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Autore: Celebien    27/09/2015    0 recensioni
Si tratta del sequel di "you said you trusted me" focalizzato sul punto di vita di Molly e quello di Sherlock raccontati in prima persona da entrambi. La loro storia è nata improvvisamente una notte e probabilmente rimarrà celata in quei momenti o forse no. Sherlock ha imparato una cosa: che nemmeno lui è immune all'amore ma sarà in grado di lasciarsi andare completamente, ora che ne è (nuovamente) consapevole?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Irene Adler, Lestrade, Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
- Questa storia fa parte della serie 'I warned you: don’t get involved.'
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Vite parallele di due persone dalla parte degli angeli -Mollys point of view. E' difficile fare i conti con la realtà, l'ho capito nel momento in cui le sue parole sono arrivate alle mie orecchie: "è stato bello ma... Sappiamo entrambi che non può andare avanti" cosa significa che lo sappiamo entrambi? Non è vero, lo dici tu io so tutt'altro, anzi sapevo. Si perché guardandolo adesso, con la mente più lucida di quanto non lo sia stata per tutti questi anni, mi sto accorgendo che veramente tra noi due non potrà esserci qualcosa che vada al di là del semplice rapporto di aiuto reciproco che ci siamo dati fino ad ora, anzi credo che non sia mai cambiato nulla, ma quello che desideravo io era troppo rispetto a quello che potessi pretendere da lui e addirittura di quello che sarebbe in grado di pretendere lui da se stesso. Ha sofferto quando con quelle semplici parole mi ha detto che tutto era finito prima ancora di iniziare veramente; aveva lo stesso sguardo di quella notte e non si stava preoccupando di nasconderlo: era davanti a me limpido e trasparente come quell'unica notte in cui ho potuto stringerlo e ci siamo amati come se fuori da lì non importasse cosa accadesse, chi passasse sotto la mia finestra, davanti l'ospedale o al 221 B di Backer Street. Un'unica notte passata insieme che farei meglio a dimenticare, o almeno questo è il suo desiderio ma mi chiedo: riuscirà lui a mettere in un cassetto tutto e a ricominciare con la sua vita? Dal suo atteggiamento sembrerebbe di si, io non lo so ancora. I giorni si susseguono uno identico all'altro e in laboratorio non si è fatto più vedere, non ancora almeno ma se come dice lui nulla cambierà, tra un paio di mesi lo vedrò spuntare dalla grande porta con il solito cappotto nero lungo fino ai polpacci, il colletto alzato, il viso marmoreo alto e fiero e lo sguardo penetrante dei suoi occhi azzurri. Verrà a chiedermi di analizzare certi reperti provenienti da qualche scena di un crimine o vorrà svolgere alcuni dei suoi esperimenti sui cadaveri presenti in obitorio, di persone consensienti in vita all'utilizzo del proprio corpo una volta esalato l'ultimo respiro. Sarò qui? Beh si dove altro dovrei essere? Ah già... la lettera... Me n'ero quasi dimenticata. Sta ancora immacolata nel cassetto, l'ho letta una sola volta e l'ho riposta lì dentro con l'intenzione di prendermi del tempo per riflettere e decidere se dare una svolta radicale alla mia vita o rimanere quella che sono, nell' angolo che mi sono costruita nella città in cui sono nata e cresciuta, dove ho svolto gli studi che mi hanno portata a diventare la figura professionale che rappresento. Il the è pronto ma non posso berlo ancora, troppo caldo e vorrei evitare un incidente come quello di qualche giorno fa ma non nascondo che se lui fosse qui con me sarei felice di rivivere tutto ciò che è successo. In ogni caso ho deciso di riprendere quella dannata lettera, so bene cosa ci sia scritto ma la sto tenendo chiusa da troppo tempo. Il destino sta volendomi mettere alla prova seriamente e ha deciso di biforcare la strada che ho percorso fino ad ora e forse lo sta facendo per il mio bene, perché potrebbe essermi d'aiuto ma in ogni caso eccola qui fra le mie mani, la busta bianca con solo i miei dati scritti al centro. Respiro profondamente e cerco di dare un contegno alle mie mani tremanti mentre torno in cucina e mi siedo su quella stessa sedia in cui si era seduto lui e aveva medicato la scottatura sul mio petto... Molly lo stai facendo di nuovo, smettila di pensare a quello che è successo! Rigiro la lettera fra le mie mani un paio di volte e finalmente mi decido ad aprirla e svolgerla; avverto nuovamente il pugno nello stomaco che mi aveva travolta quell'unica volta in cui l'ho letta: "Gentile signorina Hooper, Analizzato il suo curriculum vitae e gli articoli riportati sul sito ufficiale della comunità scientifica, il sottoscritto Direttore del laboratorio di ricerca e sviluppo dell'università