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Autore: green_apple    28/09/2015    0 recensioni
Quando, all’improvviso, dal fondo del tunnel si alza un forte vento . Le luci si affievoliscono. Sento il fischio della metropolitana. Urlo e poi… buio.
Ed il passato diventa presente.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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~~28.09.2015
Se il buongiorno si vede dal mattino, quella sicuramente sarebbe stata una giornata di merda. E sì, ho detto “merda”.  Almeno nella mia testa ho il diritto di essere volgare, chi se ne frega se “le signorine per bene”, citando mia madre, non devono parlare in tal modo.  Perché svegliarsi cinque minuti prima della campanella (la sveglia non ha suonato!)  e quindi dover scapicollarsi per prepararsi ed arrivare a scuola in tempo con il motorino (ma tutti rossi ‘sti semafori?!), con il risultato di presentarsi in classe vestita e truccata tanto da far concorrenza a Platinette, i libri sbagliati e un’enorme scacazzata (perché questo termine rende meglio lo schifo!) di piccione sul casco, a quanto pare non era abbastanza.

“ Mi sfufii il ritaddo poffessodessa” dico velocemente alla professoressa di matematica.

Perché, oltre tutto, mi sono anche ustionata la bocca cercando di bere velocemente il caffè prima di uscire.

“Sì sì, entra pure Russo”  mi dice lei senza guardarmi,tutta presa a siglare dei fogli.

Mi dirigo velocemente al mio banco in ultima fila. Il mio compagno di banco e migliore amico, Cristiano, che oggi sfoggia una polo fucsia( ma così fucsia, che mi sta accecando! ), nemmeno mi saluta. Troppo concentrato a scrivere sul banco formule matematiche e, nel frattempo, a mangiarsi le unghie dell’altra mano.
Prima che io possa provare a chiedergli qualcosa, la professoressa si alza ed, intimandoci di fare silenzio, inizia a distribuire dei fogli a tutta la classe.  Curiosa leggo cosa c’è scritto. “Verifica di Matematica”.
MERDA!

xxx

All’uscita di scuola, Cristiano mi batte delle pacche sulla spalla cercando di consolarmi, mentre io procedo mogia verso il mio motorino.
“ Dai tesoro,poteva andare di peggio”  dice lui, in uno slancio di positività.

Di peggio?! Cosa c’è ancora peggio di una verifica a sorpresa di matematica, un’interrogazione senza preavviso di latino e  un 4 come risultato al compito di fisica della settimana scorsa?!

Non gli rispondo nemmeno, mentre allungo il passo per distanziarmi da lui.  Cristiano mi segue trotterellando, prendendomi poi sotto braccio.

“ Com’è andata poi ieri l’uscita con Claudio?”  mi chiede civettuolo come la checca stramaledettamente pettegola che è.

Claudio è un ragazzo che ho conosciuto su facebook, dopo due settimane di messaggi su whats app, avevo capitolato ed ero uscita con lui. Inutile dire che era andata male. Come poteva, del resto, andare bene quando di persona aveva dimostrato di essere solamente un cafone? Per tutto l’appuntamento mi ero chiesta se per sbaglio non mi fossi messa una calamita nella tasca posteriore dei jeans prima di uscire, visto che la sua mano andava sempre a finire lì.

Eeeh, non esistono più i bravi ragazzi di una volta!

“Non sono affari tuoi” gli rispondo, facendogli anche una linguaccia. Permaloso e curioso com’è, se la prenderà sicuramente a male. E, infatti, schiocca la lingua con sufficienza e mi molla il braccio.

“Dai monta su, che ti do un passaggio a casa” gli offro per farmi perdonare, gli concedo persino un bacio sulla guancia.

Ma,quando giro la chiave e provo a dare gas, il motorino non parte. Provo con la pedalina, niente da fare.

“ Andiamo a piedi?”  mi chiede Cristiano con un sorrisetto furbo da ‘chi la fa, l’aspetti’

Chi aveva detto che al peggio non c’è mai fine?!

xxx


Arrivo a casa tre quarti d’ora dopo, grondante di sudore e con i vestiti sgualciti. In ascensore incontro la mia vicina di casa, la signora Adelaide, una vecchietta tutta pepe con i capelli color turchese. È vestita come sempre in modo strambo, una sciarpa giallo fluo, probabilmente abbinata alla cuffietta di pizzo che ha in testa del medesimo colore e, ai polsi, tantissimi braccialetti che tintinnano. Mi sorride e mi regala un muffin alla zucca. Davanti alla porta di casa trovo mia madre che  mi guarda contrariata e che,senza nemmeno salutarmi, dall’alto del suo tailleur perfettamente stirato ed i capelli legati stretti in uno chignon, mi manda subito a cambiarmi ed a farmi una doccia. Non risponde nemmeno al “Buonasera” della signora Adelaide. Chissà perche mia madre non l’ha mai sopportata…

“Il pranzo è sulla tavola, Margherita, se hai ancora fame cerca in frigo, io devo scappare ad un’udienza” la sento dire dalla mia stanza prima di sentire la porta di casa sbattere.

È sempre di corsa mia madre, l’infallibile avvocato Francesca Modelli. Sempre in giro, sempre a fare avanti ed indietro fra aule di tribunale, il suo studio legale e la casa. Sempre perfetta, sempre pronta in tutto, sempre organizzata.  Ogni volta mi chiedo se sarò mai capace di reggere il confronto con lei, io che sono così goffa e sbadata.

Nel pomeriggio, mentre cerco di fare in compiti mi arriva un messaggio.
È mio padre, mi chiede se posso andare io a fare la spesa, lui purtroppo è stato trattenuto in commissariato da dei colleghi che hanno bisogno di un consiglio. È fatto così mio padre, non riesce mai a dire di no a chiunque gli chieda aiuto.
Guardo l’ora, considerando che devo prendere la metropolitana, visto che il mio motorino ha deciso di suicidarsi, sono già in ritardo, se voglio tornare a casa per cena.

Al ritorno mentre timbro il biglietto, carica delle buste della spesa, sento il fischio della metropolitana. Mi fiondo giù per le scale ma, appena raggiungo il tunnel, la gente è già salita e le porte si sono chiuse. La metropolitana riparte. Batto un piede forte per terra ed impreco. Sento nelle testa la voce di mia madre “ le signorine per bene non si comportano così”. Dovrò aspettare la prossima (perfetto!).
Quando,all’improvviso, dal fondo del tunnel si alza un forte vento. Le luci si affievoliscono. Sento il fischio della metropolitana. Urlo e poi… buio.
Oh merda!








~~Angolo Autrice
Ciao a tutti! Innanzi tutto vi ringrazio per esser arrivati fin qui! Questa è la mia prima storia originale, oltre ad essere la mia prima long. È ispirata al film "Ritorno al Futuro", come forse avrete potuto immaginare dal titolo, quindi troverete qualche analogia sparsa qua e là. E niente, fatemi sapere cosa ne pensate!
P.s. Nel testo Margherita, la protagonista, definisce il suo amico con il termine "checca", voglio chiarire che, con ciò, non volevo urtare la sensibilità di nessuno, sono anche disposta a toglierlo nel caso. Spero comunque si percepisca che Margherita non lo usa assolutamente in modo dispregiativo ma è utilizzato con ironia, giocando su un luogo comune.
Un bacio.
 

  
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