Fortunatamente, l'anti-visione era attiva e solamente loro riuscivano a vedere quella "spaccatura". Senza contare che le energie del GPS erano al massimo, in questo modo l'Anti-Visione fungeva anche da repellente e scudo contro i possibili contraccolpi di quella "cosa". Infatti, in men che non si dica, le roccie iniziarono a volare contro la città. Fortunatamente, lo scudo del GPS le bloccò, disintegrandole prima che recassero alcunchè di danni
Passarono diversi minuti di incredulità e sopresa da parte dei tre ragazzi, prima che un urlo disumano squarciò il cielo.
Barcollarono per qualche secondo, vista l'enorme propagazione di energia dovuta a quell'urlo.
Senza contare che le barriere di contenimento del GPS faticarono a contenere una tale potenza.
I membri della squadra erano sempre più allibiti. Stavano assistendo ad un qualcosa che da una parte poteva sembrare incredibile, ma dall'altra di sicuro terrorizzante.
Furono riscossi dopo qualche secondo da una profonda voce che, probabilmente, proveniva da quella spaccatura. Parlava molto lentamente e sembrava quasi venisse da un'altra dimensione.
"Bene bene, vedo che degli solti umani hanno risvegliato la mia essenza. Quale sfortuna ricade ora sulle loro teste!" A quelle parole, i tre ragazzi mossero dei piccoli passi indietro, quasi istintivamente. Persino il suono di quella voce sembrava di per se ricolmo di energia.
L'entità si accorse di quelle tre creature lì presenti.
"Oh, ma guarda. Tre piccoli moscerini davanti al mio cospetto. Perchè indietreggiate, miei minuscoli amici, avete per caso terrore di me!?", domandò la voce, alzandola sempre di più.
Le barriere dell'Anti-Visione, nel frattempo, stridevano.
Rosa e Cole sembravano come pietrificati. L'immensa energia che sprigionava quel portale li inchiodava sul posto, mentre Vaan sembrava il più lucido della squadra, nonostante fosse anche lui molto scosso. Fu infatti lui a prendere la parola.  "Chi sei!? Sei un membro dell'Organizzazione XIII al servizio di Xemnas? Parla!".
Un rumore spaventoso, come di passi, li riscosse ancora una volta.
"Modera i termini, razza di pidocchio! Io non sono un tuo pari a cui puoi rivolgerti con mezzi termini e così semplicemente!", tuonò la voce. Poi abbassò di nuovo il tono, mentre intorno a loro, la barriera si faceva più fievole. "L'Organizzazione XIII? Xemnas? E così quel moccioso è ancora in vita! Sapevo che aveva un qualcosa in più degli altri. Ma i miei fratelli e sorelle non mi credettero quando glielo dissi".
"Conosci Xemnas? Dicci chi sei!", Vaan era sempre più nervoso, oltre che terrorizzato. Sapeva che non doveva mostrarsi così strafottente davanti ad un'entità così potente. Ma, ovviamente, nemmeno debole.
"Ha chiamato Xemnas moccioso...Non so perchè, ma questa esclamzione mi impaurisce ancora di più..."
"Ti ho già detto di moderare i termini, razza di esserino di carne. Risponderò alle tue domande. Ma solamente perchè mi sto annoiando...", si interruppe per qualche secondo ed ai presenti sembrava quasi che stesse "annusando" l'aria circostante.
Poi sentirono quello che alle loro orecchie sembrava come un ghigno provenire da quella fessura. Subito dopo, "l'entità" tornò a parlare.
"Ma bene...Oggi è la giornata mondiale dei ritrovi? Non soltanto voi scagnozzi di Mustang, ma guarda guarda chi altri è venuto a trovarmi..."
Vaan e gli altri due della squadra si guardarono ancora più stupiti di prima, anche perchè mai si immaginavano che quella "cosa" sapesse che facessero parte dell'Energy, men che mai che conoscesse addirittura il Colonello.
Tuttavia, i loro pensieri vennero interrotti da una voce alle loro spalle e di un'ennesima spaccatura, stavolta differente da quella prima. Sembrava come una cerniera che si stava aprendo in cielo. Dalla fessura comparvero sei figure, tre delle quali erano femminili. Ma tutte indossavano la medesima veste. Di colore nero.
Vaan digrignò i denti e strabuzzò gli occhi. Erano loro. "Maledizione...Sapevo che un'energia spirituale così elevata potesse attirarli qui...Dannati Shinigami...".
"Allontanatevi da lì, membri dell'Energy", esclamò la figura al centro, rivolgendosi a Vaan e ai suoi compagni.
"Shinigami! Era ora che vi faceste vedere! Mi domandavo quando ti saresti presentato al mio cospetto, Kisuke Urahara!", furono le parole della voce proveniente dalla spaccatura, mentre Vaan fece scorrere lo sguardo dalla fessura all'uomo che aveva appena parlato.