degli studi di Auckland, sarebbe onorato di averla come sua assistente durante lo svolgimento di un importante progetto di ricerca al quale l'università sta lavorando da diverso tempo e più personale qualificato ha a disposizione, più possibilità ci sono di portare al termine il più in fretta possibile e al meglio il lavoro iniziato. Riconosco francamente che la proposta, una volta accettata, comporterebbe un cambiamento nella sua vita ma mi rendo conto anche che il suo talento e la sua dedizione siano di grande importanza tanto per noi quanto per lei. In ogni caso le chiedo di prendere in considerazione la proposta e di far sapere quanto prima possibile se accetterà o meno il suo incarico. Per qualsiasi informazione non esiti a contattare l'ufficio amministrativo dell'istituto che provvederà a metterla in contatto con me. Con le dovute osservazioni, George Michael Wilson." Nuova Zelanda... Altro che cambiamento nella mia vita, sarebbe un vero e proprio sconvolgimento di tutto ma sicuramente guadagnerei più di adesso o almeno spero, in effetti nella lettera non dice nulla riguardo al salario e questa cosa mi rende suscettibile sull'accettare la proposta perché qui ormai ho una certa sicurezza, certo la mia vita non si svolge sugli allori ma è comunque serena, nottate infuocate che si trasformano in giorni nostalgici a parte... Più rileggo queste righe e più divento confusa! Nel frattempo il the è appena tiepido, posso finalmente godermelo ma non riesco a schiodare gli occhi dal foglio scritto al computer, quasi non sento suonare il campanello, grazie al cielo mi viene quasi da dire almeno mi distraggo! Mi alzo dalla sedia e vado verso la porta d'ingresso; mi fermo con la mano sulla maniglia pronta ad aprire ma esito a farlo: l'ultima volta che ho ricevuto una visita inaspettata mi sono ritrovata con un'ustione di primo grado, sdraiata per terra tra le braccia di Sherlock e il cuore quasi fuori dalla gabbia toracica. Il campanello suona di nuovo e finalmente mi convinco ad aprire la porta ma nel frattempo penso: "Fa che sia lui, fa che sia lui fa che sia..." -Mamma! Mi ero dimenticata completamente di lei, che figlia degenere. Mia madre mi guarda con occhi spiritati e senza chiedermi il permesso entra in casa, -Si può sapere che fine hai fatto, Molly? Mi hai quasi fatta morire! Dannazione ma ti sembra giusto non rispondere al telefono né richiamare?! -Perdonami, non ho avuto un momento libero in questo giorni -Come adesso, vedo! Non riesco a dirle nient'altro perché in effetti ha ragione, avrei potuto sollevare la cornetta e chiamare casa anziché far precipitare mia madre qui dalla Scozia dove si è trasferita dopo la morte di mio padre perché Londra era troppo piena di ricordi e preferisce passare il resto della sua vita da pensionata lontano da tutto questo. Io e mia madre ci somigliamo quasi in tutto e per tutto con la sola differenza che per far arrabbiare me bisogna farla veramente grossa mentre lei s'infuria con più facilità, ma in fondo la capisco e mi rammarico soprattutto di quello che proverà quando deciderò di dirle della lettera che in questo momento è sopra il tavolo in cucina, fuori dalla busta, aperta e lei è proprio verso la cucina che si sta dirigendo! Credo che farò meglio a precederla ed è per questo che sto correndo e le parole mi escono di bocca senza accorgermene: -Mamma, devo parlarti! Si ferma e mi guarda, -Dimmi! Mi metto accanto a lei e insieme ricominciamo a camminare verso la stanza, -Qualche giorno fa ho ricevuto una lettera... Importante! Avrei dovuto parlarvene subito ma ho preferito tacere per capire meglio cosa fare! -E adesso lo sai? La guardo fissa negli occhi, -Non sai nemmeno di cosa parlo -Non lo so ma deve trattarsi di prendere una decisione e se mi stai raccontando è perché l'avrai presa! -in realtà non ancora, è più complicato di quanto credi! -non lo metto in dubbio! Sembra non essere più arrabbiata ma si mantiene comunque autoritaria come sempre. Arriviamo in cucina e prendo una seconda tazza da the dalla credenza, la poggio sul tavolo e verso il the rimasto nella teiera ancora caldo rispetto a quello che mi sono versata io quasi un'ora fa, -Ti prendo il latte! Mamma si siede e lancia subito uno sguardo sul tavolo ma non in direzione della tazza -è quella? Rimango di spalle davanti al frigo aperto e annuisco semplicemente, ho paura che se mi girerò la troverò in lacrime con il foglio accartocciato tra le mani, invece è rimasta ferma immobile a fissarla ma senza avvicinarsi nemmeno per prenderla e curiosare. Prendo il latte e glielo porgo, -Lo sai che ti voglio bene e desidero il meglio per te, vero?