Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: lallab    26/09/2015    0 recensioni
Un passato doloroso, una ferita curata male, che solo l'amore, quello vero, può guarire, un'amicizia che salva dalla pazzia, dai demoni interiori, una famiglia dolce, attenta e unita, che aiuta a crescere... piccole grandi follie, commesse tra le pagine di un libro che racconta una perdita, una perdita che non si augura a nessuno, specie ad una ragazza di appena diciotto anni. Josh con la sua dolcezza, la sua armonia, riuscirà a portarla lontano dal mondo di ombre, nel quale Cecilie si è rifugiata...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Spalanco gli occhi e la prima cosa che vedo è il soffitto della stanza d’albergo,
Josh mi guarda preoccupato
–Cecilie! Sei svenuta, stai meglio ora? Cucciola?- mi sollevo
–era Riley! Josh! Quel ragazzo era Riley! Devo trovarlo, devo dirgli che lo amo! Ancora
una volta! L’ultima volta!- lacrime iniziano a bagnarmi il viso
–tesoro, amore calma, ti prego, che succede?- lo guardo, prendo un bel respiro
–Josh, quel ragazzo che mi ha aiutato a non cadere, mentre il tacco si era infilato in un
tombino, era Riley- lui mi guarda, indeciso se preoccuparsi seriamente o gridare
–Cecilie, sei molto scossa, rimettiti a dormire, mancano quattro ore alla premiere,
riposati fino ad allora, vado a chiamare O.J.- esce dalla stanza sbattendo la porta, mi
giro su un fianco, mentre le lacrime continuano a percorrere il mio viso, le asciugo, chiudo
gli occhi, cerco a tastoni il telefono, reprimo un singhiozzo
–Blaine, sono ricominciate- dico appena sento la sua voce rispondere, trattiene il respiro
–Cecilie! No, dove sei?- chiede affannandosi
–a Parigi, Blaine ho paura!- grido, lo sento piangere
–Cecilie! Josh dov’è?- inizio a tirarmi i capelli
–non lo so! Blaine!- il dolore inizia di nuovo a squarciarmi il petto,grido graffiandomi il viso,
sto di nuovo come quel maledetto 18 Ottobre, il giorno in cui lui se n’è andato, mandando in
frantumi la mia vita, sento la porta sbattere O.J. mi serra le braccia, impedendomi di farmi male
–non la dovevi lasciare sola!- grida a Josh, mi tira su
–guardami! Tu non lo hai visto! Riley è morto Cecilie!- sento il rumore metallico della voce di
Blaine dal telefono, nessuno si degna di rispondergli, non io che mi sciolgo in lacrime contro
il petto di O.J., non Josh che mi fissa piangendo, o Sam che serra le labbra e gli occhi, ricacciando
indietro le lacrime, inizio a gridare e sfogarmi, mentre Osvaldo mi stringe a se, dandomi pacche sul
braccio, mi fa sdraiare sul letto, chiudo gli occhi, lo sento raccogliere il telefono e uscire. 
–Che ti salta in mente di lasciarla sola in quel momento Josh? Era in crisi se non te ne sei
reso conto!- lo sento urlare, sento le voci accavallarsi mentre il torpore del sonno mi travolge,
rendendo i colori sfumati, le mie palpebre tremano e si chiudono.