Quell'uomo era Urahara, un alleato del Colonnello? E allora perchè erano presenti degli Shinigami? Li aveva forse traditi?
"Non è forse un po troppo presto per risvegliarsi...?", fu la domanda rivolta da Kisuke all'entità, mentre con uno scatto fulimeneo, gli Shinigami si avvicinarono al trio sulla collina.
"Risvegliarmi? Sei completamente fuori strada Urahara. Sono ancora lontano dal riottenere tutti i miei poteri. E sai benissimo che quando accadrà, ne voi Shinigami ne Xemnas e la sua Organizzazione potrete fermarli!".
"Temo tu abbia ragione. Ma sei l'unico per ora, che si è manifestato a noi. Abbiamo ancora tempo per prepararci ad affrontarvi", rispose Kisuke, assumendo il suo solito sguardo sereno e sorridente.
Un secondo ghigno uscì dalla spaccatura, stavolta più forte che mai. "Affrontarci? A me non interessa affrontarvi, lo sai benissimo, non è questa la mia natura. Ma purtroppo sono obbligato ad andare a risvegliarli. E' il mio compito e non posso rifiutarmi di aiutare i miei undici fratelli e sorelle...".
Kisuke non battè ciglio."Allora vai. Quando arriverete, saremo pronti. Non pensare che i tuoi fratelli e sorelle più "belligeranti" possano spaventarci. Senza contare l'aiuto di "coloro" che si schiereranno dalla parte di noi umani", fu la risposta pacata dello Shinigami.
Quella della creatura non tardò ad arrivare. "Parti dal presupposto che noi neutrali rimarremo neutrali. Bada bene alle parole che proferisci, Urahara Kisuke. Ed avverti tutti i mondi. Noi stiamo per tornare! E' sarà un vero onore combattere contro voi Shinigami e contro i Nessuno. Sarà uno scontro Epico, che verrà ricordato negli annali della storia della Gamm! Addio Shinigami! E addio anche a voi, membri dell'Energy. Sperate con tutto il cuore che Zane Crusher sarà pronto ad affrontarci...!".
Senza che Kisuke o Vaan potessero replicare, con un'immensa esplosione che distrusse la barriera del GPS, la spaccatura si chiuse su se stesse e tutto ritorno alla normalità, mentre piccoli frammenti di barriera ricaddero come pioggia sull'ambiente circostante.

Ci furono attimi di silenzio prima che Kisuke riprese la parola. "Auf, c'è mancato davvero poco, vero squadra Gamma?", chiese Kisuke, col suo solito sorriso rassicurante, da sotto il cappello.
Vaan tremò per qualche istante, al pensiero di quell'entità. Poi si accorse della parole dello Shinigami e dei "colleghi" dietro di lui. Strinse i denti ed estrasse la sua spada, imitato dal bastone di Rosa e dal fucile di Locke.
"Dimmi perchè dovremmo credere alle tue parole. E soprattutto perchè non dovremmo ucciderti qui ed ora, per il tuo tradimento..."
Kisuke mantenne inalterato il suo volto, fissando negli occhi il capitano. "Tradimento? Posso sapere di quale tradimento parli, Vaan, capitano della Squadra Gamma?"
Gli Shinigami dietro di lui non si mossero di un passo, ne estrassero alcuna arma.
"Vuoi forse prenderci in giro?! Era chiaro anche a noi che gli Shinigami non dovevano venire assolutamente a sapere dell'esistenza dell'Energy, ne tantomeno di altro in relazione a noi. E da coloro che vedo dietro di te....Hai tradito la fiducia del Colonnello!", e senza preavviso, scattò a spada sguainata verso Kisuke, mentre Rosa e Locke trattennero il respiro.
Ad un soffio dal volto dello Shinigami, un ragazzo dai lunghi capelli rossi fermò con una semplicità allarmante, il fendente di Vaan, con la sua spada. Il capitano strinse i denti e con un balzo indietreggiò.
"Oioi, vediamo di non affrettare le cose. Renji-kun, metti via la tua spada, non sono nostri nemici. Quanto a voi", e si rivolse direttamente alla squadra, "Loro sono "alleati". Mustang ne era a conoscenza, loro fanno parte della Soul Society, ma sono, come dire, nostri "amici". E non rivelerebbero nulla alla loro organizzazione. Chiaro?", fu la risposta di Kisuke, che appoggiò una mano sulla spalla del ragazzo dai capelli rossi.
Vaan guardò con sospetto l'uomo. Dopo un attimo di esitazione, rinfoderò la spada, imitato da Rosa e Locke. "Molto bene, temo di non avere altra scelta che fidarmi di voi, Urahara. Chi sarebbero costoro? Ci si può davvero fidare?", fu la domanda di un sempre più perplesso Vaan.