- mi chiede guardandomi seria ma sprizzando amore da ogni poro della sua pelle. Io rimango in piedi davanti al tavolo e non so se piangere e andarla ad abbracciare o lasciarmi andare sulla sedia come un peso morto; alla fine opto per la seconda opzione: -Lo so, mamma. Il problema è che... -Hai sempre amato quel paese, tesoro! è rimasto per anni chiuso dentro di te e non aspettava altro che uscire fuori. Non pensare a me ma solo a te stessa! La guardo sbigottita: -Come fai a sapere che mi sto riferendo alla Nuova Zelanda? -Te lo leggo negli occhi, hai quello stesso sguardo che avevi ogni volta che vedevi il nome del quel paese da qualche parte o ne sentivi parlare. Allunga le braccia per prendere le mie mani nelle sue e le bacia teneramente, -è la tua vita! Io sarò sempre qui con te qualsiasi cosa sceglierai e lo stesso farà tuo padre, ovunque sarà adesso. Credo però che ci sia qualcos altro che tormenta la tua mente, non soltanto questa proposta di lavoro inaspettata e sconvolgente! Nonostante la conosca da una vita intera, mi stupisco ancora di quanto possano essere grandi i poteri sovrannaturali di mia madre nel captare qualcosa che non vada in me. -In effetti si, ma è un argomento che sto piano piano mettendo da parte. Si tratta di una storia che non è nient'altro che una piccola pagina scritta tra l'altro a metà e non merita nemmeno di essere spiegata! -Se ne sei così sicura va bene, non insisterò! -Sherlocks point of view. -Noioso, noioso, noioso! Sfoglio le pagine del blog di John in cerca di un caso ma sembra che oggi tutti abbiano voglia di farmi perdere tempo oltre che pazienza! Perché la gente si sposa?! Che senso ha se poi uno dei due tradisce l'altro? è una trovata per consumare le proprie falangi sulla tastiera di uno stupido computer per poter annoiare me?! Dovrei rispondere a tutti di prendere il primo taxi e andarsi a buttare dal Millenium Bridge, almeno la farebbero finita! Scorro con il puntatore del mouse giù ancora una volta ma dopo l'ennesima e-mail identica a quella precedente, decido di chiudere direttamente tutto e per quanto mi infastidisca l'idea, per oggi mi prenderò una pausa! Metto da parte il pc e mi butto a peso morto sulla mia solita poltrona, le mani giunge sotto il mento e osservo la poltrona di John vuota... Già! Adesso lui ha la sua vita e io non non ne faccio parte, non del tutto almeno! Non avrei immaginato che mi sarei potuto legare a una persona, a qualcuno o qualcosa in generale dopo Barbarossa ma a quanto pare sono anche io vittima di questa maledetta malattia che colpisce praticamente tutti, che idiozia! Non è nata ancora la bambina ma so già che John mi chiederà di farle da padrino... Il compito mi dovrebbe spaventare perché non sono mai stato bravo a trattare i bambini come pure gli adulti ma questa è una cosa ben diversa, parliamo della figlia del mio migliore amico, persona che ha reso la mia vita migliore! Sarà un onore. -Cucù! Mrs Hudson spunta dalla porta con il vassoio e il servizio da the pronto, a quanto pare ha imparato a leggermi nel pensiero. -Le ho portato un po' di the, Sherlock! -La ringrazio Mrs Hudson! Poggia il vassoio sul tavolino cercando di fare spazio per quanto possa riuscirci e io rido silenziosamente per l'espressione indispettita della mia proprietaria di casa ma esternamente mantengo il mio solito contegno ed espressione seria. -Va tutto bene? La vedo un po' agitato Mi alzo di scatto dalla poltrona e raggiungo la finestra per guardare fuori, non so nemmeno il motivo ma so per certo che non voglio parlare con Mrs Hudson di me e del mio stato d'animo, è tutto come sempre non c'è nulla da dire! -Come non detto! Sono di sotto se ha bisogno di me! Non le rispondo e lei se ne va senza dire altro. Appena la porta si chiude alle sue spalle sono di nuovo libero di essere me stesso; di solito sfoggio solo il mio lato sociopatico e burbero in pubblico tranne quando sto con John e quando sono stato con Molly... Molly, ecco il mio problema! Come ho potuto lasciarmi incastrare in questo modo?! Non che non mi sia piaciuto o non le voglia bene e devo ammettere che mi è dispiaciuto parecchio per come l'ho trattata ma non ho potuto farne a meno! Dopo sarebbe stato peggio, meglio troncare tutto immediatamente ed evitare inutili complicazioni alla mia vita e ovviamente alla sua! Sono Sherlock Holmes e in me non può esistere nulla che abbia a che fare con l'amore. Ho ceduto all'amicizia e probabilmente l'unica persona al quale posso ritenere di sentirmi legato in modo più stretto è John, ma con lui è una cosa diversa! Non so nemmeno spiegare cosa ci leghi ma di certo va ben oltre ai comuni sentimenti di cui si veste la gente comune e chi se ne frega quello che crede e sospetta la gente sul nostro conto, non mi è mai importato dell'opinione altrui, di certo non lo farò adesso! Eppure