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Autore: Biggi2001    28/09/2015    0 recensioni
TITOLO PROVVISORIO. [ Neilxoc] [GirlsatWelton] [Charliexoc] [Chatxoc] [ Accenni a Knox/Chris, Todd/oc]
Una sedicenne italiana vince una borsa di studio per la rinomata Welton Academy. Lei e altre nove ragazze saranno il primo "esperimento" di integrazione femminile in una scuola da sempre rigida e tradizionalista e, lontana da casa, Giulia non avrà neanche il tempo di rimpiangere l'amata Venezia.
Un doloroso passato la lega alla sua compagna di stanza, un nuovo insegnante ribalta le sorti della scuola, e un gruppo di ragazzi si trova ogni notte in una grotta per succhiare il midollo della vita.

Osservai l'orario della cerimonia. 11.30. L'orologio segnava le 11:41. Merda.

A sedici anni, incontravo per la prima volta il mio destino.

Scoppiò in lacrime e mi resi conto che niente di quello che aveva fatto suo padre era colpa sua.

Perché mi hai baciata Todd?

" Lo odio" " No, tu lo ami Maya"

Ti prego, non lasciarmi. Non adesso. Non così.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Dalton, Neil Perry, Nuovo personaggio, Todd Anderson, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Venetia    

 ANGOLO AUTRICE
Questa storia è nata dai miei film mentali, quindi non posso assicurare niente sulla sanità mentale dell'autrice. Per ora ho scritto solo il prologo e sono incerta su se continuare, quindi aspetto i vostri pareri, e comunque potrei impiegarci un po' a pubblicare, almeno il tempo di scrivere 2/3 capitoli.
Vorrei anche chiarire un paio di punti: anche se la storia originale è ambientata nel 1959, questa sarà nel 1956 e i protagonisti hanno 17 anni. La storia seguirà gli avvenimenti del film, anche se sarà poi diverso il finale. Non so se riesco a postare in questo capitolo,
al massimo nel prossimo, le foto dei personaggi. Quelli già presenti sono uguali e identici al film, e, anche se le foto indicano più o meno come li ho pensati , siete tutti liberi di immaginarli come più vi aggrada.
Vi prego non denunciatemi per uso di droghe, credeteci o no, è tutta scemenza del mio sacco.
Biggi

    PROLOGO

Era l’inizio di un nuovo semestre alla Welton Academy, una delle più importanti scuole preparatorie d’America -come il preside ricordava ogni volta che ne avesse l’occasione.
Un semestre particolare, che avrebbe fatto la storia: per la prima volta erano ammesse ragazze alla Welton.
Cinque ragazze  di varie nazionalità, vincitrici di una speciale borsa di studio, cinque provenienti da importanti famiglie americane.
Ma per questi dettagli, ci sarà tempo dopo.
Ora immaginate solo il cortile della scuola gremito da una folla di studenti tra i quattordici e i diciotto anni, amici che si ritrovano, vecchi che ricordano deliziati un settembre diverso, un gruppo di ragazzi si è addirittura messo a giocare, come pallone un giornale accartocciato. Ma ecco che la madre di uno di loro inizia ad inseguirlo urlandogli esasperata:
“Charles Rupert *Dalton! Mostra contegno e non essere infantile !”
E il ragazzo ride, divertito da un'altra regola mandata in fumo…
Bene, se avete davanti agli occhi questa immagine, la storia può iniziare.
    … 
La macchina sussultava leggermente per via della strada irregolare e io perdevo un battito ogni volta. Mi torcevo le mani in preda al nervosismo: stavo per entrare nel luogo dove avrei vissuto per i prossimi due anni!
Sapevo già che saremmo state solamente dieci ragazze, di cui solo quattro nel mio anno, sapevo che avrei avuto una compagna di stanza e un corso extracurricolare di greco per restare in pari col programma italiano. Sapevo tutto, ma il nervosismo era tale, che avrei preferito non sapere niente.
 L’ennesimo scossone e rischiai quasi di vomitare. La sola idea di conoscere le persone con cui avrei condiviso tutto quel tempo, che nei miei sedici anni e mezzo mi sembrava infinito,  mi fece soffrire il mal d’auto.
Ero emozionata e incuriosita, anche se versai qualche lacrima nel lasciare la mia amata Venezia. O Venetia, il nome latino, come la chiamava mio padre.
La bella America mi aveva dato un’opportunità: “come posso sprecarla?“ pensavo.
E, a poche centinaia di metri dalla mia destinazione, sentivo il cuore esplodermi nel petto. 
    …
Appena scesa dall’auto, il clima umido e freddo del Vermont** mi  avvolse
Il cortile era stranamente vuoto, eppure ero convinta di essere in ritardo.
“ Signorina, le porto il bagaglio nel suo dormitorio” disse l’autista ingaggiato dai miei genitori.
Annuii, distrattamente. Si avviò verso l’edificio principale.
Ora che, dopo aver salutato all’aereoporto i miei genitori, se ne andava l’ultima persona  familiare, ero definitivamente sola.
Sola e pronta ad affrontare il futuro, seguendo una strada ancora celata dalla nebbia.
    …
Mi misi una mano in tasca, dove trovai il foglio dove avevo appuntato l’ora della cerimonia di inizio anno. 11:30. Guardai l’orologio. 11:41. Merda.
    …
Ero in America da appena qualche ora e già un ritardo. Meritavo un premio Nobel per la sbadataggine.
Iniziai a correre lungo il cortile e, nonostante io non fossi mai stata una campionessa dei cento metri piani (avevo una sfilza di ultimi posti considerevole),raggiunsi  la sala in tempo per non essere notata.
Aprii la porta giusto in tempo per trovarmi davanti una processione: quattro ragazzi, in mano quattro bandiere, a simboleggiare i valori della scuola. Tradizione. Onore. Eccellenza. Disciplina. 
Il volto nascosto dietro alla bandiera Eccellenza, c’era un ragazzo. Un ragazzo dai capelli neri. Un ragazzo dai capelli neri e gli occhi scuri. Un ragazzo dai capelli neri, gli occhi scuri e un’immensa passione per il teatro.
Avevo sedici anni e mezzo e incontravo per la prima volta il mio destino.

* Rupert  è un nome scelto da me, non mi sembra che sia mai menzionato nel film il secondo nome di Charlie.

** Ci tengo a precisare che non so nulla del clima del Vermont, tranne quello che ho dedotto dal film ( cioè poco).


  
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