"Ma certo, dopotutto li ho chiamati io. Questo ragazzo fin troppo impulsivo di chiama Abarai Renji, è il vice-capitano della 6° divisione. Mentre questi tre...", ed indicò ai tre di fare un passo avanti, "Sono rispettivamente i vice-capitani della 9°, della 10° e della 13° divisione".
Davanti a loro, un ragazzo molto serio, dagli occhi molto sottili e i capelli corti, neri e arruffati. Portava uno strano tatuaggio col numero 39 sul volto, insieme a una cicatrice profonda che solcava l'occhio destro. Fece un piccolo cenno con la mano.
La seconda, di fianco a lui, attirò l'attenzione di Locke, vista la "proporzione" del suo seno. Occhi di un verde chiaro, capelli lunghi, di un arancione acceso. Ed un fisico a dir poco prorompente.
"Saaaalve, il mio nome è Rangiku Matsumoto. Piacere mio!", poi diede una gomitata al suo compagno. "Mentre il burbero qui di fianco", e fece un occhiolino a Vaan, "Si chiama Hisagi Shuhei".
Prima che potesse finire, la terza ragazza, più composta e minuta rispetto alla compagna, si fece avanti e con un profondo inchino si presentò a Vaan e gli altri. "Rukia Kuchiki, al vostro servizio". Era nel complesso più graziosa rispetto alla ragaza chiamata Rangiku. Occhi di un blu profondo, capelli corti neri e un fisico minuto.
"Mentre lei...", un'ennesima ragazza, dal fisico simile alla precedente si fece avanti. Era leggermente più alta e composta. Capelli blu di una lunghezza simili a quella di Rukia. Portava un soprabito bianco, a differenza degli altri. "E' il capitano della 2° divisione. Soifon". Quest'ultima, con un piccolo cenno li salutò e distolse lo sguardo.
"Mentre, cari amici, loro sono Vaan, capitano dell'Energy, Rosa e Locke facenti parte della squadra Gamma, sotto il comando del Colonnello Mustang, cui vi ho accennato tempo fa".
Rosa sorrise a trentadue denti, mentre Locke contemplava ancora la ragazza dai capelli arancioni. Vaan, invece, era sempre diffidente.
"Bene, ora che le presentazioni sono finite, sarebbe meglio che voi continuaste la vostra missione, no? Siete qui per tenere sotto controllo la Soul Society, dico bene?", esclamò Kisuke, avvicinandosi a Vaan.
"Può anche darsi. Ma si da il caso che dovevamo indagare circa questi strani fenomini e sbalzi di energia. Si può sapere che diavolo era quella creatura? E soprattutto, come fai a conoscerla? Sembrava quasi che anche lei conoscesse te...", rispose Vaan, guardando circospetto il suo interlocutore.
"Beh, temo sia una storia lunga. Credo che sarebbe meglio parlarne in un luogo adatto, come il mio negozio. Una volta lì vi spiegherò in dettaglio la situazione. Diciamo che Mustang ne è già informato, ma per il vostro bene, è giusto che anche voi ne sappiate qualcosa...", poi si rivolse direttamente ai suoi compagni Shinigami, principalmente a Soifon. "Voi, invece, avete un'altra missione da compiere...Mi raccomando, siate prudenti e intervenite solo quando ve lo dirà Soifon, chiaro?", spiegò Kisuke al gruppetto di Shinigami. Questi ultimi annuirono, mentre il capitano della 2° divisione aprì l'ennesimo portale, in cui i cinque sparirono.
Quando con un tonfo, il "Senkaimon", si chiuse, Kisuke ritornò a parlare, rivolgendosi alla squadra. "Ora ci dirigeremo al mio negozio. Lì vi spiegherò nei dettagli cos'era quella creatura e cosa voleva. Soprattutto il suo legame con Xemnas e l'Organizzazione XIII. Badate bene, grazie al vostro GPS, nessuno Shinigami all'infuori di noi è venuto a sapere di questa "situazione". Ottimo lavoro ragazzi, sapevo che le squadre di Mustang non erano formate da incompetenti", replicò lo Shinigami, fissandoli divertito e incamminandosi giù per la collina.
Questi ultimi si guardarono un'ultima volta, prima di seguire quell'uomo, cercando al contempo di mantenere il sangue freddo e gli occhi aperti...

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Zane era lì, sulla terrazza enorme della piramide, ad osservare il sole che ormai stava tramontando. La luce fioca che illuminava e faceva risplendere le vette innevate delle montagne che circondavano l'enorme pianura che ospitava la base.