mi è così difficile dimenticare quello che è successo quella notte! Mi sono completamente spogliato con lei e non soltanto dei vestiti ma anche della mia vita, sono stato un libro aperto per una notte e finalmente mi sono sentito libero e leggero, mi sono voluto abbandonare fra le sue braccia e ho sentito lei abbandonarsi fra le mie, la sua pelle liscia contro le mie mani, il calore del suo corpo e i baci... Non credevo veramente di poter provare nulla del genere e soprattutto di ritrovarmi lì con lei dopo aver rifiutato l'approccio che Irene Adler con così poca timidezza mi aveva rivolto! La donna... Credo che di lei mi abbia colpito di più la sua inteliggenza e caparbia, non tanto la bellezza ma non è bastato per farmi cedere, con lei sono stato il solito Sherlock acido, cinico e burbero ma nonostante tutto anche lei popola la mia mente da quando per l'ultima volta ci siamo visti! Prendo il mio violino e comincio a suonare, questa volta per non pensare! Il cellulare squilla ma non ci faccio caso, sono troppo impegnato e per oggi ho deciso di tagliare fuori chiunque voglia disturbarmi ma non accenna a smettere di infastidirmi! C'è un'unica soluzione a cui posso fare affidamento: Smetto di suonare, poggio il violino facendo attenzione perché a quest'oggetto tengo sicuramente più che al mio telefono che ho appena preso e sto per chiudere nel primo stipetto della cucina ma mi colpisce un sms appena ricevuto da un numero sconosciuto: "Mi piace quando suoni il violino, ceniamo insieme?" Sento un tuffo al cuore e rimango immobile al centro della stanza tra soggiorno e cucina. Non può essere lei, assolutamente! -Mollys point of view. L'incontro con mia madre mi ha fatto bene, adesso che sa tutto mi sento più sicura di me stessa anche se il problema del prendere una decisione così radicale continua ad attanagliarmi e rendermi inquieta. In ogni caso per adesso il mio lavoro è al St. Bartholomew e se non voglio rischiare di ritrovarmi con un'unica soluzione per le mani ovvero di dover partire perché sarò stata licenziata dal mio attuale lavoro, sarà meglio darmi da fare! In ufficio trovo un postit relativo a un'autopsia che dovrò svolgere subito di un uomo trovato senza vita nel suo appartamento nella periferia della città. Mi dirigo immediatamente in obitorio per svolgere il tutto e compilare la relazione che manderò a Lestrade perché lui si occupa del caso. Un brav'uomo Greg e neanche di cattivo aspetto, ho persino pensato che potesse nutrire una certa... simpatia nei miei confronti ma è sposato e nonostante tra lui e la moglie non corrano altro che piatti e coltelli, rimane comunque legato a lei, di conseguenza sarà meglio lasciar stare. Forse sarebbe meglio se accettassi questo nuovo lavoro, lasciassi quello che c'è qui e andassi a scoprire un nuovo mondo di opportunità, magari troverò la mia vera strada perché temo che Londra non mi riveli altro che delusioni amorose tra cui la più grande l'ho ricevuta poco tempo fa. Tra un pensiero e un altro davanti i miei occhi ho un uomo di meno di cinquanta anni su questa fredda barella dove adagiamo i corpi esanime ed è ora che dia inizio a ciò per cui mi sono alzata questa mattina come tutte le altre. Ogni tanto mi chiedo come ho potuto scegliere medicina legale, ero del tutto inconsapevole delle varie conseguenze negative che vi sono nell'aprire completamente il corpo inerme di una persona, prenderne tutti gli organi ed analizzare ogni cosa per poi dover rimettere tutto apposto e ricucire la carne: prima di tutto l'odore perché purtroppo siamo fatti per lo più di sostanze che di certo non profumano di acqua di colonia, specialmente quando il corpo si deteriora e già dopo le prime ore dal decesso il tanfo di morte viene su come un'esalazione velenosa nonostante teniamo i corpi nelle celle frigorifere perché il processo possa rallentare almeno un po' e tutto questo quando ci va bene e ci capita un cadavere "fresco", ma quando portano in obitorio un corpo in putrefazione da diverso tempo devo fare i conti con il mio stomaco che nonostiante sia forte a volte non riesce a reggere il colpo. Avrei potuto fare il medico dei vivi anziché quello dei morti ma la verità è che, nonostante tutto, a me piace fare quello che faccio perché come un giornalista e un poliziotto sono alla ricerca della verità che si cela dietro una qualche ingiustizia, un omicidio, un fatto misterioso che ha portato una qualsiasi persona a dover perdere la vita e il mio lavoro tante volte ha portato a risolvere casi di omicidi efferati e ben congegnati quindi equivale a dire che ho aiutato quelle persone a trovare giustizia anche se non saprò mai se potranno venirne al corrente non essendoci più e in ogni caso risulto essere invisibile