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Autore: DeathOver    27/09/2015    0 recensioni
Storia breve incentrata sul personaggio di Mary Jane Kelly; ultima delle vittime canoniche di Jack lo Squartatore, viene brutalmente assassinata la notte del 9 Novembre 1888, nel suo appartamento a Londra, 13 di Miller's Court, vicino a Spitalfields.
Il suo caso fu il più crudele e violento di quelli connessi al serial killer, lei la vittima più giovane.
Genere: Angst, Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Nelle notti buie del quartiere, la bella, bellissima Mary come al solito si muove leggiadra, ancheggiando tra le vie dei malfamati subborghi di Londra.

Bella, bellissima Mary, cosa si prova a vivere nel tuo mondo?

Ad amare ed odiare in un'ora soltanto, vivere una storia che sai non andrà oltre quella cifra di denaro che ti verrà consegnata alla fine di tale, folle storia dalla rapida fine?

Che triste storia la tua, cara, dolce Mary, obbligata a giocare nel buio per ricevere quell'affetto andato perduto con il separarsi dal tuo amore.

 


Eppure, eppure tu sei sempre allegra; come fai, cara, carissima Mary?

Come fai le giornate a girare per le affollate vie del quartiere periferico più malfamato di Londra canticchiando, a donare un sorriso a ogni sguardo che incroci, a cantare canzoni nella tua lingua madre, sapendo ciò che la notte ti attende? Come fa un un peso così forte a non gravarti sull'animo?

Sei così esile e piccina, ancora in così azzurra età, che se solo di un minimo barcollasse potrebbe cascarti indosso e distruggerti, ma tu non ci pensi, non sei pessimista; tu bevi, ridi, scherzi e canti, ancora e ancora, come un bambino sei incurante del nero del mondo che ti circonda, il male non ti tocca, il dolore non ti scalfisce.

 


Dolce, dolcissima Mary, il giorno in cui le lacrime scarlatte righeranno il tuo volto, qualcuno sorriderà e berrà alla fine dei tuoi giorni, ma questo, questo ancora tu non lo sai, povera, ingenua Mary..

 


Una notte come le altre, di un giorno come gli altri.

Piccola, piccola Mary, cosa pensavi quel giorno, mentre salutavi il compagno dei tuoi rosacei anni?

"Solo un giorno come gli altri, tornerà a visitarmi domani." probabilmente pensavi, nel tragitto verso casa.

Una canzone risuonava nelle strade, guidata dalla soavità della tua voce candida: A Violet I plucked from Mother's grave when a boy.

Non ti fermassi nemmeno al saluto della tua amica Ann, ti limitasti a rivolgerle un sorriso, uno dei tuoi, caldi e dolci.

Per quanto tempo sei rimasta lì, Mary?

Il cielo ha iniziato a lacrimarti addosso. Persino esso iniziava a rimpiangerti.

 


Sorridesti con dolcezza a George, mentre gli chiedevi un prestito per pagare l'affitto. Non una lacrima, non un singhiozzio strozzato, nemmeno quando Hutchinson rifiutò la tua disperata richiesta d'aiuto.

Sei finalmente riuscita a tornare a casa nel mezzo di quella piovosa notte ai primi di Novembre, in compagnia di lui; era stato gentile ad offrirti il suo fazzoletto di seta rosso, dopo avergli chiesto se avesse visto il tuo bianco, era stato cordiale a livello di riaccompagnarti a casa quella sera, anche se in fondo, sapevi che egli da te voleva altro.

Ma in fondo, a te andava bene: giocavi così notte dopo notte, quando per un'ora, quando sino all'alba..

Ti sei sentita sollevata quando ti ha offerto quella cifra: sinceramente di solito chiedevi di meno ai tuoi clienti, ma quella notte non potesti fare a meno che accettare la sua offerta.

 


Ingenua, infantile Mary, non potevi permetterti un errore più grande, che quello di introdurlo nella tua abitazione.

 


Ora dimmi, bella, bellissima Mary: ha fatto male quando con quel coltello ti ha aperto la gola senza mostrare esitazione?

Qual è stato il rumore delle gocce del tuo sangue che rapide cadevano sul mogano del parquet rovinato dal tempo? L'hai sentito, il rumore del tuo cuore che si straziava, distruggendosi in mille pezzi, non è vero?

Anche da morta, hai sentito ogni cosa, mentre le lacrime calde continuavano a scivolare sulle tue gote bianche, prive ormai di qualsiasi colore..

Eri così giovane, con ancora tutta la vita dinnanzi a quegli occhi color del firmamento, tutto straziato come il tuo cuore, annegato nel vermiglio del tuo stesso sangue.

 

 

   
 
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