I suoi pensieri erano confusi. Pensava ad Aqua, a Ventus, agli Shinigami, a Xemnas...Stava succedendo tutto troppo in fretta...
Erano passate ormai due settimane dall'arrivo di Ichigo e gli altri. Aveva legato con loro, erano dei bravi ragazzi. Senza contare che quello Shinigami era davvero molto forte. Aveva avuto l'occasione di vederlo all'opera e si vedeva che Mustang aveva visto giusto. Era fenomenale. Niente a che vedere con il suo stato attuale...
Strinse la ringhiera e digrignò i denti.
"Devo diventare più forte...Altrimenti come posso fare a proteggere tutti...?!".
I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce di Mustang, che lo raggiunse alla ringhiera. "Se mi hai fatto chiamare, deve essere qualcosa di importante, vero Zane?", fu la prima domanda del Colonnello, che, come l'amico, iniziò a fissare la luce del sole che illuminava ancora per poco quel bellissimo paesaggio.
"Perchè, Mustang? Perchè dirmi quelle bugie riguardo agli Shinigami, quella sera?".
Mustang sospirò. Sapeva che prima o poi sarebbe arrivata quella domanda. Inspirò a pieni polmoni l'aria fresca della serata incombente.
"Perchè, dici? Beh, è molto semplice Zane. Perchè degli Shinigami non ti puoi fidare del tutto, ragazzo mio", fu la risposta pronta dell'uomo.
"Fidarsi? Non mi sembra che Ichigo e Yoruichi siano persone poco affidabili. Non può essere questo...".
"Non ho detto tutti gli Shinigami Zane. Yoruichi, Urahara, Ichigo, sono persone molto affidabili. Ma la Soul Society non lo è. Sinceramente, non so nemmeno come definirla", replicò di nuovo Mustang, chiudendo gli occhi.
"Cosa intendi dire? Perchè semplicemente non chiediamo il loro aiuto? Sono guerrieri molto forti, a vedere Ichigo. Potrebbero aiutarci contro Xemnas".
"Hai ragione, potrebbero. Così come potrebbero il contrario. Urahara mi ha riferito che non è detto al 100% un loro aiuto verso di noi. Dopotutto il loro compito è esclusivamente riservato al loro mondo. Perchè dovrebbero aiutarci? Non vogliono avere nulla a che fare con i civili del loro mondo, figurarsi con persone di altri mondi. Sarebbero diffidenti. E come potrei biasimarli", esclamò Mustang, stavolta guardando negli occhi Zane.
"Ma, non dovrebbero già sapere della nostra esistenza? Insomma, secondo le leggende, la Soul Society...", non terminò la frase che venne bruscamente interrotto dal Colonnello.
"No, Zane. Ne ho parlato anche con Yoruichi e Kisuke, che sono nella Soul Society già da molto tempo. Le leggende sono leggende. La Soul Society esiste dagli albori dei tempi. E di certo non è stata creata da nessuna entità divina. Questo posso assicurartelo sulla mia vita, Zane. Ne sono sicuro al 100%".
Zane sbuffò. Effettivamente, Urahara e Yoruichi non mentirebbero mai...Soprattutto su qualcosa di così importante.
"E perchè tenermeli nascosti? Cosa cambiava che io lo sapessi oppure no? Gli Shinigami sono comunque all'oscuro di tutto. Perchè?".
"Non lo so, Zane. Forse perchè non volevo che ti facessi troppo influenzare da quelle leggende. So benissimo quanto tu apprezzi gli Shinigami. Ma con ciò, non devi credere a tutto quello che si dice sul loro conto. Pensano soltanto a completare il loro compito e nient'altro. Dopotutto, se nemmeno Xemnas e l'Organizzazione sono entrati in contatto con loro, ci sarà un motivo. Quella società può essere un bene o un male sia per noi che per l'Organizzazione. E' probabile che lo stesso Xemnas miri intenzionalmente a eliminare prima tutti gli altri mondi. E infine puntare direttamente a far fuori la Soul Society. Capisci? Può essere un'arma a doppio taglio per tutti e due. Almeno, a sentire Urahara e Yoruichi, è così", spiegò Mustang, tutto d'un fiato.
"Capisco...Credo tu abbia ragione, se è così. Dopotutto, è meglio non rischiare di danneggiarci e indebolirci ancora più di quanto non lo siamo già...".

Rimasero in silenzio ancora per qualche minuto, ammirando il sole che ormai scompariva dietro le alte cime delle montagne.
"Senti, Mustang, io...". Zane non fece in tempo a concludere la frase. Un'allarme assordante investì la base. Mustang e Zane furono sopresi da tale suono. Il Colonnello fece per andarsene dal terrazzo, ad indagare su quell'allarme, ma una mano di Zane lo bloccò e lo invitò a guardare l'orizzonte. Mustang fissò prima gli occhi di Zane, fissi e immobili. Poi se ne accorse.