perché ovviamente il merito va per la maggior parte a coloro che svolgono le indagini attivamente, sotto i riflettori delle telecamere e davanti ai microfoni, non a chi come me sta dentro un obitorio ma questo non importa perché il mio operato non si ferma qui ma ho la possibilità di poter svolgere anche studi diversi su cadaveri che mi hanno portata a pubblicare diversi articoli e adesso mi hanno riservato un posto ad Auckland, sempre se accetterò! -Molly? Mi volto di scatto con ancora l'ago e il filo in mano perché devo finire di ricucire la pelle di questo sventurato, all'ingresso della sala c'è... -Greg! Sei venuto per il caso? -In effetti si -Pensavo di mandarti la relazione in ufficio ma in realtà non ho nemmeno iniziato a scriverla, ho finito adesso l'autopsia! -Non ti preoccupare, non sono qui per questo o meglio: sono qui per il caso ma qui fuori c'è una parente del defunto e dobbiamo procedere all'identificazione, ti manca molto per finire? Guardo prima lui e poi il cadavere sotto le mie mani -Ho ancora qualche punto da mettere, se mi dai cinque minuti finisco tutto e vi lascio entrare! -perfetto, ti aspettiamo qui fuori Mi sorride ed esce. Continuo a guardare davanti a me ma poi abbasso gli occhi e ricomincio a lavorare con le labbra serrate in un sorriso che non mi so spiegare. -Greg! Di la è pronto, possiamo procedere con l'identificazione! Lestrade mi viene incontro seguito da un uomo vagamente somigliante al cadavere che mi tende la mano presentandosi effettivamente come il fratello della vittima; gli stringo la mano e faccio strada a entrambi dentro. -è pronto, signore?- è una domanda di routine che pongo sempre alle persone, che solitamente attendono qualche istante ma poi annuiscono o semplicemente alzano e abbassano il capo ma in realtà non sono mai pronti allo spettacolo. Scopro il volto del cadavere ma non guardo la persona viva di fronte a me perché ho imparato che il dolore per la perdita di una persona cara e la sua identificazione in un obitorio, se associati allo sguardo di una persona estranea che ha appena finito di mettere le mani dentro la gabbia toracica e la pancia dello sventurato diventa ancora peggiore da sopportare. Sento la rigidità del corpo dell'uomo e quasi che trema dal posto, come delle vibrazioni che mi attraversano la schiena per schiantarsi a terra e poi arrivano i singhiozzi ma prima la fatidica risposta: -è lui! Sentite le parole copro di nuovo il volto violaceo per risparmiare ulteriore sofferenza e lui se ne va seguito da Lestrade ma prima d'imboccare l'uscita mi rivolge un cordiale saluto che ricambio, non tutti lo fanno. Dopo un po' Greg torna da me, io nel frattempo ho sistemato di nuovo il corpo nella sua postazione di partenza e ho appena finito di lavarmi e disinfettarmi le mani, -Poveraccio- esclama fissando il vuoto davanti a se, -Già, il referto sarà pronto entro breve tempo! -Ti ringrazio. Sembra si stia dirigendo verso l'uscita ma poi all'ultimo si ferma, -Molly? -Si? -Che ne dici di una pausa? Non ho voglia di tornare in ufficio subito mi sorride di nuovo come prima e io lo faccio di rimando ma non per cortesia o non solo, ma perché mi fa piacere. -Non dovrei avere niente di urgente da fare se non la relazione.. -Non preoccuparti di quella, non c'è fretta! -Va bene, andiamo! sistemo una ciocca di capelli ribelle dietro l'oreccio, lui sta mantenendo la porta aperta per farmi uscire, poi mi viene dietro e ci dirigiamo verso il bar. Raggiungiamo il bar dell'ospedale al piano inferiore e io prendo la mia solita tazza di caffè, lui anche ma aggiunge un panino al formaggio da mangiare mentre io ho lo stomaco serrato, -Sei proprio sicura di non voler mangiare nulla?- mi chiede prima di arrivare alla cassa -Greg, ho appena finito di effettuare un'autopsia...- rispondo ridendo e lui ride insieme a me -Si scusami, che stupido! Ha pagato anche il mio caffè e ci siamo andati a sedere in un tavolino libero. -Allora, come ti vanno le cose?- gli chiedo sorseggiando la mia bevanda -Non mi lamento, ho troncato con mia moglie poco tempo fa, l'ho convinta a divorziare e adesso ho da poco trovato un appartamento dove trasferirmi, la casa l'ho voluta lasciare a lei anche se in realtà non se la meriterebbe dato che dei due sono io quello che ha ricevuto un paio di corna ma va bene così... troppi cattivi ricordi dentro quelle quattro mura, tu invece? Non nascondo che la notizia mi abbia colta di sorpresa quasi quanto la lettera. A proposito, cosa faccio? Gli parlo della proposta in Nuova Zelanda o no? Ma che domande ti fai? Cosa importa se gli dici che forse stai per andare dall'altra parte del mondo per non fare probabilmente più ritorno a Londra? Però... Sta divorziando... Mi guarda e mi sorride... E io non so cosa fare ma devo trovare una risposta in fretta prima che mi chieda cosa ci sia che non va, -Solita vita fatta di lavoro e svago, nulla di nuovo Continua a guardarmi ma non dice nulla, beve un sorso dalla tazza e continua a fissarmi, adesso sarò io a chiedergli cosa ci sia che non va, -Tutto okay?