Mi sveglio e Osvaldo sta appendendo il mio vestito per la premiere sull’armadio
–te la senti?- annuisco, mi alzo dal letto
–è bellissimo- dico sfiorandolo, gli occhi di O.J. perquisiscono il mio volto
–scusa, pensavo che non potesse più accedere- lui abbassa le spalle, mette una mano sulla
mia spalla
–è stata una ricaduta, ascoltami, nessuno potrà dire che non riaccadrà di nuovo, succede- dice con
tono leggero, mi mordo un labbro
–Josh? dov’è?- chiedo alzandomi
–Cecilie … meglio che non vi parlate per ora, pensa di essere stato lui … non peggiorare le cose- mi
giro
–no! Jemson non è colpa sua! Ti prego ci devo parlare! Va a chiamarlo, non si deve dare
colpe che non lo riguardano, lui non ha fatto niente! O.J. ti prego chiamalo!- inizio ad urlare
–non mi deve chiamare, sono qui- sento la sua voce, mi giro e lo abbraccio
–scusami amore!- grido tra i singhiozzi, mi stringe come se potesse proteggermi dai miei demoni,
lo sento, così vicino, così mio,sento che piange
–come stai amore mio? Eh? Stai meglio? Che ti sei combinata?- mi accarezza il graffio sul viso,
sussulto al bruciore che si scatena
–niente, passerà, mi devi perdonare, io non so cosa mi succede, vedo Riley, e inizio a urlare,
si confonde tutto nella mia testa e il dolore inizia intenso dal petto e si espande, sto sempre
peggio Josh, io non so se tu puoi accettare questo- mi asciugo una lacrima, lui mi bacia
–lo supereremo insieme Cecilie, io te lo prometto, sarà un altro episodio della nostra storia,
ti amo piccola, lo farò per sempre- mi stringe, vengo rapita dalla truccatrice mentre il nostro
abbraccio si sta per trasformare in bacio, Josh mi lascia con un sospiro misto ad un sorriso,
io alzo gli occhi al cielo e mi lascio trasportare, mentre Osvaldo ciancia a voce più pacata del solito
–sarebbe meglio glissare sull’assenza alla conferenza stampa di oggi- annuisco
–non sarebbe prudente dire dello svenimento perché le voci che ti spacciano per incinta
ci andrebbero a nozze- annuisco un’altra volta
–pronta!- grida con voce acuta la truccatrice, arriva una cameriera con il mio vestito
–è splendido signorina Sanders- sorrido imbarazzata mentre Osvaldo mi fa infilare le scarpe
dorate, lo metto dai piedi per non toccare il trucco, respiro lentamente, mentre la paura si
aggrappa alle pareti del mio stomaco.
Stringo la mano di Josh, davanti ai fotografi, mi guarda come se fossi la cosa più preziosa
del mondo, gli rispondo con uno sguardo stanco, ma felice, mando giù il nodo alla gola, metto
una mano sul fianco e sorrido,  mi lascia sola per andare dai giornalisti, io resto lì e continuo a
piroettare su me stessa, facendoli gridare di gioia, scoppio a ridere, vado dalle fan che mi
porgono i libri, autografo tutto, sorrido dolcemente ai cellulari con tutta la forza che riesco a tirare
fuori, le ragazze piangono mi chiedono di salutare Parigi e me ne esco con un
–Salut Parìs!- salutando con la mano, si intensificano le urla, cerco di consolarle, una ragazza
è distrutta e in lacrime
–no, non piangere!- dico in inglese, mentre lei mi stringe la mano, annuisce, i bodyguard mi
prendono e mi scortano dentro, sorrido salutando dei fan che sono entrati nel cinema, mi
mandano dei baci e rispondo sorridendo e ammiccando, ci fanno fermare per ritrovarci tutti,
saliamo con l’ascensore.
Mentre aspettiamo di entrare in sala Lily mi raggiunge, mi abbraccia e mi prende il viso tra le
mani fredde e delicate, annuisce e io chiudo gli occhi
–grazie- dico, mentre mi da un altro abbraccio
–non servono parole- dice sulla mia spalla, ci fanno entrare, salgo sul palco, dietro di me c’è lo
schermo, Josh e Lily, il regista e poi io, salutiamo la folla che grida
–siamo onorati di essere qui- esordisce Josh
–grazie per la splendida accoglienza! Parigi è meravigliosa- dice alzando un braccio e salutando tutti,
Lily prende il microfono
–siamo felicissimi che siate venuti in tanti, il film sarà una sorpresa bellissima, personalmente
girarlo è stato meraviglioso- si porta le mani al petto
–grazie, per essere qui ad onorare il nostro lavoro- passano il microfono a Gary che sorride
–Parigi, meraviglioso nome, per una splendida città, grazie per aver ospitato il nostro evento,
grazie a tutti i collaboratori della distribuzione in Francia che a breve rilasceranno il film, è
stata una bella esperienza- alla fine tra boati e applausi il microfono arriva a me
–grazie a tutti voi per le bellissime parole e i commenti su twitter sul mio lavoro, la fan page  francese
mi ha entusiasmato tantissimo, è raro che una scrittrice viaggi con gli attori per la propaganda,
anche in veste di co-produttrice, sono contentissima del successo avuto qui in Europa perché,
come sapete, sono Scozzese e adoro il vecchio continente, ne sono affascinata, ma l’America
ha realizzato ciò che io credevo impossibile, vi auguro una buona visione e che vedendo il film,
la storia vi renda partecipi più che mai- applausi scroscianti, mentre ci sediamo e poi le luci si
abbassano.   
Usciamo stanchissimi, sbadiglio appoggiandomi alla ringhiera
–sei stanca?- chiede Josh stringendomi, annuisco
–sogno un letto- mormoro, lasciandomi trasportare, Lily e Sam ci passano accanto
–Cecilie, voi che fate, mangiate o salite direttamente?- chiede Lily trattenendo uno sbadiglio
–sono stanchissima, non so Josh, hai fame?- chiedo girandomi verso di lui
–no, sto bene, ho sgranocchiato prima della premiere- sorride ed entriamo in macchina,
mi tiene dolcemente la mano avvicinandosela alle labbra
–dove andiamo domani?- chiedo abbandonando la testa sul sedile
–Italia, Roma – dice Josh, accarezzandomi chiudo gli occhi
-già sono stanca di questa giostra- mormoro
–Roma è bella, ci sono stato un paio di volte, davvero carina, molto romantica- sorride
–mmh bene – mugolo massaggiandomi la testa e fissando fuori dal finestrino,
Parigi di notte che scivola sotto i miei occhi.
Nel dormiveglia sento la voce di Josh  che bisbiglia
–sì mamma, va tutto bene qui, sì dorme, è molto stanca, è stata una giornata pesante
oggi, sì, è stata male, hai parlato con Sophie? … Ah e che dice?- lo sento muoversi per la stanza
–sì lo so, è terribile, mi distrugge vederla soffrire mamma, lei è la cosa più bella che ho- si siede
sul letto e mi sfiora una guancia, lo sento sorridere
–me ne prenderò cura, mamma, ci sentiamo, non vorrei svegliarla, ciao- mormora chiudendo
la chiamata, apro gli occhi
–mmm- lui si mette sotto le coperte
–amore, scusa ti ho svegliata? Parlavo con mamma, sai il fuso, ormai viaggio tanto che mi chiama indipendentemente all’ora che piace a lei- sorride stringendomi sotto il piumone
–sei gelida, cucciola- annuisco
–ho freddo- lui mi stringe, mi rannicchio sul suo petto, strofino il naso contro la maglietta
–ti asciughi il naso?- ride Josh 
– mmm no scemo, ti annuso- dico assonnata
–e di che profumo?- chiede sorridendo
–di casa, di amore e di gioia- mormoro, strofiniamo i nasi l’uno contro l’altro
–ti amo piccolo- lui mi stringe di più
–ti amo cucciola-sorrido e chiudo gli occhi. 


Premiere Parigi Style
  
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