Un rumore ancora più forte, che sembrava quasi provenisse da lontano. Urla, mostruose e terrificanti allo stesso tempo. In lontananza, in corrispondenza delle montagne. Erano distanti diversi kilometri, ma la pianura permise loro di osservarli, in tutta la loro mostruosità.
Migliaia di portali oscuri che si aprivano. Centinaia di Heartless che fuoriusivano come un fiume in piena. Migliaia di occhi gialli che rischiaravano l'orizzonte.
Erano arrivati...
"Mustang...!", fu l'unica parola che proferì Zane. Quest'ultimo digrignò i denti. "Sono arrivati troppo presto...Dannazione...!".
"Zane! Corri immediatamente a chiamare Yoruichi e Ichigo, anche se credo se ne siano già accorti dall'allarme. E andate immediatamente al salone principale! Subito!". Gli ordini di Mustang erano inquivocabili. E il tono anche.
Zane lo guardò stupito e senza porre domande, si gettò a capofitto per le scale, compiendo ciò che Mustang ordinò lui.
"E' l'ora della verità, Xemnas...!", pensò tra se l'uomo, prima di voltarsi verso l'ingresso della terrrazza.
"Voi siete pronti?". Quattro figure si materializzarono davanti a lui. La più bassa delle quattro portava lunghi capelli blu. Occhi rossi come il fuoco. Un corpo ben proporzionato e quella che sembrava una divisa da studente.
Di fianco a lei, un'altra ragazza, più alta ma dal fisico simile. Capelli biondi corti e occhi verde smeraldo. Una spada legata dietro la schiena.
Poi venivano i due uomini. Uno dai corti capelli rosso/rosa, dagli occhi molto sottili e degli strani simboli sul volto. Aveva uno sguardo divertito ed annoiato allo stesso tempo.
Di fianco a lui, con il medesimo sorriso, un'uomo dai lunghi capelli neri, gli occhi gialli, della stessa tonalità di quelli degli Heartless. Un lungo vestito marroncino e uno strano serpente attorcigliato attorno al braccio.
"Quando lo sei tu, Colonnello", fu la risposta della ragazza dai capelli blu.
"Ottimo...Non ci siete tutti, ma anche con voi quattro, non renderemo di certo facile la vita a Xemnas...Prometterete di eseguire ciascun mio ordine senza fiatare, Generali?". I quattro annuirono con un cenno, mentre Mustang li guardava ad uno ad uno negli occhi.
"Perfetto. Allora andata ad aspettarmi davanti al cancello principali e radunate tutti i soldati e gli armamenti. Li affronteremo in campo aperto...".
I quattro non se lo fecero ripetere due volte. Mustang li seguì, pronto ad affrontare la battaglia decisiva...

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Lì davanti, su quella collina, ultimo promontorio verso la pianura che collegava le montagne alla base dell'Energy, quella piramide nascosta in mezzo ad una catena montuosa impressionante. Un paesaggio a dir poco mozzafiato.
L'uomo più temibile della galassia, dal vestito nero come la pece, i capelli argentei che gli ricadevano sulle spalle. Quello sguardo impassibile ad osservare i suoi Heartless che uscivan a migliaia dai loro portali.
Dietro di lui, i quattro membri che aveva scelto personalmente. Voleva concludere quella faccenda. E con il loro aiuto ci sarebbe riuscito. L'Energy era fin troppo tempo che gli metteva i bastoni fra le ruote. Doveva farla finita ora che ne aveva la possibilità. E, a costo di sacrificare tutta la sua Organizzazione, doveva assolutamente catturare quel ragazzo di nome Zane. Ormai aveva un piano e non poteva lasciarsi scappare il ragazzo, una pedina fin troppo importante nella sua scacchiera...
Con un cenno, richiamò a se i suoi servitori. "Luxord, Axel, Larxene, Marluxia. Sento delle energie molto potenti provenire dalla loro base. Quell'illuso di Mustang deve aver richiamato i suoi Generali. Occupatevi di loro. Non lasciatene in vita nessuno. Elminitali tutti, con le buone o le cattive. Radete al suolo quell'edificio e tutti coloro che vi abitano...".
Poi, un'uomo dai capelli azzurri ed una vistosa cicatrice a forma di X sul volto, comparse davanti a lui.
"Quanto a te, Saix...Trova il ragazzo. Trova Zane e portamelo. Vivo", furono le uniche parole di Xemnas, al suo più forte e fedele servitore. Ques'ultimo, con un cenno del capo, annuì e scomparve nel portale da cui era arrivato.