- Quando ci vuole... -Si... Si certo, va tutto bene!- a quanto pare si era incantato perché ha sgranato gli occhi e scosso la testa un paio di volte ma in un tale modo che non ho potuto fare a meno di ridere e lui sta ridendo insieme a me. -Senti... Ti va se stasera t'invitassi a cena fuori? Ho scoperto un nuovo ristorante che ti potrebbe piacere! No Molly, non accettare non lo fare fino a quando non avrai deciso cosa fare con la proposta della Nuova Zelanda! -Perché no?- Stupida! Mi rivolge un enorme sorriso e gli occhi gli brillano, finisce di corsa il caffè e quasi si strozza mentre io un po' sono divertita dalla scena e un po' la situazione che potrebbe venire a crearsi mi spaventa. -Allora siamo d'accordo! Ti passo a prendere alle 08:00 P.M. -Certo! ci alziamo dal tavolo e ci dirigiamo verso l'uscita perché ognuno deve tornare al proprio lavoro. -Molly aspetta!- mi ferma di colpo mentre sto per tornare in obitorio, -Non so qual'è il tuo indirizzo! Che sciocca, non gliel'ho mai dato. Prendo un blocco note dalla tasca del camice e la penna, scrivo l'indirizzo e il mio numero e gli passo il pezzetto di carta che accetta senza distogliere quel suo solito sorriso dolce e sincero. -A stasera! -A stasera! Se ne va e lo seguo fino a quando gira l'angolo e lo vedo sparire. -Sherlocks point of view. Ancora nessun caso e i miei nervi tra poco esplodono come fuochi d'artificio per il messaggio di questa mattina. Sono passate più di cinque ore e non ho ancora smesso di pensarci! Perché è tornata? E perché ci penso così assiduamente? Sherlock, Sherlock stai perdendo colpi non c'è dubbio! Oh no, per niente sono sempre lo stesso cinico di sempre, solo non riesco a spiegarmi cosa frulli per la testa a quella donna! Ha già rischiato di morire diverse volte e stava per ruscirci se non fossi intervenuto io, vuole provare di nuovo l'ebrezza di farsi catturare, condannare e salvare da me? C'è solo un modo per scoprirlo, ma sarebbe la mia condanna e Mycroft potrebbe infuriarsi sul serio questa volta ma lui è l'ultima persona di cu mi preoccupo, francamente! Recupero il telefono che avevo messo dentro la teiera del servizio più brutto che ho in casa perché non lo sentissi più squillare e con poca sorpresa noto che nel frattempo sono arrivati altri messaggi: tipico di lei, quando si attacca alla tastiera non la smette! "Non temere, non mi farò uccidere neanche questa volta. Ceniamo insieme!" "Hai smesso di suonare. Peccato, mi eccita pensare alle tue mani su quel violino." "Farò finta che tu mi risponda e accetti di cenare con me stasera, perché sarò ad aspettarti alle 8" C'è riuscita alla fine! Se il mio intuito non mi ha ancora abbandonato, si riferirà al ristorante di Angelo perché vado sempre lì quando voglio mangiare fuori o la maggior parte delle volte, con lei non ho mai cenato avendo declinato ogni invito e io non so dove lei ceni di solito, quindi farò questo sforzo e Angelo sarà felice di vedermi di nuovo, forse un po' stupito nel vedermi arrivare con La Donna. Il tempo passa in fretta e in me che non si dica si sono fatte quasi le 8, ho appena finito di prepararmi e mentre guardo il mio riflesso contro lo specchio penso a tutto quello che sta succedendo di recente alla mia vita, facendo un resoconto di quante cose siano cambiate e ho perso attualmente il conto! I capelli come al solito vanno per conto loro ma in effetti sono i miei, dovrei stupirmi del contrario. Prendo il cappotto, la sciarpa ed esco al gelo dell'aria Londinese in pieno inverno. Non ho bisogno di chiamare un taxi perché il piccolo ristorantino di angelo è a pochi passi da casa quindi mi avvio a piedi e in meno di cinque minuti intravedo la porta d'ingresso e tra la folla che vedo passare, il mio sguardo si focalizza su una figura ben definita ferma lì davanti; è alquanto difficile distinguere chi sia dall'enorme pelliccia che la copre dalla testa ai piedi ma so che si tratta di lei, è interamente nel suo stile! Mi avvicino di qualche altro metro e nel frattempo digito il messaggio che sto per mandarle quindi mi fermo e schiaccio "invio". Dopo pochi istanti vedo la sagoma destarsi e mettersi di profilo, una luce azzurrina illumina un volto familiare che si gira subito dopo e m'inchioda al suo sguardo. La guardo e senza timore esclamo: -Ceniamo insieme?" -Mollys point of view. Poche volte all'anno mi metto in tiro e ciò comporta che non sia per nulla abituata a questo, di solito