Poi, senza preavviso, Xemnas alzò il braccio. I membri dell'Organizzazione sparirono all'interno dei portali, mentre tra urla e grida assordanti e grottesche, quell'enorme ammasso di Heartless si gettò a capofitto attraverso la pianura, diretto verso la base. L'esercito Heartless era composto prevalentemente da Heartless dediti al combattimento corpo a corpo. Tra i più pericolosi esistenti. I "Cavalieri Armati", heartless che correvano su due piedi, armati di una lunga spada e di un armatura molto resistente alle normali armi. Erano accompagnati dai "sorveglianti aerei", delle torrette aeree mobili, in grado di librarsi grazie ad un'elica e sparare raggi luminosi molto potenti. Infine, i più pericolosi dell'esercito Heartless, se ne contavano pochi, forse sulle dita di due mani. Le Viverne, heartless volanti di notevoli dimensioni, armate di artigli in grado di lacerare senza problemi anche metalli quali ferro ed acciaio.
"E così è finalmente giunta l'ora finale dell'Energy...", pensò Xemnas, prima di incamminarsi, lentamente, verso il medesimo edificio...

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"Uomini! L'ora è finalmente arrivata! L'Organizzazione e gli Heartless sono giunti alle porte della Base! Il loro scopo è chiaramente quello di distruggerci, di ucciderci fino all'ultimo uomo. Ma noi impediremo che ciò avvenga!".
Urla di incitamento risposero alle parole di Mustang.
Davanti ai cancelli erano radunti tutti i soldati della Base. Circa diecimila uomini, a occhio e croce. L'esercito dell'Energy, invece, era composto in prevalenza da soldati scelti tra i diversi mondi. Erano armati, solitamente, di fucili laser, molto penetranti, in grado di eliminare un Heartless con un colpo. Per il corpo a corpo, si servivano di spade elettrificante, in grado di paralizzare anche un Cavalieri Armato e dare la possibilità ai compagni di finirlo. Entrambe le armi erano state studiate da Edward Elrich in persona. Erano state costruite partendo dalla base del Keyblade, in modo che potessero distruggere gli Heartless, altrimenti eliminabili solo da possessori di suddetta arma. Sfortunatamente non era potenti come il Keyblade, ma bastavano per gli Hertless più comuni.
Infine, possedevano armamenti pesanti, quali i carri "Gladiator" e "Centurion", rispettivamente per la lunga e la breve distanza. Il primo era armato di un cannone laser molto potente, ma dai lunghi tempi di ricarica. Mentre il secondo di una coppia gemella di mitragliatori laser, in grado di eliminare in breve tempo un folto gruppo di Heartless. Tuttavia aveva una corazza molto fragile, intaccabile anche dai laser dei Sorveglianti Aerei

Mustang, davanti a tutti, guardavano negli occhi ogni singolo uomo. Dietro di lui, i suoi cosiddetti generali. I membri più forti della base, la cui forza superava persino quella di Cloud e Leon.
"So che ho compiuto diversi errori nella mia vita. Ciascuno di noi l'ha fatto. So che chiedervi di combattere a costo della propria vita è un troppo egoistico da parte mia! Ma la fuori, gli Heartless si avvicinano! Noi siamo l'ultima speranze di questo mondo, l'unica, flebile linea che separava l'oscurità dalla luce! Cerchiamo di non spezzare questa linea!", altre grida di incitamento.
Gli Heartless erano sempre più vicini.
I soldati dell'Energy fremevano. Era paura, terrore, verso creature che non avevano pietà di nessuno, nemmeno di donne e bambini. Ma era anche coraggio e forza di volontà, quella volontà di non cedere, nemmeno di fronte a tale malvagità. Di vivere e combattere per coloro che amavano, le loro famiglie, i loro cari, il loro mondo.
"Non posso dirvi "non abbiate paura". Anche io in questo provo paura. So che coloro che dobbiamo affrontare sono creature molto potenti. Malvagie e molto più numerose di noi. Non vi chiedo di abbandonare la paura. Essa ci aiuta, VI aiuta. Ci rende consapevoli di chi o cosa abbiamo davanti. Ci permette di affrontare al meglio le difficoltà della vita. Tuttavia vi chiedo semplicemente una cosa...", secondi di silenzio totale tra Mustang e i suoi uomini.
"Vi chiedo di controllarla! Controllate la vostra paura, controllate le vostre emozioni! Anche se vedrete amici cadere, anche se vedrete il terrore nei loro occhi, anche se sarete circondati, anche se gli Heartless ci superano in numero, noi abbiamo qualcosa che loro non hanno...!", ancora silenzio.
I soldati, impugnando al petto i loro fucili, sfiorando le else delle loro spade, stringendo i comandi dei carri, pendevano dalle sue labbra...
"La speranza! L'amicizia! L'amore! Qualcosa per cui vale la pena lottare! Combattete uomini! Fino all'alba, respingete quelle dannate creature dall'oblio che le ha sputate fuori!".
Secondi interminabili di silenzio che fu rotto da grida ed urla di incitamento.
Gli Heartless erano a poco meno di un kilometro di distanza. Mustang si voltò verso di loro, insieme a tutti i suoi soldati. I fucili puntati, le spade sguainate.
Poi, come se una voce spezzasse quella poca distanza che separava i due schieramenti, Mustang diede l'ordine. I colpi laser saettarono dai fucili e cozzarono contro le prime file di quelle creature. E fu il caos...
Nubi di polvere nera iniziarono ad invadere il campo di battaglia. Segno che molti Heartless venivano disintegrati e la loro essenza svaniva, sotto forme di nebbiolina nera. Nonostante il numero inferiore di uomini, i soldati dell'Energy erano infusi delle parole del loro Colonnello e combattevano senza esclusione di colpi. Si gettavano contro il nemico, incuranti del terrore che potevano incutere, dei loro occhi, dei loro artigli e delle lora grida. Sapevano di dover combattere fino alla fine e lo avrebbero fatto...

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"Perchè non siamo rimasti lì con loro...?!".
La frase di Zane colpì i suoi compagni. In lontananza, si poteva già notare l'ammasso informe di colore nero che circondava la base dell'Energy, mentre una piccola macchia argentea era proprio in mezzo. L'esercito di Mustang...
"Non potevamo rimanere, Zane! Lo hai sentito anche tu da Mustang, Xemnas è con gli Heartless! Se ti avesse trovato, avrebbe cercato di catturati. Per questo motivo dobbiamo andarcene...". Yoruichi rispose così alla domanda quasi ironica di Zane...Una lacrima, quasi impercettibile, scese dagli occhi della donna...

Poche ore prima...
"Non posso abbandonarti! Il mio posto è qui! Devo aiutare te, l'ho promesso a Kisuke e intendo mantenere la promessa! Quelle creature sono troppe anche per voi...E se quello che dici è vero, non posso fuggire con la coda tra le gambe...", furono le parole di Yoruichi, nella stanza del Colonnello. Quest'ultimo la guardò sena battere ciglio.
"Zane è più importante di me o della Base, lo capisci, Yoruichi?! Xemnas è con loro...Lo percepiamo tutti. E Zane non può rimanere qui con noi...Sai benissimo anche tu il motivo di questa mia scelta...Se Xemnas lo trovasse...". Mustang guardava la Shinigami, fissa negli occhi. Si fidava di quella donna, più di ogni altro. Ed era l'unica, in quel momento, a cui potesse affidare il destino del giovane ragazzo.
"Cosa vuoi che faccia, Mustang...?". La donna abbassò lo sguardo e si arrese...
Mustang si avvicinò piano piano e le alzò il capo con una mano, in modo gentile e guardandola sorridendo.
"Devi proteggere Zane...Devi aiutarlo nella sua strada, a compiere la missione che ti ho riferito. E' di vitale importanza che raggiunga il mondo del sud, insieme ad Ichigo...Quella magia è fin troppo importante per il nostro futuro...Allenalo, allenalo al mio posto, stagli vicino e non abbandonarlo...", le parole di Mustang erano velate di tristezza. E Yoruichi lo sapeva. Era a conoscenza del legame di amicizia che legava Mustang e Zane...E sapeva che quelle parole erano riferite a lei, ma celavano un addio personale al suo amico...
"Capisco, allora farò come dici...Lo aiuterò, come tu e Kisuke mi avete detto...". Yoruichi fece per voltarsi, per andarsene da quella porta da cui era entrata. Ma venne fermata da un braccio di Mustang che con un gesto istintivo la voltò verso di lui e senza preavviso la baciò sulle labbra, in modo leggero e impercettibile. Durò tutto pochissimi secondi.
Poi Mustang si staccò e rapidamente sorpassò la figura della donna, a testa bassa ed uscendo dalla porta.

"Addio, Yoruichi...Proteggi Zane...", furono le ultime parole del Colonnello, prima di varcare completamente la soglia.
La donna guardò la sua figura abbandonare la stanza. Quell'andatura altezzosa, quella schiena possente, il mantello che svolazzava. Non potè fare a meno di lasciar cadere a terra delle lacrime, pensando a quel gesto, a quell'uomo che in poco tempo, così come era entrato prepotentemente nella sua vita, ancor più rapidamente ne era uscito...


Si asciugò la lacrima, cercando di non darlo a vedere e guardò negli occhi sia Ichigo che Zane. Erano le due persone più vicine che aveva ora, escludendo Kisuke.