ci vuole un tempo infinito per decidere cosa indossare, come truccarmi e sistemarmi e tutto questo è fonte di non poca ansia per me anche se convivo con lei fin da quando ho iniziato gli studi. In ogni caso ho poco tempo a disposizione, Greg sarà qui a momenti e nonostante il detto che gli uomini debbano essere lasciati ad aspettare, non sopporto l'idea di fare tardi a un appuntamento. La doccia è stata veloce così come la mia preparazione generale, niente di che un semplice vestito fino a sopra le ginocchia di colore scuro, calze pesanti e una giacca; ringrazio il cielo che non ho bisogno di grandi imprese per rendere almeno presentabili i capelli; una semplice asciugatura, un paio di forcine, uno spruzzo di lacca e sono pronti anche quelli. Alle 8 in punto suona il campanello e ho appena finito di sistemarmi il trucco, prendo giacca e borsa e mi dirigo alla porta; lui è li che mi aspetta con il suo solito sorriso e un'espressione teneramente sciocca in viso. -Sei bellissima- esclama e sento le guance avvampare -Grazie- Senza pensarci due volte lo prendo sotto braccio e lui mi guida finalmente verso la macchina senza smettere un solo istante di sorridere. La cena è stata deliziosa, Greg mi ha voluta portare in un piccolo ristorante in centro molto alla mano, nulla di chic insomma ed è un bene perché non sono abituata agli ambienti eleganti. Abbiamo parlato di tutto ma del mio lavoro non ho proferito parola non so bene il perché; ho una strana paura dentro di me che non riesco a scrollarmi di dosso perché sarà il suo sorriso e il suo modo di fare, sarà che sento uno strano feeling che prima non avevo mai notato perché Sherlock occupava sempre la maggior parte dei pensieri e il resto erano il lavoro e i fidanzati con cui cercavo di lenire il mio senso di vuoto ma che questa sera ho sentito per poco riempirsi semplicemente stando di fronte a lui, un semplice commissario di polizia dall'aria deliziosamente spiritosa, i capelli brizzolati, il corpo più impostato di quello asciutto anche se muscoloso di Sherlock. Più lo guardo e più mi rendo conto che sono due bellezze diverse e sicuramente due caratteri diversi. -Sono felice di averti invitata ad uscire con me. Non invitavo una donna a cena fuori da quando non ero nemmeno fidanzato con la mia ex moglie e comunque con lei non andava da troppo tempo. Andando avanti stavo rischiando di lasciarmi scappare tante di quelle cose... -Posso capirti e se adesso stai bene è stato giusto che vi siate lasciati. Anche io sono felice di essere uscita con te, Greg! Ci sorridiamo a vicenda, e lui allunga una mano per afferrare la mia, la stringe forte e sento avvampare di nuovo il mio viso, sono quasi imbarazzata ma in senso positivo; abbasso lo sguardo ma mi trattiene per il mento e solo in questo momento mi sto accorgendo di quanto si sia sporto in avanti. Siamo a pochi centimetri di distanza e posso sentire il suo respiro; mi guarda fisso ma questa volta è serio, solamente gli occhi esprimono gioia e adesso credo di essere finalmente pronta per dire addio a Sherlock. In questo preciso istante in cui il mio sguardo sta davanti alla persona che credo da sempre abbia voluto far parte della mia vita; adesso eccomi qui e so cosa voglio: voglio te! -Sherlocks point of view. -Cos'hai fatto in tutto questo tempo? Non mi risponde, si limita a guardarmi come se mi volesse mangiare con gli occhi. è bella, dannazione se lo è ma una bellezza del genere è sinonimo di pericolosità più di quanto non lo sia l'intelligenza perché contro quella posso combattere ad armi pari e posso batterla com'è già successo in passato, ma contro la bellezza ci vorrebbero i paraocchi e una forza di volontà enorme. -Ho ricominciato da zero!- finalmente mi ha detto qualcosa, avevo perso le speranze, -Con una vita onesta, spero- -più o meno... Sai, certe vecchie abitudini sono difficili da abbandonare!- La osservo attentamente con occhio critico per scrutare qualcosa come faccio di solito con ogni individuo che mi si para davanti ma non noto nulla, non so quale potere abbia ma è impossibile per me decifrarla come lo è stato quando ci siamo conosciuti. Questo lei lo sa e la diverte, forse la eccita pure. -Tu invece sei diventato più famoso di quanto sperassi- esclama a un certo punto con la sua solita voce vellutata -Mio malgrado, si!- mi limito a rispondere -Tuo malgrado? Sei sicuro che la cosa non ti faccia piacere?