Il primo, quel ragazzo che aveva personalmente allenato, con cui aveva legato, che le era sempre stato vicino. Ed il secondo, quel ragazzo che le ricordava il primo uomo che avesse, anche se per poco, amato...
Non poteva abbandonarli, doveva stare con loro, anche in nome della promessa fatta a Kisuke e Mustang...
"Zane, Ichigo. Sapete benissimo anche voi che, al vostro livello attuale, non avreste speranza contro uno come Xemnas o i suoi alleati più forti...E questo Mustang lo sapeva, per questo vi ha esplicitamente ordinato di andarvene. Dovete allenarvi e portare a termine la missione che lui e Kisuke vi hanno affidato. Anche Ishida, Sado e Orihime lo hanno fatto e si sono recati alla Città di Mezzo...". Yoruichi rimase in silenzio. Sapeva che per loro, soprattutto per Zane, era difficile...Stava di fatto abbandonando la sua casa, la sua famiglia ed i suoi amici. Non era affatto semplice per lui, ma era un ragazzo forte, proprio come Mustang. Yoruichi era sicuro che avrebbe compiuto la scelta giusta...
D'altro canto, Zane era completamente distrutto da quegli eventi...Se Xemnas era presente in quella battaglia, nemmeno Mustang poteva fare qualcosa per batterlo...E lui lo sapeva, sapeva che difficilmente avrebbe rivisto il suo amico, o anche solo Cloud e Leon...
A quei pensieri, una lacrima scese al ragazzo, da quegli occhi rosso sangue, luminosi nella notte.
Una mano si posò sulla sua spalla. Il sosituto Shinigami lo guardava con un sorriso comprensivo.
"Forza, Zane. Non possiamo tradire così la fiducia di chi ha creduto in noi fino all'ultimo. Fidiamoci delle parole di Mustang e di Urahara-san e diventiamo più forti. Per noi, per loro, per chi dobbiamo e vogliamo proteggere". Quelle parole erano sincere. Zane lo sapeva. Fissò lo sguardo di Ichigo, i suoi occhi. Sì, aveva ragione. Non doveva lasciarsi abbandonare allo sconforto. Erano vivi e spettava a loro il cruciale obbiettivo di distruggere Xemnas e l'Organizzazione. Guardò un ultima volta la Base, con un sorriso malinconico.
"Mustang, amici. Vi vencdicherò un giorno...Aspettate che io diventi più forte, aspettatemi...Ritornerò...".
Poi voltò lo sguardo alla Base e riprese il cammino, seguito a ruota da Ichigo e Yoruichi che si scambiarono uno sguardo d'intesa.

Tuttavia, passò qualche secondo di silenzio, che una potente folata di vento colpì i tre compagni alla schiena, facendogli perdere, seppur per poco, l'equilibrio.
Quando si girarono per scoprirne la fonte, un lampo di stupore e terrore si impadronì del loro sguardo, seguito da un cenno di Yoruichi che invitava i due a stare indietro.
Davanti a loro, un portale oscuro si stava aprendo. La figura che comparse era un uomo, sembrava sulla trentina, occhi arancioni e capelli lunghi, di un azzurro candido come il mare. Sguardo impassibile e cicatrice a forma di X sul volto.
"Finalmente ti ho trovato, Zane..."




EPILOGO: Finalmente, l'ora della battaglia finale è giunta! Energy contro Organizzazione XIII, Mustang contro Xemnas, Heartless contro umani! Riuscirà la resistenza, insieme ai generali a sconfiggere l'Organizzazione? Oppure verranno sopraffatti e gli Heartless avranno la possibilità di disperdersi tra i mondi, senza ormai nessuna difesa?
E in "cosa" si sono imbattutti Vaan e la sua squadra? Quale entità si è manifestata, oltre Xemnas e i nessuno? Cosa nasconde Kisuke Urahara, cosa ha evitato di dire a Mustang? E qual'è il destino di Ichigo e Zane, in balia dell'Organizzazione? Tutto nei prossimi capitoli!

Con questo capitolo si conclude finalmente il primo "ciclo" della storia. L'introduzione dell'Energy, dell'Organizzazione, i pensieri di entrambi gli schieramenti, i dubbi e i piani ancora sconosciuti, si risolveranno nella prossima serie di storie! Con questo capitolo si può dire che finisce la "calma prima della tempesta". Xemnas ha fatto la sua mossa e ormai il dado è tratto. 
Ora asptterò circa una settimana/due, nelle quali darò modo di rimettersi in pari e si ricomincierà con il secondo "ciclo", intitolato "Xemnas e L'Organizzazione XIII!", in cui verranno svelati molti dubbi, ci saranno molti tradimenti e mosse inaspettate, molti combattimenti e tanto altro! Al prossimo capitolo :)
  
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