- In effetti non è del tutto sgradito il fatto che i media parlino di me e il mondo sappia chi sono, ma questo è più una disgrazia in realtà perché adesso sono tempestato da troppe e-mail noiose e poche notizie interessanti su cui mettere le mani; l'ultimo caso serio capitatomi a tiro mi è quasi costato la vita. -Beh, ci sono pro e contro di questa situazione. Comunque il grazie è dovuto! Adesso che sei qui davanti a me non ho più motivo di dubitare che quando ero in bilico tra la vita e la morte, tu mi fossi venuto a trovare e avessi lasciato una rosa rossa accanto a me. per un momento rimane allibita ma si riprende subito, sa benissimo con chi ha a che fare; può disarmarmi per la maggior parte ma non in tutto. -Era una cosa che dovevo fare! Non ho mai smesso di tenermi informata su di te, Sherlock -Perché? -Perché speravo che prima o poi accettassi il mio invito a cena! -E adesso che l'ho accettato che succederà? -Questo dipenderà da noi! Mi libero di un incastro e incappo in un altro. Non capisco cosa ci sia che non vada in questo periodo! Che mycroft si sia rivolto a qualche strega chiedendole di porre fine alla mia situazione da scapolo? Prima che si sposasse, John era definito lo scapolo dei due, di me non si preoccupavano mica ma adesso invece sembra di si! -Quanto sei pensieroso, questa sera! Se non fosse così snella avrei detto che al mio posto lei avesse avuto davanti un dolce da agguantare e mangiare senza ripensamenti, ma le mie intenzioni sono ben lungi dal finire in pasto a una donna così dannatamente importante, talmente tanto che solo allontanandola da me sarò al sicuro! -Lo sono sempre! -In questo momento si direbbe che tu sia da qualche altra parte ma in effetti ti succede spesso! -Mi conosci! Mi fissa e io fisso lei ma non nello stesso modo. Non è cambiato nulla da allora perché il sentimento che prova è ancora l'unica cosa leggibile in lei; tutto il resto rimane oscuro. -Vado alla toilette, mi aspetterai? Ho ancora fame! Non rispondo perché in realtà non si aspetta che lo faccia, infatti si alza direttamente e finalmente qualcosa di lei scorgo, una piccola finestra della sua anima s'illumina e compare come una seconda vita in lei, che cresce nel suo grembo. è incinta! Non è ancora del tutto visibile ma io l'ho vista nuda, questa donna, e il suo corpo nonostante sia ancora all'inizio, è cambiato, il vestito aderente di certo è di aiuto in questa deduzione. Un altro uomo, se capisse cosa stia accadendo, si infurierebbe, io invece rimango impassibile, seguo il suo sguardo finché si volta e si chiude nel bagno del ristorante. Mi alzo e non si tratta di una fuga ben si della mia risposta adesso che me ne andrò via lasciando il conto sul tavolo, perché non è stupida ma sapeva che avrei scoperto la verità e voleva mettermi alla prova, non incastrarmi. Sarei stato disposto a ricambiare i suoi sentimenti e cimentarmi nei panni di padre nonostante la creatura non sarebbe stata mia? Preferisco fare pratica come baby sitter e padrino, almeno per il momento! Sono uscito dal locale e cammino per le strade con il mio solito passo tranquillo; non ho voglia di tornare a casa subito ma preferisco camminare per la mia Londra, sentire il freddo nelle ossa, il pavimento asfaltato sotto i miei piedi che ha visto tante storie da averne quasi abbastanza, eppure è ancora qui a sorbire i passi di coloro che sono appena usciti da una cena glamour e di chi invece torna a casa dopo una giornata di duro lavoro; poi ci sono io, che risolvo casi da quando ne ho memoria e fuggo dai sentimenti perché in realtà sono un gran fifone anche se il mio desiderio puerile di diventare un pirata richieda molto coraggio; in effetti addirittura un pirata a volte si lascia andare all'amore e forse un giorno lo farò di nuovo anche io, ma non oggi! è un ristorante nuovo quello in cui mi trovo adesso appena fuori e non sembra niente male ma è frequentato da tante persone diverse: chi ha portato a cena la madre, chi l'amante e chi la moglie e in un tavolo lì in fondo una coppia si sta baciando e non posso fare a meno di ripensare a quella notte con Molly, a quanto mi sia sentito bene malgrado tutto. Le mando un messaggio, nulla di importante solamente farle sentire che la penso! Ironia della sorte! In realtà non c'è bisogno che le faccia sapere che la penso, che le voglio bene e nonostante tutto quello che è successo tutto sarà com'è sempre stato: è una cosa che devo imparare io adesso perché la ragazza che ricambia quel bacio è proprio lei! Rimetto il cellulare al suo posto come anche la mia mente e il mio cuore. Mi fa un po' male, lo ammetto ma è giusto così, fino a poco fa ho detto che non sarà oggi il giorno in cui mi lascerò andare nuovamente all'amore. Non ti manderò nessun messaggio, non ti dirò nulla ora né mai, lo sto facendo adesso con lo sguardo sui tuoi occhi che mi guardano dal vetro. Non lasciarti sfuggire quest'uomo, Lestrade ti vorrà bene, più di quanto probabilmente sarei riuscito a volertene io. Buona fortuna, Molly Hooper.
  
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